Egregio sindaco Massimo Bitonci, un grazie dal profondo del cuore per aver protetto il territorio comunale di Padova dalla minaccia del gender, una ideologia liberticida, violenta e totalitaria che vuole imporre il suo modello a tutti, come ha ricordato Lei sul Mattino di Padova. Questi son tempi tristi in cui i genitori devono lottare quotidianamente per difendere le proprie famiglie naturali e i figli da una nuova moda nella scuola, negli asili, sui media. Ormai essere eterosessuale è uno svantaggio, una colpa, tra poco impediranno agli etero di sposarsi, persino, magari pure di adottare e di presentare libri in spazi pubblici. Tutte azioni, queste, tipiche dei regimi ideologici, liberticidi e totalitari, come diceva Lei. Grazie per aver vegliato, dunque, sulle questioni educative delle famiglie, valutando con grande competenza i contenuti delle attività di libera espressione del pensiero garantite dall’articolo 21 della Costituzione. Si, il 21, quello che viene prima dell’articolo 29, esatto. Continua a leggere
Archivi autore: Alex Galvani
Le foto con l’arcobaleno sono una cagata pazzesca!
Chi ha modificato il profilo Facebook con l’arcobaleno gaylesbico è omologato al pensiero unico, senza intelligenza autonoma, e celebra qualcosa di stupido che non lo riguarda neanche, tanto siamo in Italia. Ho reso adeguatamente il pensiero saccente di alcuni strateghi falliti dei diritti umani? Spero non siate della parrocchia ma se avete criticato chi ha colorato il proprio profilo nei giorni scorsi, ora sedetevi perché mi sa che non avete capito una fava e avete proprio bisogno di un pugno sul crapino per riprendere un poco il controllo del cervello, avendo perso un’ottima occasione per mostrarvi umani e non dire stupidaggini. E la prossima volta che a noi verrà voglia di mostrare solidarietà, gioia, appartenenza, senza che oltretutto vi si chieda niente (proprio perché non contate niente), forse avrete imparato a farvi gli affari vostri. E possibilmente eviterete di darci lezioni su come dobbiamo vivere persino con o senza colori sulle nostre fotografie. Siete seduti, ora? Bravi, perché questa non sarà una passeggiata. Continua a leggere
E ora pure il frocio-soccorso? Nervosismo a OmofobiaLand
Gli omofobi l’han presa bene, tutto sommato, no? Dopo esser finiti sui mass media la settimana scorsa, possiamo dire che hanno reagito con eleganza, compostezza e molta disponibilità. Colpisce, dai titoli qui a destra il loro profondo rispetto per le critiche. O no? Ma non dobbiamo prenderli in giro. È che è precipitato tutto così in fretta… a maggio hanno perso un intero paese cattolico come l’Irlanda, poi hanno dovuto annullare di corsa la manifestazione per la famiglianaturale a Roma da fare contro il Gay Pride, poi ancora il quotidiano talebano laCroce sta quasi per chiudere. Giugno è appena iniziato e sono già lacrime: tutti i contro-pride di ste settimane in giro per l’Italia sono stati un fallimento. E ora, a inizio mese son stati beccati a farsi pagare per esporre le loro “idee”. In italiano si chiamano pregiudizi antigay ma non sottilizziamo: basta dire che è la religione e magicamente non si può più chiamarlo schifoso pregiudizio. Ha iniziato La Repubblica con un servizio sul Gruppo Lot che prega e rieduca i “maleducati” omosessuali. Poi Announo su La7 a mostrarli al pubblico nel loro habitat naturale: gruppi blindati di persone che si ritrovano in ambienti fuori da ogni controllo mentre usano termini psichiatrici senza alcuna competenza. Un’azione che non turberebbe nessuno che avesse la coscienza pulita, no? E infatti l’hanno presa benissimo e ora che sappiamo cosa fanno, stanno gridando nervosamente alla morte di: a) democrazia, b) onestà, c) etica, d) libertà, e) Pippo Pluto e Paperino. Ma non avendo funzionato, hanno tirato fuori il frocio-soccorso.
C’è un problema frequente per la “strategia delle urla straziate” che provengono dallo zoo degli omofobi etero, ultimamente: non funziona più. Ne hanno fatte così tante contro i gay che nessuno ormai gli crede. Allora per spostare l’attenzione da pratiche disoneste fatte con l’aiuto del clero cattolico, hanno inventato una nuova figura professionale che campa sul disagio delle persone omosesusali: il frocio-soccorso. Che cos’è?
Sodoma & Guernica spiegate a Luca Di Tolve (e ai cattolici)
Caro Luca Di Tolve,
ti scrivo da amico. Ho letto molto su di te in questo periodo, sei sotto il fuoco incrociato di molti. E mi è nato il desiderio sincero di aiutarti, perché hai bisogno di difenderti da questi nemici ma soprattutto da te stesso perché ne stai combinando così tante che mi fai quasi tenerezza. Ho scritto “quasi”. Ultimamente tutti parlano di te: la tv fa servizi dove sembri un talebano, Repubblica fa un reportage dove risulti un fuori di testa, Le Iene fanno un video dove ne esci come un pagliaccio, ci sono post in facebook che ti prendono in giro su qualsiasi cosa e persino Povia, si proprio quel Povia, t’ha sbugiardato pubblicamente. Non so se mi spiego: ti sei fatto scaricare come un bugiardo da Povia, quello dei nostri piedini che causano i terremoti sulla terra… Ce ne vuole, eh? Ora ti spiego due o tre cosette perché sei circondato da fuori di melone e se vai avanti così finisce che neanche padrePio con l’aiuto di Mazinga ti salvano. Continua a leggere
Perché l’omosessualità non è una malattia. Con buona pace degli omofobi.
Nessuno ha mai dimostrato che l’omosessualità sia una malattia. Cominciamo con questa semplice costatazione storica. La conseguenza è che nessuno può curare quello che non conosce. Ecco perché il 99,96% delle organizzazioni scientifiche professionali nel settore medico, psicologico ed educativo del mondo occidentale concorda nel rifiutare la cura contro le persone gay e lesbiche, considerando quella cura come ciarpame di attivisti antigay senza dignità scientifica. Gli omofobi sono ossessionati dal voler curare gay e lesbiche dichiarando che non ci siano prove per considerare l’omosessualità come sana. Essendo disonesti, fingono che nella scienza moderna non vale la regola opposta, cioè che siano loro a dover dimostrare che sia una malattia. L’omosessualità fu inserita tra i disturbi mentali solo nel 1952 quando venne pubblicato per la prima volta il DSM da parte della più importante organizzazione medico-scientifica al mondo (American Psychiatric Association). Non avevano alcuna prova scientifica seria per inserirla, come vedremo tra poco. Fu considerata malattia per ventun anni appena, perché nel frattempo alcuni scienziati controllavano la validità di quella decisione e, appena finito questo controllo, la dovettero togliere riconoscendo che non c’era alcuna evidenza scientifica per curare gay e lesbiche. Nel 1973 venne quindi derubricata dalla lista dei cosiddetti disturbi in seguito alla demolizione completa degli strumenti di ricerca che erano stati usati in psicologia e psichiatria sino a quel momento per provare che gli omosessuali fossero malati per il solo fatto di essere omosessuali. Due decenni di studi avevano demolito uno dopo l’altro i metodi di ricerca usati sino ad allora. Una donna eterosessuale nata più di un secolo fa è chi incominciò prima di tutti a controllare quella che si considerava una certezza scientifica, i gay sono malati come la Terra gira intorno al Sole. Questa scienziata ha cambiato i destini delle persone omosessuali. La ricercatrice universalmente riconosciuta per aver mostrato sin dagli anni ’50 che i gay non sono intrinsecamente malati di mente. Una psicologa che ha modificato la storia, con la scienza.
Adinolfi, Amicone, Maroni & C. grazie per il miglior spot al mondo sull’omofobia.
Cari cattolici fondamentalisti, vi devo dire grazie, grazie, grazie!
Davvero, ve lo dico col cuore.
Per l’incontro che avete fatto alla Regione Lombardia sulla famiglia, a Milano, il 17 gennaio 2015. È stata l’apoteosi di tutto quello che cerchiamo di spiegare da decenni sull’omofobia. Non sapete che regalo ci avete fatto. Volevate riunirvi per un convegno sulla famiglia. E invece ci avete regalato il più bel documentario al mondo su cosa significhi “omofobia istituzionale”, che neanche se l’avessimo ideato noi a tavolino sarebbe venuto così bene. E ci avete fatto risparmiare pure i soldi della produzione. Siete dei tesori.
Tutto quello che gira ora in rete su questo evento è stupendo. Non vi ringrazieremo mai abbastanza perchè quando qualcosa entra nella rete, non esce più, ragazzi. Mai più. Pensavate di fare un convegno, invece avete fatto un macello lungo un mese. Se lo racconto ai miei amici, non smettono dal ridere. Provo a riassumere la barzelletta. Continua a leggere
Scuola e omosessualità: piccole bugie omofobe sull’educazione (seconda parte).
Secondo i fondamentalisti cattolici, la comunità scientifica sarebbe divisa su domande fondamentali come: gli omosessuali sono malati o no? Sono pericolosi come genitori? Secondo questi integralisti, non secondo la stessa comunita’ scientifica, visto che questa divisione al suo interno semplicemente non esiste, come mostrano i due articoli precedenti sulla ricerca medica e quella psicologica e la prima parte a questo stesso articolo sul settore educativo. Non solo non c’è alcun dibattito. Le organizzazioni professionali, occupandosi di tematiche scientifiche e sociali, hanno risolto la questione da così tanto tempo che ora si affidano direttamente ai codici deontologici per proteggere i pazienti (cioè noi) dall’abuso dei loro colleghi riconoscendo che i loro membri, soggetti a pregiudizi come tutti, possano basare su ciò le terapie anziché sulla ricerca. Questo articolo e il precedente analizzano come il settore educativo risponda alle istanze della comunità Lgbt, come le organizzazioni professionali abbiano non solo bandito l’omofobia dagli ambienti scolastici e familiari. Ma soprattutto come abbiano integrato in modo sistematico i due temi omosessualità e scuola. Nei curricula educativi, nella formazione professionale e in quella familiare. Qui di seguito lo stato dell’arte nel settore educativo a livello internazionale. Continua a leggere
Matrimonio deriva da madre, quindi niente nozze gay. Eh?!?!
L’avete mai sentita quella che il matrimonio gay non si può fare perché l’etimologia latina deriva da mater? Si, eh? Ecco qua sotto una citazione da una giornalista omofoba che pergiustificare ai suoi poveri figli il suo disprezzo violento per le famiglie gay inventa un significato falso di matrimonio che negli antichi non trova riferimento in nessun testo di diritto romano. Il principio sarebbe: visto che la parola italiana arriva dal latino, allora due donne non sono mamme. Quando i difensori-della-famiglia (solo della loro, non la vostra) cercano un’autorità che provi che il matrimonio gay o lesbico sia irricevibile, tiran sempre fuori la storia dell’etimologia. È il parolone che gli piace di più, quello che secondo i filologi dell’esselunga dovrebbe chiudere con autorevolezza la questione e le nostre bocche per sempre. Continua a leggere
Scuola e omosessualità: piccole bugie omofobe sull’educazione (prima parte).
Secondo i fondamentalisti cattolici, la comunità scientifica sarebbe divisa su domande fondamentali come: gli omosessuali sono malati o no? Sono pericolosi come genitori? Questa divisione semplicemente non esiste, come mostrano i due articoli precedenti sulla ricerca medica e quella psicologica. Non solo non c’è alcun dibattito. Le organizzazioni professionali, occupandosi di tematiche scientifiche e sociali, hanno risolto la questione da così tanto tempo che ora si affidano direttamente ai codici deontologici per proteggere i pazienti (cioè noi) dall’abuso dei loro colleghi riconoscendo che i loro membri, soggetti a pregiudizi come tutti, possano basare su ciò le terapie anziché sulla ricerca. Questo articolo e il prossimo analizzeranno come il settore educativo risponda alle istanze della comunità Lgbt, come le organizzazioni professionali abbiano non solo bandito l’omofobia dagli ambienti scolastici e familiari. Ma soprattutto come abbiano integrato in modo sistematico i due temi omosessualità e scuola. Nei curricula educativi, nella formazione professionale e in quella familiare.
Come capire se la tua libertà religiosa è in pericolo in 10 semplici domande.
In questo periodo, la cristianofobia è un tema caldissimo, insieme alla morte della libertà umana e la fine della civiltà occidentale. A causa del matrimonio gay (che non esiste) e della legge sull’omofobia (che non esiste), la libertà di pensiero e di religione vengono violate ogni giorno. I cattolici stanno lottando e allertando l’Occidente per questi pericoli e per farlo vanno in piazza coi musulmani (di cui denunciano le persecuzioni contro i cristiani in Medio Oriente). In centinaia di piazze italiane decine di persone vegliano per difendere la libertà dei religiosi. La violentissima lobby gay sta imponendo leggi dittatoriali per impedire agli eterosessuali di sposarsi, di farsi chiamare mamma e papà, e di educare i bambini al giusto disprezzo per gli e le omosessuali. Ogni persona con una seppur minima passione per i diritti civili dovrebbe trovare questo pericolo dittatoriale un tema di grande interesse. E dato che tutti abbiamo bisogno di determinare se le nostre libertà religiose siano a rischio, ecco un piccolo quiz. Lo chiameremo “come stabilire se la vostra libertà religiosa è minacciata in sole 10 facili domande”. E’ uno strumento utile per chi manifesta in questi giorni nelle piazze. Continua a leggere