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Un VolpaSStren, un(a) D’Urso, la coerenza (questa sconosciuta!) ed il Codice Penale…

Buongiorno a tutti.

Ieri (mercoledì 22 gennaio 2014) Brunello è tornato a deliziarci con le sue fantastiche interpretazioni della legge italiana e le sue “proposte” su come rimediare ai mali della società. E proprio come l’altra volta, quando al culmine della campagna negazionista sul femminicidio, nata per sfogare inconfessabili e personalissimi livori e conclusasi con l’orrendo pamphlet contra foemines poi comparso nella bacheca della parrocchia di Don Corsi a Lerici Foxy propose di vietare ai negozi di lingerie di esporre la propria merce in vetrina (per chi se lo fosse perso: http://pontilex.org/2012/12/di-chi-stai-parlando-brunello/), questa sua nuova proposta con cui il Volpastro si propone addirittura di “moralizzare l’ambiente” arriva al termine di una delle sue memorabili sfuriate.

Ma procediamo con ordine perché anche i fatti in questione che hanno portato lo spammatore seriale di Bari ad esibirsi in questo suo esercizio di “intrepretazione legislativa” (di cui se ne sentiva il bisogno come di una colica renale) sono per noi fonte di notevole sollazzo…

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Dei delitti e della pena che si prova leggendo certe assurdità…

Buongiorno a tutti.

Come tutti sappiamo il mandato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è ormai agli sgoccioli e molto presto dovrà essere scelto il suo successore. Nelle ultime settimane si sono fatte molte speculazioni su chi possa essere eletto alla più alta carica dello Stato e, fra i molti nomi tirati in ballo, è saltato fuori anche quello della radicale Emma Bonino cosa che ha suscitato fra i vari neocrociati da operetta del web viva preoccupazione unita a momenti di autentico delirio la cui massima espressione non è stata raggiunta da una certa nostra vecchia conoscenza del Quartiere Murat di Bari (a proposito, Brunello che ti è successo? Mica mi sarai diventato tiepidino? Guarda che poi il tuo mini-dio ti punisce,eh!) ma da un altro direttore, quello di Riscossa Cristiana, Paolo Deotto che non si è fatto sfuggire l’occasione di utilizzare le voci sulla candidatura della (ex) parlamentare radicale come cavallo di Troia per sparare le solite bordate cattotalebane sulla pratica dell’interruzione di gravidanza. Intenzione che si è tramutata in un vero e proprio “sbrocco” non appena Deotto ha proposto, nel tentativo non particolarmente riuscito di fare il provocatore e di sostenere le proprie idee con  non-argomentazioni pseudogiuridiche, i “suoi” candidati alla Presidenza.

Questo il titolo del pezzaccio di Deotto:

LE NOSTRE PROPOSTE PER IL QUIRINALE: TOTO’ RIINA, RENATO CURCIO, FRANCESCA MAMBRO Continua a leggere

Forse non ci siamo capiti…

Buongiorno a tutti.

Il mio ultimo articolo (http://pontilex.org/2013/02/quel-che-brunello-dice-tra-le-righe/#more-21348) è rimasto sul gozzo ai maschi alfa di “Questione maschile” che si sono sentiti in dovere, tramite l’utente “Marco” (il caro Standarte che fine avrà fatto? MAH!), di postare alcuni commenti, bloccati dal filtro anti-spam in coda di moderazione, per farmi sapere le loro opinioni riguardo a quanto ho scritto.

Prima di tutto, si impongono un paio di precisazioni ad uso e consumo di psicolabili e bimbiminkia.

Come ho ripetuto più volte (e non solo io), qui su Pontilex.org non si censura niente ad eccezione:

a)      di commenti che contengono unicamente improperi e/o insulti all’indirizzo di articolisti ed utenti;

b)      di commenti che provengono da indirizzi falsi e/o anonimizzati (non abbiamo nulla contro l’anonimato altrimenti non useremmo nemmeno i nickname; semplicemente ci piace sapere con chi abbiamo a che fare);

c)      di commenti che provengono da utenti che, per via del loro stesso comportamento, hanno reso la loro presenza sgradita in questo luogo (come è stato fatto, ad esempio, con la Contessinah di Brerah).

Stronchiamo quindi sul nascere ogni possibile lamentela di censura. I commenti di Marco sono finiti in coda di moderazione in seguito all’attivazione del filtro anti-spam dato che, su un totale di cinque commenti, tre contenevano unicamente indirizzi URL, mentre gli altri sono stati bloccati automaticamente per essere sottoposti ad approvazione dell’amministratore o dell’articolista come previsto per tutti i commenti che eccedono in lunghezza.

Esaurite le precisazioni tecniche, ho deciso di non autorizzare quei commenti visto che nulla tolgono od aggiungono alla discussione oggetto dell’articolo. Infatti Marco (e, probabilmente, anche tutta la simpatica combriccola di frustrati di “Questione maschile”) non ha capito una benemerita cippa di quanto ho scritto né delle argomentazioni che stavo confutando, come si può facilmente intuire da queste parole del commentatore del forum machista, scritte in calce ad un chilometrico commento in cui si tessono le lodi dei piloti della Luftwaffe (a proposito come mai proprio quelli della Luftwaffe? Per affinità ideologica, forse?): “Morale della favola :E’ normale che se , in malafede , si citano soltanto e si esaltano soltanto singolarmente le gesta di una donna o di un gruppo di donne , queste azioni possono apparire come qualcosa di eccezionale , quando invece si paragonano queste donne pilota agli uomini pilota ecco che emerge nettamente la dimensione reale .”

Si citano e si esaltano in malafede? E chi ha esaltato? Io ho semplicemente citato l’esempio dell’aviatrice sovietica Marina Raskova per controbattere alle affermazioni di Bruno Volpe che, nel suo delirante articolo sulle donne soldato, al fine di raggiungere l’obiettivo non dichiarato di sfogare il suo livore nei confronti di una certa funzionaria di polizia che gli ha rivolto domande “scomode”, ha sparato a zero sul genere femminile dicendo che “la vita reale non è il film “Soldato Jane” ”.

Per fargli capire che, se nella sua testa la vita non è un film con Demi Moore, la realtà storica lo ha già ampiamente smentito.

Chiaro. Semplice. Cristallino.

Ma, evidentemente, sostenere che una donna, se dimostra di averne le capacità, può svolgere altrettanto bene un compito ritenuto tradizionalmente “maschile” è, per Marco, come agitare un drappo rosso di fronte al toro o pronunciare le parole “lavoratori precari” in presenza di Brunetta.

Pertanto il maschietto alfa, essendosi sentito minacciato nella sua posizione di virile superiorità, ha deciso di snocciolarmi una serie di dati di cui, sinceramente, non so che farmene visto che il mio obiettivo non era iniziare una gara a chi ce l’ha più lungo fra la Reskova ed i cameraten che stanno tanto simpatici a Marco ed ai suoi compagnucci di merende.

Quindi, a beneficio di psicolabili, bimbiminkia e gorilla alfa, ripeterò il concetto un’ultima volta:in linea generale non esistono mansioni, occupazioni od attività in cui l’uomo è “naturalmente” superiore alla donna, al massimo, su di un piano strettamente personale, si può dire che, a fronte di circostanze e/o dati oggettivamente verificati, Tizio è più adatto di Caia (o viceversa) a svolgere un determinato lavoro.

Se vi va bene, è così. Non vi va bene? È ancora così.

Per concludere, un ultimo consiglio a Marco, Standarte e compagnia cantante.

La prossima volta, prima di lanciarvi nella scrittura di un commento, fermatevi un momento ed assicuratevi di aver capito bene quel che state leggendo. Risparmierete tempo, denaro (in termini di costi di connessione Internet ed elettricità) e, soprattutto, eviterete colossali figure di merda!

Quel che Brunello dice tra le righe…

Buongiorno a tutti.

Passata la tempesta, sembra che il sitarello non secolarizzato stia tornando lentamente alla normalità ed i “problemi tecnici” che lo affliggevano finalmente risolti (voci di corridoio sostengono che Cidipippen e il guru informatico del Sud Italia si siano dovuti rivolgere nientemeno che a Don Strazy il quale, secondo un antico rituale esorcistico-elettrotecnico, ha versato sui mainframes pontifeSSi un paio di bottiglie di acqua benedetta per poi ripetere per dieci ore di fila la formula “Satana, esci da questo server!!”).

Appena tornato on line, Bruno Volpe non ha perso tempo ed ha prontamente ripreso la serie degli articoli dedicati all’universo femminile là da dove l’aveva interrotta ovvero parlando (male, ovviamente) delle donne in generale al fine di sfogare qualche livore particolare.

Passiamo quindi alla disanima del pezzaccio odierno (di ieri per chi legge) dal titolo:

DONNE MILITARI NON FA PER LORO. GENI DEL FOCOLARE E DELLA VITA MA A CIASCUNO IL SUO. Continua a leggere