Stamane mi sono alzata, ho bevuto il caffè e, dopo un week-end lontana dal PC, mi sono collegata al carissimo sito pontifesso… quale sorpresa!
Fides et Ratio, dopo ben 11 mesi (UNDICI!!!), finalmente mi ha dedicato un attimo del suo tempo per spiegarmi le origini etimologiche della parola “omofobia” (http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/7689-fides-et-ratio-ci-scrive-omofobia-un-mantra-che-e-un-osceno-pastrocchio-etimologico-degno-di-una-sonora-risata ).
Perché parlo di “undici mesi” di lunga attesa?
Perché il primo volo pindarico del buon Fides et Ratio su tal argomento risale al 13 luglio 2010, nel post “Domande e risposte sul problema dell’omosessualità, parte 6” ( http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/4893-domande-e-risposte-sul-problema-dellomosessualita-parte-6-di-20-perche-sono-frequenti-i-casi-di-omosessualita-fra-gli-adolescenti-e-possibile-cambiar-sesso-quale-atteggiamento-deve-avere-la-societa-verso-gli-omosessuali ), dove scriveva:
“gli integralisti omosessuali…hanno cambiato il significato di:
OMO = òmo = primo elemento di composti nei quali indica uguaglianza, identità, dal greco hòmos/ homo
dal latino homo = uomo e donna , hominis
dal greco homo, significato simile uguale (…)”
Anche se gli admin di Pontifex hanno cancellato tutti i commenti, qualche immagine salvata l’ho tenuta io, hehe…
Fatto sta, che questa teoria “Fideistica” secondo cui “omofobia” potesse derivare dal latino “homo, hominis” (uomo), piacque così tanto ai pontifessi che la riportarono addirittura in un loro post: Depravazione e malcostume (
http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/5557-depravazione-e-mal-costume-il-paradosso-della-legge-che-protegge-il-qdelinquenteq-il-catto-progressista-che-ci-vuole-peccatori-omos–fobos–paura-di-cio-che-e-eguale-a-se-concetto-fantastico-ed-insensato), comparso sul loro sito agli inizi di Ottobre.
Alla mia richiesta di una spiegazione, tal CDP (immagino sigla di Carlo Di Pietro), mi risposte:
“Ale Cr , ma cosa cerchi da noi? Hai letto gli articoli, anche dei vocabolaristi pubblicati? Omofobia è un termine di etimologia greca, il latino non ha nulla a che vedere con quel termine. Significa paura del simile, altri, come il prof. Meluzzi ed il prof. Bruno, sostengono che significa paura di diventare gay.!!! Che altro vuoi sapere? Abbiamo scritto 20 articoli sull’argomento, non mi sembra il caso di tornarci sù. Cerca in archivio. Saluti.”
VOCABOLARISTI?!?!?!
In realtà il buon Carletto aveva semplicemente copiato il discutibile lavoro di Fides et Ratio, cadendo per la milionesima volta nel ridicolo.
Ieri, finalmente, Fides et Ratio ha ripreso in mano la situazione nell’articolo “Fides et Ratio ci scrive: omofobia in mantra ecc…” (http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/7689-fides-et-ratio-ci-scrive-omofobia-un-mantra-che-e-un-osceno-pastrocchio-etimologico-degno-di-una-sonora-risata ).
Finalmente ammette di aver scritto cazzate in passato e che “omofobia” non può in alcun modo derivare dal latino “homo, hominis”… ci voleva tanto?!?!?!
Undici mesi di attesa.
Gradirei avere le scuse anche di Carletto e di Pontifex in generale, che mi cancellavano regolarmente i commenti linguistici affermando che riportavo nozioni faziose e demoniache.
Un ultimo appunto: Fides et Ratio, in questo recente articolo, ricade però nel solito errore pontifesso del non giudicare i dati in base al contesto in cui sono nati e alla loro storia. Tutti sanno bene (ed ora anche i dirimpettai) che il termine “omo” indica uguaglianza, ma tutti sanno anche (e qui cascano gli asini) che nella formazione di nuove parole prassi comune è quella dell’abbreviazione e dell’elisione. Questo significa che molte parole, sopratutto se composte, col tempo perdono parte dei sintagmi che le compongono per favorire una forma linguistica più corta e veloce: il termine coniato negli anni ’70 dallo psichiatra era, infatti, “Homosexual-fobia” (repulsione verso l’omosessualità), che andava a sostituire il termine “omoerotofobia” degli anni ’60; fu poi abbreviato in “homo-fobia” e traslitterato in italiano in “omo-fobia”, per renderlo più “agevole”.
La storia del termine è nota e documentata: non crea scandalo nè errore.
Gli stessi pontifessi amano usare parole il cui significato è chiaro, ma la forma è “abbreviata”:
– cattofobico: comparso, per esempio, nel post “Carlo di Pietro querela un sito cattofobico ecc…” (http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/6995-carlo-di-pietro-querela-un-sito-cattofobico-e-del-qpettegolezzoq-omosessuale-per-danni-morali-e-materiali-mesi-e-mesi-di-insulti-ed-illazioni-pronta-a-fine-mese-unaltra-querela-per-violazione-del-nostro-copyright ). Il significato del termine è chiaro: si accusa il sito di avere una repulsione/avversione vetro di cattolici (il “catto-” del composto). Nessuno si è mai sognato di “far menate”; ma se applichiamo il ragionamento di Fides et Ratio che elimina la storia dei termini per basarsi solo sull’etimologia, allora il termine “cattofobico” viene sconvolto e diventa “avversione per i gatti”, dal greco “cattos, cattou”, gatto, e “phobos, phobou”, avversione.
-TV: comparso, per esempio, nel post “Il biblista Padre Maggi in un’intervista in Tv la spara grossa ecc…” (http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/3909-il-biblista-padre-maggi-in-unintervista-tv-la-qspara-grossaq-ed-induce-il-popolo-cattolico-alla-confusione-ed-alla-eresia-si-penta-di-cio-che-ha-dichiarato-pubblicamente-da-scandalo ). “Tv”, palesemente, è utilizzato come abbreviazione del più lungo e corretto nome dell’apparecchio elettronico in questione “televisore”… peccato che se eliminassimo la convenzione dell’abbreviazione la parola “tv” cesserebbe di aver alcun senso logico e sarebbe degno, per dirla alla pontifessa, di una “grossa risata”.
Si può far lo stesso discorso per la prassi comune di abbreviare il nome proprio della Chiesa Cattolica Apostolica Romana in “chiesa” (che non ha più il significato etimologicamente corretto di “assemblea”).
Insomma: risibili non sono la filologia e la linguistica, ma i tentativi ridicoli dei pontifessi di rigirare le frittate.