Eggià, le tartarughe…
La prima volta che le abbiamo sentite nominare è stata in occasione di una risposta di Carletto proprio su questo sito. Qui il nostro si è prodotto in un elenco delle attività di pontifex, e alla fine troviamo che pontifex, fra le altre opere meritorie, ospita tartarughe abbandonate e/o maltrattate, avendo a disposizione un terrario per questi rettili.
Poco dopo il geniale ha riciclato il pezzo di commento e ne ha ricavato un articoletto per pontifex, come sta facendo con molti dei commenti di risposta a Simone. E anche qui ricompaiono le tartarughe.
Attualmente, l’articolo di testa di pontifex è questo: http://www.pontifex.roma.it/index.php/curiosita-e-news-dal-web/8473-accogliamo-ed-adottiamo-tartarughe-di-terra-maltrattate-od-in-pericolo
(Update: ho scritto l’articolo ieri sera, questa mattina la pagina principale di pontifex è stata aggiornata.)
Ma perché proprio le tartarughe?
Io non so dare una risposta, però mi sono posto delle domande, e ho fatto una ipotesi.
La prima cosa da considerare è che la tartaruga è un animale a rischio di estinzione, pertanto le leggi che la tutelano sono particolarmente severe. Tutte le tartarughe che vivono in cattività dovevano essere denunciate presso gli uffici Cites del Corpo Forestale dello Stato entro il 31 dicembre 1995. Da questa data non è più possibile denunciare il possesso di tartarughe. Detenerle illegalmente espone a gravi sanzioni (si parla di migliaia di euro), e la mancata denuncia non è sanabile. In pratica, chi volesse registrare oggi una tartaruga si denuncerebbe da solo.
Ogni nascita e morte deve essere dichiarata alla forestale, che rilascia delle attestazioni. La tartaruga può essere ceduta solo se ha, oltre alla attestazione di nascita, anche un certificato Cites che è rilasciato dalla forestale, dopo aver prodotto alcuni documenti e un versamento.
Con queste premesse, mi pare già strano che gli amici di pontifex siano entrati in possesso di due tartarughe, specialmente visto il modo in cui affermano di esserne entrati in possesso, e cioè “sottratte ad un incivile che le faceva vivere nella melma e senza cibo da più di un anno (denunciato da una nostra collaboratrice)”. Mi pare strano che la forestale, dopo aver ricevuto la denuncia, gli abbia affidato le tartarughe.
Inoltre, l’articolo si chiude con questa frase: “Se avete notizia di tartarughe maltrattate od in …
… pericolo (ovvero trovate camminare sul ciglio della strada ed altro) siete pregati di contattarci.
Sosterremo noi i costi di spedizione e regolarizzeremo le pratiche presso l’Ente preposto.”
Ma no, Carletto. Non potete regolarizzare proprio nulla. A meno che tu non intenda, per regolarizzare, pagare la sanzione (che può arrivare a 6/7000 euro) per ogni tartaruga, che verrebbe comunque sequestrata. E, a quanto mi risulta, non potete neppure farvi spedire animali vivi, né a spese vostre, né del mittente.
Che dire? Forse sono io che sono malfidato, ma mi sembra che, in casa pontifessa siano stati fatti degli abbellimenti, fra cui un terrario, e che ora i nostri impagabili amici stiano cercando di popolarlo con tartarughe procurate di straforo.
Eh bè, caro Carletto, stai attento alla forestale, ché con loro gli esorcismi servono a poco.
Saluti.
Update: Un riassunto della normativa Cites (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) si trova qui: http://www.tartarughe.org/testo/normativa.htm