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L’uomo è uomo, per Dio!

“L’uomo contesta la propria natura. Egli è ormai solo spirito e volontà. La manipolazione della natura, che oggi deploriamo per quanto riguarda l’ambiente, diventa qui la scelta di fondo dell’uomo nei confronti di se stesso. Esiste ormai solo l’uomo in astratto, che poi sceglie per sé autonomamente qualcosa come sua natura. Maschio e femmina vengono contestati nella loro esigenza creazionale di forme della persona umana che si integrano a vicenda.” Papa Bendetto XVI Discorso alla curia romana su famiglia e sessualità. Continua a leggere

Mons. Appignanesi, la Diocesi di Potenza risponde.

Da quanto potrete leggere in questo post, ieri ho inviato delle email alle diocesi di Potenza e Senigallia evidenziando il mio stupore ed il mio sconcerto per le affermazioni gravemente offensive pronunciate dai vescovi emeriti delle due diocesi, ovvero Mons. Appignanesi (vescovo emerito di Potenza) e Mons. Odo Fusi Pecci (vescovo emerito di Senigallia).

Ieri sera ho ricevuta la risposta della diocesi di Potenza. La considero una risposta ufficiale visto che proviene da una delle persone indicate come responsabili delle Comunicazioni Sociali della diocesi.

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E’ meglio dirgliela…. potrebbero non arrivarci

La differenza è che Elauna AVEVA ESPRESSO LA VOLONTA’ DI NON VIVERE la sua esistenza prigioniera del suo corpo, mentre Marco Pannella NON VUOLE MORIRE, ma solo attirare l’attenzione, con il proprio personale sacrificio, sulle condizioni disumane delle carceri italiane, nelle quali tra l’altro lui NON è detentuo.

D’altra parte per mesi Anotnio Simone, novello Silvio Pellico, ci ha stracciato le balle con le sue patetiche lettere sulla sua “ingiusta” detenzione, pur consumando regolarmente i pasti tutti i giorni….

La differenza

Ci sono cose che ti lasciano senza parole ma con tanto amaro in bocca, tanto che se non lo sputi fuori potresti finire affogato. Allora diciamo che questo post è, scusate la finezza, uno sputo. Tanto per non finire strozzata.

La redazione di Tempi pubblica oggi un articolo dall’inequivocabile titolo “Tutti preoccupati per Pannella: giusto. Ma non conta più l’autodeterminazione come per Eluana?”

La domanda, che sembra proprio rivolta a noi, è semplice: se ci siamo tanto battuti per difendere la libertà di Eluana e il rispetto della sua scelta di morire, perchè adesso siamo preoccupati per le condizioni di salute di Marco Pannella in volontario sciopero della fame e della sete da molti giorni come forma di protesta contro le condizioni disumane delle carceri italiane?

Voi cosa dite? Rispondiamo o lasciamo che ci arrivino da soli?

parole ed azioni

dopo la pubblicazione delle interviste al  Monsignor Fusi Pecci (vescovo emerito di Senigallia) ed al Monignor Appignanesi (vescovo emerito di Potenza) pochi minuti fa ho inviato due email di protesta alle diocesi di Senigallia e di Potenza.

Vi invito a passare dalle parole ai fatti. Copiate/incollate le mail oppure scrivetene una vostra ed inviatele agli indirizzi email indicati nel post. Se le procure della Repubblica non agiscono puo’ agire il cittadino con la protesta.

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DUE EMERITI, DUE PESI, DUE MISURE, POCA COERENZA E TANTE SCIOCCHEZZE

Buona giornata a tutti,
questo che, se vorrete, state per leggere è il mio primo articolo pubblicato sul nostro buon Pontilex. Dopo diversi commenti, ho deciso di scrivere qualcosa di un po’ più corposo (spero non più noioso) per replicare ai pezzi giornalieri che sfonda l’ormai noto Pontifex.Roma.
Premetto che il mio obiettivo sarebbe quello di avere un sereno confronto anche con chi sostiene le idee e i punti di vista del sopra citato Pontifex. Pertanto, sono benvenuti i commenti di tutti, compreso, perché no?, il Bruno Volpe protagonista e autore dei pezzi e delle interviste che analizzerò a breve.

I pezzi in questione, a firma Bruno Volpe, sono un buon esempio del principio che impera su Pontifex.Roma e che è ben rappresentato dal signor Volpe. Ovvero, si esige il rispetto per i cristiani e per chi esprime idee avverse all’omosessualità e, al contempo, non si mostra il minimo rispetto per gli omosessuali. Due pesi e due misure, una filastrocca che su Pontifex si ripete abbastanza di frequente.
Ora dimostrerò la mia affermazione di cui sopra. Nel pezzo intitolato “Leggi più dure per i movimenti gay e femministi. Aizzano all’odio, alla violenza e al rancore”, Bruno Volpe rivendica, anche giustamente, il rispetto per chi si professa cristiano. In particolare, evidenzia che i cristiani sarebbero bersagliati, su Internet, da:
– volgari insulti al Papa
– bestemmie
– richieste di rogo per il Vaticano
– fotomontaggi pornografici con santi e beati
– gravi calunnie
– equiparazione di ogni prete ad un pedofilo (tenetevi bene in mente questa)
– istigazione alla ribellione, anche violenta, contro il popolo di dio.

Ora, dal mio punto di vista, non posso che constatare che, spesso, molte persone, soprattutto attraverso lo strumento Internet, insultano chi è cattolico. Tuttavia, molte persone insultano anche chi è disabile, chi è nero, chi è grasso, chi è omosessuale, chi è piccolo di statura. Queste persone sono, semplicemente, degli idioti ed il mondo ne è pieno. Per il resto, ritengo che chi professa una religione (qualunque religione, cristianesimo compreso) meriti, innanzitutto, rispetto.

Detto questo, dopo questo accorato appello di Bruno Volpe, ci si aspetterebbe che lui per primo si comportasse secondo i canoni di rispetto che esige per sé e per i cristiani. E, invece, quando si tratta di dare contro a gay e femministe, categorie che può vedere come il fumo negli occhi, Bruno Volpe mette da parte educazione e rispetto e si comporta proprio come quegli infervorati anti-cattolici i cui comportamenti ha denunciato poco prima. A dargli manforte, scendono in campo i soliti due vescovi emeriti, Mons. Fusi Pecci e Mons. Appignanesi.

Ecco che, allora, Bruno Volpe comincia ad invocare, ancora una volta, il carcere per l’omosessualità (qual è la differenza tra chi invoca il carcere per i gay e chi invoca il rogo per i sacerdoti? Secondo me, nessuna). Rimandiamo a prossimi articoli la spiegazione, che pare non sia ancora entrata in testa a Bruno Volpe, che l’omosessualità in Italia non può essere incriminata, per tutta una serie di garanzie costituzionali che non è opportuno evidenziare ora.

Dopodiché, scende in campo Mons. Fusi Pecci il quale definisce gli omosessuali:
– Arroganti
– Viziosi
– Da escludere dalle chiese (salvo conversione, ma il compito della chiesa non è anche quello di aiutare a convertirsi???)
– Pervertiti (riferito nello specifico a Nicky Vendola, in quanto gay).

Non è finita, però, perché all’appello di Volpe risponde anche Mons. Appignanesi, il quale non usa proprio un linguaggio all’insegna del rispetto e della comprensione. Infatti, per lui gli omosessuali sono:
– Anormali
– Viziosi immorali
– Ripugnanti (qui, forse per paura di ritorsioni legali, Pontifex.Roma precisa che il termine è emerso in un recente sondaggio… come se il risultato un sondaggio fra la popolazione russa (!!!) giustificasse di per sé l’utilizzo di questa espressione poco felice)
L’omosessualità viene definita perversione, aberrazione e scelta ripugnante.
Infine, ecco la solita scemenza, luogo comune di tanti esponenti di spicco dell’omofobia. Mons. Appignanesi (stando al virgolettato, queste parole devono essere attribuite a lui) ritiene che “tanti gay sono causa di disturbi ancora più luridi, come la pedofilia.”
Francamente, non si capisce che cosa diavolo voglia esprimere con questo pensiero. Che i gay sono pedofili? Che i gay istigano eterosessuali ad essere pedofili? Che i gay costruiscono robot-pedofili? Non si capisce proprio. Personalmente, propendo per la prima ipotesi. Anche il monsignore cade nella solita, ripetuta filastrocca secondo cui gay e pedofili fanno parte della medesima cerchia. Dimenticando che la maggior parte degli abusi sui bambini è compiuta da persone eterosessuali e, soprattutto, nel novero dei famigliari. Infatti, i casi più frequenti di pedofilia si verificano tra parenti (di solito di sesso maschile) e bambinE di sesso femminile.

Non è questo il punto, in ogni caso. Può essere vero che alcuni pedofili siano attratti da bambini dello stesso sesso ma ciò non comporta che tutti i gay siano da accomunare alla pedofilia. Eppure, è proprio quanto si evince dall’intervista ad Appignanesi. Intervista realizzata da Bruno Volpe. Bruno Volpe che si straccia le vesti perché “ogni prete è accomunato ad un pedofilo”. Forse, il rispetto vale solo per i preti e per i cattolici mentre non vale per gay, atei e femministe? Complimenti, un classico esempio targato Pontifex di coerenza e linearità di pensiero. Due pesi e due misure. Poca coerenza e tante cavolate.

Break down the wall

StevenY2J

Fonti:
http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/13562-mons-appignanesi-ripugnanti-le-relazioni-omosessuali-chi-si-abbandona-alla-sodomia-e-lontano-da-dio

http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/13561-mons-fusi-pecci-relazioni-gay-fuori-del-piano-di-dio-attivisti-omosessuali-arroganti-e-viziosi-vendola-vive-da-pervertito

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/13559-leggi-piu-dure-per-i-movimenti-gay-e-femministi-aizzano-allodio-alla-violenza-e-al-rancore

Di chi stai parlando, Brunello?

Buongiorno a tutti.

Come oramai tutti i nostri lettori sanno, da qualche tempo a questa parte Bruno Volpe, direttore (ir)responsabile del sitarello non secolarizzato più seguito del web (nonché condivisore di iniziali con B.V., lo stalker del quartiere Murat di Bari, arrestato dai carabinieri in flagranza di reato nell’agosto del 2011) ha iniziato una campagna stampa tesa a dimostrare che in Italia non avvengono “femminicidi”. O meglio i femminicidi avvengono eccome, ma la colpa mica è di chi le donne le uccide, la colpa sarebbe per Foxy da ascrivere alle donne stesse “che provocano”.

Niente di nuovo sotto il sole alla luce dei contenuti dei pezzacci degli ultimi giorni, nonché dell’intera produzione di Volpastren visto che si tratta molto semplicemente di una variazione sul tema del classico cliché PontifeSSo “Non sono io che sono integralista, siete voi che siete satanici”.

Però nell’articolo di ieri, dal titolo “LE DONNE ED IL FEMMINICIDIO, FACCIANO SANA AUTOCRITICA. QUANTE VOLTE PROVOCANO?“, Brunello si è lasciato scappare, tra le righe, alcuni criptici riferimenti che gettano nuova luce su tutti gli articoli pubblicati a riguardo. Vediamo perchè: Continua a leggere

I soliti vaneggiamenti di Uccr sugli “ex-gay”

Unione Cristiani CattoliciGli Uccrociati (Unione cristiani cattolici reazionari) tornano ad occuparsi dei cosiddetti “ex-gay” prendendo spunto da un articolo pubblicato dal New York Times.
Gli uccrociati dapprima si compiacciono che il quotidiano americano torni «a parlare di un argomento veramente scomodo per tutti coloro che ritengono che l’omosessualità sia una condizione immutabile».
Quindi sembrerebbe che gli uccrociati apprezzino l’articolo pubblicato dal New York Times ma l’illusione dura poco. Infatti così continua il post di Uccr: «Il quotidiano americano ha presentato l’uomo come “uno delle migliaia di uomini in tutto il paese, spesso conosciuto come ‘ex-gay’, che credono di aver cambiato i loro più elementari desideri sessuali attraverso una combinazione di terapia e di preghiera, qualcosa che molti scienziati dicono che non è mai stato dimostrato essere possibile ed è probabilmente un’illusione”. Da notare come con poche parole si denigrino migliaia di persone ex omosessuali, sposati da anni con mogli e con tanto di figli, definendoli degli “illusi”. Ed ecco poi chiaramente espressa la posizione dell’ideologo, cioè colui che predilige la teoria ai fatti: la teoria di molti scienziati è che non è possibile uscire dall’omosessualità, dunque, di fronte alla realtà, tanto peggio per i fatti». Purtroppo l’approccio del più prestigioso quotidiano americano (e forse del mondo) non è gradito ai nostri uccrociati che giudicano come “posizione da ideologo” l’approccio di Erik Eckholm (il giornalista del Nytimes). Continua a leggere