Vi prego, ditemi se sto impazzendo o meno. Ho notato alcune stranezze e le condivido con voi, nella speranza di non essere del tutto pazzo.
In primo luogo, nel rapporto Babini-Volpe c’è sempre da ricordare il prologo: su Pontifex nel 2010 furono riportate le dichiarazioni omofobe ed antisemite espresse da Babini in un’intervista: l’emerito non esitò a smentire, con tanto di replica di Volpastren che si diceva pronto a pubblicare la registrazione e minacciava denunce a destra e a manca. La cosa peraltro terminò lì, tanto Volpastren aveva raggiunto il suo traguardo: raggiungere una certa visibilità nazionale.
Ufficialmente Volpastren indica Babini come vittima della tirata d’orecchie, come se fosse stato costretto a smentire dalla Cei (analoga reazione con le smentite di Iva Zanicchi). Non ho prove per pensare che le interviste a Babini siano un falso, ma torniamo al concetto di credibilità più volte qui espresso: se minacci sempre denunce, e non ne fai mai, non sei credibile nella tua minaccia. Se quando vieni smentito, è capitato anche con Iva Zanicchi, sostieni di voler mettere le registazione, e non lo fai, non sei credibile neanche come giornalista. Se affermi di dare spiegazioni sulla tua assenza forzata che ti ha turbato, guarda caso in corrispondenza con il tuo presunto (sottolineo presunto) arresto per stalking, e non dai più spiegazioni: non sei credibile come giornalista, e fai sorgere anche dei dubbi sulla tua innocenza. Ergo: casomai ci fossero dubbi, per questo, e per molte altre considerazioni che al momento tralascio, Volpastren non è credibile come giornalista.
Torniamo a bomba, cioè a Babini: dunque l’ultima sua apparizione fu il 25 settembre 2011, quando finì anche in cronaca nazionale la sua dichiarazione secondo cui Berlusconi era sì peccatore, ma in fondo non era contro natura. Esplicazione massima di una chiesa, volutamente il minuscolo, debole coi potenti di turno, forte coi poveri cristi vittime di mille ingiustizie e considerati, magari, anche come peccatori.
Da allora silenzio tombale. E qui le anomalie: intanto anomalo il silenzio improvviso di Babini, anche in presenza di eventi di rilievo. Secondariamente, non più tardi di tre giorni fa, segnalavo la sparizione di Babini il quale TOH riappare. Potrete dirmi: non sei mai contento: c’è, e non va bene. Non c’è e non va bene. Insomma che vuoi? Avete ragione, ma fosse solo questo, potrei anche pensare di andarmi a far vedere da uno bravo, sempre a patto che venga Volpastren con me. Ma c’è altro, oltre la mera coincidenza temporale.
Nell’intervista di oggi, i due massimi moralizzatori in tema di omosessualità e di pseudo-cristianità (Volpastren e Babini) che attaccherebbero gli omosessuali e gli ebrei anche se vedessero un documentario sul Pesce psichedelico e sul Gymnotus omaro rum di cosa parlano? No no, ditemi voi: di cosa parlano? Di vacche in Puglia? No: di massoneria!
Mi direte voi: ti lamenti sempre. Attaccano gli omosessuali e gli ebrei e perché li attaccano non li attaccano e perchè non li attaccano … avete ragione avete ragione. Tanto più che va di moda la massoneria su Pontifex. Ma mi è saltato agli occhi il fatto che in tutta l’intervista nemmeno una volta appaia la parola omosessuale nè la parola ebreo, men che mai un’offesa. Manco tra l’elencazione di chi attaccherebbe la Chiesa li nominano: parlano, banalmente, di massoni, atei e via discorrendo. Meno male, certo. Ma sembra un Babini rassegnato e depresso (cfr. admin), quasi sereno e tranquillo nell’esposizione.
Ovviamente non ho prove per dimostrare che sia un falso, e quindi mi astengo dall’affermarlo, ma dato che Volpastren ci legge … perché ci legge e gli piace anche molto quello che scriviamo ma gli rode troppo dirlo sinceramente… e quindi dopo aver letto il mio post che parlava di “sparizione di Babini”, Volpastren ha pensato bene di richiamarlo per non destar sospetto ulteriore, come successo con lo stalker B.V. per esempio, magari parlando prima col vescovo di Grosseto che più volte è intervenuto per calmare Babini. Magari con la garanzia di un’intervista soft.
Spero che di non essere sull’orlo dell’esaurimento: mi fido della vostra valutazione 🙂







