Il 27 novembre 2013 avevo scritto qui un post sulla bufala relativa ai corsi di masturbazione precoce: ne era nato un ampio e puntuto dibattito sul tema, tanto ampio che alcuni commenti sono anche recenti di qualche settimana.
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Avvenire e gli alberi: pubblici vizi e private virtù
Nei miei scorsi articoli sulla concezione dell’economia che aveva Avvenire ammetto di non aver chiarito a sufficienza una questione importante: non considero (parlando personalmente) economia e politica divise, e questo si era già detto. Il perché però è sfuggito al discorso. Per chiarire ulteriormente la questione dunque, dividere il cosiddetto capello in quattro, dovrò spendere più tempo sulla questione. Senza dilungarci a citare tutte le fonti il succo della mia personalissima visione è questo:
- Gli agenti politici e/o culturali creano e modificano l’aspetto economico attivamente e passivamente. Questa è più o meno una conoscenza comune, che non dovrebbe aver bisogno di ulteriori spiegazioni.
- Gli agenti economici creano e modificano l’aspetto culturale e/o politico e sono portatori (in vari modi) di visioni culturali e/o politiche. Questa visione, sia pure ristretta al campo degli studi marxiani e storici merita qualche parola in più: gli agenti economici e gli agenti politici sono materialmente gli stessi: sia l’operaio che il capofabbrica che il proprietario sono agenti politici, e fin qui niente che non si potesse intuire dall’economia classica; ma allo stesso tempo il loro lavoro crea aspetti politici: nel caso delle fasce basse l’associazionismo e la politica e la cultura di massa (vd. la nascita degli sport proletari come il calcio in Inghilterra), nel caso delle fasce alte tradizioni inventate, il corporativismo e l’ideologia del laissez faire variamente declinata, il protezionismo o il keynesismo sulla scorta “siamo tutti sulla stessa barca, il sistema va solo riformato” in caso di crisi, in alternativa all’assolutismo. E ciò senza dimenticare l’elefante nell’armadio: ogni attività economica influisce sull’aspetto materiale e quindi anche culturale del gruppo umano ad esso relativo: così una città sotto il giogo di Wal-Mart o del consesso Coop-Eataly-Slow Food, per non parlare di intere regioni del Pianeta, sarà diversa dalla situazione che l’ha preceduta. E da questa differenza si formeranno volenti o nolenti nuovi organi e assetti politici: a che ti serve il sindacato contadino – e quindi alla lunga la politica democratica di massa – quando, come nell’America appena nata, hai in sostanza tutti liberi proprietari? A che ti serve il treno – e quindi le fabbriche e quindi le città – quando commerci solo con i vicini per pura sussistenza?
Notizie ProVita: “False, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico” (Art. 656 C.P.)
Buongiorno a tutti.
Come certamente saprete pochi giorni fa è stato approvato il DDL cosiddetto “Buona Scuola” di riforma del sistema scolastico italiano. Una riforma che ha incontrato la dura opposizione anche da parte degli ultracattolici.
Ma se vi state chiedendo “Ohibò si sono svegliati tutto d’un colpo? A che si oppongono? al nuovo, ennesimo, maxi-regalone alle scuole private, in barba all’articolo 33 della Costituzione? oppure le 400 ore lavorative gratis regalate a Confindustria?”, siete fuori strada. Continua a leggere
Le foto con l’arcobaleno sono una cagata pazzesca!
Chi ha modificato il profilo Facebook con l’arcobaleno gaylesbico è omologato al pensiero unico, senza intelligenza autonoma, e celebra qualcosa di stupido che non lo riguarda neanche, tanto siamo in Italia. Ho reso adeguatamente il pensiero saccente di alcuni strateghi falliti dei diritti umani? Spero non siate della parrocchia ma se avete criticato chi ha colorato il proprio profilo nei giorni scorsi, ora sedetevi perché mi sa che non avete capito una fava e avete proprio bisogno di un pugno sul crapino per riprendere un poco il controllo del cervello, avendo perso un’ottima occasione per mostrarvi umani e non dire stupidaggini. E la prossima volta che a noi verrà voglia di mostrare solidarietà, gioia, appartenenza, senza che oltretutto vi si chieda niente (proprio perché non contate niente), forse avrete imparato a farvi gli affari vostri. E possibilmente eviterete di darci lezioni su come dobbiamo vivere persino con o senza colori sulle nostre fotografie. Siete seduti, ora? Bravi, perché questa non sarà una passeggiata. Continua a leggere
Patrimonio Antico & Vandali Moderni
In Yemen, per diversi decenni, nell’area della città storica di Dhamar sono state condotte campagne di esplorazione e scavo archeologici. Queste campagne hanno portato alla luce enormi monumenti megalitici e città fortificate costruite da una civiltà che sviluppò campi coltivati a terrazze già nel terzo millennio avanti Cristo. Una antica tradizione, quella dei campi a terrazze, che ha modificato le montagne ripide della zona in una sorta di carta geografica con le sue curve di livello. Nel corso del tempo sono stati avviati oltre 400 siti di scavo dai quali sono stati riportati alla luce, in diversi decenni, reperti come utensili, vasellame, gioielli, statue e iscrizioni in Arabo Antico.
Terrore e terrore psicologico: la stampa italiana e un anno di Daish
In genere sono solito prendermela con le testate cattoliche perché in media, a quel che leggo, sono quelle che contengono una maggior dose di contenuti reazionari. Stavolta mi sento in dovere di bacchettare tutta la stampa italiana per questo pessimo scivolone, per quanto la cosa coinvolgerà in maggior parte quelle più esplicite sulla questione. Se non altro per porle come metro di paragone estremo in negativo. Di cosa si stra trattando (a quattro righe di testo è anche lecito domandarselo)? Degli articoli sul tema del primo anno di vita dello Stato Islamico.
Premetto ovviamente che non sono un esperto militare, né un esperto di cultura araba e/o religione islamica, né uno storico, né tanto meno un esperto di comunicazione. Ciò non di meno sono una persona con una discreta memoria e una certa curiosità, e non mi ci vuole molto per ricordare (per quanto non perfettamente) gli stessi articoli di cronaca che queste stesse testate scrissero allora. Continua a leggere
La Chiesa è finita, andate in pace
Il PR Bergoglio, butta dentro della Chiesa Cattolica, messo alla porta della canonica per cercare di fare entrare tutti quelli che passavano di lì con aria mista tra l’incerto, il disperato, lo scettico ma possibilista e il nonsopiùachesantovotarmi, ha esaurito gli argomenti. Forse è stanco di tutte le banalità che ha dovuto infilare una dopo l’altra per riportare in auge un locale sempre meno alla moda, affossato dall’integralismo reazionario del precedente direttore, incapace di rinnovarsi e di incontrare i gusti delle folle.
Comunque sia il papa “de noantri” ha perso smalto e sembra quasi non crederci più tanto nemmeno lui. Quell’ultima cosa sulla Chiesa che è femmina come dimostrato dall’articolo che la precede, davvero le batte tutte. Mi chiedo a che conclusioni arriverebbe davanti alla parola utero. E poi l’invito ai preti a non rifiutarsi di battezzare i figli delle ragazze madri perché “chi siamo noi per giudicare le ragazze madri”. Gli stessi che eravamo per giudicare i gay, suppongo.
Allora ditelo che aveva ragione Antonio Socci sostenendo che questo papa è solo una spia sudamericana inviata dai servizi segreti siriani per far fuori la Chiesa cattolica.
Ammettiamo che io sia una persona alla ricerca di senso, non rassegnata al fatto che il significato dell’esistenza stia semplicemente nell’esistere, e pure temporaneamente, e che sia disponibile ad accogliere ed accettare teorie alternative sulla vita e sulla morte. Ma cosa mi direbbe questa Chiesa? Che la vita è un insieme di precetti non negoziabili, prendere o lasciare, che beati coloro che crederanno senza aver visto, ma un bel miracolo ogni tanto fa bene alla fede, che Medjugorje ha potuto esistere per oltre trent’anni con l’avvallo implicito della Chiesa e che solo ora di fronte all’evidenza dei vari scandali sta passando ufficialmente nella categoria ‘bufale colossali’, che l’apertura ad una nuova morale sessuale, ad una nuova idea di famiglia, la condanna alla pedofilia tra i preti e lo smantellamento dello IOR sono solo gigantesche operazioni di marketing alle quali non ha fatto seguito assolutamente niente di concreto.
Insomma che deve fare di più la Chiesa per farci capire che non ha più niente da dire? Deve mettere il cartello “non chiedetelo a me, mi sono persa anch’io”?
Le testate cattoliche e il TTIP: la grande giravolta
TTIP, chi lo conosce? Chi sa a che serve? Ammettiamolo: il Transatlantic Trade and Investment Partnership non è per niente conosciuto. Se non altro perché una buona sezione di esso non è pubblico, come invece ci si aspetterebbe da un qualsiasi trattato internazionale.
E se già questo desta sospetti, quelle poche cose che si sanno (in pratica una continuazione non violenta del neoliberismo-deregulation in salsa Bush) è bastato ad incontrato lo sfavore di entrambe le fazioni dell’Europarlamento, laddove la sua versione del Pacifico è stata oggetto di attacchi da parte di Wikileaks tanto da porci sopra una taglia. Ma perché tanta contrarietà? Forse perché ad eccezione degli ultimi eventi, nessuno di questi trattati è stato oggetto di un iter democratico – ovviamente, non essendo di fatto pubblici.
Sarà anche per questo perché a pochi giorni dall’affossamento del partenariato Avvenire ha tirato fuori un presunto allievo di Don Milano (strano: il filo-ciellino Renzi, vicino alle alte cariche, non aveva detto di accantonarlo?). Eppure fino a poco fa non erano di questo avviso. Continua a leggere
E ora pure il frocio-soccorso? Nervosismo a OmofobiaLand
Gli omofobi l’han presa bene, tutto sommato, no? Dopo esser finiti sui mass media la settimana scorsa, possiamo dire che hanno reagito con eleganza, compostezza e molta disponibilità. Colpisce, dai titoli qui a destra il loro profondo rispetto per le critiche. O no? Ma non dobbiamo prenderli in giro. È che è precipitato tutto così in fretta… a maggio hanno perso un intero paese cattolico come l’Irlanda, poi hanno dovuto annullare di corsa la manifestazione per la famiglianaturale a Roma da fare contro il Gay Pride, poi ancora il quotidiano talebano laCroce sta quasi per chiudere. Giugno è appena iniziato e sono già lacrime: tutti i contro-pride di ste settimane in giro per l’Italia sono stati un fallimento. E ora, a inizio mese son stati beccati a farsi pagare per esporre le loro “idee”. In italiano si chiamano pregiudizi antigay ma non sottilizziamo: basta dire che è la religione e magicamente non si può più chiamarlo schifoso pregiudizio. Ha iniziato La Repubblica con un servizio sul Gruppo Lot che prega e rieduca i “maleducati” omosessuali. Poi Announo su La7 a mostrarli al pubblico nel loro habitat naturale: gruppi blindati di persone che si ritrovano in ambienti fuori da ogni controllo mentre usano termini psichiatrici senza alcuna competenza. Un’azione che non turberebbe nessuno che avesse la coscienza pulita, no? E infatti l’hanno presa benissimo e ora che sappiamo cosa fanno, stanno gridando nervosamente alla morte di: a) democrazia, b) onestà, c) etica, d) libertà, e) Pippo Pluto e Paperino. Ma non avendo funzionato, hanno tirato fuori il frocio-soccorso.
C’è un problema frequente per la “strategia delle urla straziate” che provengono dallo zoo degli omofobi etero, ultimamente: non funziona più. Ne hanno fatte così tante contro i gay che nessuno ormai gli crede. Allora per spostare l’attenzione da pratiche disoneste fatte con l’aiuto del clero cattolico, hanno inventato una nuova figura professionale che campa sul disagio delle persone omosesusali: il frocio-soccorso. Che cos’è?
Sodoma & Guernica spiegate a Luca Di Tolve (e ai cattolici)
Caro Luca Di Tolve,
ti scrivo da amico. Ho letto molto su di te in questo periodo, sei sotto il fuoco incrociato di molti. E mi è nato il desiderio sincero di aiutarti, perché hai bisogno di difenderti da questi nemici ma soprattutto da te stesso perché ne stai combinando così tante che mi fai quasi tenerezza. Ho scritto “quasi”. Ultimamente tutti parlano di te: la tv fa servizi dove sembri un talebano, Repubblica fa un reportage dove risulti un fuori di testa, Le Iene fanno un video dove ne esci come un pagliaccio, ci sono post in facebook che ti prendono in giro su qualsiasi cosa e persino Povia, si proprio quel Povia, t’ha sbugiardato pubblicamente. Non so se mi spiego: ti sei fatto scaricare come un bugiardo da Povia, quello dei nostri piedini che causano i terremoti sulla terra… Ce ne vuole, eh? Ora ti spiego due o tre cosette perché sei circondato da fuori di melone e se vai avanti così finisce che neanche padrePio con l’aiuto di Mazinga ti salvano. Continua a leggere