La Columbia University ha un brutto vizio: controlla rigorosamente tutte le ricerche scientifiche, numeri alla mano, e finisce per smontare puntualmente le false pretese degli omofobi. È la quarta università più importante degli Stati Uniti, i suoi ricercatori han vinto più di 100 Premi Nobel, e amministra il Premio Pulitzer. Nel 2015 ha controllato uno per uno tutti gli studi che pretendono di dimostrare il cambio dell”orientamento sessuale. Scoprendo che ci sono solo 46 ricerche scientifiche in circolazione, di cui solamente 13 hanno fatto ricerca diretta. Su queste 13, ben 12 provano che non sia possibile cambiare l’orientamento. Ma c’è di più: quell’unica ricerca salvata non è affidabile perché non soddisfa alcun criterio scientifico. Che cosa dice dunque la ricerca empirica sulla cosiddetta terapia di conversione? Può modificare l’orientamento sessuale senza causare danni? Ecco l’analisi pubblicata dalla Columbia Law School. Continua a leggere
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Gli psicologi e gli psichiatri cattolici.
Riteniamo che la migliore risposta possibile al profluvio di parole sprecate dai nostri amici Pontifessi sul solito argomento, siano le affermazioni che provengono dalla AIPPC. L’associazione degli psicologi e psichiatri cattolici.
Tanto per chiarire chi sono questi psicologi e psichiatri: i loro comunicati stampa ed i loro articoli vengono pubblicati su Avvenire. Ribadisco: non su Repubblica o su L’Unità.
Su Avvenire.
Leggiamo dunque cosa scrive l’AIPPC (per tramite del suo presidente Tonino Cantelmi)
Primo: nessuna terapia ‘riparativa’. Da tempo sostengo che il termine ‘riparativa’ sia ideologico, come quello ‘affermativa’. Esiste la terapia, secondo modelli convalidati scientificamente, ed esiste la domanda di psicoterapia. E siste il lavoro di decodifica del terapeuta ed esiste il consenso del paziente. Continua a leggere