Caro Gesù Bambino,
quest’anno per il Santo Natale, potresti per favore portarci un po’ di libertà? Viviamo in un mondo dove le lobby perseguitano noi cristiani-per-la-famiglia-naturale, e abbiamo bisogno di poter manifestare i nostri valori in tutto il pianeta, a qualsiasi costo. In questo momento ci sono poteri forti che a livello mondiale ci stanno levando le libertà fondamentali. Attraverso i loro complici all’ONU, hanno incaricato un esperto per controllare chi uccide, perseguita e devasta le vite delle persone gay, lesbiche, transgender. Noi fingiamo di essere preoccupati per chi fa queste azioni bruttissime che portano la gente a morire, ma ci ci frega molto di più della nostra libertà di parola perché, diciamocelo, in fondo l’esistenza di una persona omosessuale o transessuale non vale nulla. È più importante il nostro diritto di parlare a vanvera sulle loro vite, noi che non rischiamo nulla. Per questo ti chiediamo di portarci la libertà. Specificamente abbiamo bisogno dell’impunità. Cioè della libertà di accusare di crimini contro l’umanità (ecco cosa si intende per nazismo) milioni di persone innocenti, centinaia di organizzazioni non governative e tutti quelli che impediscono di perseguitare gli e le omosessuali, gli e le transessuali, gli e le intersessuali. Come puoi vedere da questo articolo che abbiamo appena pubblicato, mentre nel mondo si torturano le persone LGBT, noi siamo preoccupati solamente di noi stessi. E siamo disposti a tutto per continuare a fregarcene del resto del mondo. Arriviamo pure a mentire sulle vite umane altrui. Ecco come. Continua a leggere
Archivi tag: Onu
Chiesa e pedofilia: avanti a passo di gambero
Buongiorno a tutti.
Fra il dicembre del 2013 ed il febbraio del 2014 scrissi una serie di articoli sulla questione “Pedofilia & Clero”: nel primo evidenziai come le entusiastiche lodi tessute dai giornalisti italiani alla “riforma” (anzi alla “scelta rivoluzionaria” come venne chiamata) di Papa Francesco andassero fortemente ridimensionate giacché insieme al (presunto) cambiamento di rotta sulla questione della repressione della pedofilia ecclesiastica era stata introdotta anche una norma che sanzionava pesantemente chi divulgasse notizie, documenti od informazioni su “interessi fondamentali” della Chiesa; nel secondo esaminai i punti salienti dell’audizione del 16 Gennaio 2014 a Ginevra di Mons. Tomasi di fronte al Comitato di 18 membri della Commissione Onu per i diritti del bambino e le reazioni di Tempi e la Nuova Bussola Quotidiana alle critiche mosse al Vaticano; nel terzo invece riportai due articoli di Radio Spiedo sullo stesso argomento.
A distanza di un anno torno su questo argomento e debbo constatare che nulla è cambiato: toni trionfalistici da parte della stampa nazionale a fronte di nessuna novità rilevante. Vediamo brevemente il perché. Continua a leggere
Ancora a proposito di gente che cerca di negare l’evidenza…
Buongiorno a tutti.
In genere non amo ripetermi, ma tornerò ancora una volta sulla questione Rapporto Onu – pedofilia nella Chiesa. Nell’ultimo mio articolo sul tema, dopo aver brevemente passato in rivista quali sono le conclusioni esposte nel rapporto predisposte dal Comitato di 18 membri che lo scorso 16 gennaio a Ginevra ha presieduto un audizione pubblica sui chiarimenti che la Città del Vaticano avrebbe dovuto fornire in ottemperanza alle norme della Convenzione per la tutela dei diritti del fanciullo, avevo evidenziato come alcune “testate” cattoliche del web (in particolare Tempi e La Nuova Bussola Quotidiana) piuttosto che analizzare criticamente le critiche ricevute preferissero buttarla in caciara ed immaginare mirabolanti complotti orditi da non meglio specificate (ed ovviamente cattivissime) lobby.
Nello stesso solco si sono inseriti anche quelli di Radio Spiedo ahhheemmm scusate volevo dire Radio Spada mediante un paio di articoli a firma, rispettivamente, di Gianluca Di Pietro e di Carlo Di Pietro di cui ora farò una breve disanima.
Faccio però una piccola avvertenza preliminare: come mio solito cercherò di smontare le affermazioni dei due Di Pietro come un pizzico di ironia, ma in alcuni passaggi, visto quello che scrivono i due articolisti, non c’è proprio nulla da ridere. Non ve ne vorrò quindi se durante la lettura di questo mio pezzo sentirete il bisogno di correre ar camerino (come dicono a Livorno) per sfogare improvvisi conati di vomito dopo aver posato gli occhi sulle “argomentazioni” dei radiospiedini. Continua a leggere
Rapporto Onu sulla pedofilia e Vaticano: molto vittimismo e nessuna autocritica
Buongiorno a tutti.
Agli inizi di dicembre scrissi un articolo (http://pontilex.org/2013/12/sulla-questione-della-pedofilia-nel-clero-bergoglio-fa-il-gioco-delle-tre-carte/) in cui feci notare come mentre era stato dato grandissimo risalto mediatico alla presunta “rivoluzione” di Bergoglio sulla delicatissima questione della gestione dei casi di pedofilia accaduti all’interno della Chiesa Cattolica mediante la creazione di un’apposita commissione, annunciata in pompa magna dal Cardinal O’Malley, quasi nessun risalto era stato dato pochi giorni prima al netto rifiuto della Santa Sede di inviare un rapporto alla Commissione Onu per i diritti del bambino (sebbene ne fosse obbligata, come previsto da una Convenzione sottoscritta anche dal Vaticano) su detti casi di pedofilia e sulle contromisure adottate per rimediare agli stessi e prevenirli in futuro.
Nella stessa sede evidenziai anche come la tanto sbandierata “rivoluzione” fosse in realtà un contentino da dare in pasto ai media, dato che i provvedimenti promulgati dall’attuale Pontefice contenevano sì un inasprimento delle pene per chi commette abusi sessuali su minori, ma allo stesso tempo prevedevano un identico inasprimento per chi rivelava notizie e/o documenti su “interessi fondamentali” della Città del Vaticano. E, buttacaso, i casi di pedofilia rientrano proprio in quest’ultima categoria…
Da ultimo profetizzai che, se da un lato era stato estremamente facile intortare i media (specialmente quelli nostrani) con questo vero e proprio “gioco delle tre carte” volto più ad aumentare la popolarità di Bergoglio che a incidere sul problema dei preti pedofili, dall’altro sarebbe stato molto più difficile per i rappresentanti del Vaticano farla altrettanto franca di fronte ai membri della Commissione delle Nazione Unite e che i vari “defensores fidei” del web avrebbero colto la palla al balzo per parlare di “cattofobia”.
Una facile profezia che infatti si è avverata. Continua a leggere
I cristiani dominano le Nazioni Unite
Una Onu troppo cristiana: questo è quanto emerge dallo studio “Religious NGOs and The United Nations” realizzato dal gruppo di ricerca guidato dal professore Jeremy Carrette del dipartimento di Studi religiosi dell’università di Kent.
Come riportato dal Guardian e dall’Independent, oltre il 70 per cento delle Organizzazioni non governative (Ong) presenti alle Nazioni Unite sono cristiane e quindi il cristianesimo sarebbe sovra-rappresentato rispetto alle altre religioni: inoltre il Vaticano gode dello storico privilegio di osservatore speciale sia come Stato che come religione. La sproporzione verso i gruppi cristiani suggerirebbe di adottare un sistema più inclusivo.
Le altre religioni non sarebbero svantaggiate solo dall’essere sotto rappresentate ma anche dalla mancanza di fondi che andrebbe principalmente a Ong cristiane: a farne le spese sarebbero principalmente gli induisti ed i buddisti. Continua a leggere
Sulla questione della pedofilia nel clero Bergoglio fa il gioco delle tre carte
Buongiorno a tutti
Nella giornata di ieri (NDA: 5 dicembre 2013 per chi legge) il Cardinale Patrick O’Malley, Arcivescovo di Boston, ha annunciato la costituzione, da parte dell’attuale Pontefice, di una commissione per la tutela dei minori. Secondo le prime indiscrezioni che trapelano dalla Città del Vaticano, questa commissione avrà il compito di consigliare il Pontefice nel decidere come contrastare il fenomeno della pedofilia all’interno del clero e fornire “protezione pastorale” alle vittime di abusi.
A seguito di questa notizia fra i fan di Papa Bergoglio si è subito parlato di “riforma coraggiosa” e di “rivoluzione”.
Ma è davvero così?
Non esattamente. Anzi si tratta dell’ennesimo specchietto per le allodole. Vediamo brevemente perché. Continua a leggere
Un ex consulente del governo britannico denuncia la censura scientifica sugli studi sulle droghe leggere.
È categorico il professor Nutt, ex consulente del governo britannico sulle droghe, nel definire la messa al bando di droghe come cannabis, ecstasy e Lsd «il peggiore caso di censura scientifica da quando la Chiesa cattolica ha vietato le opere di Copernico e Galileo». Ha inoltre affermato: «Questi ostacoli alla ricerca ed alla terapia sono motivati dalla politica, non dalla scienza. È uno degli esempi più scandalosi di censura scientifica dei tempi moderni. Il divieto di ricerca sulle cellule staminali embrionali da parte dell’amministrazione Bush è l’unico possibile paragone, ma ciò ha colpito solo gli Stati Uniti non il mondo intero».
Al professor Nutt venne revocato l’incarico di consulente del governo in materia di droghe nel 2009 dopo aver detto che le convenzioni delle Nazioni Unite sulle droghe nel 1960 e 1970 hanno ritardato lo sviluppo di trattamenti innovativi per il disturbo post traumatico da stress (Ptsd) e per la depressione ed hanno anche rallentato le ricerche sulle neuroscienze. Il possesso di droghe psicoattive come hashish, ecstasy e Lsd per scopi scientifici è rigorosamente regolamentato nel Regno Unito ed in molti altri Paesi in conformità con le convenzioni delle Nazioni Unite che sono state concordate in risposta alla cultura della droga degli anni 1960 e 1970. Nutt era inoltre del parere che l’assunzione di ecstasy non fosse più pericolosa dell’equitazione e che l’alcool e il tabacco fossero più pericolosi di molte droghe illegali. Secondo Nutt la decisione di mettere fuori legge queste droghe si è basata sui loro pericoli percepiti che in molti casi sono stati sovrastimati mentre i danni sono in realtà inferiori di molte sostanze legali. Continua a leggere