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Vado spesso curiosando in giro per il piacere di non rimanere mai senza argomenti di conversazione.

Pontifex e i social network … inutile dire: EPIC FAIL!!

Due segnalazioni al volo: la prima è quella relativa ad una conversazione tra me e pontifexroma sul social network OKNOtizie.

Se volete contribuire andate e commentate. Occorre essere registrati da almeno 15 giorni per commentare più volte la stessa notizia, quindi se avete un solo comment a disposizione giocatevelo bene (in ogni caso se è un social cui vi interessa accedere vi segnalo le informazioni sui budges, e sono a disposizione per ogni chiarimento essendo presente lì dal 2009).

La seconda segnalazione è relativa a Twitter:

Per la legge del contrappasso, come Volpastren ha denunciato Fiorello perché gli ha detto di farsi curare, adesso Volpe & co. dovrebbero beccarsi una bella denuncia da colui cui hanno dato il consiglio di andare da uno psichiatra. Mi pare logico no?

Il silenzio dei Volpastren …

 Negli ultimi giorni, Volpastren ha notevolmente ridotto gli articoli relativi agli spettacoli di Castelucci. Sia perché, forse dal suo punto di vista, il peggio è passato, ma anche perché è stato ampiamente sbugiardato dal cavallo di razza del giornalismo religioso Antonio Socci.

 Intanto nessuna sua intervista nè vera nè finta a Socci, e secondo me la cosa è significativa del fatto che Volpastren sa che con Socci rischia brutto. Se un Pippo Franco qualsiasi può non conoscere Pontifex, Volpastren sa che Socci lo conosce essendo, il secondo, un giornalista religioso.

 Devo darvi conto di un altro articolo di Socci che è ritornato sul tema, facendo notare la ricostruzione di Tornielli in relazione alla lettera del Vaticano:

quella a padre Cavalcoli era una risposta di routine, scritta dagli uffici senza coinvolgere l’entourage papale: non soltanto non è stato investito della questione direttamente Benedetto XVI, ma nemmeno il Segretario di Stato Tarcisio Bertone o il Sostituto Giovanni Angelo Becciu

Volpastren, invece, lo stesso identico giorno, scriveva:

Che abbia scritto la Segreteria di Stato, dimostra che ai piani alti del Palazzo Apostolico, lo sconcerto e l’indignazione siano forti. Ci fa dunque molto piacere che anche la Santa Sede abbia preso una posizione netta e chiara. In assenza di qualsivoglia protesta, i sostenitori di Castellucci avrebbero avuto buon gioco nel dire: ma che cosa volete, se la stessa Chiesa romana non batte ciglio? E invece lo ha fatto e con forza d’urto abbastanza forte. Meglio tardi che mai, si può dire. Certamente, e ben venga questo cambiamento di rotta. La scelta vaticana dimostra, dunque, che le proteste e la indignazione non erano solo una fissazione o un pianto dei cattolici detti integralisti, ma rispondeva e risponde a ragioni serie ben motivate, tanto che un parlamentare cattolico, l’onorevole Scilipoti, ha anche depositato un’interrogazione parlamentare.

Forti di questo tardivo appoggio vaticano, rinnoviamo in nostro no più netto contro la blasfema opera di Castellucci.

Bastava un po’ di buon senso, dice Socci, per capire come stanno le cose. Appunto. Ma il nostro Volpastren non ne ha. Tant’è che Socci commenta:

Mi pare che ce ne sia abbastanza per riflettere da parte di chi aveva reso pubblica questa missiva proponendola come un giudizio del Pontefice e da parte di chi aveva “bevuto” questa cosa credendo di doversi unire alla “fatwa” perché questo sarebbe stato il volere del Papa.

Non fa il nome di Volpastren, ma sembra quasi che lui sia il principale destinatario. A voi la scelta se identificarlo come uno che se l’è “bevuta” o come uno che voleva darla a bere. La summa sulla “fatwa” anti Castellucci è degna di essere citata:

1)   Una enorme pubblicità allo spettacolo che era già stato rappresentato in molte città italiane senza che nessuno se ne accorgesse: di sicuro Castellucci può ringraziare gli “indignati” cattolici perché ha il teatro pieno e sta su tutti i giornali;

2)  Una figuraccia da parte dei cattolici che sui media sono stati rappresentati come intolleranti e bramosi di censura e di bavaglio

3)  La sensazione di una divisione all’interno della Chiesa e persino fra i vescovi (come se alcuni fossero conniventi con chi tresca con Lucifero e altri fossero i puri paladini della fede….)

4)  Il Papa che è stato “trascinato” in questa faccenda, esponendo così il Magistero laddove nulla è stato detto dal Papa stesso…

5)  Tanti cattolici in buona fede persuasi che testimoniare Cristo consista nel “criminalizzare” la disperazione umana invece di testimoniare con amicizia l’amore sperimentato, la carezza del Nazareno.

Ci sarebbero altre voci in questo disastroso bilancio, ma mi fermo qui. Resta la tristezza….

Resta la tristezza, appunto. Ma il top del top è l’elogio della merda fatto da Socci. Ricordate come Volpastren & co. se la presero a male per Fiorello e Benigni? E per Socci niente? No, tranquilli, anche per Socci.

 Socci nel suo post scrive:

Continuo a ricevere per mail la registrazione di una intervista a Castellucci in cui costui, con parole estreme e certo da artista, non da teologo, da uomo in ricerca, non da cristiano, dice il suo desiderio di stabilire un ponte fra l’escatologico e lo scatologico, cioè fra la luce di Dio e la merda della condizione umana.

 Non ci è dato sapere se quel video gli proviene da mittenti diversi o se è la stessa persona a mandargli più volte lo stesso video, quasi configurando il reato di stalking (un po’ come quel B.V. stalker murattiano arrestato in flagranza di reato su cui Volpastren non ha mai voluto raccontarci nulla). Sta di fatto che sembra proprio il video di cui parlava Carletto Di Pietro su Pontifex alcuni giorni fa.

 Tre i “sospettati”: Volpstren, Cidippi … ehm Carletto, Francesco Colafemmina che ha realizzato il video (caricato su You Tubeda tal militiamichaelis).

 Ricorda, Volpastren, tutte le volte che hai criticato Fiorello e Benigni, e pure Castellucci, che è Lui che, per folle amore nostro, ha voluto nascere in una stalla merdosa ed è Lui che è morto in quel modo orribile!!!!”

Sfigaten!!

 Purtroppo no, non sono riuscito a sapere se B.V. avvocato stalker residente a Murat sia Bruno Volpe, avvocato, residente a Murat in via De Rossi 27 (come appare dalla registrazione del sito Pontifex).

 E lo scoop che avevo anticipato non riguarda nemmeno l’articolo spuntato il 23 gennaio scorso sugli ospizi – lager a Sanremo. Guarda caso subito dopo che io avevo segnalato la totale assenza nella settimana precedente di ogni considerazione di sorta sul tema. Le coincidenze della vita!

 Forse uno scoop potrebbe essere che Volpastren dà del tu ad Albano? Forse, ma non dopo la notizia che ho ritrovato.

 Scoop che non è nemmeno l’intervista a Scilipotens, la quale, piuttosto, si caratterizza per due cose: in primo luogo perché Volpastren, da perfetto giornalista pubblicista con trentennale esperienza, con magistrale varietà di linguaggio, usa due volte in tre righe l’espressione “non le manda a dire”. Errore, se ci pensate, già fatto quando ha compiuto due volte consecutive a Monsignor Babini la stessa domanda, peraltro ottenendo due risposte diverse.

In secondo luogo, Volpastren usa il solito trucchetto per far vedere che interloquisce con Scilipotens: inserisce in due punti un paio di frasette per spezzettare il discorso unico e farlo apparire inframmezzato da domande che non ha fatto.

 Lo scoop è il seguente. Ricordate Antonio Socci? Dunque Antonio Socci è stato definito da Volpastren, nel dicembre 2008 “genio e sregolatezza (più genio) del giornalismo religioso”. O il 20 febbraio 2009 “un grande del giornalismo religioso” “un nome, una garanzia di serietà ed anche di competenza”; “purosangue dell’informazione religiosa”(6 marzo 2009); “se lo dice lui c’è da credergli visto che dice pane al pane e vino al vino” (27 settembre 2009). Ah, ho gli screen shot di tutto, Volpastren: non farti venire in mente di cancellare gli articoli. Grazie.

 Dopo tutto questo slinguazzamento tra Volpastren e Socci, qualcosa si rompe il 21 maggio 2010, su alcune tesi relative al terzo segreto di Fatima. Ma nonostante tutto Socci resta “comunque era e resta un signor giornalista degno della massima stima e considerazione”.

 Da quel momento in poi, Volpastren comincia a scopiazzare pari pari molti articoli di Socci, prevalentemente pubblicati su Libero (di seguito una selezione di dieci editoriali scopiazzati, ma ce ne sono altri 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10). Ora, a parte il fatto che colpisce come uno come Volpastren, sempre attento al proprio diritto d’autore, poi non pubblichi mai un link degli articoli che copi, è interessante vedere come non abbia copiato un articolo molto interessante apparso sul blog di Socci (peraltro presente anche nel blog roll di Pontifex, come da screen shot che all’occorrenza allegherò casomai sparisse).

 Eppure l’articolo di Antonio Socci è sullo spettacolo di Castellucci, il tema tanto caro in questi giorni a Volpastren. Il genio del giornalismo religioso parla dell’argomento principe trattato su Pontifex e Volpastren non ne fa manco una citazione?

Il fatto è che Socci, purosangue del giornalismo religioso, dice quanto segue:

Il fatto che alcuni “giornalisti cattolici”, invece di andare a cercare qui (nel sito della Chiesa francese che ebbe a che fare con le prime rappresentazioni della pièce di Castellucci) si siano messi a cercare come inquisitori – e rilanciare – dei brani di Castellucci da interpretare malevolmente, stravolgendone il senso (e senza mai pubblicare i bellissimi testi suoi che avrebbero fatto capire il suo retroterra) la dice lunga sulla mala fede di questa operazione.

Chi saranno questi “giornalisti cattolici”? Socci non lo dice, ma a me verrebbe una certa ideuzza. E in conclusione:

Per quanto riguarda le veglie di preghiera “di riparazione” vanno sempre bene e sono preziose: magari però sarebbe bene “riparare” in riferimento ai nostri peccati (che sporcano il volto di Cristo), prima dei peccati altrui.

Per non essere come gli scribi e i farisei che amavano puntare il dito sugli altri e battere il pugno sul petto altrui anziché sul proprio.

Che, mi permetto di aggiungere, non è proprio quello che dice Volpastren sullo spettacolo di Castellucci, ma anzi in netto contrasto. Pare proprio che Socci risponda a Volpastren.

EPIC FAIL VOLPASTREN!! Hai perso, paga pegno. Sfigaten!

p.s. scommettiamo che entro i prossimi 7 giorni, Volpastren ci delizierà con un esilarante articolo sul tema e farà sparire il blog di Socci dal blogroll di Pontifex? O, meglio, farà una pseudo intervista a Socci in cui cercherà di smentirmi?

Le priorità della vita secondo Pontifex.

  Intervengo in modo assolutaente stringato e sintetico, solo per far notare che su Pontifex ritengono molto più importante criticare Castellucci con paginate e paginate di emeriti pontifeSSi che pontificano senza sapere di cosa parlano, mentre non ho letto nemmeno una parola di sdegno per la processione religiosa in omaggio a San Catello che ha reso omaggio al boss (ai domiciliari) di Castellammare di Stabia, letteralmente fermandosi sotto il suo balcone. Inutile segnalare lo sdegno giustissimo del sindaco Bobbio e devo dire anche della Curia che intende collaborare per evitare simili porcate. E dire che ne ha parlato Gramellini sabato sera da Fabio Fazio.

  Analogamente nessun intervento in relazione a quei malati picchiati e strattonati nella casa di cura a Sanremo. Dimostrazione di quanto siano lontani Volpastren & co. dal cristianesimo, che predica di star vicino agli ammalati, che condanna la criminalità (do you remember non uccidere & non rubare?). Dimostrazione di quali siano le loro priorità.

 Una vecchia storiella orientale, quanto mai appropriata, recita così:

Un cieco andato dal saggio del villaggio, vuole sapere com’è il colore verde. In risposta, il saggio usa una metafora. “Il colore verde è come un morbido velluto”. Così il cieco se ne va soddisfatto. Passano i mesi e un altro cieco finisce dal saggio con la medesima domanda. “E’ come una brezza di primavera” ottiene in risposta…e se ne va soddisfatto. La storia finisce con entrambi i ciechi, nella piazza del villaggio, che se le danno di santa ragione, ognuno sostenendo le proprie ragioni benché nessuno dei due abbia mai visto il colore verde.

Curioso davvero.

Curioso davvero che Volpastren, e tutti quelli come lui, che vantano una fede incrollabile e si propongono di riportare il Verbo così com’è, poi temano lo spettacolo di Castellucci il quale, senza la loro pubblicità, forse non avrebbe avuto la stessa attenzione dei giornali. Come se il loro dio fosse veramente mini. Come se dogmi che hanno superato i secoli, crollassero per Castellucci.

Curioso, invece, che molti dei relativisti-modernisti-laici-atei-omosessuali siano molto più democratici e sotto questo profilo sicuri e tolleranti, in quanto anche se c’è qualcosa che li irrita o che non coincide con le loro idee, molte volte non ne chiedono la rimozione.

Analogamente accade, su più larga scala, in relazione ad aborto, divorzio, convivenza e sessualità: una mentalità laica non impone a nessuno (men che meno ai cattolici) di divorziare o di abortire o di convivere. Una mentalità dogmaticocattolica lo vieta a tutti.

Curioso davvero …..

In origine fu Babinix.

In origine a smentire fu Babinix. Volpastren reagì con veemenza. Inviando anche diffide extragiudiziali a Babinix e ad Enzo Bianchi (se riuscite ad aprire il pdf, perché io non riesco). Volpastren, comunque, disse che aveva intrapreso tutte le vie legali per non far calpestare vilmente la dignità di Pontifex. Avrebbe dovuto spiegarci. Avrebbe dovuto depositare addirittura querele contro Babinix e contro chiunque avesse osato riprendere la smentita di costui senza  aver poi fatto cenno alle precisazioni di Pontifex. Fino al punto di minacciare di svelare ulteriori conversazioni private contenenti giudizi compromettenti. E siamo al 18 aprile 2010.

Il 31 maggio 2010, invece, Volpastren intervista Babinix senza aver fatto alcun cenno intermedio nè su Pontifex nè nella sua intervista. Come se nulla fosse successo. E gli pone anche due volte la stessa domanda, ottenendo due risposte diverse.

Ma che il rapporto tra i due fosse incrinato lo si vede il 2 giugno 2010, quando Babinix mette le mani avanti e dice che giudica sulla base di quello che gli viene raccontato da Volpastren. E soprattutto che per un po’ chiude perché stanco. Difatti sette giorni dopo, Volpastren torna alla carica. La datazione di tutti gli articoli potete reperirla digitando nel motore di ricerca pontifesso Babini.

E siamo al 9 giugno 2010. Ma poi il rapporto a quanto pare si recupera. Da allora in poi una sessantina di interviste a Babini e una decina di editoriali in cui lo si nomina. In totale una settantina di articoli in cui lo si elogia sperticatamente. Non mi risultano ulteriori informazioni su diffide, querele e processi. Men che meno che siano stati resi pubblici i nastri con le interviste.

Nel frattempo ha smentito Iva Zanicchi, ma per colpa della nota lobby omosessualista, poi il professor Bruno ha smentito Volpastren, poi ha smentito Repubblica e poi ha smentito se stesso. Ma si sa, tutti i cattolici o presunti tali con chi si chiama Bruno non ha mai avuto un grande rapporto. Vedasi quel frate dominicano nolano che aveva (in ordine) cognome e nome di un ex calciatore. 🙂

Poi per un periodo Babinix è sparito per davvero ed è arrivato Padre Amorf. Il quale adesso nega di aver detto che Monti è un massone. Dal canto suo, Volpastren dice che è solo fango gettato su Pontifex. In realtà sono solo soldi che gli entrano in saccoccia.

Sono sicuro che Volpastren non caccerà mai le interviste. Tutte le volte che ho ritrovato le fonti da cui ha sparlato alla bene  e meglio è emersa una realtà diversa da quella che lui aveva  riprodotto. Vai a capire se per incapacità o per malizia. Ma mentre, per esempio, Iva Zanicchi non appare più su Pontifex, Babinix è ritornato plurime volte. Anche Bruno, per smentire e rismentire.

E poi un dubbio: se io voglio intervistare Giancarlo Giannini, Antonello Venditti, Al Bano, Pippo Franco e Massimo Boldi (gli ultimi due peraltro spariti) non so nemmeno da dove cominciare. Li intervisto per mail o per telefono? Allora, Volpastren, informami: come fai a procurarti i numeri di telefono di tutta questa gente?

Volpastren poi non lamentarti se uno pensa che sei un c…… uno che dice sciocchezzuole.

Attentato al cinema Espace Saint Michel.

Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 1988, un gruppo di integralisti cattolici per protestare contro la proiezione de “L’ultima tentazione di Cristo” appiccò un incendio al cinema Saint Michel. Il film di Scorsese, per chi non lo ricordasse, aveva destato forte scalpore in quel periodo e l’AGRIF (gruppo di cattolici tradizionalisti, vicini all’estrema destra) tramite cinque suoi militanti (arrestati e condannati nel 1990) diede sfogo alla protesta con quest’atto incendiario.

Orbene: finché le proteste su Pontifex rimangono civili, tanto di guadagnato. Siamo un paese libero. Perché passino gli appelli di Riscossa Cristiana contro lo spettacolo immondizia, passi la mobilitazione e la preghiera di riparazione contro l’allerta blasfemia, ma ricordiamoci che gli esaltati potrebbero enfatizzare le parole.

E Volpastren l’ha fatta fuori dal vaso cambiando il titolo al post di Sandro Pasquino e assimilando i bimbi in scena nello spettacolo di Castellucci ai bambini che subiscono abusi dai pedofili. E, a contrario, paragonando l’utilizzo da parte di Castellucci di bambini in una rappresentazione teatrale, seppur controversa, ad un abuso pedofilo. C’è materiale per una denuncia da parte di Castellucci (e anche da parte di Pasquino che indebitamente s’è visto cambiare il titolo con uno al limite della diffamazione) e c’è materiale per temere che la tensione salga ancora a seguito di questo cambio.

Spero per Volpastren che al Teatro Parenti nè a Castellucci e men che meno ai bambini non succeda alcunché. Non vorrei ritrovarmi a parlare di mandanti morali o di esaltati che hanno compiuto gesti insani a difesa del cattolicesimo. Mai come adesso le parole di Padre Maggi mi sembrano appropriate.

Spero Volpastren abbia le prove [AGGIORNATO]

Romeo Castellucci, per chi non lo sapesse è il regista di uno spettacolo che diversi esponenti su Pontifex hanno definito blasfemo,  volgare e via considerando. Non mi esprimo sullo spettacolo perché non l’ho visto, ma spero solo che Volpastren & co. abbiano i sufficienti appoggi per dimostrare che abusa dei ragazzini solo perché nello spettacolo imbrattano il volto di Cristo.

E non finisce qui: l’autore dell’articolo pubblicato ieri su Pontifex è Sandro Pasquino, il quale effettua una serie di considerazioni sulla sessualità dei bambini, nel merito delle quali non mi soffermo (peraltro le ho lette sommariamente, quindi non saprei nemmeno come commentare). Ma l’articolo originale di Sandro Pasquino è “Chi abusa dei nostri figli“. Che con Castellucci non c’entra nulla. Forse manco sa chi è.

Il titolo è stato cambiato da Pontifex, per loro stessa ammissione:

Volpastren, per dirla in giuridichese, se non hai le prove che quello che fa Castellucci è un abuso al pari della pedofilia, sappi che, per dirla in giuidichese, so’ cazzi!!

AGGIORNAMENTO.

Il video che ho linkato a detta di Andrea è un video delle prove dello spettacolo. Non avendolo visto, non ho modo di poter confermare o di poter smentire. Per completezza ne do comunque conto.

Da parte mia ho solo fatto una stringata sintesi dei nove (e dico nove) articoli che parlano di Romeo Castellucci per far capire chi fosse Castellucci, e cosa dicesse Pontifex per poi giungere alla conclusione che era la cosa per me più importante.

Evito di dare troppo spazio alle pagine pontifeSSe e per assicurarne di più ai loro criticabilissimi contenuti e per questo inserisco lo screen shot:

Mettere le virgolette alla frase “nello spettacolo imbrattano il volto di Cristo” avrebbe aiutato visivamente a comprendere che non era un mio pensiero, ma non essendo una citazione vera e propria, ma come detto una sintesi, ho ritenuto non fosse necessario, anche perché la frase completa, come detto da admin, è palese nel suo significato: è quindi palese che non è una mia opinione che poche righe prima ho affermato di non avere.

Per fin troppo ovvi motivi di spazio e di opportunità (cerco di linkare il sito Pontifex solo per lo stretto indispensabile) non ho fatto un’analisi dei singoli articoli, ritenendo poco pratico e poco leggibile aggungervi quadri sinottici e recensioni critiche ulteriori, ritenendo più utile ai nostri fini far notare al lettore più attento e sveglio come si contestasse su Pontifex Roma qualcosa di cui non si ha idea, con metodi che potrebbero mettere a rischio la mondezza della propria fedina penale.

Mi rendo conto che quest’operazione di alta generosità, possa spiazzare, ma tant’è.

Pecunia non olet, Volpastren.

Solo un commento al volo: davanti ai soldi, Volpastren, se ne frega poco di pubblicare le pubblicità di incontri gay che, a suo dire, sarebbero così anormali e così una malattia.Dato che la pubblicità Google usa un sistema per parole chiave, è normale che tutte le volte che Volpastren parla di gay, appariranno pubblicità analoghe. Per evitare il contrasto, Volpastren dovrebbe evitare di parlare dei gay, oppure togliere la pubblicità. Ma sapendo com’è attaccato ai soldi non farà nè l’una nè l’altra cosa.

Quasi come se, peraltro, sperasse che un gay dopo aver letto le sciocchezze che scrive su di lui e sui suoi cari, ammesso che le legga, al posto di un travaso di bile clicchi su quelle pubblicità. EPIC FAIL VOLPASTREN.

p.s. la frase del Papa, evidenziata, è sintomatica di come Volpastren sia in contrasto con il cattolicesimo. Basterebbe questo …

Il minidio pontifeSSo colpisce ancora.

Non mi stancherò mai di ripetere che l’idea di un dio che permette il male è un’idea che non ha nè capo e nè coda. Quanto meno logica. In ogni parte del mondo, ogni giorno, accadono disgrazie piccole e grandi. Non di tutte, ovviamente, nè siamo a conoscenza. In ogni parte del mondo, poi, ci sono peccatori piccoli o grandi che siano essi. Trovare, quindi, una correlazione tra eventi naturali più o meno catastrofici e peccati commessi, è decisamente facile per un verso, ma decisamente impossibile stabilirne il nesso di causalità. Farlo significherebbe arrogarsi un arbitrio non indifferente di interpretare che con una determinata sciagura in un determinato posto quel minidio volesse sanzionare Tizio e non Caio.

Tanto più strana è la cosa, se si pensa che questo dio pontifeSSo così potente e così perfetto non sia dotato nemmeno di un cellulare o di un qualsivoglia mezzo pacifico per convertire i peccatori o quanto meno per avvertirli o per sanzionarli senza andare alluvioni e terremoti colpendo persone innocenti. Per intenderci, un minidio che sia potente al punto tale da mandare un alluvione, non riesce a fulminare Crozza nè Jovanotti se lo volesse. Mah!

Ma mettiamo per un attimo che tutto ciò che Volpastren va affermando sia vero, anche se sappiamo perfettamente che è una castroneria abnorme: abbiamo già detto che se vale per Jovanotti e per Crozza, dovrebbe valere anche per Scilipoti: offende gli omosessuali, e si allaga Barcellona Pozzo di Gotto; offende Paola Concia e ha un attacco hacker al suo sito e si trova una testa mozzata di gatto dinanzi casa. Se dovessi usare la logica pontifeSSa ci sarebbe un nesso causa-effetto non indifferente.

Solo che Scilipotens rilascia interviste e dichiarazioni preziosissime (nel vero senso della parola). Scilipoti attrae l’attenzione, nel bene e nel male. Quindi Volpastren spera di vivere di riflesso. Sono sicuro che se Scilipoti non avesse invitato don Stanzione a suo tempo e poi non avesse rilasciato interviste a Volpastren adesso probabilmente anche Volpastren seguirebbe la sua stessa logica e direbbe queste cose di Scilipotens.

Ma il minidio pontifeSSo non colpisce solo Scilipotens. Colpisce anche lo stesso Volpastren. Il mare ha restituito il corpo di un ragazzo verso il quartiere Palese a Bari e non ci crederete: il quartiere Palese a Bari confina col quartiere Santo Spirito. Chiaro riferimento religioso.

Non bastasse lo Stadio San Nicola (altro riferimento religioso) perde pezzi. E già due anni fa (nel 2009) poco dopo l’apertura di Pontifex Roma nel 2008, il San Nicola ebbe un problema analogo. Peccato che una strada vicino lo Stadio si chiami Nicola Vernola (e non Nicola Vendola), altrimenti Volpastren si sarebbe divertito a pensare che era un avvertimento per il suo caro amichetto.

Peggio mi sento, se penso alla sparatoria a Via Nicolai, a poche decine di metri da dove abita Volpastren. Chiaro avvertimento che la strada intrapresa da Pontifex fino ad oggi non è quella giusta. Anzi, Volpastren, visto che so benissimo che da casa tua a Via Nicolai devi solo girare l’angolo, perché non ci dai ragguagli? Vai, fatti una passeggiatina e facci sapere novità.

Il tutto senza contare il povero vecchietto che s’è suicidato sempre nel quartiere Murat a Bari e tralasciando l’ormai arcinoto stalker B.V. avvocato 49enne, sempre residente a Murat, arrestato in flagrante mentre appendeva fegati e disegnava croci.

Volpastren, anche questi sono mali permessi dal tuo minidio per quello che hai combinato? Oppure questi danni sono per colpire Vendola ed Emiliano, visto che San Nicola è il santo patrono di Bari, visto che lo Stadio è di proprietà del Comune ed il quartiere Palese è anche vicino all’aereoporto, di proprietà statale? Sarà per questo allora? Chi stabilisce, dunque, cosa vuole dirti il tuo minidio? Tu? Bella barzelletta, complimenti.

Finito di scompisciarmi per la barzelletta, mi permetto di andare anche un po’ a ritroso, ci ho preso gusto.

Il 30 ottobre 2011 Padre Amorth se la prende coi gay, il giorno dopo all’ospedale di Venere di Carbonara di Bari fumo a volontà da una canna fumaria che dà problemi. Il 6 novembre 2011 ti schieri nuovamente contro Elton John. Dici che i gay sono diversi ed anche contro natura, un vilipendio alla giusta armonia del creato. Il tuo minidio non se lo fa ripetere e dal 7 novembre fino al 10 novembre manda a Bari un nubifragio e maltempo in genere.

Vado avanti? Sono convinto che se mi metto a spulciare dal 2008 ad oggi dopo quasi tutte le pontifeSSerie che scrivi a Bari e dintorni è successo qualcosa. Sarà saltato un tombino, sfondata una strada, abbattuto un albero o uccisa una persona. Stando al tuo ragionamento dovrebbero rinchiuderti.

Nel frattempo stai attento a B.V., noto stalker nel tuo quartiere. Non sia mai che il tuo minidio te lo faccia incontrare. 😀