Quando un soggetto cerca di difendere qualcosa che ritiene importante sarà pronto ad usare tutte le proprie energie ma – purtroppo – col rischio di rendersi ridicolo.
Questo è quanto succede ai membri dell’associazione fondamentalista Unione cristiani cattolici razionali che pubblicano un articolo dal titolo “Psichiatra Italo Carta contrario ad adozione gay: «violenza alla realtà e rischi patologie»“.
Mentre in Italia ancora si discute – soprattutto nello schieramente cosiddetto “progressista” (anche se ci vuole molta immaginazione) – su quale forma di tutela dare alle coppie omosessuali, nella Gran Bretagna del conservatore Cameron e nella Francia del socialista Hollande si parla di introdurre il matrimonio omosessuale (in Paesi dove esistono già i registri delle unioni civili) ed in Francia si discute anche di aprire alle adozioni da parte di coppie omosessuali.
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Coalition for Marriage e le “disastrose conseguenze” del matrimonio omosessuale nel Regno Unito
Il giornale conservatore britannico The Daily Telegraph dà notizia della pubblicazione di un report sulle conseguenze legali dell’introduzione del matrimonio omosessuale nel Regno Unito secondo il progetto di David Cameron: in Italia la notizia è stata ripresa da Tempi.it.
Il report è stato preparato da Aidan O’Neill ed è stato commissionato dalla Coalition for Marriage: un’associazione che si oppone ad ogni ridefinizione della “famiglia tradizionale”.
Leggendo il report sembrerebbe che le conseguenze siano “disastrose”: le scuole potrebbero licenziare chi si oppone ad usare libri scolastici che promuovano il matrimonio omosessuale, i genitori non potrebbero ritirare i propri figli dalle scuole qualora ci fossero lezioni sul matrimonio gay, sacerdoti e vicari potrebbero essere denunciati qualora si rifiutassero di celebrare un matrimonio di una coppia dello stesso sesso.
Riguardo quest’ultimo punto, Sharon James – rappresentante della Coalition for Marriage – è del parere che nonostante le promesse governative di proteggere le confessioni che decidessero di non celebrare matrimoni per coppie dello stesso sesso, tali promesse sarebbero senza nessun significato: infatti una coppia potrebbe appellarsi alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Quindi James non solo prevede che una coppia omosessuale potrebbe rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo ma sembra prevedere anche quale sarebbe la sentenza dello stesso tribunale. Quindi – sempre secondo quanto scritto nel report – sarebbe preferibile che le chiese smettessero di celebrare anche i matrimoni eterosessuali.
Il fastidio dei cattolici tradizionalisti di Uccr per i “sermoni” ed i “pistolotti” del costituzionalista Stefano Rodotà
Sul blog dei tradizionalisti cattolici dell’Unione Cristiani Cattolici Razionali, si può leggere un articolo di Giuliano Guzzo dal titolo “I sermoni di Stefano Rodotà e l’ossessione per le nozze gay” che ha come oggetto – come si può dedurre dal titolo – l’attività del politico e giurista Stefano Rodotà sulle nozze gay. Questo articolo su Uccr era stato già pubblicato il 21 luglio sul blog personale di Giuliano Guzzo: ovviamente questo non è un elemento di demerito, anche io pubblico i miei articoli su più fonti.
Nel blog di Uccr, Giuliano Guzzo è definito come “sociologo ed appassionato di bioetica”: quindi c’è da sperare in un intervento di un certo livello.
D’altronde Giuliano Guzzo ha scritto molti articoli su Radici Cristiane, la rivista culturale mensile di ispirazione cattolica fondata da Roberto de Mattei in cui scrivono autorevoli rappresentanti del mondo cattolico come Paola Binetti o Massimo Introvigne. Ricordiamo che Roberto de Mattei, fondatore della rivista Radici Cristiane, è uno storico attualmente docente di Storia Moderna e Storia del Cristianesimo presso l’Università Europea di Roma, istituto della Congregazione dei Legionari di Cristo. Nel passato de Mattei, già vicepresidente del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), è stato al centro di alcune polemiche per aver letto e commentato a Radio Maria un brano dello scrittore cristiano Salviano di Marsiglia, in cui l’autore del V secolo sosteneva che l’Impero romano fosse stato punito da Dio per mezzo delle invasioni barbariche anche a causa del supposto dilagare dell’omosessualità.
Ha suscitato molte polemiche anche un intervento dello stesso de Mattei – sempre su Radio Maria – in cui, con riferimento al terremoto del 2011 in Giappone, sosteneva che le catastrofi naturali possono esigenza della giustizia di Dio.
Ritornando all’articolo di Giuliano Guzzo, Stefano Rodotà è definito come «il vero nemico del matrimonio tra uomo e donna». Giuridicamente parlando – ma anche secondo il buon senso – è impossibile che chi sia a favore del matrimonio omosessuale (o del semplice riconoscimento delle unioni civili) sia un “nemico del matrimonio tra uomo e donna” perché – come ha sentenziato la Corte Costituzionale nella sentenza 138 del 23 marzo 2010 sul matrimonio omosessuale – «La libertà di sposarsi o di non sposarsi, e di scegliere il coniuge autonomamente, riguarda la sfera dell’autonomia e dell’individualità, sicché si risolve in una scelta sulla quale lo Stato non può interferire, se non sussistono interessi prevalenti incompatibili, nella fattispecie non ravvisabili». Perciò il matrimonio omosessuale non lede nessun diritto ed ovviamente non lede il diritto di una coppia eterosessuale a sposarsi liberamente. Continua a leggere
L’Università del Texas non assolve la ricerca di Regnerus: l’estasi dei cattolici integralisti di Uccr
Negli Stati Uniti aveva suscitato polemiche una ricerca condotta dal sociologo Mark Regnerus dell’Università del Texas pubblicata dal “Social Science Research” secondo cui «se i genitori sono omosessuali, i figli adolescenti pensano di più al suicidio, sono più spesso disoccupati e seguiti dall’assistenza pubblica».
La ricerca di Regnerus aveva ricevuto un finanziamento di 800.000 $ da parte delle associazioni conservatrici Witherspoon Institute e Bradley Foundation.
Il Witherspoon Institute ha stretti legami con l’universo delle associazioni contrarie ai diritti degli omosessuali. Robert George – membro senior del Witherspoon Institute – è presidente emerito della National Organization for Marriage: un’associazione che si batte contro la legalizzazione delle coppie dello stesso sesso e contro la possibilità di adozione da parte delle coppie omosessuali.
Lo stesso Robert George è inoltre un advisor della Catholic League for religious e civil rights: un’associazione radicale cattolica che con la sua attività si oppone – tra l’altro – al riconoscimento delle coppie omosessuali.
Luis Tellez – presidente del Witherspoon Institute – è anche un membro del consiglio di amministrazione della National Organization for Marriage.
Lo stesso Bradford Wilcox – direttore del Programma “Famiglia, matrimonio e democrazia” presso il Witherspoon Institute che ha finanziato lo studio di Regnerus – è anche membro del comitato redazionale del Social Science Research che ha pubblicato lo studio di Regnerus: un piccolo conflitto d’interessi.
Bisogna precisare che – come anche riportato dal Los Angeles Times e dal The New Yorker – la ricerca di Regnerus non confrontava figli cresciuti in coppie omosessuali con quelli cresciuti coppie eterosessuali. Il criterio che lo studioso ha usato è se un genitore abbia (o abbia avuto) una relazione (anche solo di natura romantica) con una persona dello stesso sesso: infatti solo una piccola proporzione del suo campione ha vissuto in famiglie guidate da coppie dello stesso sesso.
Sulla base di questa impropria “categorizzazione” lo scrittore e leader dei diritti civili americano Scott Rose aveva presentato contro lo studio di Regnerus un esposto all’Università del Texas e questa aveva deciso di avviare un’inchiesta: allo stesso modo la professoressa Debra Umberson – sociologa all’Università del Texas assieme a Regnerus – ha definito sul The Huffington Post “bad science” lo studio del collega.
Ora è arrivata la risposta da parte dell’Università del Texas che ha deciso per un “non luogo a procedere”.
I cattolici fondamentalisti di UCCR legittimano la pedofilia e l’incesto?
Nel giorno dei funerali del cardinale Martini, il blog fondamentalista cattolico uccrociato continua ad ignorare – forse a causa delle sue posizioni progressiste – la morte dell’illustre biblista e delizia i suoi lettori con un delizioso articolo dal titolo “Perché accettare le nozze gay e non incesto e pederastia?“.
Gli uccrociati (ossia neo-crociati contro i diritti civili) sono un blog di cristiani cattolici sedicenti “razionali”.
Per la loro “uccretinata” si rifanno ad un articolo del sito “LifeSiteNews“ (sito di un gruppo tradizionalista cattolico del Canada) e si domandano se la «mentalità omosessuale deve spingerci ad accettare anche la pedofilia e l’incesto?».
La domanda – a prima vista – potrebbe sembrare ironica ed ingenua (infatti i più rideranno) ma merita una risposta: ovviamente se fossero veramente razionali avrebbero trovato la risposta da sé.
Riguardo l’incesto, per gli uccrociati «Se infatti basta avere una relazione romantica, basata sul consenso reciproco, per essere riconosciuti come coppia da parte dello Stato, con che diritto si dice “si” a due omosessuali e “no” ad un padre e ad un figlio (maggiorenne o minorenne) che intendono veder riconosciuta la loro relazione romantica-sessuale, godendo dei conseguenti privilegi? Riconoscere la relazione omosessuale e non quella tra padre/madre e figlio/figlia non è forse discriminazione?».
Padre Groeschel: “Gli abusi sessuali del clero? Colpa degli adolescenti”
Questa volta la “sparata” viene dagli Usa.
In una recente intervista al National Catholic Register, Padre Benedetto Groeschel, dell’ordine tradizionalista dei Frati Francescani del Rinnovamento, ha detto – così come riporta The Huffington Post – che gli adolescenti – in alcuni casi di abusi sessuali – agiscono da seduttori nei confronti dei sacerdoti.
Sono passati circa dieci anni da quanto un’indagine condotta dal The Boston Globe sugli abusi sessuali nel clero ha portato alla luce uno scandalo scioccante che ha scosso le fondamenta della Chiesa cattolica negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
Sebbene siano passati dieci anni le ferite dello scandalo degli abusi sessuali nel clero non si sono completamente rimarginate e proprio per questo i recenti commenti di Padre Groeschel sembrano ancora più sconcertanti.
In un’intervista al National Catholic Register postata questa settimana, è stato chiesto a Groeschel del suo lavoro con l’ordine tradizionalista dei Frati Francescani del Rinnovamento, un ordine che padre Benedetto ha fondato 25 anni fa. L’intervista ha preso una piega interessante, tuttavia, quando il direttore del National Catholic Register ha chiesto al religioso 78enne del suo lavoro con i responsabili di abusi sessuali.
Groeschel ha detto: «Le persone hanno nella loro mente l’immagine di uno psicopatico ma non è questo il caso. Supponiamo di avere un uomo che ha un esaurimento nervoso, e un ragazzo gli rivolge le sue attenzioni: in molti casi il ragazzo – di 14, 16, 18 anni – è il seduttore»..
Le amicizie ambigue su facebook dei politici cattolici: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei
Il web ha aiutato a ridurre il divario tra cittadini e politici e molti parlamentari ormai hanno i loro siti, le loro pagine facebook ed i loro account twitter (che spesso sono gestiti non direttamente dai politici ma dalle loro segreterie).
In questo modo i cittadini possono rivolgersi direttamente ai membri del Parlamento ed interagire on line.
Un politico aperto ad interagire online sarà disposto ad avere tra i propri “amici” di Facebook anche persone di cui ignora effettivamente l’identità o l’attività.
Questo è il caso degli onorevoli Rocco Buttiglione e Paola Binetti dell’Udc e Carlo Giovanardi del Pdl che – tra i loro amici di facebook – annoverano tale “Adamo Creato”.
È opportuno fare un passo indietro. “Adamo Creato” è un sedicente ex-gay (nome di fantasia) nato nel blog cattolico fanatico Uccr.
Nel blog Uccr doveva raccontare la sua storia di ragazzo “uscito dall’omosessualità” ed è intervenuto quattro volte nel blog per poi scomparire.
La sua poco credibile storia era riuscita a meritarsi anche l’attenzione de Il Fatto Quotidiano che gli aveva dedicato un articolo.
Ovviamente si tratta palesemente di un prodotto costruito a tavolino considerato che questo personaggio – nei vari articoli scritti su Uccr – affrontava vari argomenti con nozioni (sbagliate) di genetica, psicologia, neurobiologia, storia dei diritti civili, religione, medicina, storia del diritto americano e politologia: molto difficile che tutto questo possa provenire da una sola persona.
Lo strumento per “uscire” dall’omosessualità – per Adamo Creato – sono le “teorie riparative” di Joseph Nicolosi: teorie sconfessate dall’Apa (American Psychological Association) e dalla comunità scientifica internazionale dopo ponderati studi.
Il blog non secolarizzato Pontifex ignora le sentenze ed anche i re
Il famoso blog Pontifex offre un articolo dal titolo “Emanuele Filiberto e i gay: ennesima prova del valore negativo del termine“.
Questi sono i fatti. In Francia è stato pubblicato un libro di storia particolare – Dictionnaire des Chefs d’Etat homosexuels ou bisexuels – che elenca i capi di stato omosessuali o bisessuali. In questo libro viene incluso anche il “Re di maggio” Umberto II, nonno dell’attuale Emanuele Filiberto e monarca del nostro Paese per il brevissimo periodo di 36 giorni, dal 9 maggio al 18 giugno del 1946. Con la vittoria della Repubblica al referendum del 2 giugno 1946 ed in base alle XIII disposizione transitoria della Costituzione, Umberto II esiliò in Portogallo.
Ci sono sempre state delle voci riguardo la presunta bisessualità di Umberto II ed anche nella recente fiction Rai Maria José – L’ultima regina sulla moglie di Umberto II, la regina Maria José del Belgio, ci sono degli accenni a riguardo. Nel libro pubblicato in Francia si parla di una presunta relazione tra Umberto II ed il regista Luchino Visconti.
L’inserimento del nonno Umberto II tra i capi di stato omosessuali o bisessuali non è piaciuto al nipote Emanuele Filiberto che ha dichiarato guerra a Béziers H&O, l’editore del volume di prossima ristampa in Francia e nei paesi francofoni.
Ennesima uccretina di uccr: anoressiche, obesi e calvi discriminati più degli omosessuali
Il blog cristiano-cattolico uccrociato di Uccr offre un interessante articolo dal titolo “Il giovane gay ammette: «nessun attacco omofobo, mi sono fatto male da solo»“.
Questi i fatti riportati dall’articolo. Il giovane omosessuale americano Joseph Baken aveva detto di essere stato vittima di un’aggressione a sfondo omosessuale: pochi giorni dopo il giovane ha ammesso di essersi fatto male da solo rendendosi colpevole – per i nostri uccrociati – «di aver perpetrato una truffa».
La truffa in questo caso c’entra come i cavoli a merenda: per il nostro codice penale la truffa avviene quando una persona «con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno».
In questo caso si può parlare al massimo di “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico” ossia quando un privato «attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità».
Per gli uccrociati “Il Fatto Quotidiano” riceve finanziamenti pubblici: un po’ di chiarezza sulla questione.
Gli uccrociati devono essere un po’ in crisi di argomenti.
Nonostante in questi giorni non manchino gli argomenti di cui poter parlare riguardanti la Chiesa (dal rinvio a giudizio dei “corvi” in Vaticano all’annuncio di Hollande di voler introdurre il matrimonio omosessuale in Francia entro il 2013), gli uccrociati pubblicano una uccretinata dal titolo “L’ipocrisia de “Il Fatto Quotidiano”: chiesto il primo finanziamento pubblico“ riesumando un articolo di Libero del 7 luglio riguardante un presunto (e infondato) finanziamento pubblico a Il Fatto Quotidiano.
Questi i fatti. Il giornale di Marco Travaglio ed Antonio Padellaro avrebbe richiesto l’accesso ad uno sgravio fiscale del 10% sulla carta acquistata ed utilizzata in base alla legge 220/2010.
Questo è stato il pretesto – da parte di Libero, Tempi e più recentemente per i cattolici fanatici uccrociati – di accusare Il Fatto Quotidiano di ricevere finanziamenti pubblici in contrapposizione alla scritta sotto la testata che afferma il contrario. È opportuno fare un po’ di chiarezza.