Un altro genere di comunicazione: La violenza sulle donne raccontata dai media

Vi propongo questo video-documentario, un´analisi del linguaggio usato dai media per divulgare le notizie di violenza sulle donne, realizzato da http://comunicazionedigenere.wordpress.com/

Buona visione.

“Le parole sono pietre” (Carlo Levi)

Pao

fonte:http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2013/01/16/video-la-violenza-sulle-donne-raccontata-dai-media/

Regno Unito. La Camera dei Lord: “Legalizzare la vendita ed il consumo delle sostanze stupefacenti”

House of LordsDalla Gran Bretagna arriva un nuovo intervento a favore della legalizzazione e della liberalizzazione delle droghe. Questa volta la proposta proviene da un rapporto pubblicato dalla camera dei Lord e preparato da un gruppo formato da nove parlamentari conservatori, laburisti e liberal democratici con lo scopo di proporre dei cambiamenti alla Misuse of Drugs Act, la legge che da 40 anni regola l’uso e lo spaccio di droghe e che, secondo i parlamentari, ha un disperato bisogno di essere riformata: per gli stessi “pari” (nome che contraddistingue i membri della camera dei Lord) un cambiamento delle politiche britanniche sulle sostanze stupefacenti è necessario «ora più che mai».
Il gruppo era presieduto dalla baronessa Meacher e composto dalla baronessa Stern, Lord Cobbold, la baronessa Hamwee, Lord Howarth of Newport, Lord Low, Lord Mancroft, Lord Norton e Lord Rea.
Nella relazione si propone di cominciare a vendere la cannabis e l’ecstasy in negozi autorizzati e depenalizzare l’uso di tutte le droghe illegali. Dovrebbe restare illegale la vendita delle droghe più dannose mentre i consumatori trovati con modiche quantità di droga (sia leggera che pesante) non dovrebbero andare incontro a sanzioni penali.
A sostegno della depenalizzazione dell’uso di tutte le droghe, nella relazione si prende ad esempio il modello portoghese dove il numero di giovani tossicodipendenti è diminuito drasticamente a seguito della depenalizzazione delle droga. Continua a leggere

Corte europea dei diritti dell’uomo: “La libertà religiosa può essere limitata in presenza di interessi maggiori”

Il diritto ad esprimere il proprio credo religioso deve essere tutelato ma può essere limitato in presenza di diritti o interessi di maggiore interesse: questo in sintesi il succo della sentenza della Cedu (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) che è stata chiamata a decidere sui casi di quattro cittadini britannici – “cristiani discriminati sul lavoro” secondo Avvenire – che hanno fatto ricorso contro lo Stato accusato di non aver difeso in modo adeguato la loro libertà religiosa e il diritto a non subire discriminazioni sul posto di lavoro.
Questi i casi. Nadia Eweida, 55 anni, era una hostess di terra della British Airways addetta al controllo dei bagagli. Sulla sua divisa indossava una collana con un crocifisso contravvenendo alle policy della compagnia aerea. Nel 2006 i suoi superiori le chiesero di indossarla all’interno della divisa perché averla all’esterno non era conforme alle norme di sicurezza che deve rispettare un’ispettrice dei bagagli ma la hostess si rifiutò. La compagnia aerea allora le offrì la possibilità di essere impiegata in un’altra mansione dove non avrebbe dovuto indossare l’uniforme e quindi avrebbe potuto tranquillamente indossare la collana ma la hostess rifiutò anche questa proposta. La British Airways perciò la licenziò e Nadia Eweida citò la compagnia aerea in tribunale ma perse il ricorso sia in prima istanza che in appello (cfr. sentenza d’appello).

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Il mondo cattolico: “La sentenza della Cassazione è un via libera alle adozioni gay. Anzi no”.

La sentenza della Cassazione che ha confermato l’affidamento di un bambino alla madre omosessuale convivente con la sua campagna ha provocato la reazione, per opposti motivi, sia del mondo laico che di quello cattolico.
Il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire ha titolato “Figli alle coppie gay? Sentenza pericolosa” domandandosi: «Cosa augurare a questo bambino? Di restare a vivere con la mamma e con la compagna della mamma – così come ha stabilito la Corte di Cassazione – o di venir affidato al papà violento che se n’è andato quando il figlio aveva dieci mesi, rinunciando a vederlo e a educarlo?».
Sempre sul quotidiano dei vescovi Carlo Cardia ha scritto che il bambino «privato artificiosamente della doppia genitorialità, vede venir meno la dimensione umana e affettiva necessaria per la crescita e il suo armonico sviluppo, ed è lasciato in balia di esperienze, rapporti, relazioni umane, sostitutive e del tutto slegate rispetto alla naturalità del rapporto con il padre e la madre». Continua a leggere

Valori non negoziabili: sarà mica il caso di riaprire le trattative?

All’indomani della sentenza che stabilisce che un bambino può crescere anche in una famiglia omosessuale, il presidente del dicastero vaticano per la famiglia, arcivescovo Vincenzo Paglia, afferma: “il bambino deve nascere e crescere all’interno di quella che, da che mondo è mondo, è la via ordinaria, cioè con un padre e una madre. Il bambino deve crescere in questo contesto”.

Il rapporto dell’Unicef sulla mortalità infantile nell’anno appena trascorso registra che 7,6 milioni di bambini sotto i 5 anni sono morti nel 2012 per denutrizione, deprivazione, malattie, guerre e violenze.
Il che evidentemente per la Chiesa Cattolica è sempre meglio che essere adottati da due genitori gay.

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Buongiorno a tutti.

Tutti oramai sappiamo che la “prodezza” natalizia di Don Piero Corsi ha suscitato un’ondata di indignazione che Bruno Volpe, l’animatore del sitarello meno secolarizzato del web, ha cercato di cavalcare, postando vari “articoli di apologetica” sempre più deliranti al non dichiarato fine di capitalizzare tutta questa inaspettata attenzione mediatica in maggiori accessi al suo blog e, di conseguenza, in un surplus di introiti pubblicitari.

Ma in questo modo, oltre a richiamare le attenzioni delle solite bande di portuali occhialuti e motociclisti lanciatori di bottiglie di birra (sul conto dei quali vi aggiornerò prossimamente, stay tuned guys & gals), Brunello ha fatto infuriare le femministe di tutta Italia le quali, probabilmente perchè vessate dal demonio e da indigesti succhi di frutta, non hanno compreso le reali intenzioni del Mos aheemmm.. del Nostro, il cui unico scopo era quello di offrire preziosi consigli alla luce della Retta Dottrina e della Retta Tradizione.

Nonostante le accuse di misoginia, il caro Foxy, da persona cordiale e portata al dialogo qual’è (prego, ora potete pure ridere), ha deciso di tendere a queste sataniche fedifrag aheemmm… a queste signorine cadute vittime della modernità il proverbiale ramoscello d’ulivo tramite un nuovo progetto editoriale tutto al femminile  di cui noi di Pontilex.org, grazie ai potenti mezzi della lobby pippoplutogiudaicomassonica, siamo in grado di anticiparvi la prima pubblicazione: Continua a leggere