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“Voce “Piegiorgio Odifreddi” in Wikipedia”: Anch’esse testuali parole?

Mi accodo all’ottimo e puntuale articolo di Admin per far notare come la disonestà dei nostri, al solito, valichi i limiti anche del loro sito non molto conosciuto globalmente sin ad arrivare a distorcere ciò che è notorio all’inverosimile quale può essere una scritta su un articolo di Wikipedia. Leggiamo infatti dopo un imbarazzante panegirico queste parole:

Il libro di Odifreddi è veramente un testo mediocre e deludente perché come è stato osservato dalla maggioranza dei suoi critici esso è: “un “bignami” del laicismo privo di originalità e con riferimenti imprecisi e pasticciati alle Sacre Scritture, dimostrando inoltre di non considerare, in nome della sua visione unilaterale della scienza, quante figure eminenti di scienziati lo contraddicano” (Voce “Piergiorgio Odifreddi” in Wikipedia). 

Ora, tralasciando che le parole usate son davvero poco wikipediane, ecco la prova del fuoco:

http://it.wikipedia.org/wiki/Piergiorgio_Odifreddi

Ma se ancora siete scettici potete far voi la prova copiando le parole cui sopra, magari direttamente dalla pagine PontifeSSa, e andando sulla pagina suddetta fare un bel CTRL-F. Continua a leggere

Le testuali parole.

Non vogliamo dilungarci. Non servono enormi panegirici. Partiamo dai fatti.

Tutti ormai sapete che l’account Twitter degli amici Pontifessi è oggetto della solita enorme quantità di polemiche. L’account è anche stato sospeso dagli amministratori di Twitter. Secondo le parole dei misteriosi adepti dell’associazione segreta AdP (Amichetti del sito Pontifesso) l’interruzione del servizio è stata risolta in 22 secondi netti (parole testuali tratte dall’articolo Pontifesso). Le nostre fonti sembrano indicare invece una prima interruzione durata diverse ore a cui ha fatto seguito una temporanea riattivazione. Già, temporanea, perchè nel momento in cui scriviamo il loro account su Twitter è tornato ad essere inaccessibile.

Trovate una plausibile cronaca degli accadimenti qui di seguito.

http://www.gqitalia.it/viral-news/articles/2012/giugno/pontifex-su-twitter-e-stato-chiuso-anzi-no-la-spiegazione-del-blog-di-apologetica-cattolica

Attraverso il sito GQ potete ragiungere anche la versione dei fatti degli amici Pontifessi.

Per semplicità alleghiamo al nostro breve brano l’immagine che cattura alcune frasi che troviamo importanti. Frasi che, stando al misterioso articolista Pontifesso, provengono direttamente dalla “penna” della provocatoria interlocutrice intervistata da GQ.

Per comodità riportiamo le loro frasi anche sotto forma di testo, in modo che tutti i motori di ricerca possano indicizzare le frasi attribuite a Giulia dagli amici Pontifessi.

  • La “signora” ha scritto che lei piuttosto che “molestare noi avrebbe preferito farsi sfondare da un gruppo di negri” (riportiamo le testuali parole).
  • Le è stato fatto presente che determinate parole rendono offesa alle donne; è stato detto alle “figlie di Sion“, che sta appunto ad indicare tutte le donne.
  • La “signora” ha rincarato la dose dicendo che lei “non si preoccupa di ciò che esce dalla sua bocca, ma preferisce ciò che entra” (riportiamo le testuali parole).

Dopo aver letto quanto dichiarato dagli amici Pontifessi, vi invitiamo a leggere quanto scritto in realtà da Giulia attraverso lo snapshot della conversazione su Twitter.

Ecco dunque dimostrata la disonestà intellettuale degli amici Pontifessi, incapaci di riportare “le testuali parole” neppure quando si riferiscono alle loro stesse parole.

Ecco documentata, nero su bianco (è proprio il caso di dirlo) l’insopportabile intolleranza che caratterizza i loro pensieri e che si estrinseca attraverso le loro parole.

Possiamo anche ipotizzare che certi “sfoghi” su Twitter siano opera di uno sfigato ed inconsapevole “volontario”. Ma l’articolo pubblicato sul bel sito dei dirimpettai è invece firmato dall’anonima associazione segreta degli amichetti del sito Pontifesso. Pertanto tutti sono accomunati dal pensare che scrivere “quindici africani” sia equivalente al più dispregiativo “quindici negri”.

Ecco dunque dimostrato il razzismo che pervade la mente di chi si nasconde dietro la fantomatica associazione degli amichetti del sito Pontifesso.

Che dire, amici Pontifessi: complimenti, avete raggiunto il vostro obiettivo. Mission accomplished. Ora tutti si possono fondare le proprie opinioni sulla vostra moralità, sulla vostra etica e sulla vostra educazione su quanto voi stessi scrivete. Ora tutti possono valutare l’affidabilità della vostra parola. Ora tutti possono prendere consapevolezza di quanta pochezza alberghi nei vostri cuori.

Potete leggere copia dell’articolo Pontifesso qui di seguito.

https://s3.amazonaws.com/pontilex/Stampa+-+LA+VICENDA+TWITTER+vs+PONTIFEX+E+LE+MENZOGNE+DI+GQITALIA.IT.+ECCO+A+VOI+%40GIULIAVIOLANTE.pdf

Ma sono capaci di scrivere?

Il dubbio è legittimo. Gli ultimi articoletti Pontifessi alimentano un sano dubbio: ma sono capaci di scrivere in italiano?

Un breve cenno ad un evidente orrore dovuto alla fretta.

Capita. Capita di avere fretta e di commettere errori.

Quando questi errori sono però in un titolo, forse conviene dedicare tempo all’eliminazione del problema. Magari anche prima della pubblicazione. Invece gli amici Pontifessi, in preda ad una furia incomprensibile, mettono online la seguente pagina.

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il diritto alla critica

tutte le persone che hanno ricevuto un minimo di educazione sanno che il diritto alla critica e’ sacrosanto. avere la possibilita’ di criticare le posizioni altrui e’ uno dei pilastri fondanti della societa’ civile.

Bruno Volpe, avvocato 50enne barese del quartiere Murat, concittadino di B.V., avvocato 50enne barese del quartiere Murat arrestato per staliking su una ragazza 26enne, ci da una dimostrazione di come il diritto alla critica possa essere distorto. questa dimostrazione ce la da in questo articolo.

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Le risposte di Moreno

Grazie alla collaborazione con Moreno (famoso e ben affermato studioso di questi spinosi argomenti) siamo in grado di proporvi una serie di approfondimenti su di un tema molto caro ai nostri amici Pontifessi: la sessualità. Ben conosciamo la passione con cui ci raccontano come dovremmo vivere nelle nostre camere da letto. Ben conosciamo l’energia con cui si ergono a giudici moralizzatori degli altrui costumi (senza averne il mandato, l’autorevolezza e l’autorità).

Ringraziamo dunque Moreno per le sue interessanti lezioni fondate su una concreta e solida esegesi biblica. Bando alle ciance, spazio a Moreno!

http://rispostecristiane.blogspot.it/

 

Lo sdegno, come la legge, è uguale per alcuni

Sarò breve. Non starò qui a commentare frase per frase l’ennesima accozzaglia di sciocchezzuole propinataci dall’adorabile redattore pontifeSSiano Bruno Volpe, avvocato 50enne residente nel quartiere Murat di Bari (dati, ricordiamolo, con sorprendenti analogie con quelli di B. V., avvocato 50enne residente nel quartiere Murat di Bari arrestato per stalking). Tanto, si sa, sono sempre le stesse cavolate: i gay sono malati, millemila psichiatri si astennero dal valutare la ricchioneria come forma di malattia, i casi di pedofilia nella chiesa sono in realtà dei maledetti frocioni che si inchiappettano dei bambini, ecc ecc ecc. Su tuttequeste cose, in futuro, mi riservo di dare risposte più approfondite e, per qualsiasi persona ragionevole, conclusive. Quindi non per i pontifeSSi. Continua a leggere

Congregazione per la dottrina della fede ed omosessualità: una visione medioevale

Nel 2003, la Congregazione per la dottrina della fede è intervenuta in materia di unioni omosessuali con il documento «Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali»: un documento firmato dall’allora Card. Ratzinger quando era Prefetto della Congregazione.
Questo documento – che definisce l’omosessualità come un «fenomeno morale e sociale inquietante» – intende «fornire alcune argomentazioni di carattere razionale» ed «illuminare l’attività degli uomini politici cattolici, per i quali si indicano le linee di condotta coerenti con la coscienza cristiana quando essi sono posti di fronte a progetti di legge concernenti questo problema».
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Tremate, tremate… le liste di proscrizione son tornate!

Come da miglior tradizione (eh sì che loro se ne intendono di “tradizione”!), quelli di Pontifex sono tornati a bannare e a chiedere la chiusura di alcune pagine facebook, giudicate – a detta del pontifesso di turno – “organizzazioni blasfeme, gruppi di bestemmiatori e fraudolenti“.

A corredo di ciò, una foto di Zuckerberg con tanto di kippah.

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Da far cascar le braccia (per non dir di peggio)…

Buongiorno a tutti.

A tre giorni dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla legge 194 i PontifeSSi si decidono a postare un articolo sulla questione. Il commento è affidato nientemeno che a Foxy. Ed il risultato ve lo potete immaginare: un disastro totale.

“La Corte Costituzionale, sulla legge 194 e dunque sul tema interruzione della gravidanza (omicidio – aborto) ha deciso di … non decidere.” Continua a leggere