Prestando ascolto alle nostre innumerevoli richieste, Brunello ha deciso di citare correttamente le fonti da cui attinge. Ed in questo modo ha messo fine alla sua possibilità di spargere notizie false e tendenziose.
Questa mattina compare sul bel sito Pontifesso un brillante articolo a firma di Foxy e del misterioso ed anonimo T. Di Girolamo. L’articolo prende in prestito il contenuto della Lectio Divina tenuta dal Pontefice ai sacerdoti della sua diocesi. Potete leggere la cronaca dell’accaduto attraverso il sito ufficiale delle news vaticane. Ci ha impressionato notare come le parole del Pontefice siano state adorabilmente deformate dal nuovo dinamico duo Pontifesso. Cosa afferma il Santo Padre nel suo intervento? Tra le altre frasi proferite da BXVI, riportiamo la seguente:
L’assenza dell’umiltà distrugge l’unità; umiltà è una fondamentale virtù dell’unità e solo così cresce l’unità del Corpo di Cristo: diventiamo realmente uniti e riceviamo noi la ricchezza e la bellezza dell’unità
Un forte richiamo all’unità, dunque. Un richiamo probabilmente indirizzato proprio ai tradizionalisti, un invito a superare il loro orgoglio per ritrovare l’unità della Chiesa. Un invito che ovviamente non traspare dall’interpretazione di Brunello e socio misterioso, secondo i quali la responsabilità della condizione attuale della Chiesa ricade su:
niente di più o niente di meno che i preti che, per piacere al mondo, per seguire l’applauso o il favore della gente, dimenticano di insegnare la Dottrina certa e pura della Chiesa a vantaggio di visioni sociali, politiche o sindacali, in contrasto con quanto il Magistero insegna. Tanti preti tuttofare, operano in ogni campo, meno che in quello della diffusione della Dottrina ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Questa degradazione delle conoscenze dei fedeli, sono dunque attribuibili in parte alla svogliatezza del Popolo di Dio, ma anche a quel clero secolarizzato, quel clero che va in brodo di giuggiole nel partecipare a convegni, tavole rotonde, cortei sindacali o politici e, come giustamente ha denunciato il Papa, si dimentica di tramandare il Magistero immutabile ed infallibile.
Curioso, a noi pare di leggere l’esatta descrizione di Stanzione: partecipa alle trasmissioni televisive (con la Panicucci), offre la sua benedizione a Scilipoti (e poi scappa a fare la pipì, glissando le telecamere), deforma il Magistero della chiesa evidenziando quello che gli fa comodo (gli Angeli) ed inducendo anche altri in errore (si legga a tal proposito l’articolo di Simone: http://pontilex.org/2011/07/ecco-perche-pontifex-roma-it-non-e-in-comunione-con-la-chiesa-cattolica-magistero-alla-mano/).
Curiosamente, leggendo le parole del Papa, il termine Magistero non compare, o meglio non compare nei termini utilizzati da Brunello e “mistery man Di Girolamo”.
Nella parte conclusiva della lectio divina, il Papa ha osservato che in questi ultimi decenni si è fatto ricorso alla formula “fede adulta”, per dire “emancipata” dal Magistero della Chiesa […]
La vera emancipazione, ha avvertito, è invece proprio liberarsi da questa “dittatura” delle opinioni del mondo. Solo “nella libertà dei Figli di Dio che credono insieme nel Corpo di Cristo”, ha concluso, siamo veramente liberi e capaci di rispondere alle sfide del nostro tempo.
Non ci pare di leggere nelle parole del Santo Padre un richiamo al tradizionalismo, come invece sembrano suggerire gli articolisti Pontifessi con il loro “Magistero immutabile ed infallibile”. Stanti i rilievi di Simone risulta facile affermare che, comunque si vogliano girare e piegare le parole del Pontefice, suonino come un deciso scappellotto ai nostri amici Pontifessi, ai loro “distinguo”, al loro “dio ma”.
Lo ribadiamo, il prete che non rispetta il Magistero e che si discosta dagli insegnamenti in esso contenuti, si presenta come eretico pubblico e come scandaloso esempio per i fedeli; in tempi non troppo lontani, sarebbe stato castigato con giustizia ed anche scomunicato.
Dunque Strazy rischia grosso! Meglio avvisarlo, prima che l’ira del minidio Pontifesso faccia crollare la casa di qualche suo concittadino “per dargli un segnale”…
Cambiando radicalmente argomento, ci piace notare quanto distorti siano certi concetti nella mente di Foxy. Più volte di recente ha menzionato un presunto “diritto di replica” che dovrebbe essere concesso ai cattolici quando vengono menzionati nelle trasmissioni pubbliche. Questo concetto distorto, volto a condizionare la libertà di espressione, potrebbe avere riflessi inaspettati proprio sui poveri articolisti Pontifessi. Ordunque, sarà nostra cura documentare tutti i casi in cui Brunello (o qualche suo accolito Pontifesso) si permetterà di criticare qualche persona o qualche gruppo di persone senza offrire l’opportuno “diritto di replica”. Vigileremo attenti.
Allo stesso modo potremmo chiedere un “diritto di replica” anche alle omelie dei sacerdoti cattolici: all’interno di ogni Santa Messa sarà necessario concedere uno spazio (per l’opportuno diritto di replica) ad un rabbino, ad un imam. Anzi chiediamo venga trasmesso anche un brano di Odifreddi. Per il “diritto di replica”.
Meglio sorvolare poi sul buffissimo gioco di “asterischi” che nasconde l’approssimazione di Brunello. Ci limitiamo a descriverlo mostrandovi quello che si presenta ai nostri occhi in questo momento.
Come concludere questo nostro piccolo contributo? Difficile, dopo aver letto questi bizzarri asterischi… 🙂
Le fonti:
http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/10718-preti-ed-qanalfabetismo-religiosoq-ecco-i-frutti-del-modernismo
http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/spettacolo/10716-la-colossale-disinformazione-di-santoro-di-pietro-e-celentano