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Foxy ci scrive ancora. Leggiamo con piacere.

Come accade sempre più di frequente Brunello si rivolge direttamente a noi. E noi con piacere raccogliamo il suo messaggio.

Infine i cloni: continuano ad attaccare Di Pietro con una assurda e antipatica campagna diffamatoria. Di Pietro prenderà le decisioni giudiziarie che meglio crede ed ha tutto il nostro appoggio e stima.

Foxy come puoi continuare a rivolgerti a noi come “i cloni” ?? Noi non siamo per nulla simili a Pontifex.Roma. Noi non censuriamo a priori nulla. Noi non abbiamo un Fides et Strazio che insulta tutti senza freni e limiti. Noi non insultiamo nessuno, ci limitiamo a riportare i fatti, ad evidenziare gli errori in cui tu e Carletto incappate.

Brunello dovresti esserci grato visto che ti aiutiamo ad individuare i contributi realmente interessanti. Detto per inciso: mi ha stupito la tua esternazione su Santoro. Nuovamente una delle poche occasioni in cui possiamo essere in sintonia con te.

Parli di campagna diffamatoria. Bah a dire il vero chi diffama è Carletto, geniale webmaster. E’ lui che fingendo di non conoscere la legge ci dice che ha risolto tutto con il sito Literary e dimentica che la legge sul diritto d’autore dichiara espressamente che il proprietario dell’opera è l’autore, non l’editore o chi la pubblica. Pertanto il fatto che CdP abbia ingrandito il nome del sito dove ha copiato l’articolo non sposta il problema: l’autore si è espresso nel modo che puoi leggere all’interno dell’articolo di Stefano. Che altro aggiungere? Carletto ha modo di smentire quanto riportato nell’articolo? Come già detto, siamo sempre disponibili a correggere affermazioni errate. Ma in mancanza di documenti che contraddicono le nostre affermazioni, l’articolo che abbiamo pubblicato è chiaro ed inequivocabile. E non diffamatorio. Bruno, detto fraternamente: fai attenzione alle persone con cui lavori. Ti prometto di pubblicare anche i tuoi articoli qui dentro. Perchè in certi casi troviamo condivisibili le cose che dici. Perchè anche se non ci piace leggere le parole degli emeriti, potresti anche trovare un poco di spazio qui sulle nostre pagine. Attento alle persone di cui ti fidi.

Piuttosto i simpatici amici hanno dedicato a questo sito l’espressione letame della quale dovranno dare contezza.

Detta in questo modo non è chiara. Qui ho affermato che siamo stufi del letame che spargete su Internet. Non ho detto che tu o CdP o i vostri articoli sono letame. Ho detto che siamo stufi degli insulti, del letame che spargete. Se spargere letame è un insulto allora dovrebbero risentirsi tutti i miei amici contadini. Prova a formulare meglio il tuo pensiero perchè in questo modo è veramente ineffabile.

Qualche altro dovrebbe concimare la sua zucca vuota ed anche in fretta. Piuttosto Feltri, maestro di giornalismo sulla De Gregorio, ha usato più o meno le nostre espressioni su Vendola, ma nessuno si ribella.

La zucca di chi? La mia? Uh … tu sapessi quanto concime contiene! Ecco poi dici una cosa che mi trova in disaccordo. Feltri maestro di giornalismo? Ah ecco ora capisco perchè ti irrita la parola letame. Preferisci l’espressione “fabbrica di fango” solo perchè l’ha usata lui, eh! Bricconcello d’un bricconcello d’un Foxy! 🙂

Potete leggere le parole di Brunello qui:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/5698-la-nuova-evangelizzazione-annozero-e-i-cloni

PS Bruno: ma chi sceglie le immagini che accompagnano i tuoi articoli? Questa è inguardabile!

La ricetta per il polpettone perfetto.

Evidentemente gli amici di Pontifex scelgono di cambiare orientamento al loro “blog” e decidono di dedicarsi alla cucina. Bruno Foxy esordisce con un grande classico. Il polpettone.

Nel suo ultimo EdiTToriale il Brunello da quattro soldi seleziona molti ingredienti, mescola bene e poi mette in forno. Ma ad essere sincero il risultato è indigesto.

“Pertanto Pontifex é in perfetta linea con la ortodossia cattolica e chi denuncia, censura, sbraita si rassegni. Non esiste alcuna norma che vieta ad un cittadino di esprimere le sue opinioni.”

Chissà come mai questa frase sembra proprio quella del ladro di galline che entra in tribunale proclamandosi innocente. E, sfruttando le mie doti di veggente, sono sicuro che quando verrà condannato, si lamenterà urlando in aula ed accusando il giudice di essere ingiusto. Continua a leggere