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Traditio, ergo illitteratus sum

Dopo Brunello, Carletto e Toffalino, ecco il nuovo vincitore dell’ambito premio cattolico ultra-conservatore “Traditio, ergo illitteratus sum”: il signor “Il teologo”, degno collaboratore di don Villa nella realizzazione di quell’aulico esempio di alta letteratura quale Chiesa Viva.

Il pregevole articolo che gli ha guadagnato il premio si intitola “Ecumenismo: leva di protestatizzazione della Chiesa”, compasto sul numero 434 di Chiesa Viva proprio in questi giorni e subito ripreso da Pontifex, che sa sempre scegliere per il suo attento pubblico perle di rara raffinatezza.

Vi propongo, per la gioia del vostro spirito, due piccoli estratti, a dimostrazione di quanto questo premio, dato qui ufficialmente e con tutto l’orgoglio di cui sono capace, sia meritato e degno.

“(…)Quindi, ciò che avviene nella Chiesa non è affatto un “rinnovamento”, ma una spaventosa distruzione, che ci fa riflettere che se l’evoluzione continua ad avanzare, sarebbe giunta la fine della Chiesa cattolica, perché il protestantesimo è un movimento di diserzione e di apostasia dalla Chiesa cattolica. Inoltre, la sua alleanza con il razzismo e con il naturalismo lo rendono incapace di assorbire i valori essenziali del Cristianesimo, ossia tutto quanto c’è di cristiano. (…)”

Che perle, che perle! Quale uso della lingua italiana! Quale somma conoscienza dei modi verbali! Quale sublime ripetizione dell’ovvietà!

Ma non è finita, miei cari, speranzosi e lieti lettori.

Benché anche nel protestantesimo ci siano molte anime moralmente elevate che posseggono un amore a Cristo e una pietà che svergognano molti cattolici, tuttavia, quei giudizi non tolgono al fatto che il protestantesimo, in quanto sistema dottrinale, sia erroneo, per cui non potrà mai essere accettabile per la Chiesa cattolica, per cui se la Chiesa cattolica vuole ancora sopravvivere, deve decisamente staccarsi dal protestantesimo in quanto sistema che mira a demolirla contrapponendole una salda e decisa resistenza di soprannaturalità! (…)”

Che dire?

Chiniamo il capo davanti a quest’uomo, celatosi al popolo per umiltà, e contempliamone la saggezza e l’intelligenza, dimostrazione sicura non solo della giustizia del suo dire, ma anche che non può essere stato che dio a donargli tali doni.

Tre minuti di silenzio.

Link a Chiesa Viva di gennaio: http://www.chiesaviva.com/434%20mensile.pdf

Link a Pontifex: http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/6651-ecumenismo-leva-di-protestatizzazione-della-chiesa-cattolica

Articoli e grammatica: la vessazione linguistica

Leggo gli articoli pontifessiani tutti i giorni, la sera: accendo il PC, carico le pagine e mi dedico alla mia mezzoretta quotidiana di santificazione. Che non mi si dica che esagero! L’abissale ignoranza di qual si voglia regola grammaticale italiana è talmente palese che oggi mi sono presa la briga di scegliere a caso un articolo e conteggiarne gli errori: quarantasette errori (più o meno gravi) su un articoletto di 404 parole… una media incredibile, forse accettabile da un ragazzino in seconda media, ma imperdonabile per chiunque abbia fatto anche solo il primo anno di superiori. Immaginarsi poi se l’autore vanta anche un’iscrizione all’ordine dei giornalisti, categoria che vive della propria capacità di scrivere.

L’articolo estratto a sorte è l’ennesima intervista a un “emerito” riguardante la causa per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Segnalati in rosso gli errori “comuni”: ripetizioni, uso improprio della punteggiatura, modi e tempi verbali messia casaccio, costruzione dei periodi senza logica e via discorrendo. In corsivo, invece, un errore sistematico e una, spero, distrazione molto lunga. Continua a leggere