Quel che Brunello dice tra le righe…

Buongiorno a tutti.

Passata la tempesta, sembra che il sitarello non secolarizzato stia tornando lentamente alla normalità ed i “problemi tecnici” che lo affliggevano finalmente risolti (voci di corridoio sostengono che Cidipippen e il guru informatico del Sud Italia si siano dovuti rivolgere nientemeno che a Don Strazy il quale, secondo un antico rituale esorcistico-elettrotecnico, ha versato sui mainframes pontifeSSi un paio di bottiglie di acqua benedetta per poi ripetere per dieci ore di fila la formula “Satana, esci da questo server!!”).

Appena tornato on line, Bruno Volpe non ha perso tempo ed ha prontamente ripreso la serie degli articoli dedicati all’universo femminile là da dove l’aveva interrotta ovvero parlando (male, ovviamente) delle donne in generale al fine di sfogare qualche livore particolare.

Passiamo quindi alla disanima del pezzaccio odierno (di ieri per chi legge) dal titolo:

DONNE MILITARI NON FA PER LORO. GENI DEL FOCOLARE E DELLA VITA MA A CIASCUNO IL SUO.

“E Dio li fece maschio e femmina; e ne definì i ruoli nel Creato. Se nel libro delle Genesi ci sta questa sana e saggia distinzione, sempre confermata da Scrittura e società, una ragione ci deve pure essere.”

…E vaffanculo alla legge di Hume che ci insegna che da una premessa descrittiva non può derivare una conclusione normativa. Quando si dice che il buon giorno si vede dal mattino…

“E’ molto semplice: esistono dei mestieri che, secondo me, per forza di cose appartengono all’uomo, ed altri alla donna. 

E’ del tutto pacifico che il ruolo di metalmeccanico si addica ad un uomo, come quello di un fabbro ferraio o di calciatore professionista.”

Peccato che a questo mondo esistano anche i tornei professionistici di calcio femminile.

E se Bruno Volpe, quando andava a scuola, fosse stato un po’ più attento durante le lezioni di storia saprebbe che durante le due guerre mondiali molte donne che abitavano nei paesi belligeranti (Italia compresa) vennero assunte nei vari settori dell’industria pesante per sostituire gli uomini coscritti dai rispettivi eserciti.

“Inoltre, esistono delle specialità che la donna oggettivamente dovrebbe non fare: pensiamo alla poliziotta o soldatessa, ad esempio.”

Ed eccoci arrivati al punto di cui dicevo all’inizio. Tenete a mente queste parole di Brunello perché ne riparleremo poche righe più avanti.

“Questi mestieri, molto virili ma altrettanto delicati, richiedono doti di proporzione, fermezza, capacità operativa, resistenza fisica che la donna, nella maggior parte dei casi, non ha per costituzione e natura. Questo mio pensiero non vuol essere un attacco alle donne ma è una opinione, condivisibile o meno, e tale rimane.

Le donne dovrebbero evitare certi mestieri e lo Stato ben farebbe a rimediare a questo errore; evidentemente in numerosi nazioni civili che hanno integrato le donne i Eserciti e forze di Polizia, ancora oggi si dibatte sull’opportunità. In Israele, ad esempio, si è sempre parlato di soldati uomini che in guerra morivano sotto il fuoco nemico perché troppo attenti a salvaguardare l’incolumità e la salute delle colleghe ritenute più deboli e spesso meno resistenti ai colpi di arma da fuoco.”

In realtà gli unici in Israele ad avere proferito simili sciocchezze sono i rabbini ed i fedeli appartenenti alle minoranze ultra-ortodosse che hanno emesso vere e proprie fatwe contro la presunta “promiscuità” sotto le armi.

Quegli stessi soggetti che vorrebbero proibire i cartelloni pubblicitari di intimo femminile perché giudicati troppo osé.

Gli stessi che sui trasporti del servizio pubblico vorrebbero imporre con la forza la segregazione fra uomini e donne (arrivando addirittura a picchiare le donne che si rifiutano di spostarsi nei sedili di fondo degli autobus).

Gli stessi che apposero nei quartieri in cui abitavano dei cartelli (poi rimossi dalle Autorità) in cui si vietava l’ingresso alle donne “immodeste” cioè non vestite secondo i canoni dell’ortodossia ebraica.

Gli stessi che, poco più di un anno fa, volevano linciare una bambina ebrea di 8 anni di origini statunitensi, in vacanza in Israele con i genitori, “perché vestita in maniera provocante”.

Gli stessi che additano come “meno ebrei” tutti quelli che non seguono i loro precetti.

Sorprendente la somiglianza con il minimagistero del minidio PontifeSSo, nevvero?

“Le donne, inoltre, si portano un retaggio culturale di emotività e spesso di atavico antagonismo contro l’uomo e questo mal si attaglia alla loro imparzialità e alla onestà intellettuale, quando devono dimostrarla.”

Disse quello che ha fatto della mistificazione e del pressappochismo la propria linea editoriale!

Inoltre sorgono spontanee un paio di domande: Non si stava parlando delle donne soldato? Mi può spiegare come l’imparzialità e l’onestà intellettuale (o la loro mancanza) possono influire sull’abilità nel maneggiare le armi?

“Alcune volte mi sono capitate davanti operatrici delle Forze dell’Ordine che ben sarebbero state in casa a fare il loro ruolo naturale di madre e di moglie, ma nel lavoro sono un disastro. Mi è capitato di conoscere alcune donne che mancano di ogni senso di equilibrio, di pacatezza, di lungimiranza, dimostrando ancora una volta che il Padre Eterno quando ha la Creazione li ha divisi in uomo e donna, assegnandone ruoli.”

Ricordate le parole di Brunello di poche righe fa che vi avevo detto di tenere a mente? Ecco spiegato perché secondo il nostro caro pontimostro, le donne non dovrebbero fare le poliziotte: perché ne ha incontrate diverse che “nel lavoro sono un disastro”. Peccato che le cose non stiano esattamente così.

A quanto ci è dato sapere, come riportato in un paio di articoli di Pontifex (vedi in calce sotto “altre Fonti PontifeSSe”) Brunello avrebbe incontrato una operatrice delle Forze dell’Ordine durante la vicenda dei fantattentati che si sarebbe lasciata andare a qualche commento sgradito al nostro.

“La vita reale non è il film “Soldato Jane”.”

Infatti la vita reale ha superato la fantasia. Se VolpaSStren leggesse qualche libro di storia, invece dei libercoli del Maldestro e di Don Strazy, conoscerebbe  Marina Raskova, aviatrice sovietica che durante la Seconda Guerra Mondiale istituì tre reggimenti di aviazione (il 586°, il 587°, del quale la Raskova era il comandante, ed il 588°) costituiti interamente da donne. Questi tre gruppi compirono complessivamente 30.000 missioni aeree ed inflissero tali perdite all’esercito tedesco che furono ribattezzate, con timore, “Streghe della notte”. Ventitré aviatrici sotto il comando della Raskova furono decorate con la Stella d’Oro ed insignite del titolo di “Eroe dell’Unione Sovietica” e la Raskova stessa, alla sua morte (avvenuta a seguito di un incidente aereo il 4 gennaio 1943), oltre a ricevere (postuma) la Medaglia dell’ordine della Grande Guerra Patriottica di I° grado, fu cremata dopo i funerali di Stato (fu la prima cittadina sovietica a riceverli in tempo di guerra) e tumulata nelle mura del Cremlino, il massimo onore civile e militare della Russia.

“Dunque, la donna, saggia signora della casa, faccia quello per cui è portata; l’ uomo lo stesso.

Oggi c’è da avere paura di una donna poliziotto o soldato, non in generale ma ad esempio guardando quanto è accaduto, proprio per il via vai di donne, nella caserma di Parolisi.”

Poteva il Volpastro perdere l’occasione di sciacallare un po’ citando ad minchiam un fatto di cronaca che poco c’entra con l’argomento di cui si sta parlando? Ma certo che no!

“Giusto per completare: il Procuratore della Repubblica di Bergamo, che reazionario non è, di fatto, ha detto proprio questo. Anche lui retrivo e maschilista?”

Uhhmmmmm… Direi di sì visto che il Procuratore di Bergamo non ha affatto parlato delle donne soldato ma, più semplicemente, se ne è uscito con una infelice dichiarazione infelice sull’opportunità o meno per le donne di uscire sole la sera (venendo peraltro prontamente criticato dai colleghi, dal Sindaco e dai comandanti delle Forze dell’Ordine di Bergamo)…

Tirando le somme: Scopo dell’articolo? Nessuno, come al solito, se non di permettere al Bruno Volpe di spacciare sciocchezze non dimostrate e sputazzare qualche grammo di bile su chi non la pensa come lui…

Fonte della nuova tirata misogina PontifeSSa:

http://www.pontifex.roma.it/il-fatto/13314-donne-militari-non-fa-per-loro-geni-del-focolare-e-della-vita-ma-a-ciascuno-il-suo.html

Altre fonti PontifeSSe:

http://www.pontifex.roma.it/il-fatto/13217-la-mia-aggressione-presto-parlo-ai-magistrati-rideremo-tutti-nuove-stranezze-negli-appalti-in-puglia.html

http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/politici/13742-on-scilipoti-disposto-ad-interrogazione-parlamentare-o-reclamo-al-ministro-interno-su-ispettrice-di-bari-metodi-non-imparziali

 

 

11 pensieri su “Quel che Brunello dice tra le righe…

  1. AlbertoB

    Ma che bella anche l’apologia tra le righe del “povero” Parolisi , il “povero” figlio di puttana che un bel giorno ha pensato bene di somministrare 35 coltellate alla moglie… oh , ma è colpa dell’amante e delle donne che girano in caserma se un bel giorno un figlio di puttana decide che si è stufato della moglie.
    Mi piace questo tipo di arrighe difensive verso questa categoria di persone , è chiaro comunque che Volpe se ne intende parecchio di figli di puttana che ammazzano le mogli… e anche di quelli che si limitano al reato di stalking.

    Rispondi
  2. FSMosconi

    “E se Bruno Volpe, quando andava a scuola, fosse stato un po’ più attento durante le lezioni di storia saprebbe che durante le due guerre mondiali molte donne che abitavano nei paesi belligeranti (Italia compresa) vennero assunte nei vari settori dell’industria pesante per sostituire gli uomini coscritti dai rispettivi eserciti.”

    E appare pure nel secolarizzatissimo (e quindi satanico) film Porco Rosso di Miyazaki. Film che immagino odierà perché uno: la battuta principe è “piuttosto che diventare fascista preferisco rimanere un maiale”, due: perché le donne hanno un bel caratterino, sono autonome e intraprendenti e non sono sottomesse come evidentemente piacciono al regista – basti guardarsi il Castello Errante di Howl o Laputa – , tre: perché palesemente antifascista e pacifista e infine quattro: perché giapponese quindi satanico-ateo-nichilista. XD

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  3. caterina

    Ma la più bella è questa:
    “Mi è capitato di conoscere alcune donne che mancano di ogni senso di equilibrio, di pacatezza, di lungimiranza, dimostrando ancora una volta che il Padre Eterno quando ha la Creazione li ha divisi in uomo e donna, assegnandone ruoli.”

    Quindi una donna che manca di ogni senso di equilibrio, di pacatezza e di lungimiranza dovrebbe fare la sposa e… soprattutto LA MADREEEEE????

    Rispondi
    1. Flo

      Mi hai tolto le parole di bocca! Un articolo così pieno di retorica maschilista trita e ritrita, che sinceramente lascia proprio il tempo che trova! A proposito di metalmeccanici: l’ho fatto per diversi anni, gli ultimi due ho guidato muletti, sollevato pesi, saldato, fatto di tutto di più, e il lavoro mi manca da morire, mentre la casa riesco a malapena a tenerla al minimo della pulizia, perchè la cosa mi annoia a morte, altro che ruolo naturale!!!!http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cry.gif

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  4. Caio

    Caspita, è troppo bello leggere questi articoli che vanno a smontare questi blog bigotti, danno un senso di giustizia al web! 🙂

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  5. Remo

    Ma invece di qualche acaro bimbominkia, il sitarello non secolarizzato non può essere preso di mira da qualche serio hacker di Anonimus?

    Rispondi
  6. Diego

    Questo mio pensiero non vuol essere un attacco alle donne ma è una opinione, condivisibile o meno, e tale rimane.

    Le donne dovrebbero evitare certi mestieri e lo Stato ben farebbe a rimediare a questo errore…

    esempio di come un’opinione condivisibile o meno diventi rapidamente un errore al quale lo stato dovrebbe rimediare.

    Rispondi
  7. Priapus

    Il povero Brunello, oltre ad una crassa ignoranza, sfoggia una risibile e molesta tendenza a sproloquiare ad mentulam canis. A parte la leggenda delle Amazzoni che, in assenza di prove rimangono una leggenda, abbiamo di recente molti reparti di donne soldato che fanno bene il loro lavoro; in passato il soldato si trasferiva solo pedibus calcantibus, con addosso molti chili di ferraglia oltre ad un pesante zaino, lo scontro avveniva corpo a corpo, con grandi sforzi muscolari nel maneggio di picche e daghe; ora viaggia su mezzi motorizzati, va in battaglia su autoblindo, non maneggia pesanti spadoni ma fucili automatici di piccolo calbro, per cui neanche le munizioni sono un peso eccessivo e lo scontro quasi mai è corpo a corpo, ma, al massimo a breve distanza, per cui buona salute ed addestamento contano più
    della forza fisica.
    Dubito che il povero Volpastro sia in grado di capirlo, preferisco chiamarlo così per non mescolarlo al
    Brunello di Montalcino, cui sono affezionato, ma le donne, sino a pochi decenni fa, svolgevano pesanti
    e faticosi lavori agricoli e trasportavano pesanti carichi sulla testa, protetta solo da una ciambella di stracci e che comunque continuava a funzionare abbastanza bene. Dubito che abbia mai visto questa
    realtà; io l’ho vista, ma ho una ventina d’anni più di lui ed un cervello normalmente funzionante, per cui
    capisco ciò che vedo.

    Rispondi
  8. Priapus

    Il povero Brunello, oltre ad una crassa ignoranza, sfoggia una risibile e molesta tendenza a sproloquiare ad mentulam canis. A parte la leggenda delle Amazzoni che, in assenza di prove rimangono una leggenda, abbiamo di recente molti reparti di donne soldato che fanno bene il loro lavoro; in passato il soldato si trasferiva solo pedibus calcantibus, con addosso molti chili di ferraglia oltre ad un pesante zaino, lo scontro avveniva corpo a corpo, con grandi sforzi muscolari nel maneggio di picche e daghe; ora viaggia su mezzi motorizzati, va in battaglia su autoblindo, non maneggia pesanti spadoni ma fucili automatici di piccolo calbro, per cui neanche le munizioni sono un peso eccessivo e lo scontro quasi mai è corpo a corpo, ma, al massimo a breve distanza, per cui buona salute ed addestamento contano più
    della forza fisica.
    Dubito che il povero Volpastro sia in grado di capirlo, preferisco chiamarlo così per non mescolarlo
    al Brunello di Montalcino, cui sono affezionato, ma le donne, sino a pochi decenni fa, svolgevano
    pesanti e faticosi lavori agricoli e trasportavano pesanti carichi sulla testa, protetta solo da una ciambella di stracci e che comunque continuava a funzionare abbastanza bene. Dubito che abbia
    mai visto questa realtà; io l’ho vista, ma ho una ventina d’anni più di lui ed un cervello
    normalmente funzionante, per cui capisco ciò che vedo.

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