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"Dire la verità è rivoluzionario" (Ferdinand Lasalle 1825-1864)

OPPT: CIVIL WAR – ATTO IV – “There can be only One (People)”

“[…] Gimme the prize, just gimme the prize,
Give me your kings, let me squeeze them in my hands,
Your puny princes,
Your so-called leaders of your land,
I’ll eat them whole before I’m done,
The battle’s fought and and the game is won,
I am the one the only one,
I am the God of kingdom come […]”
(Queen, “Gimme the prize“, dall’album “A kind of magic“)

Buongiorno a tutti.

Come avrete facilemente intuito dal titolo di questo nuovo episodio della “Saga dei Sovranisti”, torniamo a parlare di uno scontro tra fazioni bufalare. E l’espressione “guerra civile” non è mai stata così azzeccata come in questo caso, perché in questo pezzo ci occuperemo dell’ennesima lotta intestina scoppiata in seno al più famoso dei gruppi dei Sovrani di Sè Stessi: quelli di Popolo Unico, i nostri amichetti preferiti.

Girarci intorno sarebbe inutile, quindi tanto vale sganciare subito la bomba: è con immenso dolore (LOL) che vi comunico che i restanti 2/3 del Trio Drombo, il gruppo direttivo di PU, si sono separati. Si, avete capito bene, Valeria e Pierangelo non sono più amicici. Come e perché sia successo avremo modo di illustrarlo nei paragrafi che seguono.

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OPPT: La crociata dell’InfiRidicolo

[…] perchè sono questi i veri nemici del popolo, i senza-partito: I nullafacenti, i trafficoni, i questuanti.”
Josif Vissarionovic Dzugasvili, meglio conosciuto come Stalin

“Lies and greed: that’s what this case is about. That and trying to get away with the money. […] Neither of these defendants are crazy and they don’t even believe what they’re saying.”

“Bugie ed avidità: ecco qual’è l’oggetto di questo processo. Questo e provare a farla franca scappando con i soldi. […] Nessuno dei due imputati qui presenti è pazzo ed a quel che dicono nemmeno ci credono.”
Dall’arringa conclusiva di Cynthia Davidson, Assistant U.S. Attorney, nel processo contro Heather Ann Tucci Jarraf e Randall Keith Beane, Knoxville (TN, USA), Febbraio 2018

Buongiorno a tutti.

Eccoci qui, pronti per una nuova esplorazione nel meravigliosamente variegato e spassoso Regno della Sovranità Individuale.

L’ultima volta, in un articolo particolarmente lungo, avevamo fatto una disamina generale dello stato dell’arte dei vari gruppi dei sovrani di sè stessi, trattando della ingloriosa fine della ICCJV, la Corte di Vienna originale (della sua succursale italiana, forse, ci occuperemo prossimamente), delle tragicomiche avventure della “Corte popolare” sarda, del processo (conclusosi, ed era anche ora, con una condanna) nei confronti di Heather Ann Tucci Jarraf (una di quelli che ha dato il La a tutto il carrozzone sovranista in giro per il mondo) e, soprattutto della faida interna a Popolo Unico e la conseguente separazione del Trio Drombo che ne era a capo.

Il pezzo in questione (OPPT: Scisma) lo trovate, come sempre, in calce assieme agli altri precedenti capitoli della “Saga dei Sovranisti”; sia che siate capitati qui per la prima volta, sia che abbiate bisogno di un ripasso, ne è caldamente consigliata la lettura della “Quinta Tappa” prima di tuffarvi in questo nuovo episodio odierno in cui torneremo a concentrarci, in una sorta di monografia, sulla compagine Popolunicara, riassumendo tutto quel che è successo dall’estate scorsa ad oggi nel corso della loro impavida lotta contro il $i$t€m@.

Ci aspettano: tonnellate di fake news antivacciniste, alias su alias su alias, auto-pubblicità più o meno occulta, associazioni-clone, l’immancabile giro di cappello per la questua, anziani umarell graduati, ribaltini e ribaltoni che neanche la Seconda Repubblica, gente che sembra uscita da un episodio di “The Boondocks” di Aaron McGruder e soprattutto tanto tanto gombloddismo di bassa lega.
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OPPT: Scisma (Update 6/10/2018)

Buongiorno a tutti.

Da tantissimo tempo desideravo fare un aggiornamento sulla situazione dei vari gruppi sovranisti, ma una serie di fattori (lavoro, vita privata, cazzi e mazzi vari ed eventuali) mi hanno sempre costretto a procrastinare questa mia intenzione. Giunge fortunatamente (si fa per dire) in mio aiuto la canicola estiva che, costringendomi a starmene all’ombra nel (poco) tempo libero per non spargere in giro ettolitri di sudore, mi consente di rimettermi davanti ad una tastiera.

Prima di passare alla disamina dei vari singoli gruppi, una veloce considerazione preliminare. Com’è la situazione generale nel variegato mondo del disagio sovranista? A dar retta a chi ne regge le fila, tutto andrebbe a gonfie vele: successi straordinari, vittorie su vittorie, le magnifiche sorti progressive dell’umanità assicurate per le ere a venire. Ovviamente non è affatto così, come avremo modo di vedere più in dettaglio in seguito, ma c’è un’ulteriore tendenza molto curiosa, esprimibile con la seguente funzione matematica: “il numero totale dei gruppi sovranisti presenti in Italia è inversamente proporzionale al loro tasso di successo in questioni giuridiche”. Detto in parole più semplici, tanto più i gruppi sovranisti nelle loro “nobili imprese” vengono presi a cinquine metaforiche da uffici pubblici & pubblici ufficiali, Tribunali, procure, forze dell’ordine e qualsivoglia altro apparato statale, tanto più sembra aumentare il loro numero, a dispetto di ogni logica. Ma la logica non è ovviamente di casa in questo fatato mondo dell’idiozia, qui valgono solo il pensiero magico e le favolette che si cantano e si suonano tutti da soli. E se qualcosa va storto è ovviamente un Big Gombloddo della solita lobby pippoplutogiudaicomassonica.

In questo nuovo viaggio negli abissi del Regno della Sovranità Individuale (come lo ha chiamato Diego Cajelli nel suo libro “Manuale Illustrato dell’Idiota Digitale” di cui abbiamo parlato l’ultima volta) vedrete gente vecchia, gente nuova, fuffa nuova, gente vecchia che si ricicla in gruppi nuovi, gruppi nuovi che riciclano fuffa vecchia (la gente vecchia che ricicla fuffa vecchia, per motivi di brevità ed evitare ripetizioni di cose già dette, ho preferito lasciarla da parte). Praticamente, la linea editoriale delle testate degli X-Men degli ultimi 30 anni, ma col difetto grave del 3000% di pheega in meno. Richiudete i tavolini ed allacciate le cinture di sicurezza quindi, ché siamo pronti al decollo. I sacchetti per il mal d’aria e l’allergia alla stronzate li trovate sotto i vostri seggiolini. Continua a leggere

Piccolo Spazio Pubblicità N.6

Buongiorno a tutti.

Una delle prime rubriche che inventai quando mi unii alla simpatica combriccola di Pontilex, ormai cinque anni or sono, era appunto il “Piccolo Spazio Pubblicità”: nata nell’agosto del 2012 per ovviare al deficit di produzione di articoli di “apologetica” degli autori di Pontifex.Roma (all’epoca protagonisti pressocché unici e preponderanti dei post del nostro blog) nonchè per satireggiare i chiodi fissi dei PontifeSSi ed alcune delle più grandi figure di palta commesse dal Dinamico Duo non secolarizzato, la rubrica giaceva abbandonata dall’ottobre del 2013, a seguito implosione del sitarello non secolarizzato (allora) più famoso d’Italia, e purtroppo pure “mutilata” a causa della scomparsa di alcune delle sagaci immagini che adornavano quegli articoli.

Ma ora, come la fenice dalle ceneri, la rubrica rinasce a nuovo vita, questa volta per reclamizzare sul serio qualcosa (*), nella fattispecie un libro di prossima distribuizione: IL MANUALE ILLUSTRATO DELL’IDIOTA DIGITALE di Diego Cajelli.

(*) Visto che prima d’ora la cosa più vicina ad una recensione che abbia mai scritto in vita mia sono state una manciata di righe sul mio profilo personale di FB per dire che mi erano piaciuti Ep. VII e Rogue One, per mia comodità e per renderla di più agile lettura ai lettori, la presente recensione assumerà la forma di un botta e risposta fra un anonimo lettore del nostro blog ed il sottoscritto.

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OPPT: CIVIL WAR – ATTO II –

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Buongiorno a tutti.

Circa un mese è passato dalla prima puntata dedicata al variegato mondo dei sovranisti pubblicata qui su Pontilex. Spero che abbiate smaltito la sbornia della volta scorsa causata da quell’accozzaglia di scemenze pseudogiuriche comunemente nota come “sovranismo individuale” perché in questa nuova puntata, come vi avevo promesso in calce allo scorso articolo, ne vedremo delle belle.

Questa volta concentreremo l’attenzione sulla branca più consistente di “sovranisti” che si è diffuso a macchia d’olio sul territorio della Penisola e che collettivamente si riconosce sotto il nome di Popolo Unico. Per comodità espositiva, ho diviso il pezzo in 3 sezioni ma, prima di cominciare, ritengo sia necessario fare una breve premessa esplicativa su alcuni concetti basilari di diritto. Perché? Perché buona parte delle fantasiose teorie sostenute da questi gruppi si basano proprio su interpretazioni completamente campate per aria di concetti giuridici e di norme di legge e, se non si è ferrati in materia, si richia di finire travolti da una marea di informazioni sbagliate e non capirci nulla.

Pertanto chi di voi lettori fosse già dotato di Laurea in Giurisprudenza può saltare la premessa a piè pari, a tutti gli altri (compresi i seguaci di OPPT/Popolo Unico, vedi mai che imparino qualcosa una buona volta) ne è invece caldamente consigliata la lettura.

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Se ogni spagnolo esprimesse giudizi soltanto in base a ciò che effettivamente sa, in Spagna regnerebbe un gran silenzio che si potrebbe sfruttare per imparare”

Manuel Azana Diaz, Presidente della Repubblica di Spagna 1936-1939

Buongiorno a tutti.

Come certamente saprete fra pochi giorni verrà discusso in Parlamento il DDL Cirinnà, un disegno di legge che mira ad introdurre nel nostro paese forme legali di convivenza che comportano per i contraenti diritti ed obblighi simili a quelli nascenti dal matrimonio, le cosiddetti “unioni civili”, che potranno essere applicate anche a coppie dello stesso sesso.

Altrettanto bene saprete quanto tutto ciò abbia scatenato, per l’ennesima volta, il furore dei cattotaliban de noaltri, saliti nuovamente sulle barricate per ostacolare anche questa nuova proposta di legge, dopo aver contribuito ad affondare i PACS ed i DICO. A questo giro sembra però che il sabotaggio sarà più difficile, non solo perché sembra che i tempi siano finalmente maturi (anche se le testate cattoliche negli ultimi tempi si sono affrettate a pubblicare, con frequenza quasi quotidiana, decine e decine di sondaggi, fatti da non-si-sa-bene-chi, da cui risulterebbe il 1500% degli italiani sono contrari alla legalizzazione delle unioni omosessuali), ma anche perché sul nostro Paese pesa la sentenza del 21 luglio 2015 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che invita il Parlamento italiano a legiferare in materia, facendo così uscire dal limbo giuridico in cui sono confinate le coppie che hanno scelto di avvalersi di legislazioni estere per regolarizzare la propria unione.

Ecco allora la geniale (credici) trovata dei prodi Difensori della famiglia tradizionale: un Family Day (il secondo in meno di un anno) per il 30 di gennaio che, più che “tutelare la famiglia”, è un esercizio di celhodurismo in salsa cattolica, una pacchiana esibizione muscolare in mancanza di argomenti più efficaci. Un bell’esempio di quella stessa pezzenteria argomentativa che vedremo alla manifestazione al Circo Massimo, ce l’ha data ieri (NDR: Mercoledì 20 gennaio 2016 per chi legge) il direttore di Tempi. Luigi Amicone, in uno stralcio di un suo editoriale (l’articolo completo è disponibile nella versione cartacea della rivista ciellina ma, ai fini di questo articolo, basta la versione ridotta on line), dal titolo “BASTA CON LA LAGNA DEI PAESI “PROGREDITI. SIAMO ITALIANI NON SCEMI”. Continua a leggere

Le beghe cilene di Bergoglio (che i media italiani ignorano) // Uptade: 18/1/2018 //

Chiamare porco chi si comporta come tale non è volgarità, è proprietà di linguaggio.

Antonio Gramsci

Buongiorno a tutti.

Nonostante si sia concluso da diversi giorni il viaggio del Papa a Cuba e negli Stati Uniti, non accennano a placarsi le sperticate papolatriche lodi che lo hanno accompagnato, specialmente per quanto riguarda la questione della fine dell’embargo statunitense contro l’isola caraibica: a sentire i giornalisti italiani sembra che oltre 50 anni di tensioni politiche e contrasti ideologici siano finite a tarallucci e vino tutto per merito di un paio di telefonate del Pontefice argentino. Continua a leggere