L’inevitabile risultato del miglioramento e dell’allargamento della comunicazione tra differenti livelli in una gerarchia è il considerevole ampliamento dell’area di incomprensione.
Legge di Murphy
Oggi il Nostro è più calmo. In fondo come biasimarlo: è venerdì anche per lui. Dopo un’estenuante settimana a sbraitare contro mezzo mondo avrà pure diritto a sentirsi emotivamente a pezzi. E vorrei sperare però che questo fatto sia dovuto a questo e non perché è come sembra. Di che sto parlando? Vedremo più avanti.
Per ora iniziamo con una bella serie di citazioni che non fanno altro che ribadire (sempre con i soliti Ipse Dixit) ciò che era stato vomitato con gli squallidi articoli di ieri. Vediamo un po’ allora:
Intanto anche l’Ungheria sembra vittima di questi poteri forti:
“la situazione ungherese ricorda un poco quella italiana. Certamente., Orban potrebbe essere più flessibile e realista, ma l’Europa sorveglia e vuole imporre a quella nazione criteri e sistemi che non le sono propri e che elezioni regolari hanno scartato. Oggi la Banca Centrale Europea arriva come un tempo arrivavano i carri armati. Poi questa Europa, non è stata neppure educata con i vescovi ungheresi, ai quali non ha nulla da insegnare”.
Già, talmente democraticamente che ora il governo di Orban sta tartassando i giornalisti oppositori più qualche altra bella cosuccia:
- http://www.repubblica.it/esteri/2012/01/11/news/konrad_intervista-27929570/
- http://www.repubblica.it/esteri/2012/01/06/news/sindacalista_primavera_ungherese-27694474/
- http://www.repubblica.it/esteri/2012/01/04/news/ungheria_ue-27582653/
Come se levare della propria costituzione il riferimento allo stato di repubblica fosse una cosa da nulla…
Papa Benedetto XVI, ultimamente, ha detto che il mondo occidentale, naviga a vista, avvolto da una fitta coltre di nebbia. A quale nebbia allude il Papa?
Già: a che nebbia? Ma soprattutto: siamo sicuri che il solo fatto che l’abbia che l’abbia detto il Papa sia la certificazione di questa nebbia?
o chiediamo a Monsignor Alessandro Plotti, arcivescovo emerito di Pisa. Eccellenza, per quale motivo oggi navighiamo a vista? “per la semplice ragione che tanti hanno pensato di escludere Dio dalla loro vita. Spesso, si va avanti come se Dio non esistesse, come se non ci fosse, e questo è molto grave”. Per quale motivo? “il grande male del mondo occidentale, si chiama relativismo. Ossia, quel credere che ogni cosa valga l’altra, che i valori etici non contano, che il trascendente sia una realtà secondaria.
La definizione è a dir poco sommaria ed ideologicamente distorta: come saprà spiegare meglio di me qualsiasi manuale di filosofia infatti anzitutto bisogna dire che:
- Esistono vari tipi di Relativismo: Etico, Culturale e Gnoseologico. Il primo si basa fondamentalmente sull’idea che la cosiddetta etica vari da situazione a situazione e che per questo parlare di valori assoluti sia auspicare un’utopia, il secondo sulla base del secondo si basa sui costumi e ritiene semplicemente che se ogni popolo potesse scegliere tra tutti i tipi di costumi esistenti, sceglierebbe i propri. E cioè che non esiste una società universalmente superiore o inferiore con tutto ciò che ne consegue. L’ultimo è quello da cui si dipartono tutti: la verità non è semplicemente raggiungibile o raggiungibile solo nella misura in cui il nostro essere ce lo permette.
- Come definito: non c’è affatto disinteressamento (che poi che vuol dire? Distacco disilluso? Nel qual caso siamo nel Cinismo) per i valori etici ma tutti i valori di per sé sono uguali di partenza tra loro. E spetta all’individuo discernere in base alla situazione, convivenza sociale e così via.
- La questione del trascendente è invero la più grande forzatura: chiamasi Epicureismo. Quindi per quanto vicini ci si può essere ha totalmente sbagliato tutto…
Ovviamente tutta questa manfrina è innestata sul discorso dell’educazione degli articoli precedenti. Il che è tutto un dire…
L’uomo occidentale, salve eccezioni, pensa solo al materiale, a quello che deve avere o mangiare, ma dimentica che esiste un piano verticale molto, ma molto più importante.
Altro dubbio: come fa a conoscere l’ambigua metafora della croce di Brunello Nostro? Quando l’ha ascoltata?
Ma eccoci alla generalizzazione più stratosferica in cui mi sia mai imbattuto:
Da questo punto di vista, in Oriente, hanno un senso religioso molto più sviluppato”.
MA Quando?! Ma che intende con Oriente?! Ma cosa?!
Partiamo con un ripasso? Ok, partiamo con un ripasso:
anzitutto dal punto di vista etnico l’Oriente si può definire nei seguenti modi:
- Vicino Oriente: tendenzialmente islamico, con situazioni a causa della loro frammentazione difficilmente definibile.
- Asia Centrale: il limite varcato del mondo islamico lascia i suoi strali nelle culture Turche per poi scomparire quasi del tutto in Mongolia, ove si altalena tra credenze indo-tibetane, religione civile-tribale (Tengrismo, culto della Stirpe Mongola) e puro indifferentismo
- India e Sri Lanka: anche qui situazione complessa: da un alto la divisione tra Induisti, Buddhisti, Islamici, Sikh, Mazdei-Zoroastrini e Cristiani (questi ultimi in nettissima minoranza). Se i primi hanno un senso del sacro mistico improntato alla meditazione e alla contemplazione, i secondi son più terreni con particolare portamento per un senso artistico dovuto alle opere Moghul nelle quali si ritrovano, i Sikh sono una via di mezzo, mentre i mazdei si possono quasi definire cimeli viventi. La situazione cristiana è meglio sorvolarla.
- Cina, Giappone e Corea: tolti i già citati Buddhismo e Islam la situazione, nonostante l’ateismo formale, si presente con una tendenza alla praticità e un’attenzione non al senso del sacro bensì del lodevole. Per molti versi conta più l’aspetto formale e rituale, che presuppone stati d’animo ben precisi e quindi profonda autocoscienza, che la sincera fede. tant’è che per fare un esempio una buona fetta di Giapponesi non crede in una divinità specifica All’Occidentale. I casi dei cristiani in Cina, come pure quelli delle persecuzione sotto diversi Shogunati, dipendono unicamente da questioni di potere e onore.
- Thailandia, Cambogia e Siam: un misto tra l’autocoscienza sino-giapponese e le espressioni artistiche e le linee di pensiero indiane.
D’altronde non dovrei prendermela: quando mai un PontifeSSo pensa prima di aprir bocca?
Qual è il danno grave del relativismo?
“il pensare che tra bene e male non ci sia differenza, che tutto sia buono, e che ciascuno possa godersela come vuole. In questo modo, i valori etici vanno a male”. […] La famiglia in questa educazione sembra assente:
“vero, purtroppo. La Chiesa è scuola di fede, ma non può surrogarsi alla famiglia, luogo in cui i bimbi passano la maggior parte del tempo. Le famiglie ai bambini danno di tutto, corsi di inglese, sport, computer, ma arrivano ad otto anni e mai hanno sentito parlare di Dio o di una Chiesa. Crescono come piccoli selvaggi”.
Finiamo questo intervento qui va’: ormai la linea è chiara.
Ma ecco la cosa che mi ha sconvolto.
Dopo quello scivolone in cui Volpastren ha citato la Bibbia Protestante… ecco che ci ricasca! Su una citazione praticamente uguale!
“Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare” (Matteo 18,6).
Già già: la versione CEI è diversa:
Volpe a quanto pare non impara.
In fondo: quando mai ha imparato?
Fonte degli Epic Fail ripetuti: http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/varie/10225-introvigne-lunione-europea-sia-educata-con-i-vescovi-ungheresi-un-tempo-i-carri-armati-oggi-la-bce, http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/10226-la-faccina-imberbe-dellomosessualista-scostumato-e-le-preghiere, http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/10224-arcivescovo-plotti-genitori-parlate-di-dio-ai-bambini-occidente-preda-del-relativismo-e-lontano-da-dio