Archivi autore: Cagliostro

Informazioni su Cagliostro

Giuseppe Giovanni Battista Vincenzo Pietro Antonio Matteo Balsamo, noto con il nome di Alessandro, Conte di Cagliostro o più semplicemente Cagliostro (Palermo, 2 giugno 1743 – San Leo, 26 agosto 1795), è stato un avventuriero, massone, mago, guaritore, esoterista e alchimista italiano. Dopo una vita errabonda spesa tra imbrogli nelle varie corti europee, fu condannato dalla Chiesa cattolica al carcere a vita per eresia e rinchiuso nella fortezza di San Leo.

25 aprile 1945 – 25 aprile 2013: 68 anni di Italia libera.

cln-1945

Il fascismo è l’antitesi della fede politica perché opprime tutti coloro la pensano diversamente (Sandro Pertini).

Nel ricordo di tutte le vittime della violenza del nazifascismo, dei condannati da parte del Tribunale Speciale, delle vittime delle leggi razziali, dei deportati nei campi di concentramento, dei soldati e dei civili morti durante la seconda guerra mondiale, dei perseguitati politici, dei partigiani morti per darci un’Italia migliore e più giusta: ora e sempre Resistenza!

A Parigi la “pacifica” protesta dei “difensori della famiglia tradizionale” contro il matrimonio gay.

La Francia ha definitivamente approvato il matrimonio per le coppie omosessuali nonostante l’opposizione della Chiesa cattolica: subito dopo l’approvazione della legge centinaia di manifestanti sono scesi in strada per protestare contro il provvedimento e “difendere la famiglia tradizionale” (nella galleria alcune immagini). Se questa è la “famiglia tradizionale” di sicuro quella “innovativa” sarà migliore.

Gli uccrociati propongono la “verità” sulle lavanderie irlandesi Magdalene: prigioni che erano un’alternativa alla galera (!!)

Nel 2002 nelle sale cinematografiche è uscito il film Magdalene incentrato sulla vicenda delle lavanderie irlandesi Magdalene gestite da ordini religiosi cattolici del regista vincitore del Leone d’oro Peter Mullan: in merito avevamo già scritto un articolo in questa sede.
Nel nostro articolo su Pontilex così avevamo descritto la situazione: «Una situazione di schiavitù, con la complicità dello Stato irlandese, all’interno delle lavanderie Magdalene gestite da ordini religiosi cattolici: questo è quanto emerge da un documento ufficiale pubblicato dal governo irlandese.
Le lavanderie erano gestite da suore cattoliche irlandesi e la loro attività è durata dal 1922 al 1996: in questo periodo hanno lavorato circa 10mila donne, un quarto delle quali mandate dallo Stato, la più giovane delle quali aveva nove anni e la più anziana 89. L’età media era 23 anni ed i due terzi veniva lasciata libera di andare via entro un anno ma con un otto per cento delle donne che ha passato all’interno più di un decennio».
La vicenda aveva creato molto imbarazzo all’interno della Chiesa cattolica e gli uccrociati del blog Uccr ritornano sulla vicenda con l’articolo “La verità sulle Case Magdalene, altro che Peter Mullan!“. Gli uccrociati si focalizzano sul film Magdalene dimenticando (o facendo finta di dimenticare) che sulla questione esiste anche un documento ufficiale del governo irlandese.
Così scrivono gli uccrociati: «E’ stata l’occasione per l’ennesimo attacco alla Chiesa cattolica, ovviamente organizzato in modo ideologico attraverso lo snaturamento dei fatti, la generalizzazione e le falsità». Per fortuna ci sono gli uccreazionari che sanno smascherare le falsità e ci illuminano con la “loro” verità.
Emblematica questa frase degli uccrociati: «Mullan parla di fantomatiche “colpe della Chiesa”, ma -come ha spiegato il laico Brendan O’Neill su The Telegraph– il McAleese Report avviato per analizzare i fatti, non ha individuato neanche un caso di abuso sessuale da parte delle suore, ma soltanto alcuni casi circoscritti di punizioni corporali». Una precisazione tanto non necessaria quanto inutile: nessuno ha parlato di abusi sessuali ma di donne inviate in questi istituti senza un reale motivo che lavoravano gratuitamente in attività puramente commerciali gestite da religiosi, in luoghi descritti nel rapporto come «solitari e spaventosi» con cibo scadente e soprattutto maltrattamenti psicologici.
Per smascherare tali “falsità” gli uccrociati ripropongono un’analisi dello scrittore Francesco Agnoli: alcune parti sono particolarmente interessanti. Continua a leggere

L’arcivescovo Marini, delegato per i congressi eucaristici ed ex cerimoniere di Giovanni Paolo II, smentisce gli uccrociati

“Il matrimonio gay ha già vinto”: non è il titolo di una rivista per omosessuali ma è quanto titolava in una doppia copertina la prestigiosa rivista america Time assieme all’immagine di una coppia omosessuale intenta a baciarsi.
In effetti i difensori dei diritti civili hanno validi motivi per essere contenti: il matrimonio per le coppie dello stesso sesso è stato legalizzato recentemente anche in Uruguay, Nuova Zelanda e Francia portando a quattordici (assieme ad alcuni Stati degli Usa) il numero dei Paesi dove è possibile contrarre matrimonio per una coppia gay.
Nonostante si possa affermare che il matrimonio per le coppie gay abbia vinto anche perché l’opinione pubblica (pure italiana) si dimostra favorevole all’introduzione di questo istituto giuridico, i cattolici più integralisti continuano nella loro battaglia potendo contare purtroppo in Italia su una classe politica che attualmente è sorda alle istanze che provengono dal Paese in tema di diritti civili.
Nel mondo del web si mettono in mostra i cattolici dell’associazione Unione cristiani cattolici (sedicenti) razionali che intervengono contro il matrimonio gay con un articolo dal titolo “Omosessuali, incestuosi e poligamici chiedono il matrimonio”.
Così scrivono gli uccreazionari: «Robert P. George, giurista presso la Harvard Law School e l’università di Princeton, Girgis Sherif, ricercatore di filosofia a Princeton e alla Yale Law School e Ryan T. Anderson ricercatore della Heritage Foundation hanno riaperto il discorso: una volta che si abbandona l’attuale concezione del matrimonio sostituendola con un contratto che legittima solamente una relazione tra persone adulte e consenzienti legate da un rapporto sentimentale, non esiste più una base di principio per negare o resistere all’estensione della licenza di matrimonio a tutte le possibili forme di relazioni tra individui adulti». Forse è il caso di offrire qualche elemento in più: come si può leggere nello stesso sito la Heritage Foundation è una fondazione «la cui missione è di formulare e promuovere politiche pubbliche conservatrici». Insomma è una fondazione molto orientata e di parte. Continua a leggere

Per la maggioranza degli americani la marijuana è da legalizzare

Il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere acquista un peso sempre più importante negli Stati Uniti d’America. Le elezioni del 2012 non hanno visto solo lo scontro tra Barack Obama contro il repubblicano Mitt Romney ma gli elettori americani di alcuni stati hanno dovuto esprimersi anche sulla liceità della cannabis per usi medici (approvata in Massachusetts ma respinta in Arkansas e Montana) e sulla quella per usi ricreativi (legalizzata tramite referendum in Colorado e Washington mentre gli elettori dell’Oregon si sono espressi contro).
Nell’ultimo anno sono aumentati gli interventi a favore di un diverso approccio nel contrasto alla droga: l’organizzazione non governativa internazionale per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch ha definito inutili gli arresti per possesso di droghe leggere mentre Gary Becker, professore di economia e sociologia presso l’Università di Chicago e premio Nobel per l’economia nel 1992, e Kevin Murphy, professore di economia alla University of Chicago Booth School of Business pensano che sia arrivato il tempo di alzare bandiera bianca nella guerra alla droga. Continua a leggere

Uccrazzata sullo statalismo e sullo “Stato-papà”

I cattolici dell’associazione Uccr – prendendo come spunto la notizia che cinque giudici della Corte suprema Usa hanno votato a favore per la destinazione di fondi alle scuole private per lo stato dell’Indiana – ci offrono un ulteriore uccrazzata.
Certamente la situazione delle scuole americane è di gran lunga differente rispetto alle scuole italiane e – nonostante le tante lamentele cattoliche – bisogna ricordare che il nostro Paese è ai primi posti per libertà di scelta tra scuole pubbliche e private nonostante queste ultime – come rivela una ricerca del Miur e della Banca d’Italia – siano composte principalmente da studenti bocciati ed appartenenti a famiglie dai redditi alti ed offrano una preparazione minore rispetto alle scuole pubbliche come dimostra uno studio della Fondazione Agnelli. Non sono solo queste le sole pecche della scuola privata italiana: un largo diffuso di rapporti di collaborazione in “nero” (Istat), minori attrezzature tecnologiche (Miur) ed un clima disciplinare peggiore (Ocse).
Ad ogni modo gli uccrociati di deliziano con tale uccrazzata: «Durante la campagna elettorale delle ultime elezioni politiche italiane il cardinale di Bologna Carlo Caffarra ha voluto indicare ai cattolici una serie di valori non negoziabili da tenere in considerazione per la scelta dei candidati». Forse sarebbe meglio che gli uccrociati non ricordassero l’intervento del cardinale Caffarra considerato che i partiti più vicini al mondo cattolico (Udc, Scelta civica di Mario Monti ed il movimento di Magdi Cristiano Allam) hanno subito sonore batoste elettorali. Continua a leggere

Uccr e gli ex-gay: le solite Uccrazzate

Uccr ossia l’Unione dei Cristiani Cattolici sedicenti Razionali (e su questo ultimo punto è necessario un grande sforzo per considerarli tali) ritorna all’attacco sugli ex-gay riportando la storia di Miguel Angel Sanchez Gordon.
Così esordiscono gli uccrociati: «Dichiararsi omosessuale in modo pubblico, oggi, è non soltanto una moda borghese ma può portare anche ad un beneficio economico, come ha spiegato la cantante Gerardina Trovato, oltre che beneficiare di vari privilegi negati alle coppie eterosessuali, come descritto in questo articolo».
Non sapevo che dichiarare la propria omosessualità fosse una “moda borghese” come scrivono gli uccrociati e mi domando chi mai potrebbe dichiarare di essere gay pur non essendolo solo per essere in linea con tale cosiddetta moda? Mistero della fede……
E forse dichiararsi omosessuale, nonostante sia una “moda borghese” non deve aver portato molta fortuna a Gerardina Trovato considerato che il suo ultimo album è del 2008: evidentemente i “borghesi” non apprezzano molto la musica della brava cantautrice catanese. Continua a leggere

19 marzo, festa del papà. Un papà repubblicano scopre che il figlio è gay e si schiera per il matrimonio omosessuale

Senatore Robert PortmanNegli Stati Uniti il presidente Obama si è espresso esplicitamente a favore dell’abolizione del Doma, la legge che definisce il matrimonio come l’unione tra uomo e donna ed esclude le coppie gay dai benefici fiscali riservati invece alle coppie eterosessuali.
Il consenso a favore del matrimonio omosessuale cresce all’interno degli Stati Uniti ed anche all’interno dello stesso Partito repubblicano.
Tra gli ultimi ad esprimersi in ordine di tempo a favore del matrimonio per le coppie dello stesso sesso c’è il senatore dell’Ohio Rob Portman, primo membro del Partito Repubblicano al Senato a manifestare il suo favore. Il politico ha citato un fatto personale ossia la scoperta che il proprio figlio 21enne Will è gay.
In un commento sul Columbus Dispatch in questo modo il senatore Portman ha espresso il suo punto di vista: «Sono giunto a credere che se due persone sono disposte a fare un impegno di amarsi e sostenersi a vicenda nella buona e nella cattiva sorte per tutta la vita, il governo non dovrebbe negare loro la possibilità di sposarsi».
Con queste parole Rob Portman ha raccontato la scoperta dell’omosessualità del figlio: «Due anni fa, mio figlio, una matricola del college, ha detto a mia moglie Jane ed a me che è gay. Ha detto che lo sapeva da qualche tempo e che il suo orientamento sessuale non è una cosa che ha scelto, ma era semplicemente una parte di ciò che egli è. Jane ed io siamo orgogliosi di lui per la sua onestà e il coraggio. Siamo rimasti sorpresi di apprendere che è gay ma sapevamo che era sempre la stessa persona che era sempre stato. L’unica differenza è che ora abbiamo avuto un quadro più completo del figlio che amiamo. Continua a leggere

Siamo calabresi ma non ‘ndranghetisti, Avvenire!

Devo fare “outing”: sono calabrese. Non mi sono mai sentito calabrese perché non penso che nascere in Calabria come in qualsiasi altra regione connoti, sia in senso positivo che in senso negativo, la persona in un certo modo. Non posso “sentirmi” calabrese perché non ho mai capito quale sia l’essenza del calabrese: non penso che i calabresi abbiano delle caratteristiche particolari che li differenziano dagli abitanti di altre regioni. Non posso dire di amare la Calabria più delle altre regioni o Paesi del mondo in cui sono stato. Non ho una feeling particolare con una persona per il semplice fatto che è nata in Calabria. Non digerisco la ‘ndujia o la classica soppressata, a casa non ho appeso quadri o fotografie che mi ricordino la Calabria, quasi tutti i miei amici non sono calabresi, parlo un orrendo dialetto calabrese sebbene il mio accento tradisca le mie origini meridionali. Non mi son mai sentito “orgoglioso” di essere calabrese perché ciò avrebbe significato che gli abitanti di altre regioni o di altri Paesi del mondo avrebbero dovuto vergognarsi delle loro origini “non calabresi”. Però – inutile negarlo – anche se non mi sento calabrese, in ogni caso lo sono o almeno così mi devo considerare in base al dizionario Treccani secondo cui è calabrese un «nativo della Calabria». C’è poco da fare, sono nato in Calabria e quindi devo considerarmi calabrese a tutti gli effetti sebbene non ci abiti da molti anni. Perciò riprendendo la mia “calabresità” sono rimasto un po’ perplesso nel leggere un articolo di Avvenire che titolava “Lo strano caso del suicidio di un dirigente. Scoperti legami con famiglie calabresi”, in merito al sospetto suicidio di Pasquale Libri, dirigente dell’ospedale San Paolo di Milano e sposato con una nipote del boss Rocco Musolino. Non capivo cosa ci fosse di male ad avere legami con “famiglie calabresi” ma – leggendo l’articolo – mi sono reso conto che le famiglie calabresi del titolo sono famiglie un po’ particolari: sono famiglie della ‘ndrangheta. Non credo sia difficile capire che essere una “famiglia calabrese” non significa affatto essere una “famiglia ‘ndranghetista”: le seconde costituiscono solamente una parte infinitesimale delle prime. Continua a leggere

Il cardinale Jorge Mario Bergoglio eletto papa Francesco I

Papa Francesco I

Nonostante la frase misogina attribuita a papa Bergoglio fosse stata riportata anche da fonti d’informazione come TgCom24 la notizia si è rivelata infondata.
Quando si sbaglia, anche se in buona fede e fidandosi di fonti nazionali, è doveroso scusarsi sia con i lettori che con la persona interessata.
La critica – anche se accesa – non deve mai essere infondata e c’è solamente da essere contenti che papa Francesco I non abbia detto una frase tanto grave.

Cagliostro