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Il condom aumenta il ricorso all’aborto e la porchetta abbassa il colesterolo

“Il condom fa diminuire l’aborto. Falso. E’ il contrario”. No, non è una provocazione. A Tempi lo pensano veramente. Il punto saliente dell’articolo è il seguente:

“Una volta che il soggetto viene esposto all’idea che mediante il contraccettivo  l’attività sessuale non avrà conseguenze sgradevoli (la gravidanza, il contagio  infettivo), tende a ricalcolare l’utilità dell’attività sessuale alla luce dei  nuovi parametri ed a  trovarla così conveniente da indurlo a praticare  l’attività sessuale da cui invece si sarebbe astenuto in mancanza del  contraccettivo, si attua quella compensazione del rischio che è ben riconosciuta  in molti ambiti, ma che stenta ad essere ammessa nel campo della sessualità.”

Sarebbe come dire che l’air bag aumenta gli incidenti stradali perché guidare un’auto sicura fa andare più forte. Oppure che attraversare sulle righe è più pericoloso che all’uscita di una curva perchè si abbassa il senso di pericolo e ci si espone più facilmente al rischio di essere falciati. O che l’introduzione dell’obbligo dei caschi nei motociclisti, per lo stesso motivo, ne abbia aumentato la mortalità, eccetera eccetera. Continua a leggere

Relazione del ministero della Salute sull’aborto: dov’è l’educazione sessuale?

Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha presentato in Parlamento la relazione annuale sullo stato di attuazione della legge 194 sull’aborto: una relazione arrivata con otto mesi di ritardo così come denunciato dai ginecologi della Laiga.

I dati sembrano lasciar ben sperare anche se ci sono ancora molti punti dubbi.
Nel 2011 sono state effettuate 109.538 ivg (dato provvisorio), con un decremento del 5,6% rispetto al dato definitivo del 2010 (115.981 casi) e un decremento del 53,3% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all’ivg (234.801 casi). Nella relazione si legge che il tasso di abortività (numero delle IVG per 1.000 donne in età feconda tra 15-49 anni) nel 2011 è risultato pari a 7,8 per 1.000, con un decremento del 5,3% rispetto al 2010 (8,3 per 1.000) e un decremento del 54,7% rispetto al 1982 (17,2 per 1.000). Il valore italiano è tra i più bassi di quelli osservati nei paesi industrializzati.

L’Italia è il Paese in cui si ricorre di meno all’aborto rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale.

A ricorrere meno all’aborto sono le donne più istruite, le occupate e le coniugate anche grazie ad una maggiore competenza in materia di sessualità.

Nel 2010 il 44,2% delle donne che hanno fatto ricorso all’Ivg avevano solamente un diploma di licenza media inferiore: perciò una società sempre più scolarizzata ed informata anche in materia di educazione sessuale sarà una società che avrà meno necessità di ricorrere all’aborto.

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Uccr ed eutanasia: quanta confusione tra i cattolici razionali

Il blog dell’associazione cattolica Uccr (Unione cristiani cattolici razionali) pubblica un articolo dal titolo “«La tua vita non ha dignità», quando i medici impongono l’eutanasia”.
Questi sono i fatti così come li riporta il quotidiano britannico The Guardian. Un uomo pakistano di cinquantacinque anni – la cui identità non è stata rivelata – viene mantenuto in vita artificialmente al Pennine Acute Hospitals dopo aver subito gravi danni cerebrali.
L’ospedale è stato autorizzato dal tribunale a sospendere i trattamenti che mantengono in vita l’uomo nel caso in cui le sue condizioni peggiorino.
Il giudice Moyan ha infatti stabilito che in caso contrario avrebbe significato prolungare la morte del paziente e non prolungare la sua vita in modo significativo.
Secondo il giudice un eventuale intervento a seguito di un successivo arresto cardiaco provocherebbe una «una serie di interventi dannosi senza alcuna prospettiva realistica di tale trattamento produrre alcun beneficio».
Alla decisione del tribunale si sono opposti i familiari del paziente i quali hanno prodotto un video da cui emergerebbero dei miglioramenti del loro familiare ed evidenziando che secondo la religione islamica dell’uomo è necessario fare di tutto per tenere un uomo in vita.
Ovviamente è difficile stabilire se la decisione del tribunale sia giusta oppure se il paziente ha dei margini di miglioramento.
Nel commentare questa situazione, Nicola Terramagra sul blog di Uccr riprende un articolo pubblicato dal sito Tempi.it: quest’ultimo – per essere precisi – non usa mai il termine “eutanasia” ma si limita a riportare il fatto.

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Regno Unito. L’arcivescovo emerito di Canterbury: «Omosessuali come i nazisti».

Il progetto di David Cameron di introdurre il matrimonio omosessuale nel Regno Unito sta suscitando aspre reazioni di una parte del mondo religioso.

Alle polemiche si è unito anche Lord Carey, precedente arcivescovo di Canterbury. L’alto prelato ha detto che così come gli oppositori al matrimonio omosessuale anche gli ebrei erano chiamati all’inizio semplicemente “bigotti” dai nazisti. Per Lord Carey «quello è stato solamente il primo passo verso uno stato totalitario: dobbiamo resistergli e fare tesoro della nostra democrazia e della nostra eredità cristiana». Queste parole sono state pronunciate nel corso di una manifestazione contro l’introduzione del matrimonio omosessuale che si è tenuta a Birmingham: a questo evento hanno partecipato – secondo il quotidiano britannico The Independent – all’incirca 500 persone.

Le parole di Lord Carey hanno provocato la reazione di Ben Summerskill, attivista del movimento per i diritti gay Stonewall. Summerskill ha così commentato: «Le persone omosessuali sono ben consapevoli delle conseguenze della Shoah per ovvi motivi e quando qualcuno scende a questo livello di retorica da l’idea che non abbia argomenti molto potenti su cui contare. Lord Carey ha perfettamente diritto ad avere la sua visione e noi la rispettiamo. Questa è l’opinione di molte persone della sua generazione e noi la accettiamo ma confrontare Cameron a Hitler è solo triste, oltre ad essere del tutto inappropriato» aggiungendo «Questa discussione è già persa, questo non significa che il dibattito non sarà aspro quando sarà il momento ma sorprende che non abbiano argomentazioni più convincenti».

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Nuovo sitarello ….

 Con Pontifex pensavate di aver toccato il fondo? Invece adesso c’è anche pontilessi.org. Sitarello che ci spiega, per esempio, perché i pontilessi – cioè noi – siamo frustrati.

 Fin da subito appare evidente come sia un blog più anti Cagliostro che anti pontilessi … e per fortuna le motivazioni sono talmente imbarazzanti che chiunque abbia modo di leggere quel blog può rendersene conto.

Solo tre precisazioni: non facciamo il verso a Pontifex ma lo contestiamo; il confronto finché non sfocia nelle offese, nella diffamazione e nel troll è bene accetto; faccio parte anche io del gruppo di amici di Pontilex … mettete anche me tra i vari galli CRIBBIO!!

Riceviamo anonimamente e pubblichiamo: San Bruno.

Attraverso un messaggio cifrato, proveniente da un indirizzo mail fasullo, abbiamo ricevuto un testo che, senza ombra di dubbio è destinato a far discutere. Si tratta di un articolo (attribuito a Don Strazio) che è rimasto online per qualche ora sul bel sito Pontifesso, salvo poi scomparire senza alcuna spiegazione.

Per dovere di cronaca vi mettiamo al corrente del contenuto dell’articolo misterioso.

Nel mese di ottobre la Chiesa ricorda San Bruno di Colonia, innanzitutto, a nome di tutta la redazione di Pontifex Continua a leggere

Usa: la riforma sanitaria di Obama salva la vita ed anche i conti pubblici

La riforma sanitaria di Obama è osteggiata dalla destra e dalle organizzazioni religiose anche per la disposizione che prevede che i datori di lavoro debbano offrire la copertura sanitaria della contraccezione alle proprie dipendenti.
Uno studio dell’Università di St. Louis pubblicato sull’American journal of obstetrics and gynecology sembra dare ragione ad Obama confermando che la fornitura gratuita di contraccettivi contribuisce a ridurre drasticamente il numero delle gravidanze indesiderate e degli aborti.
I ricercatori dell’università hanno fornito contraccettivi gratis a più di 9.000 donne dai 14 ai 45 anni dell’area di St. Louis: questa azione ha provocato un drastico calo degli aborti nell’area che sono diminuiti sino al 78% con un tasso di gravidanze adolescenziali del 6,3 per mille contro una media nazionale del 34,3 per mille.
In base al CDC’s National Survey of Family Growth tra il 2006 ed il 2008 circa il 49% delle gravidanze negli Usa non erano state programmate: di queste il 43% sono state interrotte con un aborto.
Questo tema può essere molto importante nella sfida elettorale tra Obama e Romney: infatti uno studio del 2011 ha rilevato che i contribuenti americani pagano circa 11 miliardi di dollari ogni anno per le gravidanze indesiderate mentre fornire un contraccettivo sottocutaneo reversibile con una durata di tre anni costa solo alcune centinaia di dollari. Continua a leggere

In nome della difesa della vita i cristiani sono disposti a morire (e a lasciar morire).

A chi non ha visto “Sicko”, il film documentario girato nel lontano 2006 da Michael Moore sul sistema sanitario americano il consiglio è di andarselo a vedere su youtube. Per i più pigri, un breve riassunto:

  • 32 milioni di americani fino alla riforma non avevano copertura assicurativa per le spese mediche
  • migliaia di persone dovevano lavorare ben oltre l’età pensionabile e fino alla morte per avere i medicinali gratis dal datore di lavoro;
  • le compagnie di assicurazione sanitaria erano completamente libere di rifiutare la copertura a chi volevano per qualsiasi motivo e di interrompere la copertura a soggetti che si ammalavano;
  • taxi “speciali” pagati dagli ospedali avevano il compito di scaricare letteralmente in mezzo alla strada pazienti moribondi non in grado di pagare le spese mediche
  • 18 mila persone morivano ogni anno negli Stati Uniti solo per non potersi permettere assistenza medica; Continua a leggere

I cattolici dell’associazione Uccr contro lo “stalinista” Vauro

Il blog dell’associazione cattolica Uccr (Unione cristiani cattolici razionali) dedica un articolo (a firma di Luciano Magnini) alla decisione di Vauro Senesi di lasciare Il Manifesto.

L’articolista di Uccr scrive che Vauro «ha scaricato un po’ codardamente il quotidiano comunista, in liquidazione e profonda crisi, per approdare a “Il Fatto Quotidiano”, anch’esso in crisi ma in modo meno serio».
Scrivere che Vauro sia stato codardo nel lasciare Il Manifesto è certamente esagerato. Nell’articolo stesso di Uccr si scrive che la collaborazione tra Vauro ed Il Manifesto è durata circa trent’anni ed i problemi finanziari del quotidiano sono ben noti. Il vignettista è rimasto fino a quando la sorte del giornale non è stata segnata (come sappiamo Il Manifesto è in liquidazione): cos’altro avrebbe dovuto aspettare Senesi? Forse si può definire codardo chi lascia un giornale per un approdo più sicuro (ma non credo neanche si possa definire tale una persona simile) ma non certamente chi lascia un giornale (o anche un’azienda) quando non c’è nessuna possibilità di continuare un percorso comune.
Magnini scrive anche che anche Il Fatto Quotidiano è in crisi: se Il Fatto fosse veramente in crisi c’è da chiedersi come mai sono riusciti ad organizzare una festa per i due anni del quotidiano con migliaia di lettori.

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