Archivi categoria: Non meglio categorizzati

Sempre più conflittuale il rapporto tra Uccr e le fonti

Avevo già scritto di quanto fosse conflittuale il rapporto tra Uccr e le sue fonti.
Sebbene avessi già affrontato il caso di un articolo di Uccr in cui avevano affrontato della proposta di morale laica del ministro Peillon mi sembra il caso di tornare (brevemente) sull’argomento a fronte di alcune novità.
Nel loro articolo gli uccrociati scrivono «Durante quest’ora obbligatoria di laicismo ampio spazio sarà dato all’educazione sessuale, perché “l’istruzione deve decostruire i pregiudizi di genere”» (link e grassetto loro). Nel caso qualcuno abbia dei dubbi che quella sia la fonte riportata, nello screenshot allegato può vedere in basso a sinistra l’url della fonte.
In un primo momento avevano scritto questa frase senza riportare nessuna fonte neanche secondaria mentre ora attingono direttamente da una fonte francese (un verbale della commissione cultura datato 11 luglio) proveniente addirittura dal Parlamento Francese (o Assemblea Nazionale).
Tre cose risaltano subito all’occhio senza molta fatica:
1) Nel verbale linkato non c’è nessun riferimento all’ora di morale laica proposta dal ministro Peillon. Infatti il verbale è datato 11 luglio mentre la proposta del ministro Peillon è del 1 settembre al Journal du Dimanche. Perciò questo documento non è per niente attinente alla proposta del ministro Peillon che è stata fatta un mese e mezzo dopo.
2) L’unico riferimento generale al sesso non viene fatto dal ministro Peillon ma da Maud Olivier che afferma (in francese) «l’éducation constitue un levier pour déconstruire les stéréotypes et le sexisme» ossia «l’istruzione è una leva per decostruire stereotipi e sessismo» che è di gran lunga diverso dallo scrivere che «l’istruzione deve decostruire i pregiudizi di genere» ed ovviamente non c’è nessun riferimento all’educazione sessuale. Infatti il sessismo non è discriminare una persona in base al suo orientamento sessuale (eterosessuale o omosessuale) ma discriminare una persona in base al suo sesso (uomo o donna).
3) Nessuno parla di “pregiudizi di genere” ma solamente il deputato Malek Boutih parla di «préjugés racistes et antisémites» (pregiudizi razzisti ed antisemiti) e di «contrer les préjugés à l’égard des citoyens en fonction de leur origine ou de leur religion» (contrastare i pregiudizi contro le persone sulla base della loro origine o di religione).
Insomma niente nella fonte riportata avalla quanto scritto dagli uccrociati (e si rivela l’ennesima uccretinata doc) e se avessero rimandato come fonte ad un articolo de La Gazzetta dello Sport sarebbe stato identico. Per la serie: mistificazione continua……

Credo che sbagliare sia umano ed – in alcuni casi – sia anche scusabile. Certamente non è scusabile perseverare nell’errore soprattutto – come in questo caso – quando sia così evidente che la fonte riportata non sostenga per nulla quanto scritto: in questi casi credo sia giusto parlare di malafede.

Cagliostro
www.alessandrocagliostro.wordpress.com
@Cagliostro1743

due pesi e due misure?

Sto seguendo con molto interesse la vicenda che vede protagonista Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano “Il Giornale”. Per chi non conoscesse la storia la riassumo brevemente : Alessandro Sallusti e’ stato condannato a 14 mesi di carcere per diffamazione, o meglio per omessa vigilanza, poiche’ essendo il Direttore del quotidiano deve rispondere degli articoli pubblicati anche da altri giornalisti.

Nel febbraio 2007 fu pubblicato un articolo riguardante la vicenda di una adolescente 13enne che aveva abortito con il permesso del giudice de tribunale dei minori. Questa ragazza subito dopo l’aborto ebbe dei problemi e fu costretta a ricorrere a cure psichiatriche.

Questa storia desto’ l’interesse di alcuni giornali ed un giornalista de “Il Giornale” scrisse un articolo che fu accompagnato da un editoriale firmato da uno pseudonimo.

potete leggere l’intera storia qui

non entro nel merito della vicenda del 2007. non entro nel merito se sia giusto o ingiusto far abortire una ragazza di 13 anni. non e’ questo lo scopo di questo post.

lo scopo di questo post e’ manifestare solidarieta’ ad Alessandro Sallusti prima di tutto. Chi mi conosce sa che Sallusti ed il giornale che lui dirige non mi sono affatto simpatici e spesso mi trovo su posizioni diametralmente opposte a quelle espresse da “Il Giornale” e dal suo direttore.

Ferma restando la mia posizione critica nei confronti di Sallusti non posso esimermi dall’esprimere solidarieta’ a qualcuno che sta per subire una condanna per quello che potremmo definire un reato di opinione. Sallusti ed il giornalista Monticone (l’autore dell’articolo) hanno espresso idee contrarie all’aborto ed hanno criticato in modo pesante e radicale il tribunale dei minori che ha autorizzato l’aborto in oggetto. Questo basta per condannare qualcuno a 14 mesi di carcere senza condizionale?

Essere contrari all’aborto e’ un diritto tanto quanto essere favorevoli. E’ un diritto anche criticare chi fa ricorso all’aborto, cosi’ come e’ un diritto rivendicare la liberta’ di scelta sull’abortire.

Per questo motivo, pur non condividendo le posizioni di Sallusti, esprimo solidarieta’ con chi ha il diritto, come tutti noi, ad esprimere le proprie opinioni, oltre ad essere responsabile solo per le proprie azioni e non per quelle di altri. In questo caso Sallusti sarebbe condannato per un articolo non scritto da lui dove si esprimono delle opinioni. discutibili ma sempre opinioni.

Qui veniamo alla seconda parte del post, molto breve.

Se Sallusti sta per essere condannato a 14 mesi per un articolo antiabortista su “Il Giornale”, quanti anni di carcere dovrebbe prendere la redazione di Pontifex per tutte le scempiaggini omofobe, razziste ed antisemite propagandate negli ultimi anni? Perche’ il direttore di Pontifex non viene ritenuto responsabile delle idiozie senza fondamento propagandate da collaboratori come Carlo Di Pietro e condannato di conseguenza? Perche’ la magistratura non prende in considerazione le decine di denunce sporte contro Pontifex  per articoli molto piu’ scandalosi di quello pubblicato su “Il Giornale” di Sallusti?

 

Cose di cui preoccuparsi

Il 22 settembre navigando navigando ho letto due articoli online sullo stesso tema che mi sta particolarmente a cuore. Il primo: “Bambini abbandonati: Un po’ di televisione non può fare tanto danno” dal settimanale tedesco Spiegel; e il secondo “Maestro, mia mamma si chiama Nichi” dal blog di Alex Corlazzoli, pubblicato sul Fatto Quotidiano.
L’articolo dello Spiegel è il reportage di un giornalista tedesco che per 4 anni ha seguito le vicende di alcuni tra le migliaia di bambini moldavi abbandonati a se stessi dai genitori costretti ad emigrare, principalmente proprio in Italia, per guadagnarsi il pane. Continua a leggere

Vuoi diventare medico e sei gay? Meglio nasconderlo.

Sei gay, asiatico o Nigeriano? Allora è meglio nasconderlo: almeno se si vuole passare l’esame di medicina al Royal College of General Practitioners di Londra.
Il quotidiano britannico The Independent riporta che la dottoressa Una Coales – membro anziano del prestigioso istituto – ha scritto una guida per neutralizzare i pregiudizi da parte degli esaminatori del college.
Nella guida, la dottoressa Coales – che è stata in corsa anche per la presidenza del College – suggerisce agli studenti omosessuali di parlare con una voce più bassa e modificare il loro linguaggio corporeo.
In una parte della guida si può leggere: «Un candidato era alla sua terza udienza e ancora nessuno gli aveva detto che i suoi manierismi, l’andatura ed il linguaggio erano troppo apertamente gay, e che lui stava affrontando un esame gestito da un membro conservatore di destra del Royal College. Così gli ho consigliato di abbassare la sua voce acuta e neutralizzare i suoi movimenti del corpo. È tornato al suo intervento, ha praticato il suo discorso fino a quando la sua voce divenne roca e ha modificato il suo linguaggio del corpo. Non solo ha passato l’esame, ma mi ha informato che ha notato una grande differenza nel modo in cui i pazienti interagivano con lui». Continua a leggere

Cerco un po´ di blu dove il blu non c´é

Cerco un po’ di blu dove il blu non c’è

Quanto sono fuorvianti i pregiudizi…ci predispongono a pensare che quella cosa sarà così o cosà ancora prima di conoscerla, solo per sentito dire, per consuetudine, perchè è sempre stato così.
Io per esempio avevo un mio personale pregiudizio sulla Chiesa Cattolica: pensavo che fosse cristiana. Cristiana nel senso più comune e banale del termine. Quelle cose imparate al catechismo tipo “beati gli ultimi”, “è più facile che un cammello entri nella cruna dell’ago”, i mercanti cacciati dal tempio, fratellanza universale, “date a Cesare quel che è di Cesare”, “non giudicare e non sarai giudicato”, “scagli la prima pietra chi è senza peccato”, la Maddalena che se ne torna a casa indisturbata, eccetera eccetera.
Insomma quell’idea lì di cristianesimo, un po’ bambinesca e ingenua che ora, almeno a seguire gli organi di stampa cattolici, appare nient’altro che uno stereotipo molto lontano dalla realtà.
“Tempi” ad esempio, settimanale di CL, negli ultimi mesi ha preso le seguenti posizioni cristiane nei confronti di alcuni dei temi più scottanti e attuali della nostra vita politica e civile. Continua a leggere

L’associazione cattolica Uccr e le “feroci reazioni”

L’associazione cattolica Uccr (Unione cristiani cattolici razionali) ci ha abituati ad articoli con regole del giornalismo un po’ sui generis.
Nel loro blog compare un articolo su una donna che avrebbe lasciato l’omosessualità per tornare ad una situazione di eterosessualità.
Nell’articolo si legge: «È la storia di Doreena Paz, recentemente pubblicata in esclusiva su ReligionEnLibertad.com e qui riportata per la prima volta in italiano». (grassetto nostro e link loro).
In effetti l‘”esclusiva” del sito cattolico ReligionEnLibertad è paragonabile alla pubblicazione su Il Politecnico di Elio Vittorini del romanzo americano Per chi suonano le campane (questo il titolo con cui uscì sul giornale dello scrittore siciliano) di Ernest Hemingway.
Inoltre gli uccrociati dovrebbero domandarsi come mai questa storia è stata riportata per la prima volta in italiano proprio sul loro sito: magari nessun altro ha ritenuto degna di nota questa storia. Continua a leggere

Uccr: “Le Pussy Riot hanno spezzato una croce di legno”. Ma non erano le attiviste di Femen?

Dear friends,
come sapete spesso i contributi del blog dell’associazione ultra-cattolica Uccr (Unione cristiani cattolici razionali) catturano l’attenzione di questo blog.
A volte è stato sottolineato come gli uccrociati siano soliti riportare mezze verità mentre altre volte riportano frasi che non sono state mai dette da taluni esponenti politici.
Questa volta è il turno di un articolo dal titolo “L’ipocrisia dei media (e di Augias) nella censura del film anti-Islam”.
Sono contento nel constatare che Augias sia definito soltanto come “l’ateologo di Repubblica” senza aggiungere “da strapazzo” come avevano fatto in un precedente articolo: un insulto di cattivo gusto.
L’articolo affronta il tema del confine tra rispetto della religione (o più genericamente blasfemia) e la libertà d’espressione.
La domanda posta nell’articolo – bisogna ammetterlo – è interessante: come mai è permesso offendere simboli religiosi cattolici come il crocifisso in nome della libertà d’espressione mentre si invoca il rispetto della religione nel momento in cui si prende in giro l’Islam con vignette o film? Non è una domanda del tutto assurda e forse la risposta proviene proprio da quell’insegnamento di morale laica del ministro francese Peillon che avrebbe il compito di formare cittadini tolleranti. Continua a leggere

Lettera aperta per una testa chiusa

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è una voluttà da fine gourmet

(Georges Courteline) 

Elvis Presley, per quanto è dato saperne, non si è mai preoccupato di Little Tony. Perché avrebbe dovuto? Era il Re. E fino ad oggi il Financial Times non ha mai scritto nulla sul bilancio della salumeria Bettozzi di Poggio Mirteto. Eppure, nel variegato mondo di internet, c’è qualcuno che passa una parte del proprio tempo occupandosi di siti che, a suo dire, sono stupidi, insignificanti ed hanno pochissime visite, probabilmente perché tutte le persone che lo visitano sono in realtà cloni dello stesso utente. La domanda nasce spontanea: se davvero il sito X ha le caratteristiche riportate sopra, se qualcuno perde più di un minuto occupandosi del sito X, quanto deve essere vuota ed insignificante la vita del suddetto qualcuno? Secondo me abbastanza. Non serve essere Marcuse o Ferrarotti per capire che un’attention whore che prova ad attaccar baruffa su internet non è proprio il profilo di una persona appagata dalla propria vita. Parlo ovviamente dell’adorabile personcina che, negli ultimi tempi, si è dilettata a criticare utenti e contenuti di Pontilex. Ed è a lui (o lei) che voglio dedicare questa lettera aperta. Continua a leggere

Le “parole in libertà” di Pontifex contro lo “spirito libero” Vasco Rossi

Sebbene il blog ultracattolico Pontifex sia presente spesso nei media per via di alcuni interventi non propriamente ortodossi, difficilmente me ne occupo trovandolo poco interessante.

Un articolo (“Vasco Rossi: quando diventa difficile rassegnarsi al declino. Una pena”) firmato da Bruno Volpe ha suscitato il mio interesse.
Per Volpe «Vasco Rossi è uno dei peggiori esempi che un uomo (lasciamo perdere il cantante) possa fornire». Non sono un grande estimatore di Vasco Rossi ma è innegabile l’importanza del cantante di Zocca nel panorama musicale italiano. Per quanto riguarda l’esempio di uomo, Vasco Rossi ha avuto problemi di droga ma ciò non ne fa un cattivo uomo: assumere droga è certamente negativo ed è condannabile il gesto ma non di certo la persona che invece merita la vicinanza e l’aiuto di chi gli è attorno. Chi assume droga non è certamente uno spacciatore, un corrotto, uno stupratore, un mafioso, un bancarottiere, un truffatore, un pedofilio, un razzista, uno stalker: sono queste le categorie di persone che rovinano la società. Un drogato è una vittima della società ma non un colpevole dello sfascio della società. Continua a leggere