Massimo Bitonci detto Caterina è il sindaco padovano della Lega che ha deciso di interpretare la parte della “bisbetica domata” di William Shakespeare. Vuole ricordare a tutto il mondo perché venne scelta proprio Padova per ambientare quella commedia quattrocento anni fa. Lui per esempio ha un’allergia ai matrimoni tanto comica quanto quella di Caterina Minola, la esilarante protagonista principale della Bisbetica, che litiga con tutti pur di non sposarsi. E da sei mesi sta interpretando il ruolo di un isterico obbligato a fare una cosa controvoglia, così paranoico da non accorgersi che quelle nozze riguardano le famiglie altrui, non la sua. Continua a leggere
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Per Avvenire Malta “strappa” sulle unioni gay
Alla fine anche Malta ha “ceduto” e le unioni civili per le coppie omosessuali sono diventate realtà. Le coppie gay avranno tutti i diritti delle coppie sposate compresa la possibilità di poter adottare. Un provvedimento passato con 37 voti a favore e 30 astenuti. Un altro duro colpo per la Chiesa cattolica del piccolo Stato (poco più di 400mila abitanti) che ha riconosciuto la possibilità di divorziare solo nel 2011 ed in cui rimane vietato l’aborto.
Tempi da notizia del gesto “eroico” (non confermato) dell’ex presidente Abela che, nello scadere del suo mandato, si sarebbe rifiutato di firmare il provvedimento: «È probabile che il prossimo presidente – carica per cui è stata designata Marie-Louise Coleiro Preca, laburista – firmerà il testo. Ciò non toglie nulla al gesto di Abela che, anche se solo simbolicamente, ha mostrato esistere un’alternativa al procedere inesorabile dell’approvazione dei “nuovi diritti”», così commenta l’organo vicino a Comunione e Liberazione.
Ad accorgersi del “grave” gesto anche il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire che titola “Malta «strappa» sulle nozze gay”. Sebbene a Malta sia improprio parlare di nozze gay considerato che non è stato approvato il matrimonio per le coppie dello stesso sesso ma solo le unioni civili (sebbene con gli stessi diritti e doveri del matrimonio) non si capisce con chi sia avvenuto lo “strappo”. Continua a leggere
La Nuova Bussola Quotidiana: “Nozze gay in chiesa, a Londra si dovrà fare”. Non è così ma forse sarebbe meglio di sì.
Gianfranco Amato sembra avere già la sentenza in tasca titolando sulla Nuova Bussola Quotidiana “Nozze gay in chiesa, a Londra si dovrà fare” ma questa situazione è al momento ben lontana ed improbabile.
Andiamo per gradi. Recentemente il parlamento britannico ha approvato il matrimonio per le coppie dello stesso sesso. Le confessioni religiose che lo vorranno potranno celebrare (ma non sono obbligate) matrimoni omosessuali ma – a tutela maggiore – questa opzione è esclusa per la Chiesa anglicana che si è sempre opposta al matrimonio per le coppie gay.
Ciò nonostante un bizzarro miliardario, Barrie Drewitt-Barlow, ha citato in giudizio la Chiesa anglicana per ottenere il diritto a celebrare il matrimonio in chiesa con il suo compagno Tony: c’è da aspettarsi che la sua istanza venga rigettata e, nonostante l’uomo abbia dichiarato di voler ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo, è probabile che anche in quell’occasione la sua richiesta non venga accolta.
Nonostante nessun verdetto sia stato ancora emesso Gianfranco Amato (avvocato e presidente dell’associazione “Giuristi per la vita”) non perde l’occasione: «Questa vicenda rappresenta un’ottima lezione per tutti coloro che, in un tema così delicato, cercano di ridurre l’esperienza cristiana ad uno sdolcinato sentimentalismo, e per tutti quelli che ingenuamente credono di arginare i danni attraverso il velleitario tentativo di introdurre norme di salvaguardia, senza rendersi conto che così si apre la via ad un piano inclinato in cui la discesa diventa irrefrenabile». Continua a leggere
Il fastidio dei cattolici tradizionalisti di Uccr per i “sermoni” ed i “pistolotti” del costituzionalista Stefano Rodotà
Sul blog dei tradizionalisti cattolici dell’Unione Cristiani Cattolici Razionali, si può leggere un articolo di Giuliano Guzzo dal titolo “I sermoni di Stefano Rodotà e l’ossessione per le nozze gay” che ha come oggetto – come si può dedurre dal titolo – l’attività del politico e giurista Stefano Rodotà sulle nozze gay. Questo articolo su Uccr era stato già pubblicato il 21 luglio sul blog personale di Giuliano Guzzo: ovviamente questo non è un elemento di demerito, anche io pubblico i miei articoli su più fonti.
Nel blog di Uccr, Giuliano Guzzo è definito come “sociologo ed appassionato di bioetica”: quindi c’è da sperare in un intervento di un certo livello.
D’altronde Giuliano Guzzo ha scritto molti articoli su Radici Cristiane, la rivista culturale mensile di ispirazione cattolica fondata da Roberto de Mattei in cui scrivono autorevoli rappresentanti del mondo cattolico come Paola Binetti o Massimo Introvigne. Ricordiamo che Roberto de Mattei, fondatore della rivista Radici Cristiane, è uno storico attualmente docente di Storia Moderna e Storia del Cristianesimo presso l’Università Europea di Roma, istituto della Congregazione dei Legionari di Cristo. Nel passato de Mattei, già vicepresidente del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), è stato al centro di alcune polemiche per aver letto e commentato a Radio Maria un brano dello scrittore cristiano Salviano di Marsiglia, in cui l’autore del V secolo sosteneva che l’Impero romano fosse stato punito da Dio per mezzo delle invasioni barbariche anche a causa del supposto dilagare dell’omosessualità.
Ha suscitato molte polemiche anche un intervento dello stesso de Mattei – sempre su Radio Maria – in cui, con riferimento al terremoto del 2011 in Giappone, sosteneva che le catastrofi naturali possono esigenza della giustizia di Dio.
Ritornando all’articolo di Giuliano Guzzo, Stefano Rodotà è definito come «il vero nemico del matrimonio tra uomo e donna». Giuridicamente parlando – ma anche secondo il buon senso – è impossibile che chi sia a favore del matrimonio omosessuale (o del semplice riconoscimento delle unioni civili) sia un “nemico del matrimonio tra uomo e donna” perché – come ha sentenziato la Corte Costituzionale nella sentenza 138 del 23 marzo 2010 sul matrimonio omosessuale – «La libertà di sposarsi o di non sposarsi, e di scegliere il coniuge autonomamente, riguarda la sfera dell’autonomia e dell’individualità, sicché si risolve in una scelta sulla quale lo Stato non può interferire, se non sussistono interessi prevalenti incompatibili, nella fattispecie non ravvisabili». Perciò il matrimonio omosessuale non lede nessun diritto ed ovviamente non lede il diritto di una coppia eterosessuale a sposarsi liberamente. Continua a leggere
Uccr: le nozze gay non sono diritti umani. Quando è il caso di documentarsi prima di scrivere
Gli “uccrociati” del blog Uccr continuano la loro “crociata” contro il matrimonio omosessuale.
Questa volta ad essere bersaglio di un loro articolo è Giuseppe Cruciani conduttore del programma “La Zanzara” su Radio 24. Radio 24 appartiene al “Gruppo 24 Ore” la cui proprietà è – per il 67,5% – di Confindustria.
Il titolo dell’articolo di Uccr è “Attento Cruciani, le nozze gay non sono diritti umani“.
Dopo aver descritto la persona di Giuseppe Cruciani (anche con vicende poco attinenti che riguardano la sua vita privata) viene riportata una frase di Cruciani il quale – in merito alle vicende dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – avrebbe dichiarato: «Ma in un mondo in cui c’è un uomo ricco e potente a cui si rivolgono donne che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo è il segno che la società occidentale funziona. Negli Stati Uniti, in Francia e in Italia esiste la donna, o uomo, che si rivolgono all’uomo potente per ottenere qualche cosa. Vendere il proprio corpo è un segnale che c’è la libertà. E’ un segnale di libertà. Meno male che esiste questa cosa. Se non esistesse, non esisterebbe la società occidentale. Saremmo in un altro mondo dove vengono tagliate le mani». Continua a leggere