
Nella polemica esplosa alle parole di Giancarlo Cerrelli, vicepresidente dell’Unione giuristi cattolici italiani, che ha affermato che «l’omosessualità è stata depennata dal manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali non per motivi scientifici» non poteva mancare l’intervento del presidente della stessa associazione, il professor Francesco D’Agostino: un intervento autorevole che avviene da un palcoscenico altrettanto autorevole, Avvenire, organo della Conferenza episcopale italiana.
D’Agostino, professore anche alla Libera Università Maria Santissima Assunta ed alla Pontificia Università Lateranense e membro della Pontificia Accademia per la Vita, lo ammette sin da subito: «Non voglio entrare nel merito di un problema che non domino (ma che dubito sia davvero dominabile da parte di chicchessia) e cioè se l’omosessualità possa essere “curata” e se il disagio esistenziale di cui (alcuni ) omosessuali soffrono li renda meritevoli di aiuto». D’Agostino non vuole entrare nel merito di un problema ma poi in effetti lo fa. E nonostante dubiti che nessuno possa dominare il “problema” se l’omosessualità possa essere “curata” forse uno psicologo avrà qualcosa di più da dire rispetto ad un giurista.
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Nel dibattito esistente sulla legge che riguarda le discriminazioni e le violenze compiute in base all’orientamento sessuale (etero o omo) è sempre molto interessante leggere il punto di vista di Avvenire, organo ufficiale della Conferenza episcopale italiana, e dei suoi articolisti.
Continua ad essere accesa negli Stati Uniti la polemica sugli abusi sessuali commessi da membri del clero nei confronti di minori.
Il mese prossimo sarà in discussione in parlamento il disegno di legge contro l’omofobia ed ovviamente, come per tutti i temi “sensibili”, divampa la discussione tra politici, psicologi, attivisti, giuristi, giornalisti, sacerdoti.
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In Gran Bretagna la Chiesa anglicana ha il suo bel da farsi nel gestire i casi di pedofilia e molte ombre arrivano dal passato. Come
Il 2013 è stato certamente un anno importante per i sostenitori del matrimonio per le coppie dello stesso sesso. In Europa è diventato realtà in Francia e Regno Unito (ad eccezione della Scozia e dell’Irlanda del Nord) ed in Uruguay e Brasile per quanto riguarda il Sud America. Inolre in Oceania la Nuova Zelanda è diventato quest’anno il primo Paese a prevedere questo istituto.
È categorico il professor Nutt, ex consulente del governo britannico sulle droghe, nel definire la messa al bando di droghe come cannabis, ecstasy e Lsd «il peggiore caso di censura scientifica da quando la Chiesa cattolica ha vietato le opere di Copernico e Galileo». Ha inoltre affermato: «Questi ostacoli alla ricerca ed alla terapia sono motivati dalla politica, non dalla scienza. È uno degli esempi più scandalosi di censura scientifica dei tempi moderni. Il divieto di ricerca sulle cellule staminali embrionali da parte dell’amministrazione Bush è l’unico possibile paragone, ma ciò ha colpito solo gli Stati Uniti non il mondo intero».
Non usa mezzi termini il sociologo di area cattolica Massimo Introvigne in un articolo