Matrimonio deriva da madre, quindi niente nozze gay. Eh?!?!

L’avete mai sentita quella che il matrimonio gay non si può fare perché l’etimologia latina deriva da mater? Si, eh? Ecco qua sotto una citazione da una giornalista omofoba che permiriano mater e minusgiustificare ai suoi poveri figli il suo disprezzo violento per le famiglie gay inventa un significato falso di matrimonio che negli antichi non trova riferimento in nessun testo di diritto romano. Il principio sarebbe: visto che la parola italiana arriva dal latino, allora due donne non sono mamme. Quando i difensori-della-famiglia (solo della loro, non la vostra) cercano un’autorità che provi che il matrimonio gay o lesbico sia irricevibile, tiran sempre fuori la storia dell’etimologia. È il parolone che gli piace di più, quello che secondo i filologi dell’esselunga dovrebbe chiudere con autorevolezza la questione e le nostre bocche per sempre.  matrimonio Continua a leggere

Radio Spiedo come Dibba

Buongiorno a tutti.

Dopo un lungo periodo in cui sono stato “in tutt’altre faccende affaccendato”, è per me un piacere aver trovato il tempo di tornare a scrivere qui su Pontilex.

Per l’occasione mi occuperò di un paio di articoli comparsi sul sitarello dei nostri amichetti di Radio Spiedo aaaheemmmm volevo dire Radio Spada.

Prima di iniziare però vi consiglio caldamente di dare un’occhiata all’intervista, postata dal nostro Purpureo & Pipistrelloso Admin, di Carlo Di Pietro, uno dei principali “animatori” radiospiedini, tenendo a mente in particolare quella parte dell’introduzione in cui il Geniale Webmaster potentino sostiene di non essere un complottista, il perché lo capirete fra poco. Continua a leggere

Lo smemorato di Potenza

Abbiamo imparato a conoscerlo nel tempo, apprezzandone l’evoluzione. Abbiamo gustato il Carletto PR che scambia transessuali per donne. Abbiamo amato il Geniale Webmaster che fonda Pontifex.Roma in compagnia di Bruno “Foxy” Volpe e del famosissimo “prete di Campagna” (don Marcello Stanzione, famosissimo per tutte le vicende poco chiare che lo circondano). Abbiamo adorato il Carletto Calimero che viene a lamentarsi dei “danni” che il nostro sito produce alla sua carriera di scrittore ed al suo “fantastico” sito Pontifesso. Ci dispiace non poter pubblicare le sue mail ed i suoi fax in cui, millantando la cardinale importanza del sito Pontifex.Roma ci minaccia di pesanti ritorsioni legali per rivalersi su di noi dei “danni” economici da lui subiti. Di tutto questi aspetti del Geniale, non resta più nulla. Infatti lui stesso, intervistato da una piccola emittente locale, parla del suo passato e del suo presente, senza mai menzionare il suo gioiello Pontifex.Roma.

Carletto, non ti preoccupare. Anche se tu ti sei scordato, noi abbiamo copia dei tuoi articoli in formato PDF, abbiamo le tue mail, abbiamo i tuoi fax, abbiamo i tuoi commenti qui su Pontilex. Conserviamo tutto, E ti aiutiamo volentieri a fare memoria di quello che sei.

Saziate la vostra curiosità. Sono certo che siete curiosi di vedere l’intervista al “giornalista” Carlo Di Pietro. Potete farlo. Anche ora.

Curiosamente gli algoritmi di Google ci hanno suggerito anche quest’altro video. Chiosa perfetta dopo aver gustato l’intervista.

Buon Natale, Carlo Di Pietro!

PS l’unico “collegamento” tra Carletto e Pontifex.Roma si trova nell’ultima parte della “biografia” del Geniale Webmaster (nonchè “predicatore laico”) sul sito dei militari di San Michele (gestito guardacaso proprio da don Strazio).

Ha fondato con l’avvocato pugliese Volpe Bruno e il sacerdote campano Stanzione Marcello il bollettino informatico VatiSpy, sostituito pochi anni dopo nell’ottobre del 2008 con il portale cattolico Pontifex.Roma, sito noto alle cronache nazionali ed estere per numerose controversie e polemiche. Prende definitivamente le distanze dal sito Pontifex.Roma nel gennaio 2013, inviando un comunicato ai suoi lettori in cui dichiara di voler rimediare ad alcuni errori commessi.

http://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/content/view/375/97/lang,it/

Ora di religione: piccolo spazio pubblicità

Ieri sabato 6 dicembre ho accompagnato due delle mie classi al museo interreligioso di Bertinoro. L’iniziativa è partita dall’insegnante di religione ma servivano insegnanti accompagnatori.  La visita è stata interessante soprattutto perché mi ha riportato alla ribalta una domanda che mi faccio da molti anni, da quando ho iniziato a insegnare. E la domanda è: perché si deve insegnare religione a scuola? Continua a leggere

Il lercio dove non te lo aspetti

Ok, ammetto che scrivere dopo uno-due anni di silenzio è un po’ improvviso, e di sicuro servirebbero un po’ di convenevoli, eppure quanto vi sto per comunicare no mi pare cosa da poco.

Avete in mente tutti i miei precedenti articoli sulla Milizia di Michele Arcangelo?

Penso che questa le superi tutte:

http://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/index.php?option=com_search&Itemid=106&searchword=massoni&searchphrase=any&ordering=newest&limit=10&limitstart=30

Strane considerazioni della MSMA sull'estrema destra

Strane considerazioni della MSMA sull’estrema destra

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Lo sapevate che…

“In Italia ci vuole meno tempo a divorziare dalla moglie che a licenziare un dipendente: un dipendente è per sempre…”

La battuta è carina ma i miei cari ciellini anche se il libro più moderno che (non) avete letto è la bibbia, dovreste sapere che questo non è il Deuteronomio e divorziare non è esattamente come ripudiare la moglie. A volte il divorzio è addirittura consensuale e rappresenta la fine di un percorso che semplicemente è finito e la legge non può certo tenere insieme per forza le persone (mica è dio…). E poi ancora su questo articolo 18? ma siete sicuri che sostenere il diritto del datore di lavoro di licenziare i suoi dipendenti senza giusta causa sia un valore  proprio ma proprio cristiano? devo essermi persa qualcosa a catechismo…

Riassumendo quindi secondo voi due persone che non vogliono più stare insieme non possono divorziare perché li ha uniti il signore, mentre un datore di lavoro è libero di licenziare i propri dipendenti a giramento di balle perché il contratto non è benedetto dal padre eterno ma al massimo siglato dai Cobas?

Sembra quasi impossibile che in una battuta di sole due righe si concentri tanta ottusa arretratezza del pensiero e tanta medievale concezione della famiglia, della società e del valore dell’uomo (e della donna), ma d’altra parte è religione, mica la vita vera.

C’è chi dice no

“La fedelta’ al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio, a volte richiede scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza, che ha tante conseguenze sociali”, così papa Francesco domenica scorsa durante l’udienza con 7000 medici cattolici ha giustificato il (largo) ricorso in Italia all’obiezione di coscienza. Continua a leggere

Santi contro bastardi

Il matrimonio cristiano è in crisi. La colpa è di mio cugino che non si è sposato con la madre dei suoi figli e anche del mio collega di inglese che convive col suo compagno da più di vent’anni.

“Le famiglie cristiane e i matrimoni non sono mai stati attaccati come adesso”.

Il papa ultimamente ha detto tutto e il contrario di tutto sulla famiglia, dal famoso “chi sono io per giudicare”, alle ultime dichiarazioni shock pronunciate in occasione del pellegrinaggio in Vaticano dei fedeli della “Famiglia di Schönstatt” per la celebrazione del primo centenario della fondazione del loro movimento: “La famiglia è imbastardita dalle convivenze part-time”.

Ormai siamo abituati alla violenza del linguaggio cattolico, eppure ogni volta rimaniamo sempre un po’ storditi, come colpiti da un pugno in faccia che non ci aspettavamo. Continua a leggere

Scuola e omosessualità: piccole bugie omofobe sull’educazione (prima parte).

Secondo i fondamentalisti cattolici, la comunità scientifica sarebbe divisa su domande fondamentali come: gli omosessuali sono malati o no? Sono pericolosi come genitori? Questa divisione semplicemente non esiste, come mostrano i due articoli precedenti sulla ricerca medica e quella psicologica. Non solo non c’è alcun dibattito. Le organizzazioni professionali, occupandosi di tematiche scientifiche e sociali, hanno risolto la questione da così tanto tempo che ora si affidano direttamente ai codici deontologici per proteggere i pazienti (cioè noi) dall’abuso dei loro colleghi riconoscendo che i loro membri, soggetti a pregiudizi come tutti, possano basare su ciò le terapie anziché sulla ricerca. Questo lgbt scuola tempiarticolo e il prossimo analizzeranno come il settore educativo risponda alle istanze della comunità Lgbt, come le organizzazioni professionali abbiano non solo bandito l’omofobia dagli ambienti scolastici e familiari. Ma soprattutto come abbiano integrato in modo sistematico i due temi omosessualità e scuola. Nei curricula educativi, nella formazione professionale e in quella familiare.

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