Buongiorno a tutti.
Come tutti sappiamo il mandato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è ormai agli sgoccioli e molto presto dovrà essere scelto il suo successore. Nelle ultime settimane si sono fatte molte speculazioni su chi possa essere eletto alla più alta carica dello Stato e, fra i molti nomi tirati in ballo, è saltato fuori anche quello della radicale Emma Bonino cosa che ha suscitato fra i vari neocrociati da operetta del web viva preoccupazione unita a momenti di autentico delirio la cui massima espressione non è stata raggiunta da una certa nostra vecchia conoscenza del Quartiere Murat di Bari (a proposito, Brunello che ti è successo? Mica mi sarai diventato tiepidino? Guarda che poi il tuo mini-dio ti punisce,eh!) ma da un altro direttore, quello di Riscossa Cristiana, Paolo Deotto che non si è fatto sfuggire l’occasione di utilizzare le voci sulla candidatura della (ex) parlamentare radicale come cavallo di Troia per sparare le solite bordate cattotalebane sulla pratica dell’interruzione di gravidanza. Intenzione che si è tramutata in un vero e proprio “sbrocco” non appena Deotto ha proposto, nel tentativo non particolarmente riuscito di fare il provocatore e di sostenere le proprie idee con non-argomentazioni pseudogiuridiche, i “suoi” candidati alla Presidenza.
Questo il titolo del pezzaccio di Deotto:
LE NOSTRE PROPOSTE PER IL QUIRINALE: TOTO’ RIINA, RENATO CURCIO, FRANCESCA MAMBRO
“Poiché qualcuno si è lamentato perché sull’argomento Quirinale ci limitiamo a criticare un’eventuale nomina di Emma Bonino, ma non proponiamo nulla di concreto, cerchiamo subito di rimediare.
Proponiamo perciò una terna di nomi e, per rispetto delle sacre “quote rosa”, quelle che riducono le donne a livello del Panda, trasformandole in una specie di animale protetto, inseriamo nella terna anche una rappresentante del gentil sesso (o dovremmo dire “genere”? Mah!).”
Bello constatare che anche dalle parti di Riscossa Cristiana, proprio come i pontifeSSi, siano alieni a qualsiasi nozione basilare riguardante la sfera sessuale. Ma lasciamo perdere queste minuzie ed andiamo avanti…
“È risaputo che siamo assolutamente contrari alla nomina della Bonino a Presidente della Repubblica perché la gentile signora, con la sua forsennata propaganda a favore dell’aborto, preceduta, nella spensierata giovinezza, da un’intensa attività di procurati aborti clandestini (ma tanto democratici),”
Ed ovviamente tacciamo il fatto che la Bonino con questa “intensa attività” della sua “spensierata giovinezza” come la chiama Deotto abbia sottratto moltissime donne e ragazze, portandole ad abortire all’estero con tutte le precauzioni igienico-sanitarie del caso e, soprattutto, in modo pienamente legale, all’allora indisturbato mercato clandestino delle cliniche private (non che oggi su questo fronte la situazione sia migliore) o, peggio, ai macelli delle mammane, dove avrebbero rischiato seriamente di morire di infezioni o emorragie per maggior gloria dell’ipocrisia cattolica…
“è tra le principali responsabili dell’uccisione di circa 6.000.000 (sei milioni) di bimbi, nonché dell’uccisione delle coscienze delle madri, perfidamente spinte ad abortire, anziché essere aiutate nelle difficoltà e della corruzione di almeno tre generazioni di italiani, convinti ormai che l’aborto, da sempre definito dalla Chiesa “crimine abominevole”, sia ora un “diritto”.”
Come potete vedere non si tratta di “argomentazioni” (parola grossa) particolarmente originali anzi in parecchi, anche molto più autorevoli del sottoscritto, le hanno già ampiamente destituite di ogni fondamento (in questa sede ed altrove). Ma poiché, come dicevano i latini, repetita iuvant sottolineerò per l’ennesima volta ciò che ormai dovrebbe essere evidente:
a) In primis, faccio notare come, grazie a stime che non possono essere meglio descritte se non come spannometriche, la stima delle presunte “vittime” dell’aborto cresca ogni volta di più: ora sono 6 milioni, l’anno scorso in occasione della Marcia (su Roma) per la Vita si era detto 5 milioni. Fate voi due conti ma sinceramente dubito che in meno 365 giorni siano stati fatti in Italia un milione di aborti…
b) Anche ammettendo che le cifre di cui sopra siano corrette, l’intero ragionamento si basa su di una premessa fallace ovvero che l’interruzione di gravidanza e l’omicidio siano la medesima cosa. Peccato che l’aritmetica (e soprattutto la logica) ci insegna che così come non si può perdere ciò che non si è mai avuto, non si può uccidere chi non è mai nato.
c) Sguinzagliando il piccolo gomplottista che è in lui, Deotto parla di madri “perfidamente spinte ad abortire” senza però spiegare in cosa consista la perfidia dei consultori a favore dell’interruzione di gravidanza e contemporaneamente tace la situazione dei consultori dei cosiddetti “pro-life” dove il Quarto Reich aaheemmmm volevo dire la Chiesa Cattolica Apostolica Romana trova sempre il modo di piazzare i propri fidi che nella maggior parte dei casi trattano la donna che desidera usufruire della Legge 194/78, quando va bene, come una libertina edonista & egonista o addirittura, quando va male, come una povera minorata mentale che deve essere assolutamente riportata sulla retta via tramite sistemi che sfiorano il terrorismo psicologico, salvo poi sbattersene abbondantemente i cosiddetti appena il nascituro viene alla luce, altro che “essere aiutate nella difficoltà”.
d) Per concludere, ripeto per l’ennesima volta che l’interruzione di gravidanza è un diritto perché è una pratica garantita da una legge della Repubblica Italiana, la già citata Legge 194/78. La Chiesa non è d’accordo? Affari suoi, la Chiesa non è un’istituzione della Repubblica , non è un ramo del Parlamento né, tantomeno, la Corte Costituzionale.
“Se una persona con un tale curriculum, da far rabbrividire professionisti del livello di Hitler, Pol Pot o Stalin, è considerata degna di assumere la massima carica dello Stato, beh, allora ben più degni sono i candidati che sommessamente proponiamo noi.
Eccoli:”
Seguono delle brevi biografie delle tre persone citate all’inizio dell’articolo: Riina, Curcio e la Mambro. Ve le risparmio, dato che non si tratta di tre personalità sconosciute e credo che più o meno tutti sappiano di chi stiamo parlando. E vi risparmio soprattutto il tono da maestrino alla “Io-sono-più-santo-di-voi” di Deotto (ma per chi fosse proprio curioso o più semplicemente costipato e desideroso di sperimentare un rimedio tutto nature per scarcarsi, può andare a leggersele tramite il link in calce).
“Che ne dite? I nostri tre candidati, messi assieme, hanno eliminato poco più di trecento persone. Non hanno mai preteso poltrone politiche,”
Da quando non aver preteso incarichi politici è un requisito od una qualità aggiunta per essere un buon Presidente della Repubblica?
“non si sono mai spacciati per “coscienza critica della Nazione”, né per difensori della Costituzione.”
Mi piacerebbe sapere in che occasione la Bonino si “spacciata” per “coscienza critica della Nazione” (e già che ci siamo vorrei anche sapere dove sta scritto nella Costituzione che il Presidente della Repubblica è “coscienza critica della Nazione”)…
“La corruzione che hanno portato nelle menti altrui è stata limitata, nel caso di Riina, agli affiliati a “Cosa nostra” e nel caso di Curcio e della Mambro, ai pochi terroristi che li hanno seguiti nelle loro sballate e omicide ideologie.”
…E pazienza se hanno commesso dei reati per cui sono stati condannati (cosa che li rende automaticamente ineleggibili, come previsto dalle norme costituzionali) ed hanno scontato o stanno scontando le condanne che gli sono state inflitte. L’importante è che non difendano l’aborto…
“In termini percentuali, il numero di vittime causate dalle loro azioni è circa lo 0,005% di quelle attribuibili alla “attività politica” della signora Bonino.”
Peccato che non abbia il minimo senso mettere sullo stesso piano, a fronte di quanto scritto più sopra, vittime di reati ad embrioni abortiti entro i termini di legge. Ma Deotto è troppo preso dal suo delirio per accorgersene…
“Quindi li proponiamo come candidati al Quirinale, e offriamo questa nostra proposta a titolo assolutamente gratuito”
E CI MANCHEREBBE PURE CHE DEOTTO PRETENDESSE DI ESSERE PAGATO PER AVER CONFEZIONATO QUESTA STRONZIATA!!!!
“a tutti i parlamentari e delegati regionali che a partire dal 18 del corrente mese avranno l’arduo compito di nominare colei/colui che per sette anni avremo sulle croste come “rappresentante dell’unità nazionale”.
Auguri.”
Da parte mia auguro pronta guarigione ai neuroni di Deotto, evidentemente caduti in coma irreversibile, con la speranza che possano riprendere il controllo di quel povero corpo costretto a digitare cose senza senso sulla tastiera.
Fonte dello sbrocco no-choice:
La cosa carina è che , da persona “sostanzialmente contro l’aborto” ma “essenzialmente pro-choice” , ritengo che sarebbe stata cosa saggia , da parte della madre di questo catto-genio del catto-crimine , interrompere la gravidanza appena ne avesse avuto la possibilità. Oggi il mondo sarebbe un posto migliore dove vivere.
Decotto? Ahahahahahahahahahahah 😀
Fatemi capire: chissene se uno è un affiliato a Cosa Nostra (si riferiscono proprio a QUEL Riina: non ho le traveggole io?…) l’importante è che sia no-choice?!
Hanno proprio ragione allora quelli – questi: http://www.youtube.com/watch?v=4XUwKewzdNs – quando dicono che il diavolo pensa solo ai cazzacci suoi…
Tranquillo, sei sanissimo di mente! Sono quelli di RC a stare decisamente male…
Paolo Deotto si riferisce proprio a quel Riina perché, secondo la sua logica malata, è meglio avere un Presidente mafioso e mandante di pluriomicidi (anche se penso che Riina se ne sbatta ampiamente della L.194) piuttosto che una “sterminatrice di embrioni” come la Bonino…
ok alla Mambro al quirinale, scioglimento delle camere e governo da parte del FAI. Anarchia in italia!!!
Pare che lo squisitissimo sig. Bollito, Decotto e Stufato abbia annusato gli effluvi emanati dal
Campidoglio, dove al profumino di crauti della Banda Alemanno si stanno aggiungendo odori
più decisamente burino-romaneschi. Chiara documentazione dell’alleanza fra Banda Alleman
no e Banda della Magliana.
Pare che al Campidoglio sia in gestazione il progetto di un monumento funebre per Renatino
De Pedis, sfrattato dalla basilica di sant’Apollinare e da collocare in una piazza romana.
Sono voci di corridoio, o meglio, di pollaio e le riporto senza avvallarle