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Chi lo ha detto?

“L’euro è stata una mossa massonica di un gruppo di banchieri che ha deciso tutto per tutti e oggi ci troviamo in questa situazione.[…]”

Buongiorno a tutti.

Chi è stato, secondo voi, a proferire le parole riportate nel virgolettato citato qui sopra?

Credo che, di primo acchito, tutti quanti noi saremmo tentati di rispondere senza ombra di dubbio “Bruno Volpe!” ben conoscendo quali siano le opinioni circa la Moneta Unica ed argomenti affini del meganimatore barese del caro sitarello non secolarizzato.

Ma la risposta è sbagliata. Questa volta il Volpastro è innocente come un agnellino, la frase di cui sopra non è sua, anche se potrebbe risultare verosimile che sia uscita dalla sua bocca (anzi dalla sua tastiera). Continua a leggere

Cosa ha veramente detto Esquivel di Bergoglio

Padre Lombardi portavoce della sala stampa vaticana, all’indomani dell’elezione del pontefice per mettere a tacere i soliti guastafeste anticlericali di sinistra subito pronti a malignare sul passato del nuovo papa, si è affrettato a dichiarare: «Pérez Esquivel (che) ha detto che non c’era compromissione del cardinale Bergoglio con la dittatura. Una dichiarazione da prendere con molta attenzione perché Pérez Esquivel non è tradizionalmente favorevole alla Chiesa».

Come dire “se lo dice lui… Continua a leggere

Uccr e gli ex-gay: le solite Uccrazzate

Uccr ossia l’Unione dei Cristiani Cattolici sedicenti Razionali (e su questo ultimo punto è necessario un grande sforzo per considerarli tali) ritorna all’attacco sugli ex-gay riportando la storia di Miguel Angel Sanchez Gordon.
Così esordiscono gli uccrociati: «Dichiararsi omosessuale in modo pubblico, oggi, è non soltanto una moda borghese ma può portare anche ad un beneficio economico, come ha spiegato la cantante Gerardina Trovato, oltre che beneficiare di vari privilegi negati alle coppie eterosessuali, come descritto in questo articolo».
Non sapevo che dichiarare la propria omosessualità fosse una “moda borghese” come scrivono gli uccrociati e mi domando chi mai potrebbe dichiarare di essere gay pur non essendolo solo per essere in linea con tale cosiddetta moda? Mistero della fede……
E forse dichiararsi omosessuale, nonostante sia una “moda borghese” non deve aver portato molta fortuna a Gerardina Trovato considerato che il suo ultimo album è del 2008: evidentemente i “borghesi” non apprezzano molto la musica della brava cantautrice catanese. Continua a leggere

19 marzo, festa del papà. Un papà repubblicano scopre che il figlio è gay e si schiera per il matrimonio omosessuale

Senatore Robert PortmanNegli Stati Uniti il presidente Obama si è espresso esplicitamente a favore dell’abolizione del Doma, la legge che definisce il matrimonio come l’unione tra uomo e donna ed esclude le coppie gay dai benefici fiscali riservati invece alle coppie eterosessuali.
Il consenso a favore del matrimonio omosessuale cresce all’interno degli Stati Uniti ed anche all’interno dello stesso Partito repubblicano.
Tra gli ultimi ad esprimersi in ordine di tempo a favore del matrimonio per le coppie dello stesso sesso c’è il senatore dell’Ohio Rob Portman, primo membro del Partito Repubblicano al Senato a manifestare il suo favore. Il politico ha citato un fatto personale ossia la scoperta che il proprio figlio 21enne Will è gay.
In un commento sul Columbus Dispatch in questo modo il senatore Portman ha espresso il suo punto di vista: «Sono giunto a credere che se due persone sono disposte a fare un impegno di amarsi e sostenersi a vicenda nella buona e nella cattiva sorte per tutta la vita, il governo non dovrebbe negare loro la possibilità di sposarsi».
Con queste parole Rob Portman ha raccontato la scoperta dell’omosessualità del figlio: «Due anni fa, mio figlio, una matricola del college, ha detto a mia moglie Jane ed a me che è gay. Ha detto che lo sapeva da qualche tempo e che il suo orientamento sessuale non è una cosa che ha scelto, ma era semplicemente una parte di ciò che egli è. Jane ed io siamo orgogliosi di lui per la sua onestà e il coraggio. Siamo rimasti sorpresi di apprendere che è gay ma sapevamo che era sempre la stessa persona che era sempre stato. L’unica differenza è che ora abbiamo avuto un quadro più completo del figlio che amiamo. Continua a leggere

Siamo calabresi ma non ‘ndranghetisti, Avvenire!

Devo fare “outing”: sono calabrese. Non mi sono mai sentito calabrese perché non penso che nascere in Calabria come in qualsiasi altra regione connoti, sia in senso positivo che in senso negativo, la persona in un certo modo. Non posso “sentirmi” calabrese perché non ho mai capito quale sia l’essenza del calabrese: non penso che i calabresi abbiano delle caratteristiche particolari che li differenziano dagli abitanti di altre regioni. Non posso dire di amare la Calabria più delle altre regioni o Paesi del mondo in cui sono stato. Non ho una feeling particolare con una persona per il semplice fatto che è nata in Calabria. Non digerisco la ‘ndujia o la classica soppressata, a casa non ho appeso quadri o fotografie che mi ricordino la Calabria, quasi tutti i miei amici non sono calabresi, parlo un orrendo dialetto calabrese sebbene il mio accento tradisca le mie origini meridionali. Non mi son mai sentito “orgoglioso” di essere calabrese perché ciò avrebbe significato che gli abitanti di altre regioni o di altri Paesi del mondo avrebbero dovuto vergognarsi delle loro origini “non calabresi”. Però – inutile negarlo – anche se non mi sento calabrese, in ogni caso lo sono o almeno così mi devo considerare in base al dizionario Treccani secondo cui è calabrese un «nativo della Calabria». C’è poco da fare, sono nato in Calabria e quindi devo considerarmi calabrese a tutti gli effetti sebbene non ci abiti da molti anni. Perciò riprendendo la mia “calabresità” sono rimasto un po’ perplesso nel leggere un articolo di Avvenire che titolava “Lo strano caso del suicidio di un dirigente. Scoperti legami con famiglie calabresi”, in merito al sospetto suicidio di Pasquale Libri, dirigente dell’ospedale San Paolo di Milano e sposato con una nipote del boss Rocco Musolino. Non capivo cosa ci fosse di male ad avere legami con “famiglie calabresi” ma – leggendo l’articolo – mi sono reso conto che le famiglie calabresi del titolo sono famiglie un po’ particolari: sono famiglie della ‘ndrangheta. Non credo sia difficile capire che essere una “famiglia calabrese” non significa affatto essere una “famiglia ‘ndranghetista”: le seconde costituiscono solamente una parte infinitesimale delle prime. Continua a leggere

Il cardinale Jorge Mario Bergoglio eletto papa Francesco I

Papa Francesco I

Nonostante la frase misogina attribuita a papa Bergoglio fosse stata riportata anche da fonti d’informazione come TgCom24 la notizia si è rivelata infondata.
Quando si sbaglia, anche se in buona fede e fidandosi di fonti nazionali, è doveroso scusarsi sia con i lettori che con la persona interessata.
La critica – anche se accesa – non deve mai essere infondata e c’è solamente da essere contenti che papa Francesco I non abbia detto una frase tanto grave.

Cagliostro

Le lamentele di Volpe su Mea Culpa

Si può definire attentato ad un’istituzione una trasmissione ove due soli ospiti sono fortemente critici verso l’istituzione in questione, uno è un giornalista d’inchiesta (quindi in linea teorica super partes) e uno solo non appartenente a tale istituzione?

Ebbene, perché proprio questo è il pensiero di Bruno Volpe sulla puntata di Piazzapulita trasmessa ieri a La 7.

Siamo alla vergogna più totale.Esordisce l’ormai solingo articolista del blog ultracattolico (leggi: fanatico) inflazionando una già inflazionata lunga serie di luoghi comuni.  Prima del Conclave, il solito Formigli ha dedicato Piazza Pulita al Conclave Parrebbe coerente… eppure, evidentemente per una scarsa conoscenza della sintassi ecco che il Nostro rigira la frittata: la puntata non era dedicata al Conclave pur essendo così stato detto: ma il realtà, visti gli ospiti in studio, si é trattato di una vile imboscata ai danni della Chiesa cattolica, processata sotto il profilo della onestà e della trasparenza. E qui la confusione è concessa perché in effetti Volpe ha ragione: la puntata non era dedicata al Conclave – per quello esistono già la dirette – ma alla capacità del nuovo Pontefice di fare Mea Culpa e riportare l’ordine entro le Mura Leonine (cui il titolo della puntata: Mea Culpa). Continua a leggere

Quanta preoccupazione, Avvenire!

Dalle urne è uscito un quadro politico molto complicato: il Partito democratico ha la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera ma al Senato è necessaria un’alleanza con il Movimento 5 Stelle che al momento sembra restio all’idea di unirsi al partito di Bersani. Proprio quest’ultimo ha lanciato al gruppo di Beppe Grillo una proposta di governo basata su un programma articolato in otto punti.
Questo piano ha suscitato la nervosa reazione del giornale dei vescovi italiani Avvenire che ha reagito con il corsivo “Quanto zelo, segretario!”.
Non si può certo dire che i cattolici possano dirsi contenti del risultato delle urne. Il movimento Scelta civica di Mario Monti, pur avendo ricevuto l’appoggio addirittura dell’Osservatore Romano, ha ottenuto solo il 9,13 per cento delle preferenze al Senato aggiudicandosi 18 seggi e l’8,3 alla Camera riuscendo a far eleggere 37 deputati. Risultati miseri per il cattolicissimo Udc che ha ottenuto alla Camera solo l’1,78 per cento delle preferenze mentre il movimento cattolico di Magdi Cristiano Allam è stato votato solo dallo 0,12 per cento dagli elettori. Insomma una situazione per i cattolici così drammatica che anche Famiglia Cristiana scrive di «un’Italia senza cattolici». Continua a leggere

Ratzinger non è riuscito a fermare la secolarizzazione: i risultati peggiori proprio in Italia.

Secondo un sondaggio realizzato da da YouGov, le popolazioni europee sono rimaste per la maggior parte indifferenti al pontificato di Benedetto XVI.
Questa percezione è stata confermata anche da una rilevazione dell’istituto privato di studi politici, economici e sociali americano Pew Research Center che monitora costantemente la religiosità negli Usa e nel mondo.
Nonostante Ratzinger abbia dedicato le proprie energie a combattere la secolarizzazione nella società sembra che abbia fallito nel suo scopo proprio nelle nazioni europee con il maggior numero di cattolici: Francia, Germania, Spagna ed Italia.
In questi Paesi solo una minoranza di cattolici afferma che la religione sia molto importante nelle loro vite. Dal 2002 al 2011 la percentuale di cattolici francesi che è di questo parere non ha mai superato il 15 per cento attestandosi al 13 per cento nel 2011. La situazione è un po’ migliore in Spagna dove un cattolico su tre conferisce molta importanza alla religione nella sua vita ed un’analoga situazione è registrata anche in Germania dove il credo religioso è considerato fondamentale dal 36 per cento di chi si professa cattolico.
La situazione è peggiore propria in Italia: nel 2009 (ultimo anno di rilevazione da parte del Pew Research Center) solo un cattolico su quattro dava molta importanza alla religione con una diminuzione di ben quattro punti percentuali rispetto al 2002. Continua a leggere