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Sodoma & Guernica spiegate a Luca Di Tolve (e ai cattolici)

Caro Luca Di Tolve,

ti scrivo da amico. Ho letto molto su di te in questo periodo, sei sotto il fuoco incrociato di molti. E mi è nato il desiderio sincero di aiutarti, perché hai bisogno di difenderti da questi nemici ma soprattutto da te stesso perché ne stai combinando così tante che mi fai quasi tenerezza. Ho scritto “quasi”. Ultimamente tutti parlano di te: la tv fa servizi dove sembri un talebano, Repubblica fa un reportage dove risulti un fuori di testa, Le Iene fanno un video dove ne esci come un pagliaccio, ci sono post in facebook che ti prendono in giro su qualsiasi cosa e persino Povia, si proprio quel Povia, t’ha sbugiardato pubblicamente. Non so se mi spiego: ti sei fatto scaricare come un bugiardo da Povia, quello dei nostri piedini che causano i terremoti sulla terra… Ce ne vuole, eh? Ora ti spiego due o tre cosette perché sei circondato da fuori di melone e se vai avanti così finisce che neanche padrePio con l’aiuto di Mazinga ti salvano.  Continua a leggere

Femminicidio e stupro, gli aggressori facciano mea culpa

Mentre le polemiche sul femminicidio non sembrano placarsi, mi permetto di offrire il mio contributo pubblicando un piccolo decalogo di “regole di prudenza” che, se seguite, forse forse – ma non tanto forse – permetterebbero di ridurre la piaga degli stupri (sul femminicidio il discorso è assai più complesso, anche se mi riprometto non fare altrettanto appena mi sarò documentata più completamente…):

  1. Se una donna dice no, è un no, non un “sì” detto sarcasticamente;
  2. Il fatto che una donna sia vostra moglie, fidanzata od ex non attribuisce sic et simpliciter il “diritto” di usarla;
  3. Non è vero che le donne “ci stanno” e che, in fondo, a loro essere prese con un po’ di forza piaccia: il tremendo concetto di via grata puellae è una grandissima bufala;
  4. Essere costretti a fare sesso quando non si vuole è traumatico e doloroso: pensateciNo nessuno ha il diritto di aggredire un altro;
  5. Chi tenta un approccio “pesante” con una donna, non si permetta poi di fare battute o commenti sui “soliti” extracomunitari che stuprano, perché s’è posto allo stesso livello;
  6. Dedicato agli anti-abortisti: uno stupro ti uccide dentro, essere costretta a tenere il figlio del tuo stupratore per un [a me completamente incomprensibile] senso dell’amore o istinto materno, è come ripetere la violenza. Non si può scherzare su queste cose;
  7. Per le madri degli accusati di stupro: vostro figlio sarà anche un santo vittima della malizia femminile, ma se l’avesse fatto a vostra figlia?
  8. Per quelli che “sono le donne che provocano”: se fosse successo a vostra figlia? Per favore, non dite che “io a mia figlia se si fosse andata a cercare guai gliele avrei date di santa ragione” perchè sapete benissimo che non è vero;
  9. Per le donne: non è colpa vostra. Mai. In nessun caso. Noi donne, checché ne dicano i “soliti noti”, siamo meritevoli di rispetto, affetto e amore. Incazzatevi con lo stupratore, mai è poi mai con voi stesse;
  10. Per i media: c’è la fate a proporre questi tragici casi – peraltro quasi sempre perpetrati da padri, mariti, fratelli, amici, colleghi, conoscenti – senza insinuare il dubbio che la donna “ci stesse” o abbia “concausato” il fatto?