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“Cristiani perseguitati o discriminati in Europa e negli Usa? Non facciamo la figura degli idioti”: parola di arcivescovo.

Rowan Williams e papa Benedetto XVISpesso da parte del mondo cattolico si sente parlare di cristiani perseguitati o discriminati. Il riferimento non avviene – come sarebbe anche opportuno – solo per i fatti tragici che stanno sconvolgendo l’Egitto ma ogni pretesto è buono per parlare di “cristianofobia”.
Il deputato “ultracattolico” del Pdl Carlo Giovanardi non ha perso occasione per parlare di cristiani imbavagliati nel caso in cui si arrivasse ad un testo di legge contro l’omofobia ed addirittura esiste un osservatorio (l’Oidce) sui presunti casi di intolleranza e discriminazione a cui sarebbero sottoposti i cristiani in Europa. Mancato riconoscimento dell’obiezione di coscienza sui matrimoni omosessuali (non solo per gli ufficiali dello stato civile ma anche per chi offre servizi per le cerimonie), esistenza di leggi contro i crimini d’odio che incitano alla violenza, divieto di protestare davanti gli ospedali in cui si praticano aborti o di fermare le donne che si stanno recando nelle strutture sanitarie per abortire: tutti questi sarebbero – per il controverso osservatorio – alcuni dei casi di “discriminazione” contro i cristiani. Addirittura per l’Oidce sarebbero esempi di “intolleranza” verso i cristiani l’impossibilità – per le comunità religiose – di non rispettare i regolamenti edilizi, le discussioni sui privilegi che gode la Chiesa cattolica nei vari Paesi e l’impossibilità per i gestori di hotel o B&B di rifiutare coppie dello stesso sesso. La libertà di religione quindi sarebbe un valore supremo che, secondo il segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati mons. Dominique Mamberti, dovrebbe essere difeso in ogni circostanza nonostante per la Corte europea dei diritti dell’uomo la libertà religiosa può essere limitata in presenza di interessi maggiori. Continua a leggere

Regno Unito. L’arcivescovo emerito di Canterbury: «Omosessuali come i nazisti».

Il progetto di David Cameron di introdurre il matrimonio omosessuale nel Regno Unito sta suscitando aspre reazioni di una parte del mondo religioso.

Alle polemiche si è unito anche Lord Carey, precedente arcivescovo di Canterbury. L’alto prelato ha detto che così come gli oppositori al matrimonio omosessuale anche gli ebrei erano chiamati all’inizio semplicemente “bigotti” dai nazisti. Per Lord Carey «quello è stato solamente il primo passo verso uno stato totalitario: dobbiamo resistergli e fare tesoro della nostra democrazia e della nostra eredità cristiana». Queste parole sono state pronunciate nel corso di una manifestazione contro l’introduzione del matrimonio omosessuale che si è tenuta a Birmingham: a questo evento hanno partecipato – secondo il quotidiano britannico The Independent – all’incirca 500 persone.

Le parole di Lord Carey hanno provocato la reazione di Ben Summerskill, attivista del movimento per i diritti gay Stonewall. Summerskill ha così commentato: «Le persone omosessuali sono ben consapevoli delle conseguenze della Shoah per ovvi motivi e quando qualcuno scende a questo livello di retorica da l’idea che non abbia argomenti molto potenti su cui contare. Lord Carey ha perfettamente diritto ad avere la sua visione e noi la rispettiamo. Questa è l’opinione di molte persone della sua generazione e noi la accettiamo ma confrontare Cameron a Hitler è solo triste, oltre ad essere del tutto inappropriato» aggiungendo «Questa discussione è già persa, questo non significa che il dibattito non sarà aspro quando sarà il momento ma sorprende che non abbiano argomentazioni più convincenti».

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