Matrimonio deriva da madre, quindi niente nozze gay. Eh?!?!

L’avete mai sentita quella che il matrimonio gay non si può fare perché l’etimologia latina deriva da mater? Si, eh? Ecco qua sotto una citazione da una giornalista omofoba che permiriano mater e minusgiustificare ai suoi poveri figli il suo disprezzo violento per le famiglie gay inventa un significato falso di matrimonio che negli antichi non trova riferimento in nessun testo di diritto romano. Il principio sarebbe: visto che la parola italiana arriva dal latino, allora due donne non sono mamme. Quando i difensori-della-famiglia (solo della loro, non la vostra) cercano un’autorità che provi che il matrimonio gay o lesbico sia irricevibile, tiran sempre fuori la storia dell’etimologia. È il parolone che gli piace di più, quello che secondo i filologi dell’esselunga dovrebbe chiudere con autorevolezza la questione e le nostre bocche per sempre.  matrimonioSeguite bene il delirio: venticinque secoli fa, in una società dove c’erano schiavismo e taglio delle mani per furto, dove s’abbandonavano neonati disabili per farli morire, la parolina “matrimonio” derivava da “mater”, quindi non essendoci una madre tra due uomini… ecc. ecc. (la sciocchezza sapete come continua). Peccato che quando usano questo trucchetto infantile, non funzioni mai. Perché il significato originale delle parole alla fine dell’età del bronzo, che per loro sembra il parametro scientifico per legiferare sulle evoluzioni sociali, deve trovare purtroppo un’altra giustificazione.matrimonio 2 Altrimenti ora guardate cosa gli tocca difendere. Per esempio le unioni di fatto. Il matrimonio romano avveniva anche per usucapione, per esempio. Si, avete letto bene. La convivenza continuativa e ininterrotta di due persone per almeno un anno diventava di fatto un matrimonio valido e legale. Insomma una coppia di fatto che creava l’unione civile. Ops, la storiella dell’etimologia inizia a non piacergli più, eh? Vediamo se resta in piedi persino quando guardiamo a un diritto politico fondamentale, Il diritto di voto. Tutti ce l’hanno per via della loro cittadinanza, ma cittadinanza deriva da civis e l’etimologia originaria di civis era il cittadino della città di Roma (e prima di loro i figli di due genitori entrambi ateniesi). Che si fa ora? Prendiamo tutti quanti e sette miliardi di umani la residenza a matrimonio 3Torbellamonaca per poter votare o lasciamo cadere la stupidaggine dell’etimologia?

Non è tanto questa arroganza infantile di voler gestire i cambiamenti sociali col dizionario di una lingua morta milleduecento anni fa. Quanto invece il creare dal nulla questa regola ridicola e pretendere di umiliare gli altri imponendola solo a loro. Provate infatti a dirgli che a fine mese riceveranno lo stipendio ma stavolta verranno pagati coi sacchi di sale perché “salario” deriva etimologicamente proprio dal latino e dalla tradizione di pagare i lavoratori con quello. Vi diranno che bisogna evolversi perché nella nostra società le esigenze sono diverse. Quindi ne deduciamo che matrimonio 4le tradizioni si rispettano solo quando fa comodo a loro, ovviamente. E in questo caso salariale che coinvolge loro, guarda caso la regola cadrebbe.

La motivazione dell’etimologia è un argomento talmente superficiale e arrogante che crolla appena gli omofobi stessi stabiliscono la regola che loro hanno appena inventato. Perché se la possibilità del matrimonio gay dipende dall’etimologia, applichiamola davvero, allora. Ora nasce un piccolo problemino: che nel resto del mondo le lingue non derivano dal latino. Nella maggioranza delle lingue del mondo, “matrimonio” non deriva mai da “madre”. I box rossi qui a destra mostrano infatti in ventiquattro lingue matrimonio 5diverse le tre parole al centro della questione: matrimonio, nozze e madre su cui testare le derivazioni. Sono ventiquattro lingue di ceppi totalmente differenti: ugro-finnico, germanico, romanzo e slavo. Nessuna di queste tradizioni fa derivare “matrimonio” da “madre”. Leggetele tutte e ventiquattro, è un esercizio divertente per accorgersi della miseria morale degli omofobi. Due minuti spesi bene. Cercate le radici comuni. Non le troverete. Mai. Perché semplicemente non ci sono. In ventiquattro lingue, non una. Aggiungiamo un ulteriore esempio, l’inglese. Matrimonio è mariage e deriva dal francese, e la cerimonia delle nozze è wedding, che deriva dallo scozzese antico wed, cioè un regalo portato alle nozze. Niente a che vedere con la madre. Prendete il tedesco hochzeit, che è composto da hock che significa “alto”, e da zeit che significa “cerimonia”. Una “cerimonia importante”, ma della matrimonio 6madre proprio non c’è ombra. Questo, secondo la giustificazione etimologica dei difensori del matrimonio tradizionale (vabbè, gli omofobi, insomma) autorizza forse quei paesi che usano quella lingua ad approvare i matrimoni gay e lesbici? Scommettete ci saranno ora altre motivazioni di altro genere, e che questo “era solo un esempio per capire da dove origina la parola“? Domanda: nel XXI secolo ci serve a qualcosa risalire al significato originario post-preistorico di “salario” per capire che tutti meritano un salario che non sia pagato col sale? No, eh?! E allora perché viene sempre fuori con matrimonio, come se fosse qualcosa di arricchente?

Tutto questo dispendio di etimologie inutili cosa significa? Che allora nel resto del mondo ci si può legittimamente sposare tranne che in Italia a causa di qualche parola che derivava da un’altra? Nooooo, a quel punto la regola etimologica improvvisamente cambia. Perché per i fondamentalisti omofobi è importante l’etimologia solo fino a quando torni loro comodo. Poi bisogna disfarsene quando non giustifica più i pregiudizi squallidi di cui sono portatori. È come la storia dei sindaci che avrebbero violato la legge trascrivendo i matrimoni gay e lesbici contratti all’estero. Se la legge proibisce il matrimonio gay, si tuona contro la sua violazione. Ma quando viene approvata la legge, il suo rispetto non vale più. A quel punto va cambiata la legge, o è una legge ingiusta, o si raglia all’obiezione di coscienza. Anche se san Paolo scriveva “Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio“. È il capitolo 13, versetti 1 e 2 della Lettera a Romani. Non c’è scritto che va fatta pressione contro l’approvazione delle leggi. Non c’è scritto che va fatta obiezione di coscienza. Non c’è scritto che le leggi approvate possano essere contestate. No, c’è scritto solo che l’autorità deriva direttamente da Dio e quello che decide è bene. Punto. Ma ovviamente ora qualcuno citerà l’etimologia di “legge” nell’aramaico di ventidue secoli fa perché, si sa, l’etimologia è la via d’uscita per gente senza valori e molto disprezzo per la dignità umana.

Questo articolo è stato pubblicato in Comunione e Diffamazione, Omofobia il da .

Informazioni su Alex Galvani

Pedagogista gay (definizione che provoca ictus a raffica ai ciellini quando lo leggono), nomade tra Utah e Italia, si occupa di sostegno alle famiglie eterosessuali con figli e figlie gay, lesbiche, transgender, bullismo omofobo, stereotipi e discriminazione. Insomma tutto quello che di peggio e' contenuto nel cervello dei cattolici integralisti. E poi insegna cultura, arte e storia europee nei programmi per studenti adulti all'Universita' statale dello Utah (anche questo manda fuori di melone i ciellini, perche' secondo loro i gay devono capire solo di gay).

31 pensieri su “Matrimonio deriva da madre, quindi niente nozze gay. Eh?!?!

  1. Anonimo

    A completare l’elenco: in francese matrimonio si dice mariage e marito si dice mari. Vuoi vedere che in Francia si possono sposare solo gli omosessuali maschi e in Italia solo le lesbiche?

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Non riesco a smettere di ridere. Mi permette di usarla la prossima volta, per favore? Li mandera’ in bestia, perche’ non capiranno neanche. 🙂

      Rispondi
      1. FSMosconi

        E se vogliamo essere ancora più ridicoli, si potrebbe ben ribattere inoltre che qualsiasi azione pretenda di compiere “la volontà di Dio” compierebbe non più non meno che la volontà del “giorno”:
        It: dio < Lt.: deus < PIE: *dejw-os/*djew < Nostratico (Eurasiatico): *dʷVjɣV < Boreano *TVWV
        http://tinyurl.com/mxtrcwc
        http://tinyurl.com/kqypkgq
        http://tinyurl.com/k7pp3z4

        Già dalla seconda radice indo-europea il significato slitta nettamente su "giorno/cielo"…
        Sì, insomma: nonsense.

        Rispondi
  2. Compagno Z

    “Perché il significato originale delle parole alla fine dell’età del bronzo, che per loro sembra il parametro scientifico per legiferare sulle evoluzioni sociali,”

    D’altra parte da gente che considera storicamente attendibile un testo mistico scritto 2-3 millenni fa cosa ti aspetti?

    Comunque ottimo articolo, 92 minuti di applausi!! http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_good.gif

    Rispondi
  3. Remo

    Non solo, a tutte le brave cattoliche sottomesse, dovrebbe essere vietato di possedere una casa o di un conto corrente. Poiché patrimonio deriva da “pater”, quindi, al massimo, possono ereditare, solo dal padre, una sorte di dote, che poi deve immediatamente andare nelle disponibilità del marito.

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Quell’articolo l’abbiamo saccheggiato tutti, indifferentemente, per sfottere i blog integralisti americani.
      Adesso la roba del 2+2=4 e’ arrivato anche in Italia. Settimana scorsa, letteralmente, perche’ devono importare tutto, il cervello autonomo non sanno cosa sia. Basta aspettare. Buono a sapersi. 🙂

      Rispondi
  4. Tamba84

    ha detto ciò pure sgarbi che in fatto ti cultura ti sorpassa

    e almeno lui è simpatico tu insulti e basta chi non la pensa come te

    da laureato in scienze dell’educazione mi vergogno che tu abbia la mia stessa laura, visto che di spirito pedagogico non ne hai, sai solo insultare.

    Rispondi
    1. admin

      Sgarbi simpatico? Beh parliamone. Anche in fatto di cultura: non basta conoscere l’arte per poter parlare di ogni tema. Sgarbi non è un tuttologo. Quando parla di altri argomenti ha la stessa credibilità del nostro Alex. Anzi, per me anche meno, visto che Alex vanta titoli ed esperienze in tal senso che Sgarbi sicuramente non ha.

      E tu, quali esperienze hai come pedagogo per giudicare Alex? Siamo curiosi: erudiscici. Tranquillo Tamba, non tratterremo il fiato. 😉

      Rispondi
      1. tamba

        che il discorso su matrimonio che deriva da madre e quindi è fondamente questa figura (fosse tra gay si chiamerebbe culimoni-cit sgarbi)http://www.nextquotidiano.it/vittorio-sgarbi-e-il-culimonio/

        non condivido ma è sempre un grande quando si esprime

        mi domando che titoli di esperienza ha.l’unico motivo per cui è conosciuto nel web è perché insulta la gente su twitter e pesantemente- eppure viene considerato esempio d linguaggio moderato da che pseudo giornalisti non si sa.

        ho lavorato in un c.a.g. non so se ho più esperienza dell’uomo degli insulti,sicuramente no vista l’anagrafe, ma bisogna sempre vedere in cosa ha esperienza lui (ovvero sono più giovane di lui sicuramente ho meno esperienza) ma poi mi domando se lui ha davvero esperienza.

        oltretutto è docente di cultura,vuol dire tutto e niente, la cultura è vasta e a meno di non essere tuttologi è rilegata in vari campi, ho gente esperta di mass media di tecnologie di formazione di educazione ecc..

        saluti

        Rispondi
        1. Caffe

          Non entro nel merito della discussione, ma oso rilevare, leggendo il tuo intervento che, a dare lezioni, su qualsivoglia materia, tu non hai proprio nessun titolo, caro tamba: non ci credi? Ebbene, ristampa il tuo intervento e dallo in pasto a qualsiasi insegnante di italiano, anche il più indulgente che tu conosca, ammesso che tu ne abbia mai conosciuto uno: zero, sarebbe il verdetto; un voto persino troppo indulgente nei tuoi confronti e questa non è questione di lana caprina: uno che non padroneggia decentemente la nostra comune lingua, a me e non solo, dà l’impressione di uno sciattone che non ha rispetto prima di tutto, per se stesso; sintassi e punteggiatura sono importanti, prima di tutto, proprio per essere credibili come interlocutore, seppure con opinioni contrastanti ed invece tu ti esprimi quasi esattamente come il mitico senatore Razzi e non ti sto facendo un complimento; vista la forma, anche i concetti che cercheresti di esprimere, risultano un tantino incomprensibili e tanto simili a quelli che scorgo quotidianamente su certi blog, ultimo rifugio delle mezze seghe di tutta Italia, i quali, ovviamente, essendo frequentati da gente illuminata da qualche improvvisato guru (ce ne sono per tutti i gusti), non permettono, di confrontare le opinioni dei geni che li frequentano, con quelle di persone appena normali, per il semplice motivo che le persone appena normali, si guardano bene dal frequentarli, a parte me. Infine un consiglio, anzi due: lascia stare la parola cultura, la quale, in bocca a te, fa solo ridere i polli e soprattutto, evita di frequentare queste pagine: credimi, non ne ricaverai molte soddisfazioni….

          Rispondi
          1. tamba

            Classico di quando mancano gli argomenti ci si attacca a degli errori di battitura.

            Leggete l’articolo di uno a cui hanno chiuso 2-3 profili Twitter per insulti e fai la morale per degli errori di battitura? Questo l’ho scritto correttamente professore della crusca del web?

            va be discussione inutile con voi…tanto non capite

            se poi non ci arrivate al commento non è colpa mai..siete voi le menti illuminate – si critica quanto dice la giornalista che il matrimonio derivi da madre ecc.e faccio notare come lo dica pure un uomo di cultura come sgarbi.

            saluti. Ho chiuso decisamente con i commenti

          2. admin

            Questa frottola del “quando mancano gli argomenti ci si attacca agli errori di battitura” è una bella balla che si raccontano gli ignoranti. La nostra piattaforma permette di modificare i commenti per qualche minuto, proprio per impedire che banali errori di digitazione inficino la fruizione del contenuto dei preziosi commenti lasciati dai nostri lettori. Ed esiste sempre la possibilità di lasciare un altro commento a rettifica del precedente. Evidentemente queste opzioni ti sono aliene e non è tuo interesse curare anche la forma, oltre che la sostanza. Ti ricordo che la forma conta quanto la sostanza.

          1. Tamba

            il vostro alex,che ripeto è conosciuto nel web solo perché su witter sa insultare pesantemente chi non la pensa come lui (tant’è che gli hanno chiuso 2-3 volte gli account twitter, aspetto su cui glissate) è docente di cultura. Vuol dire tutto o niente perché la cultura è vasta e, a meno di essere tuttologi, non si ha cultura in tutti i campi (si può averla nell’arte nella musica e non nella tecnologia per dire). Chiaro ora?non ho detto che sgarbi è tuttologo,perché non lo è. E solo un uomo di cultura riconosciuto,non solo da me,che a volte usa espressioni forti per farsi capire. Se poi volete capire bene.

            Credo d essermi spiegato,saluti

          2. admin

            1) noi non glissiamo su nulla: semplicemente stai commentando un articolo che risale a quando la vita di Alex era serena senza le vessazioni indotte dai cattotalebani 🙂

            2) Alex è conosciuto nel web per gli insulti? Questa è la tua opinione, perchè tu l’hai conosciuto grazie agli articoli dei cattotalebani che lo descrivono in questo modo.

            3) Il tuo discorso su Sgarbi ed Alex e sulla tuttologia è tutt’altro che chiaro. Ma ti assicuro che non mi interessa, dico davvero. Tieniti pure la confusione nella tua testolina. 🙂

          3. Giux

            ciao Admin, sicuramente la forma è importante, ma a mio dire lo è ancora di più cercare di cogliere la sostanza del messaggio al di la della sintassi e della grammatica; forse anche chi non sa scrivere un italiano perfetto ha un punto di vista che può essere interessante.
            Sembrerebbe che chi è sempre pronto a criticare ogni errore di forma e ortografia senza curarsi troppo della sostanza sia una persona dal carattere chiuso, introverso e poco disponibile verso gli altri.
            Secondo me sarebbe più maturo e produttivo dimostrare un atteggiamento positivo e accogliente per l’altro lasciando correre l’errore cercando un confronto sano.

            [http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371%2Fjournal.pone.0149885]

          4. giux

            Per chiarezza questo è il commento a cui ho risposto.
            Purtroppo la piattaforma è carente e non permette una nidificazione profonda dei commenti.
            https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/skull-400.gif
            “Questa frottola del “quando mancano gli argomenti ci si attacca agli errori di battitura” è una bella balla che si raccontano gli ignoranti. La nostra piattaforma permette di modificare i commenti per qualche minuto, proprio per impedire che banali errori di digitazione inficino la fruizione del contenuto dei preziosi commenti lasciati dai nostri lettori. Ed esiste sempre la possibilità di lasciare un altro commento a rettifica del precedente. Evidentemente queste opzioni ti sono aliene e non è tuo interesse curare anche la forma, oltre che la sostanza. Ti ricordo che la forma conta quanto la sostanza.”

          5. giux

            Per i lettori più idioti sotto al commento vi é un link ad una pubblicazione che mette in relazione il carattere dei soggetti con la loro tendenza a essere ipercritici sulla forma dei commenti lasciati online.
            Sono consapevole che considerate questo commento orripilante nella sintassi e nella grammatica, ma rischio e lo lascio comunque.
            Non temete, per vostra fortuna vostra il link conduce a un artitolo in inglese e scritto da persone istruite.
            Abbiate la bontà di perdonarmi per la scrittura ma non ho la vostra eccelsa istruzione.

  5. tamba

    A certo,,una persona che insulta tutti a cui chiudono l’account per insulti è una povera vittima..certo..ovviamente la colpa per voi è dei cattolici certo,.

    commento da paraculi. Oltretutto ho twitter e ho visto qualche volta il suo profilo. Difenderlo facendolo passare per vittima è da paraculi. Cafone è cafone rimane. Insultare la gente e bestemmiare non mi pare un dialogo e lui lo fa. però guai a fare mezza battuta sui gay ne..

    ho detto che sgarbi non è un tuttologo ma indubbiamente un uomo di cultura-in taluni campi- (E non sono io a definirlo tale). Oltretutto ho detto che il titolo di docente di cultura,che alex ha vuol dire tutto e niente. Infatti non si può avere cultura su tutto e quindi come titolo vuol dire tutto e niente.

    e dall’alto di questo titolo che vuol dire tutto e niente offende liberamente categorie di persone sul web

    poi capite sempre quello che volete capire,la colpa è sempre degli altri (sopratutto se cattolici) quindi discutere con voi è inutile (direi che i piccioni siete voi)

    Rispondi
    1. Caffe

      Io sono cattolico ma non sono un piccione: i piccioni sono quelli che credono che uno come Sgarbi, indubbiamente uomo dalla cultura e dall’ego sconfinati, non stia prendendo per il culo proprio quelli come te, che lo prendono TOTALMENTE sul serio: Tatuati sulle chiappe quanto sto per dirti, caro tamba er piccione: i veri credenti, di varie religioni, sono, per me, totalmente rispettabili, tanto è vero che con molti di loro, intrattengo ottimi rapporti; di tutt’altra razza sono i clericali: quelli cioè, non necessariamente religiosi, che usano argomenti da basso medioevo, per negare ad altri, libertà e facoltà concessi a tutti gli altri, tranne a coloro che non ragliano nel coro, se tu non lo avessi capito, parlo di quelle persone che non nuocciono a nessun altro che alla bile di certi preti e dei loro tirapiedi. E’ con quelli come te che è inutile discutere: tu semplicemente non ammetti l’idea che ci sia gente, che fregandosene allegramente di dogmi e mal di fegato dei clerico nazisti, campino, non nuocendo a nessuno, esattamente come cazzo gli pare. Qui non c’è colpa ne’ reato, se non quello che la vostra coscienza, se ne aveste una, dovrebbe distinguere perfettamente dal reato penalmente perseguibile: questo non vi da pace? Ce ne faremo una ragione.

      Rispondi
  6. tamba

    io ho voluto criticare l’autore dell’articolo

    personalmente, e non lo dico per fare il paraculo,sono per i matrimoni egualitari perché ci possa essere l’ereditarietà dei beni l’assistenza ecc anche tra coppie omogenitoriali

    l’antipatia x l’autore mi ha fatto partire peggio del peggior troll

    poi va be sgarbi mi piace come uomo di arte ma è un altro discorso

    ci tenevo a precisarlo

    saluti

    Rispondi
    1. Caffe

      Grazie tamba, per la precisazione e per altre cose che hai scritto; a mia volta preciso che, a partire da quello che avevi scritto in precedenza, io ho reagito di conseguenza ma vista la tua educata replica e le precisazioni riguardo al tuo precedente post, ritiro volentieri quanto da me scritto che possa eventualmente averti recato offesa.
      Saluti.

      Rispondi
  7. Caffe

    Giux, tu ti rivolgi ad admin, ma è evidente che ti riferisci a me; tu dici: “forse anche chi non sa scrivere un italiano perfetto ha un punto di vista che può essere interessante”. Giustissimo, se non fosse che, generalmente, questo punto di vista, risulta del tutto incomprensibile a tutto il resto del genere umano che non ti ha conosciuto fin dall’infanzia, abbia frequentato la stessa gente e parlato il comune linguaggio da sms che è ormai imperversa su tutti i media; un linguaggio da iniziati, che ignora totalmente i fondamenti di una lingua comune e stupenda come quella italiana; tutto ok, amici come prima, ma poi succede e coloro che si esprimono in questa sorta di gergo, pretendono pure che tutti quelli che abitano, magari anche a solo venti chilometri di distanza, debbano comprenderlo per forza. Spiacente, io ho rispetto per me stesso e non perderò nemmeno un minuto in più del necessario per cercare di capire se tra le cose che scrivi in modo per me incomprensibile, ci sia qualche cosa, che vale la pena di ricordare; se tu avessi rispetto per te stesso, non ti nasconderesti dietro ad un dito.

    Rispondi
      1. Caffe

        Se mi spieghi cosa vuol dire “neogrammar”, a meno che non si tratti del tuo cartone animato preferito, può anche darsi che io mi offenda, Giux; io ti chiamerò Neanderthal e siamo pari, solo che, tutti quelli che leggono, capiranno cosa io intendevo dire; quello che volevi dire tu, lo sai solo tu, il buon Dio ed il tuo psichiatra…
        Non sono un anonimo troll, se tu perdessi meno tempo a contemplarti l’ombelico, avresti notato che intervengo qui da anni, talvolta firmandomi col mio vero nome, ovvero Massimo Splendori e aggiungo pure che, fortunatamente, essendo io, fornito di un robusto senso del ridicolo, di certo avrei evitato di commentare post, qui ed altrove, se solo mi fossi reso conto di pensare e soprattutto, di scrivere come te…

        Rispondi
        1. giux

          Neogrammar l ho inventato io.. Ti chiamerò così.. Tu chiamami come vuoi. Meglio essere un uomo primitivo che un saccente come te. Il commento era rivolto ad admin con tanto di articolo linkato, parola che non puoi forse capire, che giustifilava la parte centrale del commento.
          Il tuo intervento é invece scritto in un italiano colloquiale e poco comprensibile.
          Non ti preoccupare per la forma grammaticale dei miei commenti. Ho chiesto ad admin di rimuoverli tutti così aumenterà il livello culturalè sopratutto sintattico del blog.
          So che commenti da anni e non mii interessa.

          Rispondi
          1. Caffe

            “colloquiale e poco comprensibile”; vabbè, se lo dici tu…
            Giux, smetti di tirar su col naso, so non te ne frega niente, quindi devo avvertirti: sono in vena di confessioni e me ne scappa una; io non vorrei, ma purtroppo è impellente come una pisciata dopo un ricco Oktoberfest e non posso trattenermi; tu gira pure pagina e tieni il broncio, vorrà dire che parlerò a me stesso e a quei pochi intimi che non hanno niente da fare a quest’ora: in gioventù, in famiglia, con i conoscenti ed anche con gli sconosciuti, mi esprimevo esclusivamente in vernacolo romanesco, che uno come Bombolo, l’ indimenticabile spalla der Monnezza, se lo sognava; io a quel tempo pensavo di essere er mejo fico der bigonzo, senza rendermi conto di essere in fondo, una nullità senza speranza; ma, grazie al cielo, una persona che mi fu cara, mi fece capire che quel modo di esprimermi e comportarmi, poteva si suscitare, al primo impatto, una istintiva simpatia, ma che alla lunga, questo atteggiamento mi avrebbe impedito di progredire nella vita, perché segnalava ad occhi prevenuti, una mia inadeguatezza di fondo, una incapacità, nonostante le mie potenzialità, di dare un’impressione positiva, di persona affidabile ed attendibile, naturalmente non era del tutto vero, ma ho imparato che ci sono leggi sociali non scritte, che tuttavia, è bene conoscere, anche solo per poterle aggirare un poco, senza rimetterci troppo le penne: “la forma è anche sostanza”, mi ripeteva, io non capivo, ma con gli anni, ho dovuto darle ragione ed ho anche capito perché: per acquisire una forma decente anche solo nell’esprimersi, devi per forza farti il culo sui libri, frequentare musei e teatri e soprattutto, evitare i leghisti (nota umoristica, ma fino ad un certo punto, visto che io la rispetto religiosamente). Alla fine, ho scoperto che non è così faticoso come sembra ed ho cominciato a prenderci gusto e soprattutto, mi sono accorto, ad un certo punto, di poter sostenere una discussione con chiunque, su qualsivoglia argomento, senza fare la figura dello scemo del villaggio, e non solo, potevo adesso notare agevolmente, strafalcioni e stronzate di vario genere, fiorire come fosse primavera sulle labbra appartenenti a persone, che avevano i loro bravo posto e reputazione in società. Niente male, per chi è cresciuto in una baracca della borgata romana attraversata della via Tuscolana, negli anni del boom economico degli anni sessanta, che a me non mi ha sfiorato manco di striscio, tirando e schivando sassi scagliati per gioco, da coetanei un po’ stronzi che tali sono rimasti, almeno quelli che sono sopravvissuti alla droga ed al miraggio di soldi facili da rimediare con il crimine, tutta roba descritta molto bene da un certo Pasolini. Tu, mi pare di capire, già solo per nascita, sei partito con un evidente vantaggio su di me: sfruttalo e smettila di compatirti perché il cattivissimo Caffe ti ha un po’ maltrattato: io ho ormai cinquantotto anni, ma credimi, tra i due, quello più vecchio mi sembri tu.

        2. giux

          Non pretendere che legga un testo così lungo. (Questo si riesce a capire… dai con uno sforzo anche una mente brillante come quella di un commentatore di pontilex.org puó capirlo ).
          Mi chiedo una cosa: vedo che qui si legge e si parla di diritti dei migranti, mi é altresi chiaro che non parlareste mai con uno di lor e non vi abbassareste mai a chiederli cosa vuole o pensa.
          Un migrante avrà infatti una forma espressiva sgrammaticata, brutta da udire anche per via dell’accento. Quindi i contenuti delle sue istanze non potranno essere valutati,ascoltati e tanto meno accolti. Certo la colpa é del migrante.
          Ma che stupido che sono… persone come te Caffeino sanno già tutto grazie alla loro immensa cultura e ,quindi, non devono confrontarsi con gli altri ma limitarsi a esprimere con fare sdegnoso il vero sapere.
          Mi chiedo,come mai,data la tua intelligenza e profonda conoscenza non hai mai scritto un post,mai espresso un idea ma ti limiti a mandare in vacca qualsiasi confronto? Non capisco ma per limite mio perdonami.
          Ora mi tuffo nella piscina della casetta di papa e aspetto gli amici. Il tempo per la plebe é terminato per ora, ho fatto opera pia e dimostrato umiltà mescolando mi al popolino… ma ora mi devo lavare. Buona serata!

          Rispondi
  8. giux

    neogrammarian (ˌniːəʊɡrəˈmɛərɪən) linguistics
    n
    (Linguistics) a linguist who believes there to be no exceptions to phonetic laws (and that all apparent exceptions can be otherwise explained)
    adj
    (Linguistics) of or pertaining to (the beliefs of) neogrammarians

    Rispondi

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