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That's simply me, myself and I. ;-)

Il Corvo e la Volpe (bis)

Ci tocca tornare su un argomento sinceramente stucchevole: la presunta “fuga” di notizie dal Vaticano ad opera di una (o più) persone. Sappiamo per certo che una persona risulta essere formalmente indagata per il Vatileaks. Sappiamo la sua identità. Sappiamo di cosa è accusato. Eppure il caro Brunello torna sull’argomento con il suo solito ridicolo stile, spacciando come verità le strane idee che albergano nella sua testa. E si dimostra come sempre disinformato. Scrive infatti:

Quando i comuni mortali leggono di possibili faide, di lettere che vanno e vengono, di interviste di anonimi, siamo al disgusto.

Non contento, insiste. Continua a leggere

Chi ha scritto queste parole?

Molte volte gli amici Pontifessi cercano di turlupinarci, proponendoci antichi documenti con la speranza di farci desistere dal muovere critiche al loro pessimo operato. Alziamo l’asticella. Chi ha vergato le seguenti parole?

Frequens generalium conciliorum celebratio, agri dominici precipua cultura est, quae vepres, spinas et tribulos haeresium, errorum et schis­matum exstirpat, excessus corrigit, deformata reformat, et vineam Domini ad frugem uberrimae fertilitatis adducit, illorum vero neglectus praemissa disseminat atque fovet. Haec praeteritorum temporum recor­datio et consideratio praesentium ante oculos nostros ponunt. Propter hoc edicto perpetuo sancimus, statuimus, decernimus atque ordinamus, ut amodo concilia generalia celebrentur: ita quod primum a fine huius concilii in quinquennium immediate sequens, secundum vero a fine illius immediate sequentis concilii in septennium, et deinceps de decennio in decennium perpetuo celebrentur, in locis quae summus pontifex per mensem ante finem cuiuslibet concilii, approbante et consentiente con­cilio, vel in eius defectu ipsum concilium, deputare et assignare teneatur.

Ut sic per quamdam continuationem semper aut concilium vigeat, aut per termini pendentiam exspectetur: quem terminum liceat summo pon­tifici de fratrum suorum sanctae Romanae ecclesiae cardinalium consilio ob emergentes forte casus abbreviare, sed nullatenus prorogetur. Locum autem pro futuro concilio celebrando deputatum absque evidenti neces­sitate non mutet. Sed si forte casus aliquis occurreret, quo necessarium videretur ipsum locum mutari, puta obsidionis, guerrae, pestis, aut similis, tunc liceat summo pontifici de praedictorum fratrum suorum, aut duarum partium ipsorum consensu acque subscriptione, alium locum, prius deputato loco viciniorem et aptum, sub eadem tamen natione, subrogare, nisi idem vel simile impedimentum per totam illam nationem vigeret. Et tunc ad aliquem alium viciniorem alterius nationis locum aptum huiusmodi concilium poterit convocare: ad quem praelati et alii qui ad concilium solent convocari accedere teneantur, ac si a principio locus ille fuisset deputatus. Quam tamen loci mutationem, vel termini abbreviationem teneatur summus pontifex legitime et solenniter per annum ante praefixum terminum publicare et intimare, ut ad ipsum con­cilium celebrandum possint praedicti statuto termino convenire.

[Quick post] Non sanno copiare.

Ormai alla deriva: gli amici Pontifessi hanno scordato anche i fondamenti del loro operato. Sbagliano anche a copiaincollare le informazioni che raccattano su altri siti. L’esempio limpido ci arriva dalla pubblicità per il “meeting angelologico”, organizzato in diretta concorrenza con l’evento che porterà a Milano famiglie da tutto il mondo per incontrare BXVI. Ci pare una buona scusa per giustificare l’insuccesso dell’evento organizzato dal prete di Campagna. Continua a leggere

Il corvo e la Volpe.

Brunello ha reagito immediatamente alla notizia dell’arresto del presunto “corvo” che, dall’interno dello Stato Vaticano, trafugava documenti privati del Papa.

La reazione dimostra nuovamente quanto inconsistente ed ipocrita riesca ad essere l’ometto di Murat. Ecco cosa scrive:

Un maggiordomo infedele ed anche maldestro, quale autore di reato ha la prova in casa sua, non lo sappiamo.

Innanzitutto Foxy dimostra una scarsissima fiducia nell’opera del Vaticano. Infatti lascia intendere che il corvo sia solo un pagliaccio incastrato dal qualcuno per mettere un tappo a questa vicenda. Continua a leggere

L’ennesima missiva di Carletto.

Carissimi, eccomi a voi con maggiori informazioni circa il contenuto della missiva che ci ha indirizzato Carletto. Abbiamo discusso dell’opportunità e della legalità di pubblicare quanto inviato da Carletto. Ed abbiamo concluso che è opportuno rendervi edotti circa il contenuto della stessa pur senza prodigarci nella comoda arte del copiaincolla. Non che ci sia qualche problema di legalità nel mettere online il contenuto della missiva di Carletto (stante il contenuto che è tutto fuorchè privato). Preferiamo però evitare di dare appigli al Maldestro per frignare e piagniucolare citeriormente.

Veniamo dunque alla sua missiva.

Innanzitutto bisogna precisare che siamo certi del fatto che provenga dalla stessa penna di colui il quale di recente si è spacciato prima per “Pontifex.Roma”, poi per “M.S.M.A.” ed infine per “Carlo Di Pietro”. Indirizzi IP simili e molte altre informazioni ci fanno ritenere con assoluta certezza che il messaggio provenga da CdP1 (per maggiori chiarimenti su CdP1 e CdP2 vi rimando a questo storico brano del nostro passato: http://pontilex.org/2011/06/latest-breaking-news-from-potenza/).

In buona sostanza nel pomeriggio del giorno 24 eSSo ci comunica le sue lamentele relativamente ad un nostro articolo che eSSo definisce diffamante (almeno stando al titolo).

Il riferimento è al mio recente brano in cui offro una diversa interpretazione del contenuto di un brano pubblicato sul sito Pontifesso a firma di tale “Banfi”.

Senza dare altre spiegazioni il Maldestro chiede semplicemente di … rimuoverlo.

Non fornisce indicazioni circa i passaggi che trova “diffamatori”, non fornisce una sua diversa interpretazione dei fatti, non chiede, come invece sarebbe suo diritto, di poter pubblicare una rettifica. Semplicemente ci chiede di rimuoverlo. E poi impone un limite temporale (48 ore) entro cui “obbedire” ai suoi comandi.

L’articolo, come vedete, rimane al suo posto. Anche perchè il Maldestro nel suo messaggio, scrive una quantità enorme di imprecisioni. Inutile perdere tempo e rispondergli. La nostra posizione è limpida e chiara.

Proviamo a trascurare le pretese immotivate del Maldestro. Il resto della sua missiva, come accennavamo prima, risulta confuso, impreciso.

Innanzitutto eSSo esordisce dicendo che “ormai da anni” è costretto a segnalare la presenza di articoli diffamanti nel nostro sito. Se fosse vero saremmo davanti alla prova provata che le sue pretese sono false: in tutti questi presunti anni mai nessun giudice gli ha dato ragione. La realtà è ovviamente diversa: non abbiamo ancora festeggiato il nostro secondo compleanno e Carletto ci vorrebbe molto più anziani…

Una piccola digressione: il disturbo bipolare è una malattia mentale che si caratterizza per l’alternanza tra una fase definita “maniacale” durante la quale il soggetto è iper-attivo, ad una fase depressiva, durante la quale prevale una generale prostrazione del soggetto. Noi non siamo medici, come Cantelmi, ma in tutti questi mesi abbiamo imparato ad identificare le “fasi” lunari di Carletto. E’ molto probabile che la sua fase maniacale stia cedendo il passo alla depressione. E questo alimenta e rende fervida la sua fantasia, trasformando i nostri 18 mesi di vita in “anni”, trasformando un articolo di pura fantasia in una “diffamazione”.

La fantasia poi letteralmente galoppa quando il Maldestro ci accusa di perseguitarlo. Non è chiaro cosa eSSo intenda con “perseguitare”. Nessuno di noi lo cerca a Pignola oppure a Campagna. Nessuno di noi gli manda insistentemente messaggi di posta. Nessuno di noi lo perseguita con telefonate o SMS. Nessuno di noi lascia scritte sui muri che circondano i luoghi a lui cari oppure apende fegati di animali al citofono. E non certo perchè sia impossibile conoscere dove abita oppure il suo numero di telefono, visto che  eSSo ha distribuito abbondantemente i suoi dati personali nel tempo lasciandolo un poco ovunque su Internet. Eppure eSSo parla di “persecuzione”. Pura fantasia.

Come ricorderete uno dei nickname che abbiamo attribuito nel tempo a Carletto è anche “Calimero”. Una frase della sua missiva corrobora ed avvalora la nostra scelta. Infatti eSSo si lamenta di presunti danni. Parla di danni alla sua immagine, danni economici e danni alla sua salute. Ci dispiaciamo che scrivere libri “di nicchia” non renda a sufficienza. Ma al tempo stesso troviamo ridicolo collegare i suoi insuccessi editoriali ai nostri articoli. Così come non comprendiamo quali danni possa ricevere dal nostro sito la già martoriata immagine del Maldestro. Non è certo colpa nostra se Carletto ha avuto in passato pessime abitudini. Noi possiamo solo registrare sul taccuino dei dati di fatto. Se poi Carletto si vergogna del suo passato (o del suo presente) non può certo chiedere il conto a noi. Stendiamo un velo pietoso sulla sua salute: cerca di incolpare noi del pessimo lavoro fatto dai suoi amici psichiatri. Poverello.

Molte frasi rasentano il ridicolo. Ad esempio quando mi informa di aver inviato copia della sua mail anche a mezzo mondo e pure all’ignaro editore. Notate il tono della sua conclusione: “al fine di richiedere anche il loro aiuto, perché questa persecuzione termini e sia punita severamente”.

Ecco dunque la nostra risposta. Chiara, semplice, essenziale.

Ho informato il Maldestro delle nostre decisioni con la seguente concisa comunicazione.

Spett. Dott. Carlo Maria DI Pietro, abbiamo ricevuto la sua missiva ed abbiamo meditato a lungo.
L’assenza di informazioni specifiche ci impedisce di accogliere la sua richiesta.

Pertanto l’articolo rimane al suo posto e la invitiamo a seguire il nostro sito per leggere maggiori informazioni circa questa nostra scelta.

La ringraziamo comunque per averci contattato.
Con la speranza che San Michele possa vegliare anche su di Lei.

La sua risposta è stata quasi immediata. La copiaincollo: non è possibile “riassumerla”.

PRENDO ATTO.
RICEVERETE ALTRA QUERELA.
CORDIALI SALUTI

Ho preservato il suo maiuscolo… Tanto per nascondere la sua collera.

Della riservatezza della comunicazione epistolare.

Tante, troppe volte abbiamo ricevuto comunicazioni da parte di Carletto. Fino ad ora abbiamo sempre scelto, per semplicità, di non mostrarvi il contenuto di questi suoi messaggi, limitandoci a condividere le nostre risposte oppure un sunto delle sue comunicazioni.

Chiamarle comunicazioni è però eccessivamente gentile: si tratta di minacce belle e buone. Si tratta di bullismo sotto forma di email. Si tratta di un maldestro tentativo del Geniale di censurare articoli che trova poco gradevoli. Ma torniamo ai messaggi che ci manda il Maldestro.

Carletto è abituato a concludere le sue mail con una frase:

La presente è a titolo riservato e non pubblicabile o riportabile, anche in forma di sintesi, riassunto, satira o altro. Mi avvalgo della legge sulla privacy delle conversazioni, di qualsiasi natura esse siano.

Vogliamo chiarire una volta per tutte che questa frase non ha alcun significato. Ed ora andiamo a chiarire le ragioni di questa affermazione.

Innanzitutto lo spunto per questa riflessione ci è stato fornito dall’ottimo StevenY2J. Nel suo intervento StevenY2J solleva un punto fondamentale: le norme che tutelano la segretezza delle comunicazioni (limitiamoci a questa definizione generica ed ampia, per semplicità) nasce per tutelare queste comunicazioni dagli sguardi indiscreti di chi trasporta la comunicazione stessa dal mittente al destinatario. Utilizzando lo stesso concetto “allargato” di comunicazione, le norme a cui si appella Carletto tutelano le sue mail ed i suoi fax dall’intercettazione da parte delle forze dell’ordine. Queste norme impongono che l’intercettazione sia sottoposta a restrizioni molto forti, per impedire un diffuso uso delle stesse per ottenere schedature “a tappeto” dei cittadini.

Potete verificare facilmente quello che viene affermato qui sopra attraverso la seguente pagina: http://it.wikisource.org/wiki/Codice_penale/Libro_II/Titolo_XII

In particolare la Sezione V è dedicata esplicitamente alla inviolabilità dei segreti.

Leggendo il contenuto dei diversi articoli (a partire dal 616) è facile notare che si pone sempre l’accento su chi ha accesso indebitamente (non essendo il destinatario) all’altrui corrispondenza. Vediamo qualche esempio, tratto dagli articoli:

  • Chiunque prende cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta
  • Chiunque, fraudolentemente prende cognizione di una comunicazione o di una conversazione, telefoniche o telegrafiche, tra altre persone o comunque a lui non dirette
  • Chiunque, fuori dei casi consentiti dalla legge, installa apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti al fine d’intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone…
  • Chiunque fraudolentamente intercetta comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra piu’ sistemi…
  • Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 616, essendo venuto abusivamente a cognizione del contenuto di una corrispondenza a lui non diretta
  • Chiunque, essendo venuto abusivamente a cognizione del contenuto, che debba rimanere segreto, di altrui atti o documenti, pubblici o privati, non costituenti corrispondenza, lo rivela, senza giusta causa…

Come vedete, non si fa menzione alcuna all’utilizzo del contenuto di una comunicazione da parte del reale destinatario. La ragione di questa “carenza” è presto spiegata: le comunicazioni sono comunque opere dell’ingegno. Pertanto occorre tornare alla famosa legge 633. Già, la legge che tutela il diritto d’autore. La legge che gli amici Pontifessi avrebbero voluto utilizzare per azzittire chi li critica, dimostrando di non conoscerne neppure approssimativamente il contenuto. Tanto da costringerci a dedicare una parte del nostro sito alla spiegazione in termini semplici e comprensibili da tutti (quindi anche dagli amici Pontifessi) del contenuto della legge che dettaglia la tutela del diritto degli autori (LdA in breve). Proprio la legge che loro stessi violavano pubblicando senza preventiva autorizzazione il lavoro di altri autori.

La sezione “Diritti relativi alla corrispondenza epistolare.” della legge 633 fa proprio al caso nostro.

http://www.interlex.it/testi/l41_633.htm#93

Le corrispondenze epistolari, gli epistolari, le memorie familiari e personali e gli altri scritti della medesima natura, allorché abbiano carattere confidenziale o si riferiscano alla intimità della vita privata, non possono essere pubblicati, riprodotti od in qualunque modo portati alla conoscenza del pubblico senza il consenso dell’autore, e trattandosi di corrispondenze epistolari e di epistolari, anche del destinatario.

Ad una prima, rapida lettura Carletto potrebbe anche gongolare: l’articolo infatti parla chiaro ed impone l’ottenimento del consenso dell’autore (cioè il mittente) prima di poter rendere pubblico il contenuto di una corrispondenza epistolare (come uno scambio di email, ad esempio). Peccato che sia necessaria una forte dose di superficialità per non accorgersi del fatto che l’articolo limita profondamente l’ambito in cui è necessario ottenere questo permesso. Infatti si legge esplicitamente: allorché abbiano carattere confidenziale o si riferiscano alla intimità della vita privata.

Non ci risulta che le comunicazioni del Maldestro abbiano carattere confidenziale. Non è certo un disclaimer incollato in fondo alle sue mail a rendere “confidenziale” il contenuto. La scarsa confidenzialità del contenuto delle comunicazioni di Carletto è testimoniato anche dal fatto che spesso le sue comunicazioni vengono inviate anche ad altre persone e non solo al diretto interessato. Tantomeno esse fanno riferimento alla sua (o mia) intimità. Quindi in conclusione possiamo affermare senza ombra di dubbio che, come tante altre volte abbiamo avuto modo di constatare, le pretese del Maldestro sono totalmente e completamente infondate.

Perchè questo lungo pippone su norme oscure e poco conosciute? Semplice. Perchè abbiamo appena ricevuto una lamentela di Carletto. Ma questa volta, a differenza di quanto fatto fino ad ora, la sua comunicazione verrà pubblicata. Non certo immediatamente, ma molto, molto presto.

Dopo la colomba pasquale, il sushi di Carnevale!

Per una strana coincidenza si sfiorano e si giustappongono due notizie. Rinforziamo l’ossimoro riportandole qui, una accanto all’altra.

Con il Presidente di Cassazione, dottor Corrado Carnevale, parliamo del libro scritto da Gianluigi Nuzzi, “Sua Santità”, che contiene molte lettere e documenti o appunti indirizzati ad alti esponenti della Santa Sede, al Papa e agli organismi dirigenti.

 

I rapporti erano finalizzati ad ottenere scarcerazioni facili. Per questo la cosca di ‘NdranghetaPesce, aveva rapporti con Corrado Carnevale, giudice della Corte di Cassazione. Le rivelazioni arrivano dalla collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce nel corso della sua deposizione iniziata lunedì nell’aula del carcere di Rebibbia. Teste questa donna, arrestata perché portava all’esterno gli ordini del padre, nel  processo All Inside che vede alla sbarra i componenti della cosca e alcuni familiari. ”Non ho mai conosciuto nessun clan Pesce – ha detto Carnevale – né alcuna persona che vi appartenga. Queste accuse non mi spaventano. Sono solo stupito che ancora si parli di me”. Il giudice, chiamato l’ammazzasentenze, era stato assolto nel 2002 dal processo che lo vedeva imputato per concorso esterno in associazione mafiosa

Le fonti:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/24/ndrangheta-pentita-pesce-raccontamio-suocero-aveva-contatti-corrado-carnevale/240198/

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/interviste/varie/11811-giudice-carnevale-trafugare-atti-del-papa-grave-reato-la-procura-di-roma-apra-uninchiesta

Il compendio dell’illegalità? (updated)

Apprendiamo magno cum gaudio dell’ultima prodezza letteraria del Maldestro. Se il titolo è chiaro, il contenuto sembra più torbido. Riceviamo questa notizia per tramite delle parole di Banfi, padre e geometra (qualunque cosa questo voglia dire). Vi proponiamo una traduzione in linguaggio corrente delle parole scelte da questo geometra.

 

Ho ricevuto come regalo dall’autore il testo “Le tasse e la Chiesa”, un volumetto tascabile da portare sempre in tasca e da leggere nei momenti di sconforto, specialmente quando capita di andare a pagare bollette esorbitanti, tasse, benzina, sigarette, cartelle esattoriali e tante altre spese che ci fanno rigirare le budella perché sono ricaricate di tasse e sovrattase, di accise e furti vari.

Dunque io sono l’autore ma non posso permettermi di scrivere dei miei stessi libri: risulterei ridicolo. Dunque scelgo di usare uno degli avatar più riusciti (Banfi) per parlarvi di una cosa che mi irrita profondamente: pagare le tasse. Mi disturba al punto che le descrivo come “furti vari”. Continua a leggere

Quick post. Nuovi messaggi del minidio Pontifesso?

Non vogliamo speculare sulla cronaca. Riportiamo un fatto. Drammatico. Devastante.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/05/21/news/brescia_lancia_figli_dal_balcone_e_si_suicida-35596337/

Un padre che, in preda alla depressione derivante anche da problemi economici e dalla perdita del lavoro, prima prova ad uccidere la moglie. Poi getta nel vuoto i loro due bimbi. Quindi li segue nel volo fatale. Lui è morto sul colpo. I bimbi (di 4 anni e 14 mesi) sono arrivati in ospedale ma i medici non sono riusciti nel miracolo.

Tre morti, di cui due bimbi in tenera età.

Sono questi i messaggi che arrivano dall’intestino del minidio Pontifesso?

Speriamo che gli amici Pontifessi abbiano pudore e rispetto di questa sciagura e non vadano a scavare nella vita del padre o della madre per trovare qualche giustificazione alla vendetta del loro minidio!