Quarta puntata della saga “Le psicosi autopersecutorie dei vaticanisti italiani”, laddove il nostro eroe era un tempo esperto ufficiale su La Stampa di Torino e vedeva assalti a chiese milanesi mai avvenute, riportava di persecuzioni mai subite da poveri vescovi che insultano, pubblicava insinuazioni di reati come l’abuso sessuale di minori contro persone omosessuali e false ricerche sulla salute mentale delle coppie lgbt che Goebbels al vaticanista-antigay ci faceva le pippe a mani giunte. Stavolta vediamo come il nostro eroe nella sua grande disperazione omofoba riesca a farsi beccare a mentire dopo neanhce due minuti dalla pubblicazione delle sue diffamazioni contro le persone LGBT. Perché quando un omofobo parla, sta mentendo. Sempre. La tenerezza che possiamo provare per un omuncolo malvissuto insieme a disonesti e criminali non deve farci scordare che tutto ciò è avvenuto per anni e anni con l’aiuto e la connivenza omertosa dell’Ordine dei Giornalisti i cui squallidi personaggi in carica si sono sempre guardati bene dal sorvegliare gli abusi dei loro associati. Cane non morde cane. Omofobo non morde omofobo. Continua a leggere
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La scienza contro la lobby lgbt e il gender
Terza parte dell’intensissimo hobby diffamatorio antigay dell’ex vaticanista della Stampa di Torino. Nelle due puntate precedenti abbiamo visto accuse false di assalti a chiese milanesi, finte persecuzioni di vescovi e di povere vittime filofasciste innocenti, insinuazioni di reati come l’abuso sessuale di minori contro le persone omosessuali, nel miglior stile propagandistico del Terzo Reich. Stavolta vediamo come il nostro eroe nella sua disperazione omofoba riesca a rendere i suoi articoli credibili come il latte fresco: dopo tre giorni, scadono. Ovviamente con la sua credibilità se ne va anche quella dell’Ordine dei Giornalisti, che per anni ha permesso la violazione del codice deontologico, coprendolo e tenendoselo stretto. Ma di cui nessuno si preoccupa più. Continua a leggere
Gender, squadrismo e lobby lgbt
Continua l’appassionante elenco (si vabbè) di notizie false, casi inventati, diffamazioni e insulti contro la comunità LGBT che l’ex vaticanista a La Stampa ha pubblicato per anni, nel silenzio completo dell’Ordine dei Giornalisti. Nella prima puntata (qui) abbiam visto le sue insinuazioni (false) contro un blog che secondo i ritardati etici di estrema destra indicherebbe gli obiettivi da colpire. Poi la ripubblicazione acritica di comunicati stampa deliranti da parte di organizzazioni antigay. Poi la creazione di false accuse ai gay per chiese (mai) assaltate a Milano eccetera. Ora vediamo altre accuse di violenza fisica, di intimidazione degli spiriti liberi (ovviamente fascisti) e di squadrismo nazista. Niente di più niente di meno. Quando gli omofobi sono disperati, le balle le sparano grosse. Ma ci si mette un paio di secondi a scorpirli. Continua a leggere