Rieccomi a scrivere. Perdonate la mia lunga assenza, intervallata da qualche commento. Un po’ hanno influito impegni personali, un po’ una crisi di rigetto verso Pontifex Roma ed il veleno che spargono a destra e a manca. Nessuna vacanza in Messico, nessun Sandro accusato di stalking in quel di Napoli.
Record Olimpico di incapacità di informarsi
Che Volpastren sia totalmente incapace di documentarsi sugli argomenti sui quali intende scrivere i suoi “””””””””articoli”””””””””” è ormai una verità storica ed incontrovertibile. Solitamente applica questo suo “talento” a settori nei quali le sue parole provocano un ribrezzo morale on indifferente. Oggi, bontà sua, si è limitato a sproloquiare sulla spedizione RAI per le Olimpiadi di Londra 2012. Continua a leggere
Agapo: Associazione (invisibile) Genitori ed Amici Persone Omosessuali
Il progetto da parte della Giunta Pisapia di istituire il registro delle coppie di fatto (anche per le coppie omosessuali) ha scosso una parte del mondo cattolico. La Curia di Milano ha addirittura ipotizzato che si possano legalizzare le unioni poligamiche mentre non passa giorno che Avvenire non pubblichi interventi contrari a questo provvedimento.
I sostenitori dei diritti civili ovviamente plaudono a questa decisione (già annunciata da Pisapia durante la campagna elettorale) e sperano che i partiti possano colmare il divario che ci separa dal resto d’Europa ed approvare una legge nazionale.
Nel panorama degli oppositori al registro delle coppie di fatto della Giunta Pisapia assume una posizione particolare l’associazione Agapo (Associazione Genitori ed Amici Persone Omosessuali) che invece avversa la decisione dell’amministrazione milanese ritenendola non «di aiuto per i nostri figli omosessuali»: un documento di Agapo ha trovato ospitalità anche nel giornale dei vescovi italiani Avvenire e su tempi.it (l’organo di Comunione e Liberazione). Arcigay ha subito criticato il documento di Agapo ritenendo che non sia degno di essere preso in considerazione.
Razionalità dell’Apocalisse cercasi…
Queste cose le hanno già dette meglio i Greci, senza presumere che siano minacce o promesse provenienti da Dio o dal figlio di Dio
Discorso Vero VI fr. 1
Buon giorno mondo, oggi tratterò di un articolo di M.S.M.A. Sì in pratica del solito trip mistico senza capo né coda questa volta vertente sull’Apocalisse. E quando mai.
Questo articolo è apparso per la prima volta su Pontifex sotto nome di un non meglio specificato G. Riccò a quanto mi informa Compagno Z, e lo scopo commerciale appare evidente a tutti (*1). Non è infatti pubblicità, potremmo chiedergli, anche il trascrivere con tanto di dispendio di parole oltremodo cortesi sia sul testo che sul suo autore pensieri di un determinato scritto? Non ha una palese funzione di invogliare il lettore a leggere quell’altro testo e di conseguenza ad acquistarlo?
Ma chiudiamo qui la questione: non ho intenzione di scontrarmi nuovamente con chi non è in grado di difendere le proprie opinioni tanto da preferire in estrema difficoltà la millanteria di denuncia a una risposta degna di questo nome. E si badi: queste parole sono riferite in rapporto alla diatriba e non alla persona, al contrario di eSSo evidentemente, mi ritengo abbastanza maturo da saper distinguere le opinioni dalle persone. Continua a leggere
Macchietta Ufficiale N° 1
PER DECRETO DELLA REDAZIONE DI PONTILEX.ORG SI DECRETA CHE:
– Essendo stato proposto in data odierna (addì 29 luglio 2012 – 11 termidoro 2012) all’attenzione della redazione istessa un commento, prodotto in potentina terra mediante l’ausilio di supporto informatico, da parte del collaboratore del sito Pontifex eccetera eccetera/ giornalista freelance (sic!)/ predicatore laico/ Megawebmaster megagalattico Prof. (de che?) Carlo Di Pietro;
– Che detto commento conteneva accuse al purpureo & pipistrelloso Admin del sito Pontilex.org di censura del suddetto commento istesso;
– Che sempre in codesto contesto si muoveva inoltre accusa all’utente FSMosconi e alla redazione tutta di violazione del diritto d’autore;
– Che, causa menomazione glottologica nonché intellettiva dell’autore, in detto commento compariva l’orrorifica espressione “reati penali”;
– Che l’utente FSMosconi rispondeva, in modo ottimale, di proprio pugno all’autore del commento in merito alle accuse di violazione di diritto d’autore;
– Che il Codice Penale della Repubblica Italiana non contempla il reato di “Mancata pubblicazione di commento scemo su siti internetici”;
– Che pertanto l’estensore del commento non ha nulla di cui poter frignare;
Tutto ciò premesso:
La redazione di Pontilex.org, mediante voto democratico ed unanime con sé stessa, decreta di rifilare al sudaticcio & supponente commentatore PontifeSSo un solenne pernacchione!
Addì 29 luglio 2012 – 11 termidoro 2012
Firmato
Ufficio Macchiette Ufficiali et Similia Pontilex.org
In risposta alla risposta all’articolo sull’articolo sulla posizione PontifeSSa su Medjugorje. Lo so: è uno scioglilingua…
Orbene, mi tocca rispondere a Carlo Di Pietro circa l’articolo che feci su Medjugorje. Non posso in tal proposito muovere la critica solita sul fatto che non ci leggono in quanto per una volta fui io stesso a chiedere una più precisa risposta tramite articolo sul sito ove scrive, quindi casomai se proprio si volesse ugualmente farla dovremmo parlare della questione a monte, cioè riguardi il commento anonimo a suo nome (cioè senza essersi registrato). Ma come si suol dire alea jacta est: non dilunghiamoci per ovvie questioni.
Devo riconoscerlo: per una volta Carlo scrive con tutti i crismi, quantomeno nella forma; sui contenuti le recriminazioni andranno di pari passo con la critica. Non le espongo qui per questioni di spazio e per non apparire troppo tedioso.
Premessa: si è resa opportuna la pubblicazione della presente sul sito Pontifex.Roma in quanto l’autore segnala di essere stato censurato sul sito dove aveva postato il commento.
Come detto: una lettera formale con tutti i crismi. Continua a leggere
Uccr e sessualità: problemi di lettura o tendenza ad inventarsi le notizie?
I soliti uccrociati ci regalano la solita uccretinata in materia di sessualità.
Questa volta l’occasione viene data dall’articolo “Aumentano malattie sessualmente trasmissibili, fallimento del condom”.
Il titolo dell’articolo sembra molto chiaro: ci sarebbe un aumento di malattie sessualmente trasmissibili ed il condom risulterebbe inefficace. Vediamo di capirci meglio.
Così scrive il nostro uccrociato: «L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avvertito che “milioni di persone sono affette da gonorrea e sono a rischio di rimanere a corto di opzioni di trattamento a meno che venga approvato un intervento urgente”, questa è la frase con cui ha messo in guardia da un’espansione mondiale di un ceppo di gonorrea resistente ai farmaci. I Paesi coinvolti sono sopratutto Australia, Francia Giappone, Norvegia, Svezia e Regno Unito, e «i dati disponibili mostrano solo la punta di un iceberg», secondo Manjula Lusti-Narasimhan, ricercatrice dell’OM».
La fonte dell’articolo uccrociato è un articolo di nbcnews.com. Di certo non servirebbe molta fatica per riprendere la fonte originale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ma ovviamente non si può pretendere molto dagli uccrociati.
Quindi la notizia non riguarda più genericamente l’aumento di malattie sessualmente trasmissibili come scritto nel titolo ma l’acuirsi della gonorrea (una malattia a trasmissione sessuale detta popolarmente “scolo”).
lo avevamo detto
Oggi, sul quotidiano “La Repubblica”, e’ comparso un articolo che tratta la questione “Corvi in Vaticano”
Gli uccrociati di UCCR in panne sull’equazione “Paese povero = Paese religioso”…
Così gravi sono gli effetti, quando si ha una fede preconcetta
Celso; Discorso Vero, liber III 38
Buongiorno mondo, oggi mi dedicherò a un’articolo degli uccrociati. Lo so: è passato molto tempo da quando ho pubblicato un’articolo su di loro, ma, diamine, c’è anche da dire che oggi in casa PontifeSSa c’è un piattume assoluto. Insomma: sfornano gli articoli nuovi con una lentezza…
L’argomento di oggi? I Paesi più poveri sono anche quelli più religiosi. O per dirla con le loro (polemiche) parole: Ma davvero i Paesi più poveri sono anche più religiosi? E perché?.
Vi avverto subito: l’articolo non parlerà MAI in realtà di ciò che qui sopra è scritto, ma si baserà tutto sull’infantile meccanismo del povero ma felice, un modus agendi che in realtà ha la peculiarità di sviare il focus della situazione tramite il Bias di giustificazione, o più in breve creando una sorta dissonanza cognitiva periferica al puro scopo di non accettare il dato di fatto che sì: in effetti i Paesi più religiosi sono quelli con più problemi economici. Continua a leggere
Cassazione: omosessualità non è diritto di cronaca. Pontifex commenta con molta confusione.
Nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza secondo cui è diffamatorio rivelare la presunta omosessualità delle persone senza che queste siano d’accordo. La sentenza della Cassazione è più che giusta ed è coerente con un percorso fatto di norme e codici deontologici iniziato nel 1996.
Il solito Bruno Volpe (da ricordare che è avvocato e giornalista) affronta l’argomento con un articolo dal titolo «Cari gay, e adesso arresterete l’ “omofoba” Cassazione?».
Queste le parole del giornalista: «Nel fracasso della scena occupata giustamente da borse e spread, è passata quasi inosservata una importante decisione della Cassazione. Il motivo del contendere era una banale fattispecie di diffamazione. Ovvero, un Tizio aveva diffuso notizie riservate sul conto di Caio, spettegolando che questi fosse gay. Lo aveva fatto alla presenza di più persone e dunque, in ipotesi diffamatoria».
Difficile capirci qualcosa in questo modo. I fatti sono questi. Un giornale locale aveva riportato la notizia della separazione di due coniugi e – per il giornale – la causa della rottura era una presunta relazione omosessuale del marito. Il giornale non ha riportato i nomi dei coniugi ma erano presenti altri dati che aiutavano ad identificare facilmente i protagonisti della storia come le iniziali, le professioni ed il paese in cui era avvenuto il fatto.
La persona interessata si era sentita diffamata dall’articolo ed aveva denunciato il giornale: il fatto è arrivato in Cassazione che ha dato ragione al denunciante.
Quindi è il caso di diffamazione a mezzo stampa e non di «un Tizio che aveva diffuso notizie riservate sul conto di Caio, spettegolando che questi fosse gay». Continua a leggere