Presidente Napolitano,
poteva essere suo nipote, suo e di sua moglie Clio, quel ragazzo che si è ucciso a quattordici anni, sembra per merito di quel cancro sociale che è il bullismo.
Non poteva essere altrimenti, cresciuto in Italia, la culla del disprezzo religioso verso persone che amano un loro simile. Come ogni altro gay, lesbica, transgender, nessuno lo ha mai protetto dalla intromissione nella sua esistenza. Invece ha dovuto subire un clima violento per tutta la sua brevissima vita, a scuola come in casa, in televisione come tra i coetanei. L’intromissione: la libertà irresponsabile di insultare, denigrare, squalificare una vita umana. Genitori, insegnanti, educatori, sacerdoti, nessuno di questi adulti ha mai capito niente della sua devastazione. Certo, nessuno ha mai pensato a lui come a un essere umano con un diritto al rispetto. È l’Italia.
Questo ragazzino poteva essere suo nipote. Non ho sentito alcuna sua parola, purtroppo. Perchè? Nei paesi occidentali i capi di stato reagiscono a questo clima di intimidazione ai danni di esseri umani indifesi. Cosa dobbiamo aspettare perchè questo accada anche con lei, presidente? Quanti altri ragazzi innocenti devono morire perchè si possa sentire il Presidente di questo paese, di tutti, compresi gli indifesi, reagire a questo odio furibondo che spinge alla morte anche i bambini?
C’e una legge sull’omofobia in discussione, ma non userò quella morte per questo. Quando un essere umano è portato da altri al suicidio, presidente Napolitano, ci vuole il nostro silenzio. Ma lei non è autorizzato a tacere. Il suo silenzio non è tollerabile in questa nazione divorata dall’odio contro una minoranza. È un suo dovere difendere gli esseri umani con questa Costituzione. Non ci risponda che lei è già intervenuto. Spiacente, quello che lei ha fatto prima evidentemente non è servito a nulla. L’odio è tutto ancora là fuori a uccidere.
Aspettiamo che ci mostri cosa fa un Presidente di una Repubblica fondata sul rispetto di tutti, minoranze comprese. Ma non faccia passare un solo altro giorno. Perchè noi contiamo tutti questi martiri innocenti che muoiono nel silenzio dei presidenti della Repubblica, noi scriviamo tutti i nomi degli incitatori di odio a cui la sua firma di Presidente della Repubblica in calce a una legge può garantire l’immunità all’omicidio.
Presidente Napolitano, faccia subito qualcosa almeno per rispetto di un ragazzo dolce di quattordici anni che poteva essere suo nipote e non potrà essere mai più il nipote, il fratello, il figlio, il fidanzato di nessuno.
Uno dei fratelli maggiori gay di quel ragazzo che non c’è più
Alessandro A. Galvani