Archivi autore: Gianfranco Giampietro

Prossimamente anche un libro di Stanzione e Carlo Di Pietro sui diavoli dei manga giapponesi? XD

Questa raffigurazione di "Satana" ci osserva con tutta la sua aria pucciosa per indurci in peccato e perdizione!

Ho dato un’occhiata al recente annuncio di Pontifex sul prossimo libro a cura di Stanzione e Carlo di Pietro… un libro sui diavoli! Giusto per essere originali… i libri a cura di Stanzione riescono sempre ad essere così originali, sempre sul tema degli angeli… o degli angeli caduti (i diavoli)… evviva!

Fonte dell’articolo: Prossimamente “Tutto sui Diavoli” a cura di Don Stanzione e Carlo Di Pietro – Saggio introduttivo a cura del Prof. Tonino Cantelmi (Presidente Associazione Nazionale Psichiatri e Psicologi Cattolici)

Ma non voglio criticare gli interessi dei nostri pontifessi… nemmeno io sono molto originale in fatto di roba che leggo o scrivo di solito. Quello che mi ha piacevolmente divertito con sorriso amaro, come al solito, è il solito goffo tentativo da parte di Pontifex di dimostrarsi erudito (perchè in fondo uno dovrebbe potersi pronunciare su qualcosa solo dopo aver dato dimostrazione di conoscere davvero l’argomento… vero, cari pontifessi? 😀 ) su quello che cerca di demonizzare, come al solito alla cieca. I risultati sono sempre esilaranti e fanno quasi tenerezza, perchè assomigliano a quelli di un contadino che cerca di spiegare un trattato di filologia latina o di un italiano che appena arrivato in India cerca di conversare con confidenzialità nei vari dialetti del luogo che non ha mai studiato e sentito prima d’ora.

Pontifex, riciclando un collage di informazioni e dati presi qua e là da altri autori, cerca di presentare la minaccia del demonio ai giorni nostri, soprattutto la minaccia che rappresenta per i nostri poveri e decerebrati figlioletti (lo sappiamo tutti, no? Musica, fumetti e videogiochi hanno l’impressionante capacità di trasformare i nostri figli in adoratori di sangue che rubano i bambini dalle culle per sacrificarli a Satana… come già fanno tutti gli ebrei e i comunisti, giusto?)… Leggendo l’articolo scopriamo che Satana ha notevoli talenti artistici… infatti suona rock e metal, è regista di numerosi film della Disney, disegna fumetti giapponesi e forse scrive anche le ricette di Suor Germana… che diavoletto poliedrico e dai mille talenti!

Cominciamo questo lungo ma divertente viaggio nelle pontifesserie… Spero che la lunghezza dell’articolo possa essere compensata dalle cose divertenti che ho trovato su Pontifex. Se non avete voglia di leggere tutto, saltate direttamente alle ultime righe, perchè questa volta c’è davvero tanto da ridere!

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Bruno Volpe e l’arte di fare due pesi e due misure

Obbligare la gente verso qualcosa, con tanto di obbligo di contribuirvi con le proprie tasse, è giusto?

Per Bruno Volpe e per Pontifex dipende…

Se questo costituisce un vantaggio per loro, sì, è giusto.

Se non va a loro vantaggio, sacrilegio! Quale blasfema ingiustizia! Un tale soppruso deve essere denunciato e fermato! Continua a leggere

In memoria di Giordano Bruno

Nel pieno della notte Clemente trova Giordano Bruno sveglio nella sua cella, seduto al tavolo nudo.

Non un libro, non una carta, non un appunto. Bruno è assorto. Come al solito.

«Non tornerete indietro, vero?»

«Mi è impossibile, vostra Santità.»

Silenzio. Tutto tace nel grande palazzo. Le guardie sono rimaste fuori. Non dietro la porta serrata, ma in fondo al corridorio. Nessuno può udirli. E’ con loro soltanto la memoria storica della filosofia ermetica, il ricordo che passa impalpabile per bocca-orecchio attraverso il salto dei secoli. Continua a leggere

Giordano Bruno e il “diritto di uccidere” da parte degli odierni “difensori della vita”

“Verrà un giorno in cui l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo” Giordano Bruno

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Lettera a Stanzione: il male di vivere

«Nella vita di alcuni uomini vi sono momenti, in cui essi sentono vacillare tutte le loro certezze, venir meno tutte le loro luci, tacere le voci delle passioni e degli affetti e di quanto altro animava e muoveva la loro esistenza. Ricondotto al proprio centro, l’individuo avverte allora a nudo il problema di ogni problema: Che sono io?

Sorge allora, quasi sempre, anche il senso che tutto ciò che si fa non solo nella vita ordinaria, ma altresì nel campo della cultura, in fondo serve solo per distrarsi, per crearsi la parvenza di uno scopo, per aver qualcosa che permetta di non pensare profondamente, per velare a sé stessi l’oscurità centrale e per sottrarsi all’angoscia esistenziale.

In alcuni casi una crisi del genere può avere un esito catastrofico. In altri si reagisce. L’impulso di una forza animale che non vuol morire si riafferma, inibisce ciò che è balenato attraverso esperienze siffatte, fa credere che si tratti solo di un incubo, di un momento di febbre della mente e di squilibrio nervoso. E ci si va a creare qualche nuovo accomodamento, per tornare alla “realtà”.

Vi è poi chi scarta. Il problema esistenziale, che egli ha sentito, per lui – imponente ad assumerlo per intero – diviene “problema filosofico”. E il gioco ricomincia. Con un qualche sistema di speculazione, si finge luce nell’oscurità e si dà nuova esca alla volontà di continuare. Un’altra soluzione equivalente è il passivo rimettersi a strutture tradizionalistiche, a forme dogmatiche svuotate di un contenuto vivente e presentatesi come semplici complessi dogmatici e devozionali.

Altri, però, tengono fermo. Qualcosa di nuovo e di irrevocabile si è determinato nella loro vita. Il circolo chiusosi intorno a loro intendono spezzarlo. Essi si staccano dalle fedi, si staccano dalle speranze. Vogliono dissipare la nebbia, aprirsi una via. Conoscenza di sé e, in sé, dell’Essere – ciò essi cercano. E un tornare indietro per essi non c’è.»

[Tratto dall’introduzione alla raccolta di testi conosciuta come “Introduzione alla magia quale scienza dell’Io” edito dal “Gruppo di Ur”, a cura di Julius Evola.] Continua a leggere

Dunque quale Chiesa?

“Ma perché i Papi sino a Pio XII e non oltre? Forse che l’obbedienza alla Santa Sede è divisibile secondo le annate o secondo la consonanza di un insegnamento alle proprie convinzioni già stabilite?”

Joseph Ratzinger

Tra i nuovi articoli di oggi su Pontifex, alcuni incredibilmente condivisibili (nel mio caso soprattutto il giudizio sulla nuova riforma dell’istruzione universitaria contenuta nell’articolo “Riforma universitaria da cestinare, ostacola i poveri a vantaggio dei ricchi. Non é una privatizzazione, un esproprio. Cattolici divisi e confusi” ), voglio citare e discutere l’articolo su Mons. Lefebvre ( “Mons. Lefebvre ed il colpo da maestro di Satana” ).

Sorvolerò sulla figura stessa di Lefebvre, controverso personaggio legato a idee molto discutibili che spaziano dalla negazione dell’olocausto, all’accusa permanente di deicidio rivolta contro gli ebrei, fino alla critica attiva contro il “pacifismo” e alla disponibilità al dialogo nei confronti di altre realtà sociali e culturali come il medioriente, la società laica moderna e il mondo globalizzato ( “Di fronte alla globalizzazione, all’islamizzazione, al modernismo… saremo disarmati dagli uomini di Chiesa pacifisti; per disarmarci insegnano il contrario dei Papi di prima.” ); una “critica attiva” che sfocia quasi nell’intolleranza. Continua a leggere

Buddhismo e immaginario occidentale

Premessa: un articolo non è fatto per forza per essere letto tutto in una volta. Si può anche riprenderlo più volte, leggerlo un pò alla volta, sempre ovviamente se rimane la curiosità e la voglia. Vista la lunga mole di quanto ho scritto, che dal mio punto di vista era richiesto dalla complessità dell’argomento trattato, io stesso penso che sarebbe un suicidio leggerselo tutto in una volta. Quindi ognuno si regoli come meglio preferisce nella lettura di questo articolo. Sempre, ovviamente, se ne prova la voglia e l’interesse.

Il recente articolo di Don Marcello Stanzione sul buddhismo mi ha fatto riflettere di nuovo su una cosa, ovvero su come l’immaginario occidentale sia spesso un filtro cognitivo che rende quasi impossibile comprendere davvero lo spirito di questa “religione”. Senza uno studio sincero, che vada ben oltre la semplice curiosità o erudizione, è davvero difficile comprendere lo spirito dell’oriente e delle sue religioni e filosofie. Ancor più tempo si perde quando, come Don Stanzione, si avvicina questa religione con lo spirito e le intenzioni di un “eresiologo”, cioè di qualcuno interessato a informarsi solo con lo scopo di poterne trovare i difetti necessari per una campagna di discredito. Così come un Padre della Chiesa dei primi secoli scriveva cose errate e superficiali circa il reale spirito e contenuto di quelle che lui definiva “eresie”, allo stesso modo un simile lavoro è quello fatto da parte di Don Marcello Stanzione. Non che lui possa fare di meglio, anche volendo. La comprensione delle cose si dischiude solo quando siamo sinceramente interessati a qualcosa. La comprensione, a differenza della conoscenza esteriore delle cose, non ammette imbrogli. Continua a leggere