Sfigaten!!

 Purtroppo no, non sono riuscito a sapere se B.V. avvocato stalker residente a Murat sia Bruno Volpe, avvocato, residente a Murat in via De Rossi 27 (come appare dalla registrazione del sito Pontifex).

 E lo scoop che avevo anticipato non riguarda nemmeno l’articolo spuntato il 23 gennaio scorso sugli ospizi – lager a Sanremo. Guarda caso subito dopo che io avevo segnalato la totale assenza nella settimana precedente di ogni considerazione di sorta sul tema. Le coincidenze della vita!

 Forse uno scoop potrebbe essere che Volpastren dà del tu ad Albano? Forse, ma non dopo la notizia che ho ritrovato.

 Scoop che non è nemmeno l’intervista a Scilipotens, la quale, piuttosto, si caratterizza per due cose: in primo luogo perché Volpastren, da perfetto giornalista pubblicista con trentennale esperienza, con magistrale varietà di linguaggio, usa due volte in tre righe l’espressione “non le manda a dire”. Errore, se ci pensate, già fatto quando ha compiuto due volte consecutive a Monsignor Babini la stessa domanda, peraltro ottenendo due risposte diverse.

In secondo luogo, Volpastren usa il solito trucchetto per far vedere che interloquisce con Scilipotens: inserisce in due punti un paio di frasette per spezzettare il discorso unico e farlo apparire inframmezzato da domande che non ha fatto.

 Lo scoop è il seguente. Ricordate Antonio Socci? Dunque Antonio Socci è stato definito da Volpastren, nel dicembre 2008 “genio e sregolatezza (più genio) del giornalismo religioso”. O il 20 febbraio 2009 “un grande del giornalismo religioso” “un nome, una garanzia di serietà ed anche di competenza”; “purosangue dell’informazione religiosa”(6 marzo 2009); “se lo dice lui c’è da credergli visto che dice pane al pane e vino al vino” (27 settembre 2009). Ah, ho gli screen shot di tutto, Volpastren: non farti venire in mente di cancellare gli articoli. Grazie.

 Dopo tutto questo slinguazzamento tra Volpastren e Socci, qualcosa si rompe il 21 maggio 2010, su alcune tesi relative al terzo segreto di Fatima. Ma nonostante tutto Socci resta “comunque era e resta un signor giornalista degno della massima stima e considerazione”.

 Da quel momento in poi, Volpastren comincia a scopiazzare pari pari molti articoli di Socci, prevalentemente pubblicati su Libero (di seguito una selezione di dieci editoriali scopiazzati, ma ce ne sono altri 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10). Ora, a parte il fatto che colpisce come uno come Volpastren, sempre attento al proprio diritto d’autore, poi non pubblichi mai un link degli articoli che copi, è interessante vedere come non abbia copiato un articolo molto interessante apparso sul blog di Socci (peraltro presente anche nel blog roll di Pontifex, come da screen shot che all’occorrenza allegherò casomai sparisse).

 Eppure l’articolo di Antonio Socci è sullo spettacolo di Castellucci, il tema tanto caro in questi giorni a Volpastren. Il genio del giornalismo religioso parla dell’argomento principe trattato su Pontifex e Volpastren non ne fa manco una citazione?

Il fatto è che Socci, purosangue del giornalismo religioso, dice quanto segue:

Il fatto che alcuni “giornalisti cattolici”, invece di andare a cercare qui (nel sito della Chiesa francese che ebbe a che fare con le prime rappresentazioni della pièce di Castellucci) si siano messi a cercare come inquisitori – e rilanciare – dei brani di Castellucci da interpretare malevolmente, stravolgendone il senso (e senza mai pubblicare i bellissimi testi suoi che avrebbero fatto capire il suo retroterra) la dice lunga sulla mala fede di questa operazione.

Chi saranno questi “giornalisti cattolici”? Socci non lo dice, ma a me verrebbe una certa ideuzza. E in conclusione:

Per quanto riguarda le veglie di preghiera “di riparazione” vanno sempre bene e sono preziose: magari però sarebbe bene “riparare” in riferimento ai nostri peccati (che sporcano il volto di Cristo), prima dei peccati altrui.

Per non essere come gli scribi e i farisei che amavano puntare il dito sugli altri e battere il pugno sul petto altrui anziché sul proprio.

Che, mi permetto di aggiungere, non è proprio quello che dice Volpastren sullo spettacolo di Castellucci, ma anzi in netto contrasto. Pare proprio che Socci risponda a Volpastren.

EPIC FAIL VOLPASTREN!! Hai perso, paga pegno. Sfigaten!

p.s. scommettiamo che entro i prossimi 7 giorni, Volpastren ci delizierà con un esilarante articolo sul tema e farà sparire il blog di Socci dal blogroll di Pontifex? O, meglio, farà una pseudo intervista a Socci in cui cercherà di smentirmi?

Ancora zoppi, ma ci siamo.

Ormai i problemi più grossi sono stati risolti. Rimane ancora qualche dettaglio da limare.

Vedrete cambiare repentinamente il look di Pontilex: le customizzazioni precedenti erano probabilmente parte dei problemi che ci hanno impedito di lavorare normalmente negli ultimi giorni.

Quindi ora siamo tornati. Anche se con un look minimalista (per ora). Stiamo lavorando sull’aspetto (cercando di farlo tornare uguale a prima). Ma è inutile, ora, tenervi all’oscuro della situazione. Siamo tornati. 🙂

Quando il Solone si basa sul Gregge…

In casi di crisi che obbligano la gente a scegliere tra varie linee di condotta, la maggioranza sceglierà la peggiore possibile.

Legge di Murphy

Le volpi non vivono in branchi, o perlomeno non in branchi serrati e stabili come quelli dei lupi. Ma stavolta il caro Brunello è intenzionato a dimostrare inconsciamente il contrario.

Migliaia di persone possono sbagliarsi? Anche se hanno avuto tutto il tempo a disposizione? La risposta a tutte e due le domande è immancabilmente sì: se si sono sbagliate sull’abiogenesi, la forma della Terra, i moti stellari e così via, ci si chiede perché dovrebbero avere maggior affidabilità in qualunque altra branca. In fondo la soluzione a tutte quelle domande era dinnanzi ai loro occhi sin da quando è stata posta la domanda.

Ma passiamo al dunque: questo errore d’inferenza lo troviamo senza neanche troppi giri di parole nell’ennesimo articolo su Castellucci:

Su Repubblica di questo sabato, giornale che sembra diventato l’Ufficio Stampa e propaganda di Castellucci, l’ex direttrice dell’Unità e Augias difendono a spada tratta il lavoro bestemmia. La tesi della giornalista è: ma padre Cavalcoli (il sacerdote che ha svegliato con una lettera la dormiente Santa Sede) che razza di lavoro ha mai visto? E davvero lo ha visto? E dove? Domande suggesttive, ma infondate.

L’inizio non è dei migliori: notiamo infatti come tutto regga sulla retorica in sé. Se infatti lo spettacolo, che Volpe per inciso sino a prova contraria non ha mai visto, è considerato blasfemo a priori le domande prese in considerazioni sono per interferenza emotiva all’inferenza (che rimane comunque una petizione di principio) non più legittime bensì solo suggestive, eufemismo per inutili in quanto il latore della tesi si è già posto delle domande e dato delle risposte a prescindere da ogni ragionevole prova. Per non parlare delle illazioni mosse ai giornalisti. Continua a leggere

Le priorità della vita secondo Pontifex.

  Intervengo in modo assolutaente stringato e sintetico, solo per far notare che su Pontifex ritengono molto più importante criticare Castellucci con paginate e paginate di emeriti pontifeSSi che pontificano senza sapere di cosa parlano, mentre non ho letto nemmeno una parola di sdegno per la processione religiosa in omaggio a San Catello che ha reso omaggio al boss (ai domiciliari) di Castellammare di Stabia, letteralmente fermandosi sotto il suo balcone. Inutile segnalare lo sdegno giustissimo del sindaco Bobbio e devo dire anche della Curia che intende collaborare per evitare simili porcate. E dire che ne ha parlato Gramellini sabato sera da Fabio Fazio.

  Analogamente nessun intervento in relazione a quei malati picchiati e strattonati nella casa di cura a Sanremo. Dimostrazione di quanto siano lontani Volpastren & co. dal cristianesimo, che predica di star vicino agli ammalati, che condanna la criminalità (do you remember non uccidere & non rubare?). Dimostrazione di quali siano le loro priorità.

 Una vecchia storiella orientale, quanto mai appropriata, recita così:

Un cieco andato dal saggio del villaggio, vuole sapere com’è il colore verde. In risposta, il saggio usa una metafora. “Il colore verde è come un morbido velluto”. Così il cieco se ne va soddisfatto. Passano i mesi e un altro cieco finisce dal saggio con la medesima domanda. “E’ come una brezza di primavera” ottiene in risposta…e se ne va soddisfatto. La storia finisce con entrambi i ciechi, nella piazza del villaggio, che se le danno di santa ragione, ognuno sostenendo le proprie ragioni benché nessuno dei due abbia mai visto il colore verde.

Quanta confusione…

Posso solo commentare in questo modo: quanta confusione. Solo confusione nella mente di quei quattro sfigatti che si nascondono dietro il sito Pontifex.Roma: non trovo altre parole. Confusione, tanta e pure pericolosa.

Confusione sulla mia persona: ho già chiarito in passato che esistono molti “Stefano Del Corno” ed i fanciulli Pontifessi sono riusciti a fare un grandissimo minestrone mescolando la mia identità con quella dei miei omonimi. Bontà loro non hanno tirato in ballo quello che gioca a basket ad Arcore (almeno lui lasciatelo stare: è minorenne).

Confusione su chi dedica del tempo a criticare le loro Pontifesserie. Mescolando le identità di Sandro, di Mazzetta, di Sandro Storri… Ma come è possibile fare così tanta confusione? Io ho depositato un esposto contro il sito Pontifesso. Sandro (e basta) ha criticato il contenuto della querela contro Fiorello. Mazzetta si era occupato in precedenza di altre querele ed in particolare dei timbri… Insomma secondo Brunello (almeno a giudicare dal suo articolo che potete leggere qui sotto, con relativa URL dove consultare l’originale) sarebbe tutta opera mia. Povero illuso: la mia vita è ricca di impegni e non posso certo perdere dietro a loro tutto il tempo che sognano Brunello e la sua compagnia cantante. Mi fa piacere che eSSi pensino di essere così importanti (almeno per me). Ma non è mia abitudine moltiplicare le personalità e sfruttare assurdi pseudonimi: dunque io sono Stefano. Non sono Sandro, non sono Mazzetta, non sono Sandro Storri.

Allo stesso modo Carletto twittava giulivo, proprio mentre il suo bel sito veniva messo sottosopra da host sparsi in giro per il mondo: “Ahi, ahi, brutta mossa… Caro Cornuto.!!!!!”. Dunque il Geniale Webmaster mi accusa forse di essere il responsabile del defacing del loro bel sito? Sarei io ad aver lanciato e coordinato l’aggressione che ci ha consentito di documentare la reale motivazione che sostiene l’azione di Carlo e Bruno: i click? Servono prove robuste per sostenere questa teoria, che lede gravemente la mia integrità morale.

Carletto, Brunello, vogliamo parlare dei cinguettii e degli articoli in cui menzionate Treviglio? Per vostra informazione: io a Treviglio ci ho studiato, non ci vivo. E sempre per vostra informazione, visto che siete ignoranti: gli abitanti di Treviglio si chiamano Trevigliesi! Documentatevi prima di scrivere cazzate.

Quanta confusione nelle loro testoline!

Ora la misura è colma ed occorre mettere qualche punto fermo. Già perchè sono stanco di vedere il mio nome (oppure informazioni sulla mia identità) oppure addirittura una mia fotografia (che probabilmente Seveso ha prelevato da LinkedIn, quindi potete immaginare quanto “compromettente”) sparpagliate tra i commenti e gli articoli del sito Pontifesso. Oppure addirittura qui, tra i commenti lasciati all’interno di Pontilex. Già in passato un anonimo “Pontifex.Roma” era venuto qui a chiedere che io facessi chissà quale diavoleria. Sorry: certe azioni sono limitate a chi gestisce questo sito. Qualsiasi controversia legata ai contenuti o qualsiasi richieta di rettifica deve essere indirizzata all’amministratore del sistema, non a me. Pertanto si rassegnino gli ignoti che si nascondono dietro “Pontifex.Roma”: io non posso fare proprio nulla per soddisfare le loro richieste.

Allego qualche immagine, catturata in diversi momenti da me e da altri, tanto per mostrare agli amici Pontifessi che io ho materiale a sufficienza per ipotizzare di essere perseguitato (si chiama stalking, Bruno, hai presente?) da varie persone che, a vario titolo, collaborano e fanno capo al sito Pontifex.Roma. Io potrei anche ipotizzare di essere vittima di stalking da parte del sito Pontifesso, di chi lo gestisce, di chi scrive e di chi lascia commenti presso quel sito.

Lo scrivo chiaramente. Bruno Volpe, Carlo Di Pietro e tutta la relativa crew: la finite di comportarvi come ridicoli bambocci?

URL: http://pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/9817-signori-buona-sera-ecco-la-querela-a-fiorello

 

Le fonti, per il minidio Pontifesso!

Già, quali sono le fonti a cui attinge Brunello per affermare, copiaincollando le sue frasi, che Castellucci “dopo aver bacchettato il vescovo, insulta i cattolici che criticano la sua blasfemia. Dà degli idioti e degli ignoranti”. Noi abbiamo provato a leggere le parole di Castellucci, che Brunello evita accuratamente (e furbescamente) di citare. E troviamo nuovamente l’indicazione di quanto scorretto sia il giornalista Bruno Volpe. Parla infatti a vanvera di cose che evidentemente non conosce. Perchè se conoscesse le parole di Castellucci, non si permetterebbe di fare affermazioni errate e false come quelle che abbiamo visto qui sopra. Castellucci infatti non accusa tutti i cattolici di essere ignoranti. Ma accusa invece di ignoranza coloro i quali cercavano di impedire con la violenza l’accesso del pubblico al teatro. Se poi, per Brunello, tutti i cattolici erano davanti a quel teatro, allora ci deve spiegare perchè eSSo non era presente: eSSo non è Cattolico?

Siamo davanti, nuovamente, alla pessima abitudine del caro Brunello: inventare cose che non esistono. Castellucci non ha insultato i cattolici. Quindi quanto scritto da Foxy è pura e semplice denigrazione, diffamazione. Speriamo che Castellucci non noti mai le vere empietà scritte dal caro Brunello: siamo sicuri che non gradirebbe certe invenzioni Pontifesse. Ma vedrete che torneremo indirettamente su questo argomento. Potete leggere le dichiarazioni originali di Castellucci qui di seguito. Vale la pena leggere nella sua interezza le affermazioni di Castellucci, per poterne apprezzare l’intero messaggio. Continua a leggere

Curioso davvero.

Curioso davvero che Volpastren, e tutti quelli come lui, che vantano una fede incrollabile e si propongono di riportare il Verbo così com’è, poi temano lo spettacolo di Castellucci il quale, senza la loro pubblicità, forse non avrebbe avuto la stessa attenzione dei giornali. Come se il loro dio fosse veramente mini. Come se dogmi che hanno superato i secoli, crollassero per Castellucci.

Curioso, invece, che molti dei relativisti-modernisti-laici-atei-omosessuali siano molto più democratici e sotto questo profilo sicuri e tolleranti, in quanto anche se c’è qualcosa che li irrita o che non coincide con le loro idee, molte volte non ne chiedono la rimozione.

Analogamente accade, su più larga scala, in relazione ad aborto, divorzio, convivenza e sessualità: una mentalità laica non impone a nessuno (men che meno ai cattolici) di divorziare o di abortire o di convivere. Una mentalità dogmaticocattolica lo vieta a tutti.

Curioso davvero …..

Il Satanico “Ihihihihihihihih”. E ho detto tutto…

Nothing’s changed, but the surrounding bullshit hat has grown 

Niente è cambiato, ma la zona attorno alle stronzate è cresciuta

Pearl Jam

Qual’è la persona migliore di cui approfittarsi? Una che non controbatte. Per esempio. Ora, sia dal caso che tale esempio sia stato di nuovo abusato, e verso un’entità che non può per forza di cose rispondere direttamente, al contrario dei vari VIP, appunto. No: non si tratta di un disabile o cosa, ma bensì nuovamente del caro Satana.

Nella visione PontifeSSa infatti il caro Luminoso figlio del Sole (traduzione letterale del titolo conferitogli, tralasciamo che si riferisse al Re di Babilonia, in Isaia 14), non soddisfatto di far mettere in giro spettacoli o di far eleggere governanti alla Azi Dahaka:

Azi Dahaka, il drago dalle tre teste, dalle tre possenti mascelle, dai sei terrificanti occhi, dai mille sensi e dalle mille capacità, una Druj (nota mia: menzogna, menzognero. Ma teoricamente anche oscurità, vd. ingl. Dark), un Daeva mentitore, nemico dei nostri insediamenti, un demone che il malvagio Angra Mainyu aveva creato come il più potente tra le Druj [contro il mondo materiale] per distruggere i nostri insediamenti e trucidare i seguaci di Aša!

 Avesta, Yasna 9,8, UTET, 2008 a cura di Arnoldo Alberti

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