Cari amici, NON sarò breve. I seguaci della dottrina pontifeSSa in un articolo pubblicato oggi hanno sparato così tante cazzate proposto così tanti interessanti spunti di discussione, che commentarli in poche righe sarebbe impossibile. Continua a leggere
Aggiornamento alla toccante testimonianza
Riceviamo e pubblichiamo dall’ottimo Ganimede:
Salve, peccatoribus!
Vedo che vi fissate nel vizio e nell’immoralità. E che volete la ricetta dei miei fegatelli murattiani (con contorno di spinosi carciofini, spinosi come la corona di spine, spinosi come l’enigma di Mr. B.V. da Murat, Bari).
Allora, sappiate che il fegato à la murattiana dev’essere anzitutto abilmente sfilettato (con coltello non secolarizzato, mi raccomando!) a forma di croce in segno di devozione e pietas (ma se siete secolarizzati e laicisti, omettete, omettete, domineddio vi punirà!), indi saltato santamente per 5-6 minuti in padella (recitando pie novene e giaculatorie, eh!!) dove, in olio benedetto, avrete fatto macerare burro santo e cipolla cattolicoapostolicoromana fino a dorare bene. Indi salato e pepato con devozione e accompagnato da spinosi carciofini e degustato pregando e meditando i peccati umani.
So che gli uomini timorati lo offrono in dono alle donne da loro amate, come pegno d’amore e promessa di condotta castigata e sottomessa. Se viene appeso al citofono di casa dell’amata, è una richiesta esplicita – come buona donna sottomessa – di rinunziare a pratiche estreme come anestetici per il parto, fondotinta, assorbenti interni e piegaciglia
Convertitevi!
Ganimede
Che aggiungere alle rette parole di quest’uomo timorato? Nulla, salvo l’invito a tutte noi donne, umili peccatrici, a correre in cucina a spadellare fegati e quant’altro, consce che il minidio pontifesso ci guarda severo e che ci vuole tutte sottomeSSe e zelanti. Grazie ancora a Ganimede per la sua testimonianza di fede.
Quando la stupidità è contagiosa…
La giornata di oggi (ieri per chi legge) testimonia la comparsa sulla scena di un nuovo PontifeSSo tal Giovanni Servodio (quando si dice nomen omen). O almeno così sembra per come l’articolo viene impaginato e postato, lasciando ipotizzare che esso sia frutto della collaborazione di un editorialista esterno al sitarello non secolarizzato. Continua a leggere
a proposito de banditi
L’insostenibile leggerezza dell’essere. Dell’essere caz**ri.
Avrei potuto tranquillamente intitolare questo articolo “Moltissimo fumo, ma di arrosto neanche l’ombra”. Che plasmare la realtà dei fatti a proprio uso e consumo sia una ormai radicata usanza del sito pontifeSSo è ormai assodato. Fatto questo, poi buttar lì qualche inferenza campata per aria e qualche dato privo di fonte per scirvere un articolo diventa una passeggiata. Continua a leggere
“Io ti invoco…” Michele? “No, Zeus”…
E nel tempo dei peccatori gli anni si accorceranno e la loro semenza sarà tardiva sulla terra […] E la luna modificherà la propria legge e non apparirà nel proprio tempo. […] E molti capi delle stelle di comando sbaglieranno e muteranno il loro corso e il loro agire e non appariranno ai tempi stabiliti per loro. E tutta la legge delle stelle sarà preclusa ai peccatori e le menti di quelli che stanno sulla terra erreranno a loro riguardo e saranno deviate da tutte le strade, sbaglieranno, ed esse (le stelle) ad essi sembreranno dèi.
Libro Enoc, Libro Dell’Astronomia, Parte XIV, 80,1-8. Apocrifi dell’Antico Testamento, Torino 2006 a cura di Paolo Sacchi.
Ho tolto un terzo della forza degli arconti di tutti gli eòni, ho girato il destino e la sfera retti da essi affinché quando il genere umano li invoca nei suoi misteri – quelli insegnati dagli angeli trasgressori per portare a compimento le loro cattive e inique azioni nel mistero della loro magia – da quest’ora in poi non siano più in condizione di portare a compimento le loro inique azioni perché hai tolto un terzo della sfera da loro, dai loro astrologi, dai loro indovini e da coloro che, nel mondo, predicano agli uomini le cose future; sicché da quest’ora in poi non comprendano più, non predìcano più nulla di ciò che accadrà, poiché hai girato le loro sfere
Pistis Sophia, I 18,1-2. Testi Gnostici, Torino 2008 a cura di Luigi Moraldi
Rieccoci di nuovo col nostro viaggio nel fantastico mondo della Militia Santi Michaelis Archangeli (n.b.: si dovrebbe pronunciare arkangheli essendo un grecismo). E sì: ho deciso di dedicarmi a questo fantastico sito perché i Nostri oggi paiono un po’ sottotono, quindi dedichiamoci al suo gemello. Ove per la cronaca han seconda sede il Maldestro e il prete di Campagna: il che è tutto un dire. Continua a leggere
Dacci oggi il nostro insulto quotidiano…
Da chi i ponti li costruisce per davvero
Domando anticipatamente scusa per il bieco utilizzo di Pontilex per una promozione “pubblicitaria”, ma credo che iniziative come quella che vado ad illustrare siano pienamente coerenti con la “linea editoriale” del sito. Continua a leggere

Il giovincello…
Carissimi questa giornata si apre con novità eclatanti. Vi segnaliamo alcuni articoli Pontifessi che, siamo sicuri, incontrerranno il vostro favore e vi procureranno ilarità e gioia.
Iniziamo con il giovincello Babini che riprende la Hack e la definisce “un caso di demenza senile”.
Eppure una come Margherita Hack avrebbe voluto magari esaminare le piaghe di Cristo e forse non sarebbe neanche stato sufficiente:
“lei fa parte di quella corrente che non crede e non crederà mai, preda di uno scientismo arrogante”.
Al punto da pretendere la patente a novanta anni, sfidando le leggi del corpo:
“non so, ma forse sarà stato un caso di demenza senile? A quella età tutti diventiamo pericoli pubblici al volante e anche lei dovrebbe rendersene conto. Ma quella signora ha il chiodo fisso della scienza, che ci vogliamo fare“.
Beh è interessante notare che il gerarca Babini è nato nel 1929. Margherita Hack invece è del 1922. E’ noto che l’avanzare dell’età comporta un decadimento progressivo delle facoltà intellettuali oltre che di quelle fisiche. E’ altrettanto noto che questo decadimento non è una funzione lineare del tempo: lo stesso Brunello non si stupisce della morte di un 25enne, testimoniando dunque la sua profonda consapevolezza che ogni individuo ha un suo percorso, una sua “tabella di marcia” unica e specifica. Continua a leggere
Un’ulteriore toccante testimonianza
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da parte di un amico dell’ottimo Carneade, che recentemente ha condiviso con noi la storia della sua conversione.
Cari (si fa per dire) amici Pontilexi,
sono Ganimede, intimo amico (vi lascio immaginare quanto intimo, o peccatoribus) di Carneade, che tempo fa vi ha scritto per raccontarvi come l’eccellentissimo sito da voi crudelmente dileggiato sia stato strumento della sua felicità. Non contenti, avete continuato a sparare a zero contro di esso, quindi eccomi qui a spiattellarvi bene in faccia la verità.
In effetti io sono guarito, capite bene?, guarito grazie ad esso sito non secolarizzato!
Anni fa, quando ancora mi spremevo i foruncoli e sbavavo su Luke Skywalker di Guerre Stellari (film ateo e senzadio che presenta possibili menage à trois e dove non si rispetta l’astinenza dalle carni né si recita il rosario) ero un omosessuale infelice, molto infelice.
Anzi, che dico, ero infelicissimo. Vittima del lavaggio del cervello giudomassonico dei laicisti omosessual-integrazionisti, mi “fissavo” nel peccato sempre e sempre di più.
La mia sana famiglia cattolica era disperata per la mia condizione disordinata (e per quella ancor più disordinata della mia camera… ma non vado oltre, già vi vedo tutti sbavanti pensando alla camera da letto di un omosessuale, eh? Pervertiti!!!) e le aveva provate tutte, tutte per guarirmi, dai clisteri di acqua e sale alle veglie di preghiera fino all’ascolto no stop di Radio Maria per 24 ore sotto la pioggia. Inutile: il demonio s’era impadronito del mio spirito e del mio corpo, come l’acne e l’alitosi dimostravano.
Oltretutto, conoscendo i buoni genitori di Carneade, anch’egli affetto dallo stesso morbo morale, mio padre e mia madre erano terrorizzati all’idea che l’immondo vizio potesse essere una depravazione contagiosa e che potessi infettare i miei fratelli.
Io stesso, quando non sbavavo per Luke Skywalker e non mi flagellavo con la cintura da aikido di mio fratello, ero distrutto. Disperato proprio. Non nego che sarei arrivato a compiere gesti estremi come tingermi le unghie di rosa o spararmi i Teletubbies in DVD ma qui intervenne la grazia divina.
Il buon Carneade, che anch’egli aveva intrapreso il cammino della guarigione mi fece conoscere esso sito. Inizialmente, lo ammetto, ero molto riluttante a leggerlo, chiaro indizio della mia possessione diabolica, avendo io udito orribili insinuazioni sul contenuto di esse pagine web non secolarizzate. E invece… ah, mi attaccai al PC e lessi, lessi, poi ancora lessi, finché il modem non saltò dopo 10 ore di connessione non secolarizzata!
Quale gioia, quale sollievo! Quale meraviglia! Non ero un sodomita né un nerd né un foruncoloso: ero un ponti fesso! Piansi di felicità e di dolore, perché la mia condizione – per ispirazione di Satana senza dubbio – da qualche tempo mi provocava tosse luciferina e dolori al petto, certo il cuore che si spezzava dal dolore della mia condizione di peccatore.
Grazie ad esso sito ebbi il coraggio di andare da uno psichiatra per curarmi l’omosessualità. Questi in effetti mi mise alla porta subito: “Senti, ciccio, non me ne frega se sei gay, quella che hai è bronchite, deficiente, pigliati un antibiotico e usa qualcosa per questi foruncoli!!!!”. Parole sante, parole giunte dal cuore!
Feci come il luminare (anche seccato perché avevo smoccolato per tutto lo studio) suggeriva e… guarii!! Basta tosse, basta naso colante e basta disperazione!
Adesso, grazie ad esso sito sono felicemente fidanzato con un fotomodello svedese, ho smesso di guardare Guerre Stellari perché ho scoperto Ingmar Bergman e sono uno chef di successo mondiale, ho vinto premi prestigiosi come il Frullino d’Argento ed il Colino d’Oro con la mia ricetta (non secolarizzata, gné gné) dei fegatelli à la mode murattiana, prelibatezza che voi laicisti non potrete mai degustare. Cambiare è possibile, lo dice uno che non indossa mai lo stesso paio di calzini per più di due ore.
Convertitevi!!!
Un fraterno saluto e smammate ché devo preparare l’omelette cidippina!
Ganimede
Ecco, amici, qual è la retta via. Ganimede parla chiaramente e con coraggio: cambiare è possibile. Facciamo tesoro della lezione di questo giovane coraggioso che non teme di esporsi. Preghiamo, o peccatoribus.