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L’apoteosi.

L’uomo, dopo aver eiaculato, attraversa il cosidetto “periodo refrattario” (http://it.wikipedia.org/wiki/Periodo_refrattario) durante il quale è addirittura fastidioso ricevere stimolazioni ulteriori in taluni parti del corpo. Speriamo che Brunello con il suo ultimo “sfogo” sul concerto di Bari abbia raggiunto l’orgasmo e ci conceda ora un periodo di riposo, mentre lui si gode il suo periodo refrattario. Le parole che usa Foxy sono per certi aspetti imbarazzanti. Nessun numero, nessuna informazione precisa. Soltanto tante parole gettate letteralmente al vento, parole cariche di rancore e di risentimento per la scarsa attenzione prestata dai media e dalle autorità di Bari alle sue dichiarazioni. Dichiarazioni e proclami che, a giudicare dai commenti ai diversi articoli Pontifessi, sembrano abbastanza farneticanti ai più.

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Il ginecologo cattolico…ha detto sì!

O voi sacri stilisti perdonatemi perchè ho peccato!

Con questa invocazione eccomi a voi nella rubrica del “pettegolezzo omosessualista” per commentare l’n-ima titanica fatica “giornalistica” del nostro amato Cidippino, ovviamente l’n-ima di cui avremmo fatto a meno…

Il Maldestro oggi ha deciso di giocare a Trivial nuova versione (rigorosamente aderente al magistero) e di rispondere alla domanda di moda e costume:” Chi ha inventato il sacro ed immacolato abito da sposa?” Dopo lunga espiazione il Cidippino nazionale ha deciso di avvalersi di siti cattolici conformi al magistero ( indicati, finalmente, nelle note a fine articolo)

per dare l’annosa risposta, di seguito l’orrore in corsivo:

“Non è facile scrivere articoli tutti i giorni da anni, il tutto gratuitamente ed in puro spirito evangelico e nel tentativo di diffusione della Verità.”

Ma nessuno di noi vuole che tu per questo debba ammalarti, magari risparmiati ( e risparmiaci) qualche articolo, magari prendi un ano sabbatico…o magari prendine una decina…

” Come sovente accade, ad ispirare i miei articoli sono dei fatti che vivo in prima persona e che mi lasciano allibito o mi suscitano delle riflessioni. Tempo fa ho partecipato al matrimonio di una mia amica e, come si fa durante pranzi o cene lunghi, ogni tanto ci si reca nel giardino del ristorante di turno per fumare una sigaretta.Così ho fatto anche io che, purtroppo, ogni tanto mi concedo una sigaretta (brutto vizio) e, trovandomi a sfumacchiare con dei compagni di pranzo (un po’ alticci) si è cominciato a discutere delle solite cose ovvero: sei amico dello sposo o della sposa? Sei parente? Come li conosci? Ecc… Per farla breve, eravamo in 5 a fumare di cui 1 amico dello sposo, 1 amico della sposa (io) e 3 ex fidanzati della sposa; il tasso alcolico del gruppo ha fatto si che si degenerasse nella discussione e, i 3 ex, resisi conto della loro “comune esperienza” hanno cominciato a cantare volgarmente: ” .. se prima ero da solo a t**** ed il nome della sposa, adesso siamo in 2 a t**** ed il nome della sposa … ecc….” (t**** sta per fare l’amore, accezione volgare).”

Grazie per la nota esplicativa Cidippino, non ci saremmo mai arrivati, ma tu comunque evita di scriverlo sempre, ricorda i milioni di bambini italiani che leggono PontifeSS 🙂

“Mi sono allontanato con amarezza e dispiacere. Sicuramente i soggetti in questione, oltre ad essere ubriachi fradici adottando un comportamento poco consono a festeggiamenti che dovrebbero essere SACRI, si sono dimostrati dei gran cafoni, ma anche la neo sposa se l’è cercata.

A mio avviso una donna che si rispetti non dovrebbe accumulare cataste di ex fidanzati o perlomeno, dovrebbe avere la maturità di non invitarli al proprio matrimonio, come minimo per una questione di rispetto nei confronti del neo marito che, pur essendo devoto e fedele, potrebbe non essere esente da gelosie, anche riferite ad esperienze pregresse.”

Per la serie se una donna è violentata è colpa sua che si veste indecente, vero Babinix? A questo punto però Cidippino mi pongo un quesito: se la donna fosse stata conforme al suo subalterno ruolo ed avesse condiviso anni di infelicità col fidanzato n°1, sarebbe stata conforme al Magistero? Se sì, il fatto che abbia sposato il fidanzato (n+3), con n tendente…all’inferno lussurioso, è in accordo con la volontà di Dio? Perchè se sì allora è sbagliato il pregresso, se no allora il sacerdote che ha celebrato le nozze è perfido, nel senso che ha perso la fede, è massonicocomunista, nonchè indemoniato…hai chiamato il caro Amorth?

” Ma veniamo al punto dell’articolo ovvero l’abito bianco della sposa partendo da una breve introduzione storica:”

Ecco bravo vediamo dove vuoi andare a parare…

 “Le donne egizie portavano una gonna lunga, ricoperta da una sopraveste trasparente; sul capo un fazzoletto rigato, piegato dietro le orecchie.

Nella Grecia Classica la veste era molto semplice, il peplo per gli uomini e il chitone, una veste più lunga, per le donne. Sopra veniva drappeggiato l’imation o la clamide.

Le donne romane vestivano per lo più come le greche, con tunica e mantello. Il costume maschile richiedeva la tunica e la tipica toga.”

Ma…ma…ma…Cidippinooo!!! Egizie, Greche, Romane??? Stai per caso estendendo qualcosa per te legato al rito del sacremento del matrimonio anche ai PAGANI? no, vero? pensa se ti leggesse Strazy, per fortuna che è in tourneè. Vedi che succede quando ti fai prendere la mano dal copy&paste?

“Nel Medioevo, in Europa, il vestito aveva soprattutto lo scopo di preservare il corpo dal freddo, senza particolari attenzioni all’eleganza. Comparirono però a poco a poco alcuni capi che diventarono tradizionali: la lunga camisa di origine araba, le prime brache (indossate dagli uomini sotto la gonna o la cotta), i berretti delle più varie forme.”

La lunga camisa di origine araba…ma allora sei testardo e diabolicamente perseveri…

“Nel tardo Medioevo e nel primo Rinascimento si stabilizzarono alcune forme tipiche: per gli uomini il farsetto, i calzoni di maglia attillati, i vari copricapi; per le donne un abito lungo, dalla scollatura rotonda, una sopraveste senza maniche, variamente ornata e di diversi colori.Il primo abito bianco da sposa che si documenta è quello della principessa Filippa di Inghilterra nel 1406.”

Appena in tempo… sono andato di corsa a controllare la dati di nascita di Enrico VIII, per questa volta sei salvo…

“La moda rinascimentale era molto fastosa: tipiche tra gli uomini le brache larghe e la giubba con le maniche tagliate per far intravedere la fodera; per le donne una gonna larga, il corpetto sul busto a stecche, la camicia ricamata e la ricca zimarra.

In Italia, le severe disposizioni della Controriforma ispirarono costumi più severi e più semplici: tipico del ‘600 è il severo abito nero ravvivato solo dalla gorgiera, un enorme colletto bianco a pieghe.

Il secolo XVIII rappresentò il culmine dell’eleganza: paniers, redingote, gilet e culottes di seta o raso abbondantemente ornate.

Dopo la Rivoluzione Francese, Giuseppina Bonaparte lanciò la linea definita Impero con il bustino a vita alta da cui scende la gonna.

Da allora l’abito da sposa divenne sempre più importante, grazie anche alla Regina Vittoria che lanciò uno stile che prende il suo nome, Vittoriano: vita

stretta con corpetto aderente e gonna ampia con strascico”. [1]”

Giuseppina Bonaparte…ripeto Bonaparte… la Regina Vittoria…anzi Her Majesty the Queen Victoria…Cidippino un articolo proprio catechetico ed apologetico, ma magari accennare o anche ad inventarseli gli usi per l’abito da sposa dei protestanti? Mah…

“Nel XIX nascono molte delle tradizioni relative all’abito da sposa ed al matrimonio, come l’abito lungo bianco simbolo di purezza, il dolce nuziale, il ricevimento, i guanti.”

Non mi convince…facciamo qualche ricerca in merito…” La tradizione dell’abito bianco è stata tramandata sino ad oggi, anche se va precisato che prima del matrimonio della regina Vittoria, era possibile scegliere per il matrimonio qualunque colore, ad eccezione del nero (colore dei funerali) e del rosso (associato alle prostitute). L’errore che si fa oggi è di considerare il colore bordeaux (molto diffuso) come simbolo di peccato. L’unica eccezione era rappresentata dalle spose finlandesi del diciannovesimo secolo, che indossavano abiti scuri o neri. In seguito, si è diffusa la convinzione che la scelta del colore bianco rappresentasse la verginità, benché al colore blu fosse associata la purezza. Attualmente l’abito bianco è inteso semplicemente come la scelta più tradizionale per il matrimonio, e non necessariamente come simbolo di purezza.” (Wikipedia)

“Diciamo, intanto, che l’abito bianco non c’entra direttamente col Sacramento; ma e’ tradizione che la sposa indossi un abito bianco per significare la propria verginità. Il significato dell’abito bianco era ed è particolarmente importante: si voleva che fosse il più bello possibile; lo si trasmetteva di

madre in figlia o comunque lo si custodiva gelosamente in posto d’onore, proprio perché rappresentava la caratteristica del matrimonio conforme alla morale cristiana.”

Come si evince dall’estrapolazione da Wikipedia sopra, la scelta del bianco come colore per l’abito da sposa viene affermata come moda…dalla regina Vittoria, capo all’epoca della CHIESA ANGLICANA SCISMATICA…quindi quale morale cristiana? Sarà diventata morale cristiana dopo, nelle testoline bigottine delle donnine cattolichine… e quindi per osmosi nella testa di qualunque malcapitato che si sia ritrovato ad aver a che fare con la chiesa cattoilica stile PontifeSS…

“Ma ormai l’aspetto spettacolare predomina su quello spirituale ed è raro che quel bianco corrisponda a verginità. Al punto che, oggi, sta prendendo piede una consuetudine, che non saprei dire se buona o malvagia: quella di fare abiti da sposa non più bianchi, bensì bianco panna. In un certo senso è cosa buona, perché la sposa che lo indossa ammette di non meritare l’abito bianco e quindi praticamente di non voler mentire proprio davanti all’altare; ma il fatto che questo sia diventato consuetudine (e praticamente accettato dai parroci) potrebbe essere come dire che quello che interessa non e’ il bel significato, bensì il fatto spettacolare. [2]”

Cidippino, domanda: il sacerdote dovrebbe o meno sposare due persone vestite dignitosamente, ma solo di stracci, dei quali lei vestita arcobaleno perchè è l’unico che ha potuto raccattare?

“Dato che la tradizione è fondamentale e che il Matrimonio è davanti a Dio, non davanti agli uomini, ritengo doveroso che solo la donna vergine, non per vanto, bensì come motivo di ispirazione alle giovani ragazze affinché seguano il buon esempio, abbia diritto ad indossare l’abito bianco.”

Tradizione? Ma tradizione de che? è scritto nel magistero e non ce ne siamo mai accorti? E’ tradizione anche il bacio degli sposi dopo il sì, è giusto scambiarsi peccaminose effusioni davanti all’altare? Mah…perplessità…

il ginecologo cattolico ha detto sì!

 

 

“Concludo, sempre a parer mio, che data l’importanza dell’argomento trattato ed il significato esemplare che dovrebbe avere appunto l’abito da sposa bianco, sarebbe opportuno che il Sacerdote non consenta di indossarlo a donne non vergini, avvalendosi della dovuta consulenza di un ginecologo rigorosamente Cattolico e sottoposto a giuramento.”

E quindi assieme al giuramento di Ippocrate, il medico ginecologo cattolico deve prestare giuramento innanzi al prete, magari superando prima ardue prove di comprovata fede, non comprovato studio, dopo la visita dall’esorcista, la benedizione dell’emerito di turno e soprattutto…di PontifeSS! E perchè no, i rivenditori degli abiti da sposa potrebbero richiedere al medico in questione anche un nulla osta per la vendita dell’abito bianco!

Carletto grazie, grazie di cuore, per questi dieci minuti di sonore risate che mi ha garantito in questa calda e noiosa giornata!

S_Raffaele, powered by Pao 3:)

Di seguito dove leggere la commedia:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/8383-la-chiesa-vieti-labito-bianco-alle-spose-non-vergini-e-un-vilipendio-alla-virtu-della-castita-si-richieda-il-certificato-ad-un-ginecologo-cattolico

Il Mago Stanzione

Nell’infinito contenitore destinato a raccogliere le demenzialità pontifesse, già messo sotto stress dai mille articoli sul presunto concerto satanico, oggi si aggiunge anche Harry Potter.

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/8378-rovinati-da-harry-potter

La reprimenda era già uscita qualche tempo fa per bocca del lucido Padre Amorth, ma l’anatema ufficiale è lanciato niente di meno che dalla massima autorità pontifessa: mago Stanzione.

“Il noto esorcista, il sacerdote paolino don Gabriele Amorth, ha affermato che i libri di Harry Potter potrebbero avere una cattiva influenza su alcuni bambini, spingendoli ad un interesse morboso verso l’occulto. Se vogliamo veramente aiutare i bambini ed i ragazzi contro i libri avvelenati dall’occultismo.

A parte l’uso improprio della lingua italiana (periodo ipotetico senza conseguenza: questo sì che è un danno certo per i milioni di bambini che leggono Pontifex), perchè non dovremmo riscontrare un pericolo di impennata delle vendite della scatola di trucchi del Mago Silvan?

D’altra parte la stessa Bibbia è piena di riferimenti di condanna delle pratiche magiche, il problema è che Harry Potter è un libro di fantasia, non è un libro di occultismo mascherato da libro per bimbi. Se le persone lo comprano, non vuol dire automaticamente che viviamo in un mondo di posseduti non illuminati dalla luce….di Mago Stanzione.

Ma se togliamo Harry Potter, i bambini di cosa dovrebbero nutrire la loro fantasia?

<<dare largo spazio alla Sacra Scrittura, alle biografie dei santi che ci mostrano il volto meraviglioso di Dio, infinitamente più vero, bello ed affascinante dei sortilegi e dei prodigi che sa compiere il demonio per condurre alla dannazione eterna.>>

Diamo loro in pasto le vite dei santi e magari un bel libro sugli angeli: quelli sì che sono contenuti stimolanti. Ma se dessi da leggere la vita del beato Giovanni Paolo II? Qualche controindicazione? O forse i Pontifessi vorrebbero di nuovo l’indice dei libri proibiti, abolito da Paolo VI con al Notificazione “Post Litteras apostolicas”,  che affidando alla libera responsabilità del “cristiano adulto” la decisione delle letture sue e dei suoi figli, ha portato nella Chiesa ogni eresia? L’abolizione dell’indice ha avuto anche l’effetto contrario:abbondano i teologi, veri dottoruncoli improvvisati. Ognuno si sente “autorizzato” e tanto bravo da spararle grosse.

Ma il mago Stanzione, turbato dalla lettura di Harry Potter, ha elaborato un pensiero “contro ogni forma di adorazione del male” di cui la magia è chiaramente manifestazione.

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/8375-contro-ogni-forma-di-adorazione-del-male

L’articolo più o meno si condensa così:

Il diavolo esiste, ma Dio è più forte. Se c’è il male nel mondo è perchè l’uomo è peccatore e lascia la porta aperta a Satana. Satana è anche funzionale a Dio perchè l’uomo cade in tentazione in un percorso di salvezza, accorgendosi della sua fragilità e riconoscendo il demonio, si rafforza nella preghiera e aumenta le sue “chance” di salvarsi. Meno male che c’è l’esorcismo che ogni tanto fa secco qualche demonio e peccato che non se ne facciano di più  (Sono bravo, vero? Ho fatto la prima comunione, la cresima e sono andato a scuola dai preti).

Alla luce di una mente che non conoscesse nulla delle pratiche cattoliche, l’esorcismo è…una pratica magica effettuata per nome e per conto da una ipotetica entità divina. E’ magia conto terzi contro un angelo decaduto e con particolari poteri seduttivi la cui esistenza è certificata dal fatto che non si è proni davanti alla Madre Chiesa.

Adesso….io ho due figli in età prescolare. La sera raccontiamo loro molte storie…siamo un pò tradizionalisti…cappuccetto rosso, ma anche favole eretiche e demoniache come Hansel e Gretel nella quale c’è una strega (!!!) cannibale e infanticida che vive in una casa di marzapane scaduto.

Mi chiedo se non sia più costruttivo raccontare, prima di andare a letto, qualche storia di esorcismo ai miei bambini in modo che capiscano da subito quanto seduttore possa essere Satana.

PS: Perchè Mago Stanzione? Perchè uno che ammette l’esistenza della stregoneria e della magia nera, vede e parla con gli angeli, sente le voci di un secondo io come lo dovrei chiamare… Otelma?

La legge “del taglione”? E’ un’idea ispirata direttamente da Dio e valida ancora oggi. La democrazia? Una cattiva idea che ci è stata ispirata soltanto dalla Rivoluzione Francese e dal “darwinismo”. Questo è il pensiero di Carlo Eugenio

Ultimamente questo sito (Pontilex.org) è stato più volte apostrofato, in maniera quasi simpatica, da Carlo Di Pietro come un blog a metà tra un giornalino per bambini, una raccolta di scritti di Rudolf Steiner, un rotocalco rosa e qualcos’altro che ora non ricordo (e che non credo ricordi più nemmeno Carlo, avendo preso le prime cose passate nel suo cervello mentre scriveva). Noi a nostra volta saremmo una specie di incrocio di soggetti simili al Milhouse dei Simpson ed a Giovannona Coscialunga (vecchio e caro ricordo d’infanzia di Carlo)…

Hammurabi, famoso per essere stato ebreo, cristiano e ispirato direttamente da Dio circa la famosa "legge del taglione"

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Rispondendo a Carletto

Riporto quanto scrive carletto e i  miei commenti in rosso

Prima di iniziare a scrivere l’articolo, vorrei riportare una pericope molto suggestiva e fondamentale tratta dal Vangelo di oggi, con un brevissimo commento dei Benedettini di “Liturgia Silvestrini” (che ringrazio): «Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del Regno e curando ogni malattia e infermità». Così si afferma nel mondo il Regno di Dio; è la vittoria di Cristo sul male, in ogni sua manifestazione, e la liberazione dalle seduzioni e invasioni del demonio. Tutto mira a ridare libertà all’uomo da ciò che l’affligge nell’anima e nel corpo.
E’ qui la differenza tra coloro che adorano il Padre in spirito e verità e i “falsi profeti”… Gesù mai e poi mai vorrebbe che una persona morisse nel peccato: …non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori…, …io non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva… Il capitolo 15 di Luca che tante volte ho richiamato è un susseguirsi di parabole che mettono in evidenza come l’animo con il quale il Signore si propone all’uomo non è quello del giudice vendicativo ma del padre misericordioso… egli a me, a te ad ognuno di noi dice …vos autem amicos dixit: vi ho chiamato amici. Poiché come ci ricorda bene la Dei Verbum il Signore …parla all’uomo come ad un amico e si intrattiene con loro… Continua a leggere

Pendagli da forca

L’augurio della morte sta diventando una pratica abituale da parte di alcuni soggetti , palesemente disturbati a livello emotivo e psichico :

selvaggi degni della forca

Si augura la morte ad omosessuali della politica e si augura la morte ad altre persone che esercitano il diritto alla critica e alla satira , contestando le affermazioni aberranti , sia sul piano etico che morale , che i soggetti di cui sopra sono soliti esternare.

Fortunatamente però esiste una cosa chiamata “libertà d’espressione” che , se da una parte consente ad alcune ripugnanti persone di esprimere ripugnanti concetti , dall’altra consente ad altre persone di criticare ed osteggiare tali oscenità.

Esiste poi anche un diritto di satira , per esteso dall’articolo 33 della Costituzione :

“la decisione di aderire alla realtà, o di stravolgerla, rientra nella facoltà di scelta artistica dell’autore, insindacabile ex art. 33 Cost.”

Fonte

“Anche il religioso, nel suo comunicare con la società civile, attira consensi e critiche, alimentando la propria dimensione pubblica. Sarebbe incostituzionale comprimere la libertà di satira in nome di un aprioristico rispetto per la sacralità della funzione prescindendo dal comportamento di chi la esercita.”

Fonte

Detto questo , sappiamo quali sono i Paesi del mondo in cui vige ancora la pratica di impiccare le persone sulla pubblica piazza : sono gli stessi Paesi che , a causa della religione ivi praticata , vengono definiti “covi del male”.

Affermazioni come questa , selvaggi degni della forca , che vengono esternate nei confronti di cittadini onesti , lavoratori e incensurati , sono di una gravità assoluta. Sul piano legale probabilmente , ma è l’ultimo dei miei interessi.

Lo sono soprattutto sul piano umano , perchè denotano una bassezza morale degna delle bestie più feroci e un senso di inferiorità e di inadeguatezza assoluto : d’altronde stiamo parlando di individui che non hanno nemmeno la forza intellettuale di sostenere le proprie idee , parlando e rispondendo soltanto citando passi della Bibbia o le parole di chissà quale Santo e Santino. Tutto ciò per colmare l’abisso intellettivo , morale e umano che caratterizza questi squallidi individui.

Carletto l’ingrato

ormai le mie abitudini mattutine sono cambiate, per sempre. dopo la doccia e la prima colazione, le pagine di “La Repubblica” e di “Pontifex.Roma” sono un passaggio obbligato.

Questa mattina, dopo l’articolo sul cavillo salva-fininvest su “La Repubblica”, puntuale come un treno svizzero arriva la scempiaggine di Carlo Di Pietro.

Oggi, pero’, piu’ che di scempiaggine si puo’ parlare di vera ingratitudine.

Invece di ringraziare i tanti che in rete mostrano il vero volto di pontifex, Carletto si offende ed addirittura invoca il carcere per coloro che fanno operazioni di verita’.

Tante persone in rete si adoperano per aiutare i nostri amici di pontifex a ritrovare la loro identita’ perduta. Come smemorati di Collegno, i poveri cattolici-tradizionalisti-fedeli-al-magistero-e-portatori-di-verita, si aggirano per la rete e per le parrocchie in cerca della loro identita’ perduta e quando qualcuno gliela mostra loro che fanno? si arrabbiano!

Carletto, abbi un po’ di gratitudine verso chi fa un costante sforzo per mostrarti chi sei davvero. In fondo non c’e’ nulla di male ad essere dei neo-nazisti (a parte commettere l’insignificante reato di apologia ed istigazione alla violenza antisemita, omofoba e razzista). Oggi come oggi va di moda. Basta guardarsi intorno ed anche tra i banchi del Parlamento.

Perche’ inalberarsi se qualcuno mostra il vero volto della Chiesa?

Dopo tutto anche “the big boss”, il Pastore Tedesco che sta a Roma, in gioventu’ e’ stato un po’ nazista.

Solo un po’.

Of-fesse, arresti e le fiamme dell’Inferno

Oggi è un gran giorno per me.
Un paio di giorni fa, commentando l’articolo di Pao “Di chi è la colpa”, avevo postato un link ad una caricatura/fotomontaggio di Babini vestito da fascista.
Premetto che non è una mia creazione: l’ho trovata usando Google immagini.
E’ la prima foto che esce cercando “Mons. Babini” (sarà un caso?).
In verità ne esistono altre carine su Babini come questa in stile “demotivational”:
http://solodascavare.tumblr.com/post/352501605/diamo-un-caloroso-benvenuto-al-vescovo-emerito-di
con il commento “Diamo un caloroso benvenuto al Vescovo Emerito di Grosseto, Monsignor Giacomo Babini, nella nostra rubrica “Gli Amici di Dio” simpatici cialtroni che tanto aspettiamo si rincongiungano al loro beneamato datore di lavoro”

Mai avrei pensato che il fotomontaggio di Babini avrebbe scatenato le ire pontifesse:
http://www.pontifex.roma.it/index.php/curiosita-e-news-dal-web/8368-gravissima-offesa-a-mons-babini-arrestate-lautore-di-questo-qsantinoq-e-un-delinquente

Gravissima offesa a Mons. Babini. Arrestate l’autore di questo “santino” è un delinquente

Caro CdP: quel “santino” far parte del più ampio concetto di “satira” previsto dalle nostre comuni regole.

Non mi soffermo su questo concetto: le statistiche affermano che il 96% delle persone “normali” riconosce naturalmente un’immagine satirica da una offensiva, mentre il restante 4% delle persone non sono in grado di farsi una risata, rappresentando un’anomalia. Ne consegue che CdP manifesta atteggiamenti contro legge di natura.

Su segnalazione di un nostro utente riceviamo una serie di link a gruppi Facebook in cui, sempre i soliti, si dilettano nell’arte dello sbeffeggiare Pontifex.Roma, nel definirci con parolacce inscrivibili, nel diffamarci ed altro.

Sdoppiamento della personalità. CdP diventa un “nostro utente” che visitando regolarmente Pontilex, segnala all’altro CdP la presenza di immonde immagini rappresentanti il povero Babini. Dello sdoppiamento pontifesso ne è stata data abbondante informazione quando un CdP non riconosceva un altro CdP. Sullo “sbeffeggiare Pontifex.Roma”, CdP ha perfettamente ragione: è l’unica cosa sensata ad una mente normale.

Navigando personalmente in queste “pagine web”, oltre a reperire molte informazioni utili sulle identità di questi selvaggi degni della forca

Il déjà-vu pontifesso: ricerca compulsiva di identità nascoste nel web. I risultati finora prodotti sono catastrofici. CdP accanto alla gigantografia di Babini ha scritto sulla carta da parati in pennarello indelebile mappe (sbagliate) di associazioni tra nick e nome da mandare alla forca (non è quindi arresto, ma condanna a morte)

Ovviamente sono presenti le solite menate su Pontilex (ma non erano gruppi Facebook?), ma l’articolo si conclude con la svalvolata:

Sono certo che Mons. Babini si farà una risata e pregherà per la salute dell’autore di tale impudicizia, ma secondo me sarebbe opportuno perseguire legalmente il colpevole al fine di evitare che certi elementi girino indisturbati a turbare la sensibilità dei bambini.

Dopo arresti, roghi, esorcismi, terapie e dununcie, veniamo a scoprire che l’immagine potrebbe turbare i bambini. E’ noto infatti che tutti i bambini non vedano l’ora di cercare su internet un’immagine di Babini da appendere nella loro cameretta, sul loro zaino e perchè no un bel segnalibro Babini da fornire in ogni libro scolastco.

Sign. Di Pietro, come dice un compianto attore italiano:

Ma mi faccia il piacere