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la grande occasione

La notizia delle “dimissioni” del Papa ha colto tutti di sorpresa. Tranne pochissimi molto vicini, il fratello sacerdote, il segretario particolare e pochi altri, nessuno sapeva della decisione maturata da Benedetto XVI.

Nel suo messaggio in latino al concistoro il Papa fa riferimento ai suoi problemi salute e a quelli attribuisce la decisione di ritirarsi. Quello di ritirarsi non e’ un gesto consueto, tutt’altro. E’ previsto dal diritto canonico ma pochissimi papi vi hanno fatto ricorso. Se Benedetto XVI ha deciso di arrivare a questa decisione non lo ha fatto certamente per soli motivi di salute. Basti ricordare la tenacia e la forza con le quali il suo predecessore (e grande amico) Giovanni Paolo II ha affrontato gli ultimi anni del pontificato. Per quale motivo Benedetto XVI non avrebbe voluto accettare la stessa croce portata dal suo predecessore?

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Molto più facile dimettersi da papa che rinunciare alle cure o sposarsi con una persona dello stesso sesso

Benedetto XVIRatzinger ha deciso di dimettersi da pontefice, una scelta che ha pochissimi precedenti nella storia della Chiesa. Con queste parole ha annunciato la sua decisione: «Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato».
Ratzinger ha potuto dimettersi in virtù del Codice di Diritto Canonico che al canone 332, paragrafo 2, prevede: «Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità, che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata. Non si richiede invece che qualcuno la accetti». Continua a leggere

Macchietta Ufficiale n. 5 (Updated)

PER DECRETO DELLA REDAZIONE DI PONTILEX.ORG SI DECRETA CHE: 

PREMESSO

– che in data 8 febbraio (22 Piovoso) 2013 sul sito meno secolarizzato dell’orbe terraqueo Pontifex eccetera, compariva un articolo a firma del Mega Animatore/ Depositante Seriale di querele/ Direttore Unico ed (Ir)Responsabile Bruno Volpe dal titolo ANCHE MONTI eccetera (http://www.pontifex.roma.it/il-fatto/13348-anche-monti-per-i-gay-epidemia-nuovo-webmaster-pontifex.html) in calce al quale si comunicava la fine della collaborazione tra il sito medesimo ed il Geniale Webmaster Carlo Di Pietro, a causa di non meglio specificate circostanze tecnico-organizzative (leggasi siluramento in tronco);

– che detta improvvisa & improvvida comunicazione suscitava stupore nel mondo e sgomento a Bergamo e zone limitrofe (nelle specifico Berlino);

TUTTO CIO’ VISTO PREMESSO E CONSIDERATO 

La redazione di Pontilex.org, mediante voto democratico ed unanime con sé stessa, decreta:

– In primis al fine di celebrare il lieto evento di commemorare degnamente la ferale notizia, di istituire e celebrare d’ora innanzi in saecula saecularum amen, nella data di cui in premessa, la festività di San Calimero Tecnopate da Potenza secondo la seguente liturgia:

1. Esposizione devozionale, sulle note di Scandal dei Queen, della pala d’altare raffigurante il Santo in piedi sopra ad una tartarughina gigante, in abiti da predicatore laico, mentre con sguardo estatico rivolto al cielo benedice con la mano destra una scheda madre stretta nella mano sinistra. Ai lati una cubista ed un chirurgo thailandese, recanti in mano dei gladioli, lo guardano adoranti. Completa l’immagine un putto somigliante al guru informatico del Sud Italia che sormonta il trio, mostrando un drappo decorato con la ieratica formula: “E’ un’ingiustizia però!”;

2. Lettura di alcuni brani tratti dalla vasta letteratura di apologetica del Santo;

3.Scompisciamento dalle risate di tutti i presenti in conseguenza della predetta lettura;

4.Abbuffata collettiva a base di birra Luter, succhi di frutta e cibarie varie;

5.Casino generale fino a tarda notte con musica disco anni ’70-’80;

In secundis, in spirito di correzione fraterna, di augurargli un felice proseguimento di carriera presso più accoglienti occupazioni lavorative, certi che la lontananza dal sitarello non secolarizzato lo farà rinsavire almeno un poco.

Addì 10 febbraio (24 Piovoso) 2013

Ufficio Macchiette Ufficiali et similia Pontilex.org

In collaborazione con

Ufficio Festività e Raduni Pontilexi

Ufficio Coccodrilli Pontilex.org

APOSTILLA UFFICIALE

Con la presente apostilla si rende noto all’utenza Pontilexa tutta che anche l’Ufficio Vignette & Cattiverie Varie, localizzato in teutonica terra, sfidando con notevole isprezzo del pericolo i bacilli che ne infestano le vie respiratorie, in perfetta unione con gli altri organi amministrativi di Pontilex.org, si aggrega alla commemorazione del neo-santo potentino ed all’uopo ha prodotto la sacra immagine votiva che quivi pubblichiamo immantinente in calce.

Addì 11 Febbraio (25 Piovoso) 2013

Ufficio Macchiette Ufficiali et similia Pontilex.org

Ufficio Vignette & Cattiverie Varie Pontilex.org

byebe cdpippen

Avvenire plaude ai Paesi dove è stato approvato il matrimonio gay

Avvenire, il giornale dei vescovi italiani, involontariamente tesse l’elogio dei Paesi in cui è stato approvato il matrimonio per le coppie dello stesso sesso. Ovviamente lo fa alla sua maniera con un articolo di Massimo Calvi in cui provocatoriamente si sostiene che «il dibattito sulle nozze gay, oggi, non dovrebbe neanche cominciare». Questa tesi non è sostenuta su basi giuridiche ma considerando che sia più impellente il sostegno alla famiglia coi figli.
Calvi evidenzia che «i Paesi dove vige o sta entrando in vigore una qualche forma di riconoscimento delle unioni omosessuali, sono comunque Paesi lontani anni luce dall’Italia in fatto di sostegno economico alle famiglie con figli» e sono nazioni che «che hanno affrontato e risolto assai meglio dell’Italia quello che dovrebbe presentarsi come il primo diritto fondamentale: sostenere, e non penalizzare, le famiglie che hanno figli da crescere e da educare». Calvi propone il caso della Francia dove «il sistema del “quoziente familiare” rende persino vantaggioso diventare genitori» mentre in Germania «lo stato di famiglia entra direttamente in dichiarazione di redditi e il valore delle detrazioni per figli a carico è almeno il triplo del nostro». A concludere i Paesi scandinavi dove «i servizi per la prima infanzia coprono il doppio del bisogno rispetto al nostro Paese». Attualmente sia in Francia, che in Germania che nei Paesi scandinavi esiste già il matrimonio omosessuale (una realtà nei Paesi scandinavi ed in corso d’approvazione in Francia) o le unioni civili delle unioni omosessuali. Continua a leggere

Praevaluere?

Buongiorno mondo. Oggi come potrete immaginare, dati i tempi, non tratterò di miti, castronerie folkloristiche dei Nostri o cosa. O meglio parlerò proprio di questo: perché nel Nostro Sito Cattolico Non Secolarizzato preferito è venuta a mancare, pur con la sua rispettabile età, proprio questo aspetto?

Ora: non intendo fare una filippica immensamente lunga, e il mio amletico dubbio si limiterà a qualche riga massima per ovvie ragioni. Non conviene d’altronde: è sotto gli occhi di tutti d’altronde che i temi prettamente religiosi siano spariti dal palinsesto di Volpe e del fu webmaster Di Pietro, mentre le notizie riguardo le dichiarazioni papali vengono addirittura liquidate come un bollettino, manco il santo padre [minuscole volute] fosse un forieri di notizie di confine o un metereologo! Continua a leggere

a volte ritornano

Javier_Lozano_BarraganRicordate la secca smentita, proveniente dalla Sala Stampa Vaticana, pronunciata da Padre Federico Lombardi?

Pontifex non e’ una voce ufficiale e tantomeno autorevole della Chiesa specialmente su temi complessi e delicati come l’omosessualità

Questa smentita fu pronunciata dal Direttore della Sala Stampa Vaticana all’indomani di un’intervista rilasciata a Bruno Volpe dal Cardinale Javier Lozano Barragan e pubblicata si pontifex.roma.it il 2 dicembre 2009. In questa intervista il Cardinale Barragan emetteva una sentenza senza appello nei confronti delle persone omosessuali :

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Rapporto del governo irlandese: la schiavitù nelle lavanderie Magdalene degli ordini religiosi cattolici

Una situazione di schiavitù, con la complicità dello Stato irlandese, all’interno delle lavanderie Magdalene gestite da ordini religiosi cattolici: questo è quanto emerge da un documento ufficiale pubblicato dal governo irlandese.
Le lavanderie erano gestite da suore cattoliche irlandesi e la loro attività è durata dal 1922 al 1996: in questo periodo hanno lavorato circa 10mila donne, un quarto delle quali mandate dallo Stato, la più giovane delle quali aveva nove anni e la più anziana 89. L’età media era 23 anni ed i due terzi veniva lasciata libera di andare via entro un anno ma con un otto per cento delle donne che ha passato all’interno più di un decennio.
Una situazione di umiliazione e sfruttamento in luoghi che il rapporto ufficiale descrive come «solitari e spaventosi».
Cibo scadente, spesso con pidocchi e pulci, lavoro faticoso, obbligatorio e gratuito e maltrattamenti psicologici da parte delle suore: questa era la situazione sopportata dalle donne la maggior parte delle quali erano orfane.
Il giornale britannico Independent riporta la testimonianza di una delle donne che ha lavorato nelle lavanderie cattoliche Magdalene: «Ci alzavamo alle sei del mattino ed andavamo nelle lavanderie, poi mangiavamo alle due. Il cibo era semplicemente orribile. Alle sei recitavamo il rosario e poi di nuovo a letto. Nessuno aveva il permesso di parlare. È stato peggio di un carcere. Andrò nella tomba con questo dolore che ha distrutto la mia anima e non mi abbandonerà mai. Il governo e la Chiesa dovrebbero ammettere il dolore che ci hanno fatto e le cicatrici che ci hanno lasciato». Continua a leggere

Finanziamento alle scuole private: l’Italia ai primi posti per libertà di scelta con una anomalia tutta italiana

Il finanziamento alle scuole private è da sempre stato un “cavallo di battaglia” del mondo cattolico all’insegna del motto “libertà d’educazione” nonostante l’articolo 33 della Costituzione preveda espressamente che «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato».
Blog e giornali cattolici hanno dato ampio spazio ad uno studio pubblicato da Pearson, colosso mondiale dell’editoria didattica, che ha realizzato una ricerca, intitolata The learning curve (La curva dell’apprendimento), volta a comparare i sistemi scolastici di 50 Paesi.
Il risultato dello studio è molto chiaro: «La presenza di scuole gestite da operatori privati produce un effetto significativamente positivo sul profitto degli studenti in matematica, scienze e letteratura» e dunque «la concorrenza scolastica genera benefici reali per tutti». I vantaggi erano superiori alla media per gli studenti con un basso status socio-economico in cui tali scuole private erano finanziate con fondi pubblici, come in Belgio e nei Paesi Bassi. Il professore Woessmann, uno degli autori, spiega: «Se c’è più possibilità di scelta per i genitori, e più operatori scolastici non-statali in modo che le scuole non siano gestite da un solo grande monopolio di stato, i paesi funzionano molto meglio». Continua a leggere

La coda di “Paglia” della Chiesa: timidissima apertura e sensibile dietrofront sui diritti delle coppie omosessuali

Monsignor Vincenzo PagliaDopo la presa di posizione del presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Angelo Bagnasco che aveva definito un «baratro» l’approvazione del matrimonio per le coppie dello stesso sesso in Francia, interviene monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia.
Il prelato chiude al matrimonio tra omosessuali affermando che il matrimonio «è unicamente quello tra un uomo e una donna» ed a dirlo «non c’è solo la Chiesa, ma anche la Costituzione italiana».
Bisogna ricordare che la Costituzione non vieta affatto il matrimonio per le coppie dello stesso sesso. La Corte costituzionale si è espressa già con la sentenza 138/2010. Mancando nell’articolo 29 della Costituzione la previsione che il matrimonio debba essere contratto solo tra persone di sesso diverso i giudici della Corte costituzionale sottolinearono che «come risulta dai citati lavori preparatori, la questione delle unioni omosessuali rimase del tutto estranea al dibattito svoltosi in sede di Assemblea, benché la condizione omosessuale non fosse certo sconosciuta. I costituenti, elaborando l’art. 29 Cost., discussero di un istituto che aveva una precisa conformazione ed un’articolata disciplina nell’ordinamento civile. Pertanto, in assenza di diversi riferimenti, è inevitabile concludere che essi tennero presente la nozione di matrimonio definita dal codice civile entrato in vigore nel 1942, che, come sopra si è visto, stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso». Continua a leggere