Negli ultimi giorni, Volpastren ha notevolmente ridotto gli articoli relativi agli spettacoli di Castelucci. Sia perché, forse dal suo punto di vista, il peggio è passato, ma anche perché è stato ampiamente sbugiardato dal cavallo di razza del giornalismo religioso Antonio Socci.
Intanto nessuna sua intervista nè vera nè finta a Socci, e secondo me la cosa è significativa del fatto che Volpastren sa che con Socci rischia brutto. Se un Pippo Franco qualsiasi può non conoscere Pontifex, Volpastren sa che Socci lo conosce essendo, il secondo, un giornalista religioso.
Devo darvi conto di un altro articolo di Socci che è ritornato sul tema, facendo notare la ricostruzione di Tornielli in relazione alla lettera del Vaticano:
quella a padre Cavalcoli era una risposta di routine, scritta dagli uffici senza coinvolgere l’entourage papale: non soltanto non è stato investito della questione direttamente Benedetto XVI, ma nemmeno il Segretario di Stato Tarcisio Bertone o il Sostituto Giovanni Angelo Becciu
Volpastren, invece, lo stesso identico giorno, scriveva:
Che abbia scritto la Segreteria di Stato, dimostra che ai piani alti del Palazzo Apostolico, lo sconcerto e l’indignazione siano forti. Ci fa dunque molto piacere che anche la Santa Sede abbia preso una posizione netta e chiara. In assenza di qualsivoglia protesta, i sostenitori di Castellucci avrebbero avuto buon gioco nel dire: ma che cosa volete, se la stessa Chiesa romana non batte ciglio? E invece lo ha fatto e con forza d’urto abbastanza forte. Meglio tardi che mai, si può dire. Certamente, e ben venga questo cambiamento di rotta. La scelta vaticana dimostra, dunque, che le proteste e la indignazione non erano solo una fissazione o un pianto dei cattolici detti integralisti, ma rispondeva e risponde a ragioni serie ben motivate, tanto che un parlamentare cattolico, l’onorevole Scilipoti, ha anche depositato un’interrogazione parlamentare.
Forti di questo tardivo appoggio vaticano, rinnoviamo in nostro no più netto contro la blasfema opera di Castellucci.
Bastava un po’ di buon senso, dice Socci, per capire come stanno le cose. Appunto. Ma il nostro Volpastren non ne ha. Tant’è che Socci commenta:
Mi pare che ce ne sia abbastanza per riflettere da parte di chi aveva reso pubblica questa missiva proponendola come un giudizio del Pontefice e da parte di chi aveva “bevuto” questa cosa credendo di doversi unire alla “fatwa” perché questo sarebbe stato il volere del Papa.
Non fa il nome di Volpastren, ma sembra quasi che lui sia il principale destinatario. A voi la scelta se identificarlo come uno che se l’è “bevuta” o come uno che voleva darla a bere. La summa sulla “fatwa” anti Castellucci è degna di essere citata:
1) Una enorme pubblicità allo spettacolo che era già stato rappresentato in molte città italiane senza che nessuno se ne accorgesse: di sicuro Castellucci può ringraziare gli “indignati” cattolici perché ha il teatro pieno e sta su tutti i giornali;
2) Una figuraccia da parte dei cattolici che sui media sono stati rappresentati come intolleranti e bramosi di censura e di bavaglio
3) La sensazione di una divisione all’interno della Chiesa e persino fra i vescovi (come se alcuni fossero conniventi con chi tresca con Lucifero e altri fossero i puri paladini della fede….)
4) Il Papa che è stato “trascinato” in questa faccenda, esponendo così il Magistero laddove nulla è stato detto dal Papa stesso…
5) Tanti cattolici in buona fede persuasi che testimoniare Cristo consista nel “criminalizzare” la disperazione umana invece di testimoniare con amicizia l’amore sperimentato, la carezza del Nazareno.
Ci sarebbero altre voci in questo disastroso bilancio, ma mi fermo qui. Resta la tristezza….
Resta la tristezza, appunto. Ma il top del top è l’elogio della merda fatto da Socci. Ricordate come Volpastren & co. se la presero a male per Fiorello e Benigni? E per Socci niente? No, tranquilli, anche per Socci.
Socci nel suo post scrive:
Continuo a ricevere per mail la registrazione di una intervista a Castellucci in cui costui, con parole estreme e certo da artista, non da teologo, da uomo in ricerca, non da cristiano, dice il suo desiderio di stabilire un ponte fra l’escatologico e lo scatologico, cioè fra la luce di Dio e la merda della condizione umana.
Non ci è dato sapere se quel video gli proviene da mittenti diversi o se è la stessa persona a mandargli più volte lo stesso video, quasi configurando il reato di stalking (un po’ come quel B.V. stalker murattiano arrestato in flagranza di reato su cui Volpastren non ha mai voluto raccontarci nulla). Sta di fatto che sembra proprio il video di cui parlava Carletto Di Pietro su Pontifex alcuni giorni fa.
Tre i “sospettati”: Volpstren, Cidippi … ehm Carletto, Francesco Colafemmina che ha realizzato il video (caricato su You Tubeda tal militiamichaelis).
Ricorda, Volpastren, tutte le volte che hai criticato Fiorello e Benigni, e pure Castellucci, che è “Lui che, per folle amore nostro, ha voluto nascere in una stalla merdosa ed è Lui che è morto in quel modo orribile!!!!”