Del doppiopesismo Pontifesso.

Ci è ormai ben nota l’abitudine degli amici Pontifessi ad usare due pesi e due misure. Anche il caro Gaber ha ricordato questa nostra convinzione nel suo ultimo articolo. Ma troviamo particolarmente divertente il contrasto tra il recente articolo del misterioso ed anonimo T. Di Girolamo (ricco di edotte citazioni tratte dall’antico testamento) e la seguente risposta con cui Carletto cerca di tamponare le osservazioni fatte da un loro lettore che evidenzia innumerevoli corbellerie presenti nel Levitico.

Potete leggere il thread incriminato di seguito:

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/10630-19-febbraio-2012-modena-come-sodoma-e-gomorra-migliaia-di-gay-in-marcia-contro-il-martire-della-fede-giovanardi#commentID34890

PS: chissà se gli amici Pontifessi risponderanno mai alla domanda che tutti ci poniamo, cioè quale sia la reale identità dell’anonimo e misterioso T. Di Girolamo che scrive sul sito Pontifesso e parla per conto ed in nome degli “AdP” (cioè degli amichetti del sito Pontifesso)… 🙂

Carletto ignora?

Probabilmente Carletto ignora il significato dei termini che usa. Il Maldestro ci ha appena inviato un fax in cui enuclea una serie di richieste che ci trasmette sotto forma di una “rettifica”. Ordunque noi conosciamo bene il lessico italiano, la prassi giornalistica (che quindi Carletto, da navigato e provetto giornalista pubblicista deve conoscere) e la legge italiana. Pertanto troviamo bizzarro che si spacci per “richiesta di rettifica” la banale minaccia di querelarci qualora non venga rimosso il contenuto di un nostro articolo.

Ci tocca spiegare a Carletto il significato delle espressioni che eSSo stesso usa.Per farlo, citeremo il contenuto di un articolo della legge che regolamenta vari aspetti del mondo della stampa.

http://www.mcreporter.info/normativa/l48_47.htm#8

Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell’agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penale.
Per i quotidiani, le dichiarazioni o le rettifiche di cui al comma precedente sono pubblicate, non oltre due giorni da quello in cui è avvenuta la richiesta, in testa di pagina e collocate nella stessa pagina del giornale che ha riportato la notizia cui si riferiscono.
Per i periodici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, non oltre il secondo numero successivo alla settimana in cui è pervenuta la richiesta, nella stessa pagina che ha riportato la notizia cui si riferisce.
Le rettifiche o dichiarazioni devono fare riferimento allo scritto che le ha determinate e devono essere pubblicate nella loro interezza, purché contenute entro il limite di trenta righe, con le medesime caratteristiche tipografiche, per la parte che si riferisce direttamente alle affermazioni contestate.

Risulta evidente che la normativa NON preveda quella censura che a Carletto invece piace tanto. Si evince dunque che quando eSSo lo vorrà, può mandarci le sue dichiarazioni (limitatamente a 30 righe, come evidentemente espresso dalla norma citata) volte a rettificare quanto eSSo sostiene essere lesivo della sua dignità. Pur non essendo una pubblicazione periodica ne tantomeno un quotidiano, nella nostra magnanimità provvederemo a pubblicare quanto ricevuto via mail entro le successive 48 ore, utilizzando lo stesso stile e la stessa impaginazione di qualsiasi altro articolo di Pontilex, corredando l’articolo dell’opportuno link verso la fonte dello scandalo. Adempiendo dunque agli obblighi che ci vengono fatti dalla legge. Non verranno tollerate ulteriori minacce, anche velate.

Stanti le attuali normative, invitiamo il Maldestro a riflettere su quanto eSSo stesso ha scritto all’interno di un commento Pontifesso.

 

Hey Pontifex, “Wot” are you talkin’ about?

E’ proprio così inaffidabile il sito della Wot su cui lanciano strali i nostri beneamati pontifexiani? Vediamo le pagelle che danno gli utenti di Wot sia su Pontifex che su Pontilex, in merito a: affidabilità, serietà del venditore, rispetto della privacy dei lettori, sicurezza dei bambini.

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Una vittima di Volpastren e di Carletto.

 Lo spettacolo di Castellucci è a Casalecchio di Reno. Volpastren e la sua compagnia goliardica non ne parla più, perché ormai non ne hanno più interesse economico.

 Un avellinese, un po’ più serio di loro, invece, ha pensato bene di non rimanere dietro la scrivania a sparare sciocchezzuole, e ha pensato di incatenarsi fuori al teatro e di manifestare il proprio dissenso. Legittimo anche se non condivisibile. Non condivisibile per le stesse ragioni che ho spiegato quando a suo tempo contestavano Volpastren & co. Quanto meno perché le critiche sui si dice con ogni probabilità si riveleranno per buona parte errate.

 Ma apprezzo molto di più l’avellinese solitario che Volpastren. Intanto perché il primo si è scomodato da casa propria (suppongo ad Avellino) per andare a Casalecchio di Reno a protestare sotto la neve … invece di sparar cagate al caldo di casa propria offendendo chi contesta.

 In secondo luogo si era anche convinto ad entrare a vedere il film e ad affrontare un dibattito … peccato che il suo “direttore spirituale” l’abbia convinto a desistere. Hai visto mai che potesse convincersi del contrario.

E in questo vediamo come funziona la mentalità ristretta di questi pseudocattolici da strapazzo: hanno un’idea preconcetta e la sostengono con ogni motivazione anche illogica. E non è possibile ritornare sulle proprie posizioni, o ascoltare il prossimo per capirne i motivi o per comprenderne le differenze.

 Questo contestatore avellinese, probabilmente, è solo una vittima di Volpastren e di tutti quelli come lui. Solo che è stato più realista del re ed è andato a protestare non (come Volpastren) per un’esigenza economica o per visibilità (anzi forse ci ha rimesso di soldi, tempo e salute visto il freddo). Ma perché si era convinto (ingenuamente aggiungo io) che quello che egli diceva fosse giusto. Ed era disposto in fondo anche disposto al confronto. Questo lo differenzia da quegli allegri goliardi dei pontifeSSi di cui è forse vittima.

 Ma quest’episodio ci fa rendere conto anche di come sia potente la scrittura. Costui ha ritenuto di procedere praticamente alla protesta, seppur in solitario, con le stesse motivazioni di Volpastren & co.Solo mettendoci la faccia e aprendo uno spiraglio al cambiamento di idee (spiraglio subito chiuso).

 Non voglio immaginare cosa dovesse succedere se qualcun altro li prendesse in parola allorquando decidessero di non far accumulare ai gay troppi peccati al cospetto di Dio o allorquando qualcuno decida di porre fine alle sofferenze di qualche madre di ragazzi gay.

 Capito Volpastren? Ti ripropongo la foto, per rinfrescarti la memoria.

Le menate: a quando i Rettiliani?

Se a ogni individuo fosse concesso di scegliere fra l’annientamento di sé e quello dell’universo, non ho bisogno di dire da quale parte, nel maggior numero dei casi, penderebbe la bilancia. Ognuno fa di sé il centro dell’universo, riporta tutto a sé stesso; e anche tutto ciò che accade, come ad esempio i più grandi mutamenti del destino dei popoli. egli lo considera dapprima secondo il suo interesse e, per quanto esso sia meschino e remoto, ad esso pensa innanzitutto… L’unico universo che ognuno consce realmente e di cui ha conoscenza, egli lo porta con sé come sua rappresentazione, e perciò ne è il centro. Ciascuno è dunque a se stesso tutto in tutto.

Arthur Schopenhauer; L’arte di insultare, Il centro dell’universo. Adelphi, pp. 41

Secondo Wikipedia, questa è la definizione di pseudoscienza:

Poiché “pseudostoria” è più un’etichetta che un movimento di pensiero, una definizione chiara ed univoca non è possibile. Alcuni criteri di riferimento per riconoscere tesi pseudostoriche possono essere:

  • il tema riguarda la stretta attualità politica, religiosa o comunque ideologica
  • la diffusione attraverso canali non accademici
  • la mancata revisione da parte di altri esperti
  • le prove addotte sono:non prendono in considerazione e non confutano spiegazioni o interpretazioni alternative (spesso più logiche o semplici) dei fatti, che spessi hanno un consenso maggiore e sono supportate da precise prove storiche
    • speculative
    • controverse
    • proposte senza citazioni o con citazioni errate
    • interpretate in modo fantasioso e non giustificabile
    • utilizzate al di là della loro effettiva importanza
    • isolate dal contesto
    • distorte più o meno coscientemente
  • si fondano su congetture dietrologiche, cospirative o complottistiche ignorando il principio del Rasoio di Occam alla base del pensiero scientifico moderno che, nella sua forma più semplice, suggerisce l’inutilità di formulare più assunzioni di quelle strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.

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Carlo Di Pietro: ipocrita!

Questa mattina abbiamo subito notato lo “sfogo” del Geniale Webmaster che, con un  rigurgito d’orgoglio, pensa di ristabilire il corretto ordine delle cose replicando alle reazioni prodotte dalle sue esternazioni circa la morte della cantante Houston. Come sempre i risultati sono tutt’altro che lusinghieri, per il povero Carletto.

partendo da una semplice ed ovvia considerazione pubblicata sul sito Pontifex.Roma e su altri siti cattolici italiani ed esteri, hanno scatenato le sanguisughe della menzogna, della falsità e dei “click facili”. 

Ha appena iniziato ed ha già fatto autogoal. Innanzitutto, senza ulteriori indicazioni tira in ballo “altri siti cattolici italiani ed esteri”. Quali, di grazia? Perchè non ha indicato in coda al suo pezzaccio questi “altri siti cattolici” di cui parla? Inoltre osservate l’inutile tentativo di girare la frittata: smascherati con chiarezza in passato, ora giocano all’attacco, accusando gli altri di cercare i “click facili”.

Carletto, ti ricordo che quando il vostro sito è andato KO e, per la vostra incompetenza, la homepage del vostro sito Pontifesso mostrava a tutto schermo i vostri cinguettii, siete arrivati a scrivere il seguente orrore:

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Le recensioni porno di B.V. lo stalker di Murat – “Fascisti su Marta”.

Il recensore di film porno, insieme al cameraman di film porno, è il lavoro più sfigato che esista, dopo quello di essere (ex) direttore ed editorialista di Pontifex Roma. Da oggi l’ingrato compito lo compirà per noi di Pontilex nientemeno che B.V. lo stalker di Murat.

Ebbene sì, l’avvocato di 49 anni mi ha scritto, descrivendomi la sua nuova perv… ehm … professione. Ormai non è più stalker ma vede quei 200 film porno al dì e non appena riesce ad avere ambo le mani libere scrive qualche recensione.

Di seguito il testo che mi ha spedito per mail. Mi raccomando sono parole preziosissime.

Da segnalare innanzitutto la presenza, nel cast, di un grande attore porno: l’incommensurabile Thomas Turbato. In divisa da gerarca fascista lascia intravedere tutto il suo maschio vigore e splendore.

Il film, interamente in costume, narra di uno sparuto gruppetto di fascisti, a capo del quale vi si trova appunto Rocco, interpretato per l’appunto da quel gigantesco attore di Turbato.

Il loro esilio forzato, da tempo immemore ormai, crea notevoli problemi di convivenza. Oltre a dover sopravvivere e a doversi procurare libagioni di ogni tipo senza dare troppo nell’occhio, non hanno come sfogare la loro voglia sessuale.

Ma a questo ci pensa Marta, interpretata dalla stupenda e prorompente Federica Veronica. Una ragazza di 26 anni, prosperosa, lussureggiante in ogni suo movimento e languida in ogni suo sguardo.

Alla bisogna, la bella Marta si concede per il benessere fisico dei Nostri italici che, anche a frotte di 4 o 5 per volta si affannano per dar sfogo ai loro piaceri più intimi.

La storia ha un suo spessore ed una sua profondità artistica, contrariamente a quello che sostengono i critici dei film porno. Anche un profano può cogliere le varie sfumature e le problematiche sommerse che il film vuole sollevare nello spettatore.

Thomas Turbato ha dichiarato, dopo le riprese, di non aver avuto alcun problema ad entrare nel personaggio, e vorrei anche vedere.

La visione del film è sconsigliata ai minori di anni 18, per ovvie ragioni …. che avete capito: si fa riferimento a Bruno Volpe, il quale, pur senza apparire e per il solo fatto di essere nominato, ha di per sè costretto la produzione a limitarne la visione specificando, tuttavia, che la visione, invece, è particolarmente consigliata al citato Bruno Volpe che sicuramente apprezzerà quest’arte, se non ha già apprezzato.

Il sublime.

Il sublime ha, nel suo duale, il completamento. E dunque ringraziamo gli amici Pontifessi per l’orrido polpettone che ci propinano quest’oggi, orrido polpettone che completa, dualmente, la bellezza di tanti altri siti (alcuni dei quali sono elencati nel nostro blogroll).

Cosa hanno infilato dunque nel loro polpettone gli amici Pontifessi? Quest’oggi hanno messo tanto Molleggiato, un pizzico di omofobia (che non guasta mai) e tanta tanta fantasia.

Il capolavoro, la cifra che ci consente di comprendere la portata della titanica produzione Pontifessa odierna è il fantasmagorico articolo di Meluzzi. Il famoso (oseremmo dire famigerato) psichiatra noto più per la sua panza che per le sue opinioni e famoso per le sue comparsate televisive più che per le sue innovazioni in campo terapeutico, dialoga con il nostro giornalista avvocato 50enne di Murat preferito della qualunque. Continua a leggere