Archivi categoria: Lettere ad un Cattotalebano

Lettere di GG ad un amico cattotalebano.

Volpe, poveracci, ma non idioti

Bruno Volpe cerca di esorcizzarci con un paio di controller del Nintendo Wii nell’immagine del suo ultimo articolo Sono dei poveracci …. , e ci definisce (come al solito) imbecilli (nel senso che imbelliamo) per la nostra posizione non razzista nei confronti dei soliti ebrei definiti perfidi (nel senso di senza fede, cosa che allora non c’entra molto con il contesto del caso del medico, visto che non si parla di religione).

Io rispondo che qui chi “imbelle” è signor Volpe. Per prima cosa io ho specificato di NON essere d’accordo con la posizione del medico… per me infatti un medico dovrebbe essere tenuto a prestare soccorso a tutti sulla base del suo dovere professionale. Anche se possiamo specificare che non stiamo parlando di un medico che non ha soccorso un paziente morente su un capo di battaglia, lasciandolo morire come un cane… parliamo solo di un medico che si è rifiutato di operare un paziente, il quale è comunque stato operato da altri dottori. Se in un episodio del Dr. House (che non è ebreo) vediamo il celebre scorbutico e capriccioso dottore rifiutarsi di operare un paziente razzista, sono sicuro che nessuno grida allo scandalo. Se un dottore cattolico si fosse rifiutato di operare Karl Marx, Marilyn Manson o Elton John, sono sicuro che adesso Pontifex starebbe scrivendo fiumi di articoli per giustificare la virtuosa decisione del medico cattolico. Continua a leggere

Tolleranza chiama Volpe, ma il telefono è staccato – seconda parte e risposta/appello a Volpe – UPDATED

Il signor Volpe ha parzialmente provato a “rispondere” al mio precedente articolo ( http://pontilex.org/2010/11/barcellona-chiama-bari-tolleranza-chiama-volpe-ma-il-telefono-e-staccato/ ) attraverso questo suo editoriale: Il cervello staccato e la conchiglia velenosa

Quindi gli rispondo in maniera ancora una volta diretta, ben sapendo come egli “non legga mai questo sito”.

Signor Volpe, il suo articolo si può ben riassumere in questo modo: “gli omosessuali sono un abominio, gli omosessuali sono un abominio, gli omosessuali sono un abominio…”

Ciò che contesto non è a questo punto l’idea (che ho già avuto modo di criticare e contestare, se non altro per il gravoso tono di volgare intolleranza e, direbbe il suo collega CdP, di “isterismo uterino”), quanto l’utilità stessa della sua risposta, utile quanto quella di un bambino di cinque anni che, chiedendogli perchè dice o fa quello che dice o fa, risponde “perchè sì e perchè lo dico io!”. Continua a leggere

Barcellona chiama Bari… Tolleranza chiama Volpe, ma il telefono è staccato.

Certi atti incivili sono degni del "terzo mondo" secondo Bruno Volpe. Nell'immagine: come probabilmente appare un "selvaggio" del terzo mondo nell'immaginazione di Volpe

Breve riassunto anticipatorio di cosa mi è capitato di leggere oggi nell’edi(t)toriale di Bruno Volpe:

Alcune nuove chicche di Volpe… i gay che si baciano in pubblico sono uno spettacolo che le forze dell’ordine dovrebbero reprimere, anche con le maniere forti. Picchiare i gay e usare contro di loro la violenza? Un gesto intollerabile, ma giustificabile (quale paradosso!). Atti degni del terzo mondo (perchè? Terzo mondo è sinonimo di omosessualità e di gente incivile e selvaggia?). Continua a leggere

Carlo Di Pietro… per una volta d’accordo con te… ma a metà

Ho letto oggi un articolo di Carlo Di Pietro, dichiarato amante del mondo animale (molto meno di quello umano, che condanna per tre quarti all’inferno senza fine e tregua), contro un gruppo di giovani dementi che hanno fatto un video, pubblicato secondo questa notizia su youtube, nel quale un ragazzo si diverte a sferrare un calcio ad un gatto che viene lasciato lì a perdere sangue, con la soddisfazione del ragazzo in questione.

Concordo con Carlo Di Pietro nell’essere disgustato per simili azioni crudeli e stupide. E persino nel provare rabbia.

Ma ancora una volta Carlo Di Pietro poi si lancia in una direzione di considerazioni, e soprattutto definizioni, che sono completamente sbagliate e fuori luogo. Continua a leggere

Il calunniatore calunniato

Ho letto oggi l’ennesimo editoriale di Carlo Di Pietro, intitolato “Nel mio nome sarete perseguitati dice il Signore, purtroppo è capitato anche a dei nostri benefattori. Le calunnie sul web e le email moleste dei nostri detrattori. La legge ci darà ragione“.

L’inizio del suo editoriale è sicuramente di quelli che ci trova tutti d’accordo, si tratta infatti delle parole di Gesù nei vangeli…

Dice Gesù nel Vangelo: “Avete udito che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico amate i vostri nemici, pregate per coloro che vi perseguitano. Perché se amate solo quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i peccatori? E se salutate solo i vostri fratelli, che fate di speciale? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5, 43-48). E Gesù stesso, morendo sulla croce, perdonò i suoi crocifissori: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Lc 25, 34).

Un inizio pacifico che purtroppo poi non c’entra più nulla con tutto quello che si va a leggere subito dopo, fino alla fine dell’editoriale.

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Invecchiando si peggiora

Ovviamente mi riferisco ad un contesto specifico, quello del carattere e della sua eventuale “cristallizzazione”. Non colpisce le persone sveglie e mentalmente aperte, ma le persone con particolari fissazioni e paranoie. Invecchiando queste persone tendono a fissarsi sempre di più nelle proprie fissazioni, fino alla vecchiaia, quando diventano quei classici vecchietti che ogni cinque minuti ripetono meccanicamente e ossessivamente le stesse solite due idee in croce, compulsivamente.

Temo ormai che sia il caso di Carlo Di Pietro… Da quando ho avuto la sventura di leggerlo la prima volta fino ad oggi, continuo a constatare un continuo suo peggioramento ossessivo. Sempre più maleducato, sempre più delirante, sempre più aggressivo. Se la vita di Carlo Di Pietro sarà un continuo fossilizzarsi su queste idee, con un continuo crescendo fanatico… non oso immaginarlo tra qualche anno, o da anziano. Se si coltivano solo poche idee fisse e paranoiche nella vita, invecchiando si peggiora soltanto. L’ultima tappa saranno probabilmente le apparizioni angeliche. Già oggi si parla di Gesù come “estremista del Padre”. Un buon segno, significa che non siamo tanto lontani dalle future apparizioni di Cristo in camicia nera. Continua a leggere

Gli “stregoni” che ballano nella testa di Volpe

Oggi scrivo una brevissima “lettera al cattotalebano”. Il Caro Volpe continua a batter chiodo sull’argomento dell’assai “discutibile” Giovanni Paolo II… discutibile nella sua eterodossa “modernità” (dicasi anche apertura mentale?), che altro non consisteva poi che nell’avere semplicemente coscienza del fatto che, fuori dal Vaticano, esistono anche altri mondi, altre culture e persino altre religioni con il quale confrontarsi con rispetto.

Certo questo sfugge alla mente dei cattotalebani, i quali vivono la religione come una forma di imperialismo “borg” (avete presente i Borg di Star Trek?) che deve inglobare tutto l’universo e cancellare ogni “impura” forma di diversità culturale (nella mente del cattotalebano la parola “cattolico” – “universale” vuol dire appunto solo questo: ” noi siamo LA cultura e LA religione, tutti gli altri devono sparire o essere assimilati”) Continua a leggere

I numeri non sempre sono un complimento

-Lettere ad un cattotalebano-

Caro cattotalebano,

Oggi era una giornata sonnecchiosa per me (sarà tutta questa pioggia dalle mie parti), ma per fortuna ci sei sempre tu a divertirmi con i tuoi articoli… Oggi apro pigramente la pagina di Pontifex e leggo un articolo intitolato Anche le “bestie di Satana” hanno diritto alla parola su web. Intervenga la Magistratura, non è possibile il confronto con tali “anormali”. 2000 anni di Cristianesimo vengono quotidianamente derisi e diffamati da 4 “squilibrati”

Un editoriale come al solito “sobrio”, “ponderato” e molto “ragionato”. Continua a leggere

Differenza tra apologetica e cattivo gusto

Da oggi voglio inaugurare una nuova sezione intitolata “lettere ad un cattotalebano”, in cui mi rivolgerò direttamente ai grandi “cattotalebani” dei nostri tempi per rispondere loro su certi temi, come se scrivessi direttamente a loro. Ovviamente il più delle volte mi rivolgerò ai nostri più conosciuti e intimi “cattotalebani” di fiducia, ovvero ai pontifessi e ai loro “maestri” Carlo di Pietro e Bruno Volpe (forse presto anche Fides et Ratio?).

Comincio con lo specificare che l’articolo in questione a cui voglio rispondere è questo qui

Caro cattotalebano (e prima che tu mi faccia una lezione sui lemmi, ti dico già: no, la parola “cattotalebano” è un neologismo, ma rende bene l’idea di ciò che siete… nell’immaginario la parola “talebano” corrisponde ormai ad una certa immagine di integralista religioso invasato, proibizionista e censuratore di un sacco di cose, negatore di ogni forma di dialogo e di democrazia e sostenitore di un arcaico regime teocratico del terrore… tutte cose nel quale un cattotalebano si può ritrovare… ma siccome i talebani sono per forza musulmani, occorre distinguere, ed ecco l’uso del neologismo: cattotalebano) ti scrivo… mi rivolgo a te Carlo di Pietro… e per farlo comincio dalla base, in questo caso dal fondo del tuo articolo:

“Sfido chiunque a voler definire queste mie affermazioni come sessite o, ironicamente omofobe.!”

Eccomi, raccolgo anche io la sfida, come già fatto da Andrea in un precedente intervento. Continua a leggere