Continua l’appassionante elenco (si vabbè) di notizie false, casi inventati, diffamazioni e insulti contro la comunità LGBT che l’ex vaticanista a La Stampa ha pubblicato per anni, nel silenzio completo dell’Ordine dei Giornalisti. Nella prima puntata (qui) abbiam visto le sue insinuazioni (false) contro un blog che secondo i ritardati etici di estrema destra indicherebbe gli obiettivi da colpire. Poi la ripubblicazione acritica di comunicati stampa deliranti da parte di organizzazioni antigay. Poi la creazione di false accuse ai gay per chiese (mai) assaltate a Milano eccetera. Ora vediamo altre accuse di violenza fisica, di intimidazione degli spiriti liberi (ovviamente fascisti) e di squadrismo nazista. Niente di più niente di meno. Quando gli omofobi sono disperati, le balle le sparano grosse. Ma ci si mette un paio di secondi a scorpirli. Continua a leggere
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Inchini e malavita.
Da un po’ di settimane a questa parte sta facendo scalpore il fatto che alcune processioni si fermino e rendano omaggio ai boss malavitosi. Il che mi dà la possibilità di una riflessione sulla natura di questo sdegno che a mio avviso non dipende nemmeno dal fatto che si voglia confortare chi ha commesso dei crimini, ancorché efferati.
La stampa tedesca, americana e britannica sulle cose di Cosa nostra.
I giornali esteri sono sempre stati attenti al fenomeno della criminalità in Italia e sulle implicazioni sulla politica e gli affari.
In passato il Washington Post aveva messo in luce gli interessi della mafia siciliana sul business delle energie rinnovabili mentre dall’Inghilterra avevano visto l’elezione di Rosario Crocetta a governatore della Regione Sicilia come la risposta del miglior Sud alla cosche di Cosa Nostra. L’agenzia Reuters aveva realizzato un’inchiesta sugli interessi della ‘ndrangheta sulla cocaina e sul calcio mentre, sempre a proposito della criminalità calabrese, il britannico Telegraph giustificava l’euroscetticismo oltremanica proprio a causa delle “‘ndrine” calabresi. L’Independent , l’Economist ed il New York Times invece si erano soffermati ad analizzare gli interessi della criminalità nel business degli appalti pubblici.
Più recentemente Tom Kington con un articolo sul Guardian si concentra su quello che è il latitante numero uno in Italia: Matteo Messina Denaro. Un mafioso atipico con centinaia di pagine facebook in suo onore che ne esaltano il coraggio. In una di queste pagine si può leggere: «Cosa Nostra agisce per i poveri e gli oppressi cercando, a suo modo, di riparare ai torti».
Un mafioso atipico secondo Kington che crede di operare nel giusto e vede sé stesso come un filosofo, un eroe popolare ed un seduttore. Continua a leggere
[Quickpost] And the winner is…
Buongiorno a tutti.
Oramai credevo di essermi abituato (anzi direi assuefatto, rende meglio l’idea) a qualsiasi idiozia/scemenza/putinata che potesse mai venir partorita da PontifeSSi, Uccicrociati, casalinghe sottomesse grafomani ed omofobi in piedi vari. Ma nelle ultime settantadue ore invece ho dovuto ricredermi. Lo prendo come un segno che sono ancora un normale essere umano che ha il coraggio di indignarsi di fronte alla cretinaggine altrui.
I 94 anni di Giulio Andreotti: un videoeditoriale di Marco Travaglio sulla pedofilia nel clero vaticano.
Il senatore Giulio Andreotti ha compiuto 94 anni: come augurio un videoeditoriale di Marco Travaglio di qualche anno fa.