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Il dibattito sulle unioni civili: la solita meteora.

Ciclicamente in Italia si torna, come se fosse una meteora, a parlare di unioni civili. Come per una meteora in procinto di “schiantarsi” sulla terra, se ne discute, ci si divide sugli effetti dello “schianto”, qualcuno sosterrà che avrà conseguenze disastrose e porterà alla fine dell’umanità mentre altri riterranno che non lascerà tracce; infine, come per ogni buona meteora, scompare e se ne tornerà a parlare al passaggio della prossima. La stessa cosa succede per le unioni civili: se ne discute ciclicamente, ci si divide in favorevoli e contrari ma poi, come un qualsiasi bolide, non succede nulla.

L’amministrazione comunale di Ignazio Marino si prepara ad approvare il registro delle unioni civili anche per le coppie dello stesso sesso e naturalmente scende in campo la Diocesi di Roma con un editoriale di Angelo Zeme, responsabile del settimanale della diocesi Roma Sette: «La vera discriminazione consisterebbe nel trattare in modo uguale situazioni differenti, come sono le unioni civili e il matrimonio: nel secondo, infatti, due soggetti assumono precisi diritti e doveri di fronte alla legge, con rilevanza negoziale pubblica. Non si può barare con le parole». E pazienza se il registro delle unioni civili andrebbe a tutelare anche i figli delle tantissime coppie non sposate. Continua a leggere

Quella strana concezione di libertà.

Il mondo cattolico ha sempre avuto uno strano concetto della censura e della libertà d’informazione pretendendo quasi che la libertà d’opinione debba includere il diritto a non essere criticati, a partecipare a trasmissioni del servizio pubblico radiotelevisivo o a non essere contestati nelle piazze.
Il presidente dei Giuristi per la Vita Gianfranco Amato ritorna sulla Nuova Bussola Quotidiana sulla vicenda che ha visto la stampa cattolica mettere nel mirino il sindaco di Roma Ignazio Marino per aver negato l’uso di una sala comunale ed il patrocinio del comune di Roma ad un convegno intitolato “Ideologia del gender: quali ricadute per la famiglia?” organizzato dall’associazione Famiglia Domani. Amato doveva essere uno dei relatori della conferenza.
Secondo Amato «il gravissimo episodio di intolleranza di Ignazio Marino non può non inquietare le coscienze di coloro che hanno a cuore la libertà di opinione e di credo religioso, così come risulta ancora garantita e tutelata dagli articoli 21 e 19 della nostra Costituzione». Amato (che a volte si cimenta a commentare sentenze straniere) ha proprio a cuore la libertà d’opinione nonostante si sia in passato scagliato contro la «propaganda omosessualista» della Bbc. Resta da capire come la libertà d’opinione sia stata intaccata negando l’uso di una sala comunale e non concedendo il patrocinio del Comune di Roma e cosa c’entri il diritto al credo religioso con una conferenza sul gender: forse è la conferma che simili iniziative si basano più su elementi religiosi che scientifici. Continua a leggere

Quel “bugiardo e sabotatore anti-cattolico” del sindaco Ignazio Marino.

Non è proprio un idillio quello tra il sindaco di Roma Ignazio Marino ed i cattolici: dopo essere stato criticato per la decisione di introdurre il registro delle unioni civili, il primo cittadino della capitale finisce nuovamente nel mirino dell’area cattolica per aver “addirittura” negato l’uso di una sala del Campidoglio, la sala della Protomoteca, ad un convegno intitolato “Ideologia del gender: quali ricadute per la famiglia?” organizzato dall’associazione Famiglia Domani, un’associazione che – si legge nel sito – ha lo scopo di «di difendere e di promuovere i valori familiari naturali e cristiani minacciati dalla degradazione culturale e morale del nostro tempo». Presieduta dal marchese Luigi Coda Nunziante, è stata «incoraggiata fin dalla sua nascita dal Pontificio Consiglio per la Famiglia» con la lettere del cardinale Gagnon del 27 marzo 1990 intervenendo su «temi di grande portata culturale e morale come l’aborto, la pornografia, la droga, le unioni “di fatto” e omosessuali». Continua a leggere

Registro delle unioni civili: quel “provocatore ed incostituzionale” di Ignazio Marino.

Non è certo sorprendente che l’annuncio del sindaco di Roma Ignazio Marino di istituire nella città capitolina il registro delle unioni civili – come già promesso in campagna elettorale – non sia piaciuta al mondo cattolico.
Ad ottobre Zenit, l’agenzia di stampa della congregazione religiosa dei Legionari di Cristo, ospitava l’intervento del giurista Emanuele Bilotti, professore di diritto privato presso l’Università europea di Roma degli stessi Legionari, secondo cui la decisione di Ignazio Marino di concretizzare la sua promessa elettorale è «un’iniziativa pratica marginale che ha un valore simbolico».
Molto dura la presa di posizione della diocesi di Roma con un editoriale su Romasette.it, il settimanale della diocesi, firmato dal direttore dell’organo di stampa Angelo Zema e ripreso da Avvenire e Zenit.
Secondo Zema «l’iter della proposta per un registro delle unioni civili in Campidoglio è la cronaca di uno sbandamento annunciato» e sarebbe un «deragliamento dai principi costituzionali e dalle normative nazionali»«una provocazione verso lo Stato»: se così fosse, sarebbero circa 140 i Comuni italiani – in cui è già presente il registro delle unioni civili – che avrebbero “deragliato” dalla Costituzione e dalle norme nazionali ed avrebbero “provocato” lo Stato. Continua a leggere

Un “Mostro Marino” per i cattolici romani o almeno per un loro Quinto

Ignazio MarinoDomenica i cittadini romani sceglieranno il prossimo “primo cittadino” ed al ballottaggio andranno Ignazio Marino del Pd e l’attuale sindaco Gianni Alemanno appoggiato dal Pdl. I pronostici sono tutti a favore del candidato del centrosinistra che ha ottenuto il 42 per cento dei consensi al primo turno staccando di 12 punti il sindaco uscente.

Ovviamente le elezioni per le amministrative della capitale italiana hanno anche rilevanza nazionale ed i malumori dei cattolici sono ben espressi da un articolo di Danilo Quinto sul sito cattolico La Nuova Bussola Quotidiana.

Quinto ben sintetizza i motivo per cui un cattolico “doc” dovrebbe temere l’elezione di Ignazio Marino: «Certo che si sorriderà per strada a Roma, e con Marino Sindaco sorrideranno soprattutto i bambini. Si formeranno alla cultura di chi tra i punti qualificanti del programma elettorale, ha un paragrafo dedicato ai “Diritti delle persone LGBT”: “Il diritto di ciascuno deve essere tutelato e le diversità tutte devono essere risorsa per la comunita”, si legge». Quale orrore ritenere che i diritti di ciascuno (cattolici compresi ovviamente) debbano essere tutelati e che la diversità debba essere una risorsa per la comunità. Su questo ultimo punto è interessante notare che il pensiero di Marino concordi con quanto scrive il sindaco di New York Michael Bloomberg (eletto nel Partito Repubblicano) secondo cui «la legalizzazione del matrimonio omosessuale ha affinato il vantaggio competitivo di New York per l’economia globale perché ci ha reso un luogo ancora più attraente per vivere e lavorare non solo per gli uomini e le donne omosessuali ma per tutte le persone che vogliono vivere in una comunità tollerante e libera». Continua a leggere