Il finanziamento alle scuole private è da sempre stato un “cavallo di battaglia” del mondo cattolico all’insegna del motto “libertà d’educazione” nonostante l’articolo 33 della Costituzione preveda espressamente che «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato».
Blog e giornali cattolici hanno dato ampio spazio ad uno studio pubblicato da Pearson, colosso mondiale dell’editoria didattica, che ha realizzato una ricerca, intitolata The learning curve (La curva dell’apprendimento), volta a comparare i sistemi scolastici di 50 Paesi.
Il risultato dello studio è molto chiaro: «La presenza di scuole gestite da operatori privati produce un effetto significativamente positivo sul profitto degli studenti in matematica, scienze e letteratura» e dunque «la concorrenza scolastica genera benefici reali per tutti». I vantaggi erano superiori alla media per gli studenti con un basso status socio-economico in cui tali scuole private erano finanziate con fondi pubblici, come in Belgio e nei Paesi Bassi. Il professore Woessmann, uno degli autori, spiega: «Se c’è più possibilità di scelta per i genitori, e più operatori scolastici non-statali in modo che le scuole non siano gestite da un solo grande monopolio di stato, i paesi funzionano molto meglio». Continua a leggere
Archivi autore: Cagliostro
La coda di “Paglia” della Chiesa: timidissima apertura e sensibile dietrofront sui diritti delle coppie omosessuali
Dopo la presa di posizione del presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Angelo Bagnasco che aveva definito un «baratro» l’approvazione del matrimonio per le coppie dello stesso sesso in Francia, interviene monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia.
Il prelato chiude al matrimonio tra omosessuali affermando che il matrimonio «è unicamente quello tra un uomo e una donna» ed a dirlo «non c’è solo la Chiesa, ma anche la Costituzione italiana».
Bisogna ricordare che la Costituzione non vieta affatto il matrimonio per le coppie dello stesso sesso. La Corte costituzionale si è espressa già con la sentenza 138/2010. Mancando nell’articolo 29 della Costituzione la previsione che il matrimonio debba essere contratto solo tra persone di sesso diverso i giudici della Corte costituzionale sottolinearono che «come risulta dai citati lavori preparatori, la questione delle unioni omosessuali rimase del tutto estranea al dibattito svoltosi in sede di Assemblea, benché la condizione omosessuale non fosse certo sconosciuta. I costituenti, elaborando l’art. 29 Cost., discussero di un istituto che aveva una precisa conformazione ed un’articolata disciplina nell’ordinamento civile. Pertanto, in assenza di diversi riferimenti, è inevitabile concludere che essi tennero presente la nozione di matrimonio definita dal codice civile entrato in vigore nel 1942, che, come sopra si è visto, stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso». Continua a leggere
Meglio gay che Bruno Volpe, la non-provocazione di Pontilex
Con occhio distratto leggo l’ennesimo articolo di Bruno Volpe “Meglio mafiosi che gay, la provocazione di Pontifex” sul matrimonio gay in Francia. Prima di tutto provo un sentimento di umana pietà in questo periodo per i cattolici integralisti come può essere considerato Bruno Volpe: l’Eurispes ci rivela che gli italiani sono sempre più lontani dalle posizioni della Chiesa su molti temi sensibili (riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, eutanasia, suicidio assistito, fecondazione eterologa, divorzio breve, testamento biologico) e la stessa Chiesa gode sempre di meno fiducia da parte degli italiani. Inoltre in Francia il matrimonio omosessuale diventerà presto una realtà ed anche nel Regno Unito di David Cameron ci sono alte probabilità che si approvi una legge che permetta alle coppie gay di sposarsi. Davanti a questo scenario che il cardinale Bagnasco ha definito come un «baratro» c’è da immaginare che Bruno Volpe non sia molto tranquillo.
Proprio prendendo come spunto il progetto di legge che porterà all’approvazione del matrimonio gay anche in Francia, Bruno Volpe offre il solito campionario stantio e delirante di frasi fatte: «scellerata decisione», «deliberazione sciagurata», «offesa a Dio», «zampino del demonio», etc. Tutte frasi deliranti senza alcun senso che si commentano da sole.
Alcune frasi di Bruno Volpe però riescono a svegliarmi dalla lettura di uno pseudo articolo privo di ogni senso. Continua a leggere
Eurispes: l’Italia si allontana dalla Chiesa e dalle sue posizioni
Un Paese sempre più secolarizzato e che ha meno fiducia nella Chiesa: questo è quanto emerge dalla venticinquesima edizione del Rapporto Italia 2013 dell’Eurispes.
Nonostante le gerarchie ecclesiastiche siano ancora molto influenti nella politica italiana, solamente il 36,6 per cento degli italiani ha fiducia nella Chiesa cattolica che registra un brusco calo di consensi rispetto all’anno scorso quando godeva del favore del 47,3 per cento della popolazione (-10,7).
Gli italiani continua ad allontanarsi dalle posizioni della Chiesa su alcuni temi sensibili. Nel 2013 l’86,3 per cento delle persone intervistate da Eurispes si dichiara a favore del divorzio breve che permette – in presenza di consensualità e in assenza di prole – di porre fine al matrimonio entro un anno: l’anno scorso il favore era dell’82,2 (+ 4,1).
Nell’ambito delle relazioni affettive il 77,2 per cento degli italiani è a favore di una tutela giuridica delle coppie di fatto ed il 79,4 è d’accordo con la fecondazione assistita.
Aumentano i consensi sulla pillola abortiva Ru-486 che permette di interrompere la gravidanza entro i primi due mesi senza bisogno di intervenire chirurgicamente: nel 2012 il favore era del 58 per cento del campione mentre quest’anno è del 63,9 (+5,9).
Gli italiani sono sempre più lontani dalla Chiesa e dalla classe politica anche sui temi etici. Nel 2012 il 50,1 era a favore dell’eutanasia ma nel 2013 questa percentuale è salita al 64,6 per cento (+14,5). L’opinione pubblica resta sempre contraria al suicidio assistito (il 63,8 per cento non condivide questa pratica) sebbene ci sia stata una drastica riduzione rispetto all’anno scorso quando i contrari erano il 71,6 per cento. Continua a leggere
Matrimonio gay in Francia: la Chiesa è vincente nelle strade ma non è convincente nell’opinione pubblica
La Chiesa francese è riuscita a mobilitare i cattolici contro il progetto di legge del governo Hollande che introdurrebbe il matrimonio per le coppie dello stesso sesso ma non è riuscita a convincere i francesi. Questo, in sintesi, è quanto accaduto in Francia dove due settimane fa cattolici ma non solo sono scesi in piazza per la “Manif pour tous” contro il matrimonio per le coppie gay. Secondo gli organizzatori a scendere in piazza sarebbero state 800mila persone mentre per la polizia erano circa 340mila.
Molto più contenuta la manifestazione di ieri dei sostenitori del progetto di legge del governo Hollande: 400mila secondo gli organizzatori e 125mila per le stime della polizia.
Al di là dei numeri, la Chiesa non è riuscita a convincere gli elettori: Guardian e Telegraph danno notizia che – secondo un sondaggio realizzato da Ifop – il 63 percento dei francesi è a favore del matrimonio per le coppie dello stesso sesso con un aumento di tre punti rispetto agli inizi di gennaio.
La legge sarà discussa domani nell’assemblea francese ed in un parlamento dominato dai socialisti ci sono pochi dubbi sulla sua approvazione: «La legge passerà ed anche con una larga maggioranza», così si è espresso il primo ministro Jean-Marc Ayrault. Continua a leggere
Il Chief Medical Officer del Regno Unito e la British medical association: “Depenalizzare il consumo di droga”
Dopo lo studio della Uk Drug Policy Commission e dopo la ricerca di un intergruppo della Camera dei Lord a favore della depenalizzazione delle droghe leggere, dal Regno Unito arriva un altro intervento contro la criminalizzazione nell’uso delle sostanze stupefacenti.
Questa volta ad intervenire nel dibattito esistente è la dottoressa Sally Davies, Chief Medical Officer (la più importante figura di consulenza governativa nell’ambito della sanità pubblica) del Regno Unito, intervistata dal Telegraph.
La dottoressa Davies ha suggerito un diverso approccio non considerando le sostanze stupefacenti come un problema di ordine pubblico ma di sanità pubblica: «Penso che abbiamo un problema di sanità e come nazione faremmo bene a considerarlo come un problema sanitario. Penso che ci siano molte prove provenienti da altri Paesi e dalla scienza su come gestire la questione. Ma attualmente è il ministero degni Interni che è incaricato di gestire la politica per le droghe e per l’alcool ed è la scelta di questo governo di continuare a gestire la situazione in quel modo».
Secondo Sally Davies l’attuale politica sulle sostanze stupefacenti ha avuto come effetto solamente quello di «dissuadere i tossicodipendenti nel cercare aiuto medico» e qualora il governo decidesse di depenalizzare alcune droghe sarebbe pronta con alcuni consigli su come aiutare i dipendenti ad uscire dal problema. Continua a leggere
Human Rights Watch accusa l’Italia: i respingimenti dei migranti verso la Grecia violano il diritto internazionale
Durissima condanna da parte dell’organizzazione non governativa Human Rights Watch a Italia e Grecia nella gestione dei migranti.
Secondo il report “Turned Away: Summary Returns of Unaccompanied Migrant Children and Adult Asylum Seekers from Italy to Greece”, il nostro Paese sta respingendo minori stranieri non accompagnati ed adulti che richiedono asilo in Grecia dove devono affrontare un sistema di accoglienza non funzionale e condizioni detentive inumane. Nel documento si legge che le autorità italiane respingono entro poche ore clandestini arrivati sui traghetti, tra cui bambini di 13 anni, senza un’adeguata considerazione delle loro esigenze specifiche come può essere nel caso di minori o di persone che sono nella situazione di chiedere asilo politico.
Il rapporto (di cui ha dato notizia anche il New York Times) documenta il fallimento della nostra politica nell’accoglienza dei migranti nei porti adriatici di Ancona, Bari, Brindisi e Venezia. La ong ha intervistato 29 tra adulti e bambini che sono stati respinti in Grecia da parte della nostra polizia di frontiera: 20 di questi respingimenti sono avvenuti solo nel 2012. Secondo Judith Sunderland di Human Rights Watch «Ogni anno centinaia di persone rischiano la vita o gli arti nascosti sotto o dentro i camioni o le auto sui traghetti che attraversano il mare Adriatico. Troppo spesso l’Italia li respinge immediatamente verso la Grecia nonostante lì abbiano delle condizioni ed un trattamento terribile».
Tornati in Grecia, i minori non accompagnati ed i richiedenti asilo, come tutti i migranti possono ricevere gli abusi delle forze dell’ordine, sono sottoposti a condizioni degradanti di detenzione e ad un ambiente ostile segnato dalla violenza xenofoba.
Pontifex.Roma e Bruno Volpe contro Falcone e Borsellino: “Hanno forzato le regole del processo e del rispetto del diritto degli indagati”
Nuovo affondo del blog cattolico Pontifex.Roma e di Bruno Volpe contro i magistrati. Qualche volta ad essere bersaglio del suo j’accuse è il giudice Antonio Ingroia protagonista delle prossime elezioni politiche con la lista “Rivoluzione Civile”.
Queste le parole di Bruno Volpe: «A Palermo si candida, quale capolista, il giudice Ingroia, persona onesta, sino a qualche tempo fa PM a Palermo, dunque potenzialmente in possesso di notizie riservate sulla concorrenza elettorale. Ingroia è eleggibile, come tutti, sul territorio nazionale, meno che nel Collegio in cui ha esercitato la giurisdizione. Tuttavia, davanti a questa colossale illegalità, lo Stato dorme. Che si aspetta a negare a Ingroia un diritto che non gli tocca? Per altro, Ingroia ha bellamente preso per in fondelli gli italiani, qualche tempo fa con la storia del Guatemala e forse gli stessi cittadini di quel Paese, tornando in Italia appena ha sentito odore di elezioni».
Volpe – come spesso accade – commette una “piccola” confusione. Senza voler scendere nei particolari, vi è differenza tra ineleggibilità ed incandidabilità. Antonio Ingroia non è eleggibile nel collegio elettorale e qualora dovesse risultare eletto dovrebbe rinunciare al seggio parlamentare ma è candidabile ossia può presentarsi tranquillamente alle elezioni: altro che “colossale illegalità” di cui scrive Volpe. Ingroia ha agito nel pieno rispetto della legge ma forse Volpe ignorava la differenza esistente tra ineleggibilità ed incandidabilità. Continua a leggere
Affondo del blog cattolico Pontifex.Roma contro i magistrati e le loro scorte: ricordiamo le vittime di mafia e terrorismo
Affondo di Bruno Volpe del blog cattolico Pontifex.roma contro i magistrati e l’uso delle scorte.
Queste le sue parole: «Esistono frange politicizzate e di sinistra nelle procure pronte a inventasi processi barzelletta (stile Ruby) pur di demolire l’ avversario e questo fa dell’ Italia un Paese più sud americano che europeo e dispiace che talvolta anche le sane forze dell’ Ordine debbano obbedire a regole deliranti violando le leggi. Ma prima o poi con questi signori bisognerà fare i conti, non possono fare quello che credono e vogliono. Infine: lo Stato che dovrebbe in teoria risparmiare, spende soldi inutili per molte scorte ai Magistrati. Talvolta sono giuste e necessarie, molte altre volte no. Si riducano per un sano risparmio, e non si capisce perché un Magistrato sia valutato più sacro del giornalista o dell’ avvocato. Rischia la pallottola del malavitoso? Ci dispiace, siamo contro la mafia e ogni delinquenza, ma il mestiere del giudice lo ha scelto lui e se gli arriva il colpo, vuol dire che qualcosa non funziona. Lo doveva prevedere, in una nazione che talvolta non brilla per onestà e purezza. Da un punto di vista del rispetto del codice dell’ onore e del rispetto, duole dirlo, certe organizzazioni malavitose, sono molto più “etiche”».
Ai lettori valutare la portata di queste frasi. A noi semplicemente ricordare alcuni magistrati uccisi dalla mafia e dal terrorismo: Continua a leggere
Per la Chiesa nelle adozioni gay i bambini sono una “merce” ma gli orfanotrofi continuano ad essere pieni
A seguto della sentenza della Cassazione che ha confermato l’affidamento di un bambino alla madre omosessuale convivente con la sua campagna, i cattolici hanno reagito alla paventata possibilità che una coppia omosessuale possa adottare un bambino.
Tra i vari interventi il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire ha titolato “Figli alle coppie gay? Sentenza pericolosa” mentre monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, intervistato da Radio Vaticana ha affermato che «l’adozione dei bambini da parte degli omosessuali, porta il bambino ad essere una sorta di merce».
Sempre Avvenire pubblica un articolo molto allarmante sulla crisi delle adozioni in Italia a commento del report sulle adozioni in Italia pubblicato dalla commissione per le adozioni internazionali della presidenza del Consiglio dei ministri.
Secondo il quotidiano della Cei «un calo così vistoso forse non se lo aspettavano nemmeno gli addetti ai lavori, che pur da un paio di anni segnalano grosse difficoltà. Il -22,8 per cento di bambini adottati nel 2012 non è una semplice diminuzione fisiologica visti gli anni di crisi; è, invece, un vero e proprio crollo». Nel 2012 «sono entrati in Italia 3.106 minori stranieri, contro i 4.022 del 2011. Il che vuol dire 916 bambini in meno. Le coppie adottanti sono diminuite più o meno della stessa percentuale: 2.469 nel 2012 contro le 3.154 del 2011, ben 685 in meno».
Per l’organo dei vescovi italiani «Il report della Cai non offre spiegazioni sul calo delle adozioni, oggettivamente inquietante visto che l’Italia è storicamente tra i più accoglienti al mondo». Continua a leggere