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La coda di paglia…

Brunello, ormai in perenne carenza di argomenti intelligenti da trattare, arriva al punto di dedicarci quasi interamente un “articolo”. Curioso osservare che ogni “articolo” affronti sempre svariati argomenti (non succede mai una volta che Brunello affronti un tema e lo svisceri compiutamente da cima a fondo all’interno di un pezzo). Spesso si ha l’impressione che si tratti di pensieri annotati su un foglio di carta da una mano incerta, che vengono poi trascritti in diversi “articoli” da parte di un webmaster che ha come unico obiettivo il raggiungimento del “goal”: sbattere online 10 “articoli” ogni giorno. Ed ogni mezzo è lecito, quindi se serve, si può spezzettare i pensierini di Brunello in più “articoli”. Ma questa è ovviamente solo una nostra impressione, derivante anche dal contenuto delle mail che Brunello ci ha inviato in passato.

Veniamo ai latrati di quest’oggi, visto che ci riguardano direttamente. Da qualche parte, non meglio identificata, un lettore Pontifesso si è sentito apostrofare come “pedofilo” da qualche altro lettore Pontifesso. Chi era destinatario dell’insulto non è chiaro. Così come non è chiaro chi abbia indirizzato all’altro l’insulto. Come sempre dobbiamo fidarci delle affermazioni di Foxy. Continua a leggere

Tirar giù madonne

E’ tornato dalle vacanze, il nostro premier è tornato dalle vacanze. Poverino, ha dovuto anticipare il rientro, perchè ha fatto il ponte. Eh, una vacanza se la meritava… Non è che uno può distruggere la credibilità di questo paese sempre, sempre, sempre… Ogni tanto … deve anche tirare il fiato. Oggi ha festeggiato Tutti i Santi. C’è l’Italia che tira giù tutte le madonne ma lui ha festeggiato Tutti i Santi.

Questa la trascrizione (spero fedele) delle parole di Crozza durante la recente puntata di Ballarò.

Potete verificare, a partire dal minuto 1:40 circa.

Citiamo dal sito della Treccani, indicato anche all’interno di articoli comparsi sul sito Pontifesso come un punto di riferimento culturale, alla voce “Madonna”:

Al plur., in espressioni poco riverenti: essere tutto santi e madonne, essere un bigotto; tirar giù madonne, e sim., imprecare, bestemmiare; avere le m., essere di cattivo umore.

Una prece per quel decerebrato essere vivente che, da Bari, monta una vera e propria macchina del fango, attribuendo a Crozza cose che non ha mai detto e costruendoci sopra interviste con personaggi la cui statura morale è ancora più bassa di quel codardo nauseabondo vile e volgare saprofita che si nasconde dietro la firma “Bruno Volpe”!

Bruno Volpe, invece di inventare notizie, chiarisci una volta per tutte cosa hai fatto quest’estate, nei due mesi in cui non hai pubblicato articoli sul tuo pessimo sito Pontifesso!

Non basta la qualifica di giornalista non professionista per trasformarti in Montanelli. Serve anche una tempra ed una statura morale che -evidentemente- tu non hai. Tu sei sempre pronto ad intimidire gli altri quando si permettono di criticare le tue affermazioni. Ma impavido ti permetti id inventare comportamenti che esistono solo nella tua testa. Sei forse malato di mente? Oppure sei scientificamente e criminalmente votato al suicidio?

Bruno Volpe, vergognati. Non meriti neppure di essere considerato appartenente al genere umano. Sei un quaquaraquà!

Le fonti dello sdegno questa volta non meritano neppure di essere citate, visto il culmine di bassezza raggiunto e visto il loro grande numero!

Ricapitoliamo la situazione.

Mentre sto elaborando, diabolicamente, la mia ideina ina ina che Pao mi ha fatto venire, ricapitolo la situazione. Bruno Volpe, se ritiene, può smentire o confermare o integrare quando vuole, ma fino a quando non si degnerà di intervenire la situazione è questa:

(1) Bruno Volpe, pur avendo presumibilmente letto gli articoli che lo riguardano usando Google Alert, e pur sollecitato diverse volte, nonostante abbia promesso di dare spiegazioni sulla sua assenza forzata, non ha mai risposto alla domanda se l’equazione B.V. residente a Murat e Bruno Volpe residente a Murat fosse esatta. Né ha mai spiegato alcunché.

(2) Bruno Volpe, come chiunque, dovrebbe avere tutto l’interesse a smentire il fatto di essere uno stalker. La totale assenza di informazioni in merito, può solo dare adito ad una serie di fantasie, alcune delle quali potrebbero essere giuste, altre arbitrarie. Nel dubbio evitiamo ogni commento. Ma ci si chiede perché non smentisca alcunché.

(3) Bruno Volpe dice di voler denunciare Pier91 per delle battute scherzose, ma non porta, né spontaneamente né dietro richiesta, alcuna prova di averlo fatto. Siamo tutti in trepida attesa, Brunello!!

(4) Per contro, pur essendo a sua detta facilmente rintracciabile, non si scompone dinanzi ad una bestemmia sul suo sito, del quale ricordiamo ha la responsabilità anche penale: se qualcuno avesse nel frattempo denunciato penalmente, l’autore della bestemmia, anche Volpe avrebbe bei problemi in quanto direttore responsabile, agendo a sua parziale discolpa l’averla rimossa a breve termine (un’oretta).

(5) Rischio abbastanza elevato, quello corso, peraltro giustificato in modo risibile.

(6) Bruno Volpe non risulta essere un prelato né un teologo. Dà lezioni sul Magistero, quindi, senza averne titoli. Vi fidereste di uno che dà consigli medici, ma in realtà fa l’imbianchino? Magari vi fate attintare una stanza, ma non curare. Non risultano sue pubblicazioni religiose al di fuori degli articoli pubblicati su Pontifex. È stato cacciato dalla sala stampa vaticana, ma delle sue ragioni, ovviamente non porta alcuna prova.

(7) Con fare minatorio, nello stesso post in cui conferma di essere stato mandato via dalla sala stampa vaticana, sostiene di aver capito chi sarebbe l’anonimo utente che ha osato domandare chiarimenti. In realtà non ha capito un kaiser e viene sbugiardato subito subito.

(8) Nell’album in continua evoluzione, Ama il prossimo tuo secondo Pontifex Roma, è di palmare evidenza la profonda antipatia nutrita verso alcune categorie di persone. Senza contare gli insulti verso chi semplicemente lo critica.

(9) Bruno Volpe odia il confronto, e cerca, vanamente quanto con metodi assolutamente ridicoli, di non farmi accedere al suo blog. Unico caso al mondo di giornalista che non vuole essere letto. Sintomo, a mio modesto avviso, di profonda insicurezza personale.

Per questi motivi, tutti validamente dimostrati, ma ribadisco sempre soggetti a dialogo e ad integrazione se Bruno Volpe si degnasse di rispondere e di interagire in modo serio e credibile, posso, allo stato attuale della situazione, affermare che:

( a ) Bruno Volpe, residente nel quartiere Murat a Bari, viene meno a ben due regole fondamentali del cattolicesimo: ama il prossimo tuo come te stesso e non giudicare se non vuoi essere giudicato.

( b ) Bruno Volpe è poco credibile quando scrive, ancorché sia un giornalista pubblicista da 25-30 (o millemila) anni. Le sue affermazioni quasi mai sono comprovate da fonti. Si fanno vaghi riferimenti, ma mai una citazione seria che un giornalista di esperienza infinitesimamente inferiore alla sua saprebbe fare mille volte meglio.

( c ) Incappa in uno dei peccati capitali: la superbia, in quanto ritiene di essere in grado di riportare la parola di Dio senza averne titolo e venendo peraltro più volte smentito.

Sarò felice di dar conto di tutte le risposte di Bruno Volpe, che non siano squallide offese a me o a questo rispettabile blog, men che meno accetterò ridicole giustificazioni. Anche perché a Klaus Davi ha risposto (addirittura la clip è divisa in prima parte, seconda parte e terza parte): e grazie lo chiama importantissimo giornalistaopinion leader … BAH, sarà per quello?

I granchi apostati di Brunello

 

Pensate PontifeSSi: e se aveste sbagliato religione?

Tὸ φρικωδέστατον οὖν τῶν κακῶν ὁ θάνατος οὐθὲν πρὸς ἡμᾶς, ἐπειδήεπερ ὅταν μὲν ἡμεῖς ὦμεν, ὁ θάνατος oὐ πάρεστιν, ὅταν δὲ ὁ θάνατος παρῇ, τόθ’ ἡμεῖς οὐκ ἐσμέν.

Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è lei, e quando c’è lei non ci siamo più noi.

Epicuro

 

Brunello si contraddice nel giro di un articolo, di un’intervista. Te pareva. Argomento di oggi: gli atei e lo sbattezzo, qualcosa di nuovo insomma. E soprattutto di assolutamente imprevedibile dato che proprio uno stand dell’UAAR per lo sbattezzo s’è trovato a Beri, città di Brunello. Ma guarda. Veniamo al dunque: Continua a leggere

È ufficiale: Brunello ha paura di me.

Brunello ha paura di me. È ufficiale. Come faccio ad esserne sicuro? Beh è una storia lunga ma che proverò a sintetizzare.

Già nell’aprile scorso avevano tentato di bloccare il mio accesso al loro blog. Usano jFirewall, suppongo nella versione a pagamento. Deduco che la loro reazione, la prima volta, fu dovuta all’articolo che scrissi sulle amenità di De Mattei, che loro poi hanno tanto difeso.

Penso questo perché, come si può constatare facilmente sul blog, tale articolo fu pubblicato il 23 aprile scorso, di buon mattino, quindi probabilmente l’avrò pensato ed avrò raccolto un po’ di materiale anche la sera prima; dal 24 aprile mi accorsi che non riuscivo ad accedere più a Pontifex ed il 26 ho acquisito consapevolezza del fatto che, purtroppo, la Polizia Postale ancora non aveva chiuso Pontifex, e conseguentemente ho trovato il modo di aggirare il blocco. L’articolo ancora precedente su Pontifex risale al 7 marzo 2011. Quindi il principale nesso causa effetto lo vedo nell’articolo anti-De Mattei.

Passare, quindi, ad Internet Explorer (IE), alternativamente ad un altro sistema semplice semplice che tengo per me anche se pure un bambino di 2° elementare potrebbe intuirlo, mi ha consentito di leggere senza problemi gli articoli Volpastren e di Carletto. Solo talvolta ho lamentato un eccesso di quella sostanza simile a Nutella ma che presumo non sia saporita come la Nutella, sostanza di cui prima si disquisiva nei commenti.

Progressivamente verso l’estate, si sono sentiti braccati dalla mia umile presenza, solo per aver posto educatamente quattro domande (almeno Carletto ha risposto: facendomi schiantare dal ridere, ma ha risposto). Brunello, invece, più volte mi ha intimato di andar via dal suo blog. E avete visto i risultati. 😀

Fino ad arrivare alla megacantonata degli attentati di Oslo e tutti i dubbi sull’arresto dello stalker di Bari. Dubbi cui Brunello s’è assolutamente guardato bene dal chiarire. Legge tutto, vede offese in tutto, tranne che nelle cose serie. Stesso discorso che per la bestemmia. Bah!

Ecco, quindi, un nuovo cambio di browser: e con Opera di nuovo liscio come l’olio, fino a oggi. Che è successo? Che evidentemente ho scoperto la bestemmia su Pontifex e ho sbugiardato le futili spiegazioni di Brunello. Non deve averci visto più. Me lo immagino rosso di rabbia, le vene del collo e delle tempie gonfie. La voce alterata. Gli occhi pieni di sangue. Ed io mi immagino avanti a lui, con una sonora risata satanica.

 

 

So per certo che Brunello legga chi parla di lui e di Pontifex, perché so per sua stessa ammissione che usa Google Alert, ed è evidente che oltre a non aver gradito, che ha paura di come posso sputtanare tutte le pseudogiustificazioniargomentazioni che scrive. Altrimenti non cercherebbe di bloccare il mio accesso al sito. Ad altri minaccia denunce (che non risulta abbia mai fatto, altrimenti sarebbe il caso di darne dimostrazione).

Brunello, poi non lamentarti che ti si dice che sei un coniglio. Rispondi alle domande. Accetta le critiche. Non sei in possesso del Verbo. Non sei in grado di dare lezioni di teologia, perché la ignori. Non sei nemmeno un buon cristiano. E anche se lo fossi, non puoi giudicare al posto di Dio. Quindi, almeno rispondi alle domande invece di provare a bloccare il mio accesso al tuo blog. Tanto non ci riesci. Continuerò a visitare Pontifex. E continuerò a parlare di te. A mettere in evidenza le tue contraddizioni e le sciocchezze che dici.

Che tu lo voglia o meno, io continuerò. Non smetterò mai di criticarti, almeno finché non smetterai con le tue posizioni altamente discutibili e poco cattoliche. Sarò sempre la tua voce critica Brunello. Sei avvertito.