Cari bambini, cari piccoli mirianini, la vostra mamma tempo fa vi ha spiegato in un post esilarante cosa lei avesse capito del matrimonio gay. Ne ha capito così tanto che gay e lesbiche a distanza di tempo stanno ancora ridendo, soprattutto per il punto in cui affermava che nel matrimonio tra due donne non possa esserci neanche una madre perché arriva dal latino.
Cari bimbi, oggi mentre la vostra mamma vi ha abbandonati da soli per scrivere quegli articoli inutili sui gay che non legge nessuno, vi spiego quelle due parole che lei e i suoi amici usano sempre quando parlano di noi. Omofobia ed eterofobia. Tra i compagnucci della mamma si sente spesso che “l’omofobia non esiste e non c’è neanche la parola“. Bambini, non spaventatevi quando urlano quelle cose sbavando sul tavolo, sono dei giocherelloni, non lo intendono davvero. Si, lo sappiamo, loro vi dicono che l’omofobia non c’è e nemmeno il termine sul dizionario. Ma dovete sapere che molto spesso gli adulti che non sanno le cose, per sembrare più intelligenti ti spiegano proprio le cose che non hanno capito. Bimbi, ricordatevi di non farlo anche voi a scuola, eh? Se non sapete qualcosa, non insegnatela ma chiedete, ok? Oggi vediamo insieme se esiste l’omofobia e se i grandi hanno ragione quando dicono che siamo noi invece a essere “eterofobi”. Lo so che vi hanno insegnato a parlare a degli amichetti invisibili con le ali, a chiedergli i piaceri e a non dire certe cose sennò arriva il diavoletto. Dovete sapere che mammina e i suoi amici vivono in un mondo magico dove gli basta creare una parola per convincersi che quella cosa esista davvero o gli basta chiudere gli occhi e non usarne un’altra per illudersi che quella cosa non ci sia. Si, esatto, come vi dicono di fare in cameretta col babau. Oggi impariamo assieme come controllare quando sentite quelle cose da uno dei tanti adulti che vi ronzano intorno. Continua a leggere