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Informazioni su Cagliostro

Giuseppe Giovanni Battista Vincenzo Pietro Antonio Matteo Balsamo, noto con il nome di Alessandro, Conte di Cagliostro o più semplicemente Cagliostro (Palermo, 2 giugno 1743 – San Leo, 26 agosto 1795), è stato un avventuriero, massone, mago, guaritore, esoterista e alchimista italiano. Dopo una vita errabonda spesa tra imbrogli nelle varie corti europee, fu condannato dalla Chiesa cattolica al carcere a vita per eresia e rinchiuso nella fortezza di San Leo.

Usa: educazione sessuale ed accesso ai contraccettivi salvano gli adolescenti da gravidanze indesiderate

Sono in netto calo negli Stati Uniti le gravidanze tra gli adolescenti confermando un trend che dura ormai da vent’anni: a rivelarlo è il prestigioso settimanale Time prendendo come riferimento uno studio dell’U.S. Center for Disease Control and Prevention (CDC).
Le gravidanze tra gli adolescenti – dal 2007 al 2011 – sono diminuite almeno del 15 per cento in quasi tutti gli Stati (nel West Virginia e nel North Dakota non ci sono stati cambiamenti significativi): negli Stati dell’Arizona, del Colorado, dell’Idaho, del Nevada e dello Utah il tasso di gravidanze adolescenziali si è ridotto addirittura del 30 per cento.
Nel 2011 il tasso di gravidanze adolescenziali (ossia gravidanze comprese tra i 15 ed i 19 anni) si è attestato a 31,1 nascite ogni mille adolescenti con un calo del 25 per cento rispetto al 2007 quando, su 1000 adolescenti, il 41,5 aspettava un bambino: il tasso registrato nel 2011 è il più basso mai rilevato dal Cdc.
Secondo Bill Albert, direttore della campagna nazionale per prevenire le gravidanze adolescenziali ed indesiderate, la risposta a questi risultati nasce da una combinazione di meno sesso e più contraccezione. Aggiunge: «Gli adolescenti hanno un maggior numero di metodi di contraccettivi da scegliere e l’assortimento di metodi contraccettivi non è stato mai talmente vasto». Continua a leggere

Oidce: libertà religiosa e di espressione ma solo per i cattolici.

Nuovo rapporto di Oidce (Observatory on Intolerance and Discrimination against Christians in Europe), la Ong con sede in Austria, sulle presunte discriminazioni che subirebbero i cristiani in Europa.
Per Oidce il diritto alla libertà religiosa non è solo un diritto individuale, ma si applica anche, come un diritto collettivo, alle comunità religiose che comprende tra l’altro il diritto di regolarsi secondo proprie norme.
Il primo capitolo della Ong è dedicato ai limiti imposti da alcuni Stati all’obiezione di coscienza.
Secondo Oidce la «libertà di coscienza permette ad un credente di vivere secondo le esigenze della sua fede, che dà senso alla sua vita. Limitare o negare un individuo il diritto alla libertà di coscienza, priva questo diritto di significato e viola l’autonomia personale come requisito principale della dignità umana».
L’obiezione di coscienza – secondo Oidce – non dovrebbe essere applicata solo su questioni riguardanti le pratiche abortive e la somministrazione della pillola del giorno dopo ma anche per quanto riguarda i matrimoni omosessuali. Infatti la Ong denuncia – tra le altre – che «in diversi Paesi i proprietari di immobili per cerimonie nuziali non sono autorizzati a rifiutare la loro proprietà per coppie omosessuali» perché «la licenza pubblica di svolgere atti di diritto civile in un edificio privato è spesso legata ad accettare le regole del governo, senza possibilità di obiezione di coscienza». Oidce – ad esempio – denuncia il caso belga dove gli ufficiali dello stato civile «non hanno il diritto di fare riferimento alla loro coscienza per rifiutare la registrazione di un matrimonio gay come un atto civile» mentre «i proprietari di luoghi in cui si svolgono cerimonie nozze non possono rifiutare di ospitare matrimoni gay». Continua a leggere

Aborto negli Usa: sconfitta per i no-choice dell’Arizona e dell’Idaho.

Martedì la Corte d’Appello del 9° Distretto degli Stati Uniti ha abolito il divieto dello Stato dell’Arizona di abortire dopo la ventesima settimana di gravidanza in assenza di una emergenza medica.
La Corte d’Appello ha sentenziato che la legge viola il diritto costituzionale della donna di interrompere una gravidanza prima che il feto sia in grado di sopravvivere al di fuori dell’utero. La “vitalità” di un feto è generalmente considerata a partire dalla ventiquattresima settimana. Altri nove Stati americani hanno stabilito divieti simili a partire dalla ventesima settimana di gravidanza o prima. Molti di questi divieti sono stati messi giudicati illegali da altri tribunali.
Il giudice Marsha Berzon, scrivendo per la corte composta da tre giudici, ha detto che tali divieti prima che il veto sia vitale violano una lunga serie di sentenze della Corte Suprema degli Stati Uniti a partire dalla storica sentenza Roe vs Wade del 1973. Il giudice ha scritto che «una donna ha il diritto costituzionale di scegliere di interrompere la gravidanza prima che il feto sia vitale». Continua a leggere

Gli uccrociati coniano una nuova parola: espluà!

Cari lettori,
un breve post per informarvi che nella lingua italiana è entrato un nuovo neologismo: “espluà”.
Procediamo per gradi. Apro il blog dell’Unione Cristiani Cattolici Razionali e trovo un interessante articolo (“Furio Colombo paragona la marcia pro life al terrorismo”) relativamente ad alcune dichiarazioni in merito alla marcia contro l’aborto di qualche giorno fa a Roma.
A metà lettura una frase mi incuriosisce: «Pochi giorni fa scrivevamo scandalizzati che a questa manifestazione non è arrivato nessun insulto, nessuna accusa di terrorismo, fondamentalismo, fanatismo ecc. Nessuno ha minacciato di buttare una bomba come invece è stato fatto per i manifestanti francesi contro il matrimonio omosessuale» (grassetto e link loro, ndr). Resto scandalizzato: com’è possibile che qualcuno abbia addirittura minacciato di buttare una bomba su una manifestazione? Le idee altrui (e le persone che perorano tali idee) devono essere sempre rispettate. Apro il link proposto ma non trovo nessun riferimento (neanche velato) a minacce di bombe: da dove avranno attinto questa notizia i nostri amici uccrociati? Mistero della fede!
Continuo la lettura e mi trovo davanti ad una parola misteriosa, affascinante, quasi onomatopeica (anche se ricorda uno sputo): espluà. Continua a leggere

Uccrociati: l’omofobia non c’entra nulla con le nozze gay. L’Unione Europea li smentisce.

Unione Cristiani CattoliciIl 17 maggio è stata proclamata giornata nazionale contro l’omofobia ed – oltre a manifestazioni in tutta Italia – rappresentanti del mondo delle istituzioni e del mondo politico si sono espressi contro le discriminazioni subite dagli omosessuali. Questo è quanto ha scritto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia: «Esprimo la mia vicinanza a quanti sono stati vittime di intollerabili aggressioni e a quanti subiscono episodi di discriminazione che hanno per oggetto il loro orientamento sessuale. Un pensiero particolare va a quei giovani che per questo hanno subìto odiosi atti di bullismo che, oltre ad aggravare le manifestazioni di discriminazione, alimentano pregiudizi e dannosi stereotipi. Come ho più volte ribadito la denuncia e il contrasto all’omofobia devono costituire un impegno fermo e costante non solo per le istituzioni ma per la società tutta: in questo senso la cultura del rispetto dei diritti e della dignità della persona ha già trovato significative espressioni sul piano legislativo e deve trovare piena affermazione in primo luogo nella famiglia, nella scuola, nelle varie realtà sociali e in ogni forma di comunicazione. In momenti di difficoltà economica – come quelli che stiamo attraversando – più che mai è necessario vigilare affinché il disagio sociale non concorra ad acuire fenomeni di esclusione gravemente lesivi dei valori costituzionali di uguaglianza e solidarietà su cui si deve fondare una convivenza civile».
A questo messaggio si uniscono – per fortuna – gli uccrociati del blog Uccr (Unione cristiani cattolici ir-razionali) che dedicano alla giornata nazionale contro l’omofobia un articolo dal titolo “Ma l’omofobia non c’entra nulla con le nozze gay”. C’è da essere contenti che anche gli uccrociati condannino l’omofobia ed abbiano fatto un passo in avanti rispetto alla “non condanna” dell’omofobia di qualche mese fa. Continua a leggere

Matrimonio omosessuale: un predicatore laico ed un medico in pensione mettono “sotto accusa” gli psichiatri inglesi.

Su Tempi la giornalista Benedetta Frigerio – che sul suo profilo Twitter si definisce «cattolica bambina e ciellina» – dedica un articolo alle accuse mosse al Collegio nazionale degli psichiatri inglesi «per aver omesso dei dati durante le consultazioni sul matrimonio gay avvenute di recente fra i medici, il governo e la Chiesa anglicana». Ad accusare gli psichiatri inglesi è la Core Issues Trust che nell’articolo è definita come «organizzazione no-profit inglese di psichiatri, terapeuti e ministri». Dal loro stesso sito si legge che Core Issues Trust è «una missione non-profit cristiana per sostenere uomini e donne con problemi di omosessualità che volontariamente cercano il cambiamento di preferenze ed espressioni sessuali».
Core Issues Trust è affiliata alla Evangelical Alliance ed a Live in Christ e non supporta il matrimonio omosessuale perché ritiene «che la manifestazione sessuale al di fuori del matrimonio tra un uomo e una donna e la manifestazione genitale omosessuale non è la volontà di Dio per il suo popolo». Per questo motivo, come si legge nella loro Vision Statement, Core Issues Trust «cerca di fornire supporto per gli adulti danneggiati e feriti a livello relazionale e sessuale che cercano interezza e desiderano camminare in obbedienza al Vangelo di Cristo». Quindi, come scritto nella Core Values Statement, l’organizzazione ritiene che «un sano amore di sé basato su Cristo sia la base di una buona relazione con gli altri», giudica l’attività «che comprende l’impulso omosessuale, in entrambi gli uomini e le donne, come un impulso riparativo che mira a realizzare la totalità, che può essere coltivata in modo centrato su Cristo» ed inoltre è del parere che «la sufficienza della Parola di Dio, la comunione dei credenti ed il sostegno di terapisti professionali permettano all’individuo ferito relazionalmente e sessualmente rotto per trovare pienezza e compimento in Cristo». Continua a leggere

Il “taglia ed incolla” di Tempi: la nuova strategia per agitare lo “spauracchio” della pedofilia sui diritti degli omosessuali.

Su Tempi, la giornalista Benedetta Frigerio (felicemente «cattolica bambina e ciellina» così come si descrive sul suo profilo twitter) interviene su un documento predisposto dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) intitolato “Strategia nazionale per combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. L’Unar è un ufficio dipendente dal ministero per le Pari Opportunità con la funzione di garantire l’effettività del principio di parità di trattamento fra le persone, di vigilare sull’operatività degli strumenti di tutela vigenti contro le discriminazioni e di contribuire a rimuovere le discriminazioni fondate sulla razza e l’origine etnica analizzando il diverso impatto che le stesse hanno sul genere e il loro rapporto con le altre forme di razzismo di carattere culturale e religioso.
Il piano predisposta dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni nasce in seguito al programma promosso dal Consiglio d’Europa “Combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, per l’attuazione e l’implementazione della Raccomandazione del Comitato dei Ministri CM/REC (2010)5., al quale l’Unar ha aderito.
Già dal titolo dell’articolo, Tempi definisce tale documento come «La nuova strategia Lgbt per entrare nelle scuole, sui posti di lavoro, sul web» e ci offre l’analisi del progetto: «Abbiamo letto la raccomandazione europea accettata dal nostro ministero delle Pari opportunità. Si auspicano nuove norme su matrimonio, cambiamento di sesso e pedofilia». Vediamo cosa hanno letto.

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25 aprile: stomachevole e confuso attacco alla Resistenza da parte degli Uccrociati

“25 aprile 1945 – 25 aprile 2013: 68 anni di Italia libera”: così avevo titolato ieri un mio post pubblicato in occasione dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Infatti la memoria storica di un Paese è un patrimonio importantissimo e va tutelato in ogni modo.

Gli uccrociati – nella giornata della Liberazione – hanno invece deciso di pubblicare un post intitolato “Documentario sui credenti uccisi dall’ateismo sovietico” a firma di Luca Bernardi. Il post è incentrato su un documentario realizzato da Kevin Gonzales su coloro che durante la dittatura sovietica sono stati uccisi a causa della loro fede religiosa. Il tema è certamente importante ed è opportuno fare luce il più possibili sui vari crimini che sono stati compiuti dalle varie dittature nel corso della storia del nostro Paese e di altri Paesi affinché tali orrori non abbiano a ripetersi.

Nella lettura del post di Bernardi una frase colpisce la mia attenzione: «Le dittature novecentesche, che siano di stampo nazista o comunista, una cosa hanno in comune: l’ateismo, frutto dell’assolutizzazione dello stato». Molto strano che Bernardi, nel giorno del 25 aprile, abbia dimenticato di citare la dittatura fascista che ha lasciato milioni di vittime nel nostro Paese.

Bernardi continua: «Quello a cui mira Gonzales è informare le nuove generazioni su fatti accaduti nel loro paese, che nessuno accenna o spiega nella Russia di oggi. Questo non è vero solo per la Russia, ma anche per l’Italia, dove il mito comunista continua ad aleggiare nella nostra cultura grazie, o meglio, per colpa della Resistenza, e che non permette di scalfire minimamente questa devastante ideologia». Ho riflettuto a lungo su questa frase e dopo lunga riflessione credo che possa essere definita: confusa, miope, vergognosa e anacronistica. Continua a leggere

Per gli uccrociati i partigiani inventarono la motosega

Nella vita non si finisce mai di imparare. Proprio grazie a Sophie, commentatrice usuale del blog uccrociato, apprendiamo che i partigiani avrebbero addirittura inventato la motosega.
Così scrive la nostra impareggiabile Sophie: «Dalle mie parti ad un sospettato di essere semplicemente non comunista, i partigiani lo hanno appeso ad un albero per le mani e gli hanno segato il busto a metà con una motosega».
Peccato che – come si legge su wikipedia – la prima motosega ad uso singolo vide la luce solo nel 1952 (sette anni dopo la fine della guerra) e c’è da pensare che arrivò nel nostro Paese anni dopo.

motosega