Buongiorno a tutti.
Agli inizi di dicembre scrissi un articolo (http://pontilex.org/2013/12/sulla-questione-della-pedofilia-nel-clero-bergoglio-fa-il-gioco-delle-tre-carte/) in cui feci notare come mentre era stato dato grandissimo risalto mediatico alla presunta “rivoluzione” di Bergoglio sulla delicatissima questione della gestione dei casi di pedofilia accaduti all’interno della Chiesa Cattolica mediante la creazione di un’apposita commissione, annunciata in pompa magna dal Cardinal O’Malley, quasi nessun risalto era stato dato pochi giorni prima al netto rifiuto della Santa Sede di inviare un rapporto alla Commissione Onu per i diritti del bambino (sebbene ne fosse obbligata, come previsto da una Convenzione sottoscritta anche dal Vaticano) su detti casi di pedofilia e sulle contromisure adottate per rimediare agli stessi e prevenirli in futuro.
Nella stessa sede evidenziai anche come la tanto sbandierata “rivoluzione” fosse in realtà un contentino da dare in pasto ai media, dato che i provvedimenti promulgati dall’attuale Pontefice contenevano sì un inasprimento delle pene per chi commette abusi sessuali su minori, ma allo stesso tempo prevedevano un identico inasprimento per chi rivelava notizie e/o documenti su “interessi fondamentali” della Città del Vaticano. E, buttacaso, i casi di pedofilia rientrano proprio in quest’ultima categoria…
Da ultimo profetizzai che, se da un lato era stato estremamente facile intortare i media (specialmente quelli nostrani) con questo vero e proprio “gioco delle tre carte” volto più ad aumentare la popolarità di Bergoglio che a incidere sul problema dei preti pedofili, dall’altro sarebbe stato molto più difficile per i rappresentanti del Vaticano farla altrettanto franca di fronte ai membri della Commissione delle Nazione Unite e che i vari “defensores fidei” del web avrebbero colto la palla al balzo per parlare di “cattofobia”.
Una facile profezia che infatti si è avverata. Continua a leggere