Il 2013 è stato certamente un anno importante per i sostenitori del matrimonio per le coppie dello stesso sesso. In Europa è diventato realtà in Francia e Regno Unito (ad eccezione della Scozia e dell’Irlanda del Nord) ed in Uruguay e Brasile per quanto riguarda il Sud America. Inolre in Oceania la Nuova Zelanda è diventato quest’anno il primo Paese a prevedere questo istituto.
Situazione più complessa per quanto riguarda gli Stati Uniti dove la decisione se permettere alle coppie dello stesso sesso di sposarsi appartiene ai singoli Stati. Attualmente sono 13 gli Stati federali dove è permesso il matrimonio omosessuale e nel 2013 Rhode Island, Delaware e Minnesota. A livello federale la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale il Doma (Defense of Marriage Act), una legge voluta dal presidente Bill Clinton che obbligava il governo federale a considerare matrimoni solo le unioni fra persone di sesso diverso. Essendo dichiarato incostituzionale il Doma, il matrimonio omosessuale, a livello fiscale, viene riconosciuto a livello federale ed anche in quegli Stati dove non è previsto.
Ad ogni modo la battaglia per il matrimonio per le coppie omosessuale si combatte in ogni singolo Stato americano ed il prossimo ad aggiungersi potrebbero essere le Hawaii. I Democratici stanno prendendo in considerazione una legge che legalizzi il matrimonio omosessuale e se il supporto è sufficiente il governatore democratico Neil Abercrombie convocherà una speciale sessione del Parlamento: «Penso che siamo in grado di mettere insieme qualcosa che può raggiungere una solida maggioranza che ci darà l’opportunità di stabilire il matrimonio equalitario nello Stato delle Hawaii in relazione alle recenti decisioni della Corte Suprema» ha detto Abercrombie. Nel 1998 lo Stato delle Hawaii ha definito nella Costituzione il matrimonio come l’unione tra uomo e donna ma il trend si è invertito nel 2011 quando sono state approvate le unioni civili per le coppie omosessuali. I Democratici attualmente hanno una solida maggioranza sia alla Camera (dove controllano 44 seggi su 51) che al Senato (24 su 25).
Si attende per settembre invece la decisione del giudice Mary Jacobson che dovrà stabilire se lo Stato del New Jersey è costituzionalmente obbligato a legalizzare il matrimonio per le coppie omosessuali. Il governatore dello Stato, il repubblicano Chris Christie (che ha vietato le terapie riparative per i bambini omosessuali), si oppone al matrimonio per le coppie dello stesso sesso ed ha posto il veto su una legge approvata dai legislatori del New Jersey nel 2012 che riconosceva il matrimonio gay: inoltre un sondaggio dell’università di Quinnipiac mostra come il 60 per cento degli elettori sia a favore del matrimonio equalitario.
Più complicata la situazione del New Mexico dove un impiegato della Contea di Doña Ana, Lynn Ellins, ha cominciato a rilasciare certificati matrimoniali anche per le coppie dello stesso sesso non essendoci nelle leggi dello Stato nessun riferimento al genere per quanto riguarda il matrimonio. Un tribunale sta vagliando la situazione ma nel frattempo Lynn Ellins continua a rilasciare certificati matrimoniali anche per coppie omosessuali. La questione diventerà cruciale per le prossime elezioni politiche e la contea di Doña Ana è proprio la roccaforte politica della governatrice repubblicana Susana Martinez che si è sempre opposta al matrimonio per le coppie gay. Attualmente dall’ufficio di Lynn Ellins sono rilasciati ogni ora quattro certificati matrimoniali per coppie omosessuali mentre prima la media era di cinque al giorno.
Ovviamente resta alta l’opposizione del mondo cattolico e Tempi riporta l’opinione di Joan Frawley Desmond, direttore del National Catholic Register, secondo cui, in un editoriale, gli stravolgimenti del matrimonio avranno influenze negative anche sul numero delle unioni “tradizionali” fra uomini e donne.
A tal proposito Joan Frawley Desmond viene ampiamente smentito da uno studio pubblicato sulla prestigiosa ricerca scientifica Plos One da parte di ricercatori della School of Community Health presso la Portland State University. Secondo gli studiosi: «L’effetto deleterio sui matrimoni tra persone di sesso opposto è stato considerato un fattore chiave per la riduzione e l’eliminazione dei diritti delle coppie dello stesso sesso. Tali affermazioni non appaiono credibili di fronte alle prove esistenti, e concludiamo che i tassi di matrimoni tra persone di sesso opposto non è influenzato da unioni civili o matrimoni tra persone dello stesso sesso». I ricercatori si erano domandati se «il matrimonio tra persone dello stesso sesso andasse a detrimento del matrimonio tra persone di sesso opposto» e le loro conclusioni sono nette: «Abbiamo scoperto che non ci sono effetti a breve né a lungo termine dei matrimoni gay o di leggi, forti o deboli, sulle unioni gay, rispetto al tasso di matrimoni etero».
Aggiornamento: in New Mexico il giudice distrettuale ha stabilito che la legge dello Stato sul matrimonio non proibisce espressamente il matrimonio gay e quindi ha ordinato agli impiegati di cominciare a rilasciare licenze matrimoniali anche per le coppie dello stesso sesso.
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Io lo dico da sempre: se venisse approvata una legge che PERMETTA di prendere a capociate una qualsiasi capra che ti attraversi la strada: Sgarbi stia tranquillo, io lo lascerei in pace.