Pontifex pubblicizza nocristianofobia.org

Un altro sito non secolarizzato ha visto la luce. si tratta di www.nocristianofobia.org. Stando a quanto indicato nello stesso sito l’ispiratore dell’iniziativa e’ il prof. Roberto De Mattei, gia’ presidente della Fondazione Lepanto e noto alle cronache per le sue uscite non proprio “scientifiche”. Infatti da vicepresidente del CNR, carica ricoperta dal 2003 al 2011, il prof. De Mattei ha espresso, ad esempio, posizioni creazioniste negando le teorie di Darwin. Decisamente troppo per un accademico posto in posizioni di altissimo livello nel settore della ricerca scientifica.

Il prof. De Mattei propone il nuovo sito e, dai primi contenuti, si capisce che si tratta di una sorta di “completamento” di pontifex.roma. Se pontifex.roma puo’ essere definito sito-monnezza, quello del prof De Mattei puo’ essere definito sito-lagna. Infatti l’edit(t)oriale di esordio e’ una contumelia a proposito dei cattivacci laici che vogliono mettere il bavaglio ai fanatici estremisti cattolici.

 

Per il prof. De Mattei la semplice idea che una persona sia un Cittadino a prescindere dalle sue scelte politiche, religiose, etiche e sessuali e’ semplicemente inconcepibile. Per il prof. De Mattei il semplice concetto che un Cittadino abbia gli stessi diritti e gli stessi doveri di fronte alla Societa’, allo Stato ed alla Legge e’ inammissibile. Dietro il linguaggio forbito da accademico di alto livello del prof. De Mattei si nascondono concetti di una violenza e barbarie inaudite. Non ci sono grandi differenze tra i concetti espressi da Bruno Volpe su pontifex.roma e quelli espressi dal prof. De Mattei. L’unica differenza e’ che il primo li esprime, in un italiano stentato, con un linguaggio da bifolco, il secondo, in modo piu’ raffinato, con un linguaggio da cattedratico.

Leggiamo insieme alcuni passaggi di quanto scrive il prof. De Mattei nel suo edit(t)oriale :

La libertà di espressione si restringe sempre di più per i cristiani in Europa. Anche Paesi di antica tradizione cattolica hanno iniziato ad inserire nelle loro legislazioni un nuovo tipo di crimine, i “discorsi ispirati dall’odio” (in inglese hate speeches), che si riferiscono alla discriminazione e all’ostilità verso un individuo, a causa di caratteristiche particolari, come il suo orientamento sessuale o “l’identità di genere”. (…) Negli altri Stati membri, i discorsi ispirati dall’odio contro le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali non sono definiti specificatamente come reato. Le lobbies relativiste vorrebbero una legislazione europea uniforme, che reprima ogni forma di discriminazione, anche solo verbale.

Il prof. De Mattei ha un’idea un po confusa a proposito del concetto di “liberta’ di espressione“. La liberta’ di espressione consente a lui di scrivere il suo editoriale e a me di  criticarlo. La liberta’ di espressione consente ad un giornalista di proporre una sua visione dei fatti, dopo averli raccontati. La liberta’ di espressione consente ad un artista di proporre una sua visione del mondo e dell’esistenza attraverso forme tecniche come la pittura, la scultura, la musica, il teatro. Non si puo’ definire “liberta’ di espressione” dire che un omosessuale e’ un essere inferiore che va curato, dire che un musulmano non ha il diritto a disporre un luogo di culto, dire che chi pratica il buddhismo e lo yoga e’ un adoratore di satana e per questo va esorcizzato oppure tenuto ai margini della societa’, dire che un ebreo, per il solo fatto di essere ebreo, e’ un perfido assassino violento e guerrafondaio. Quello che il prof. De Mattei pensa che sia “liberta’ di espressione” per la stragrande maggioranza dei cittadini d’Europa e’ insulto, violenza e discriminazione.
La  legislazione europea uniforme a proposito degli “hate speeches” non e’ voluta dalle lobbies relativiste ma dal Parlamento Europeo, istituzione che rappresenta i cittadini europei. A meno che il prof. De Mattei non voglia sottintendere che il Parlamento Europeo e’ una lobby che complotta ai danni di alcune centinaia di milioni di abitanti del Vecchio Continente, questa sua affermazione e’ completamente priva di senso e fondamento.

Prosegue:

 Il principio è solo apparentemente nuovo: in realtà non si tratta altro che del vecchio concetto giacobino di uguaglianza assoluta, riproposto con nuovo linguaggio e adattato alla sensibilità contemporanea.

Bravo! qui il prof. De Mattei coglie il nocciolo della questione in modo decisamente brillante! Si tratta proprio di questo, di uguaglianza. Qualche problema?

E’ difficile infatti trovare un termine ambiguo come quello di discriminazione. L’idea stessa di giustizia, che nella sua formulazione tradizionale significa attribuire a ciascuno quello che gli è proprio (suum cuique tribuere) implica qualche forma di “discriminazione”. (…) La pretesa di non discriminare gli orientamenti sessuali significa applicare un criterio rigorosamente ugualitario a tutte le scelte, quali esse siano, relative alla sessualità umana. Un coerente criterio ugualitario porterà a proteggere giuridicamente ogni forma di disordine morale, dalle unioni omosessuali alla pedofilia e all’incesto, almeno quando siano tra soggetti consenzienti ed escludano una violenza esplicita.

Qui il prof. De Mattei si addentra in quello che e’ il cuore della questione. La totale insofferenza cattolica nei confronti del concetto di Stato Laico. La possibilita’ che uno Stato valuti e tratti i Cittadini esclusivamente in base a quello che fanno e non per le loro scelte individuali e private e’ inammissibile. In questo passaggio il prof. De Mattei esprime concetti familiari agli ayatollah iraniani, dai quali sembra trarre ispirazione. Per il prof. De Mattei le Leggi dello Stato DEVONO essere ispirate dalla morale cattolica. Punto.
Mi permetto di fare una domanda al prof. De Mattei : cosa accadrebbe a me che non sono cattolico oppure a chi semplicemente decide di non aderire alla sua religione e i suoi dogmi? Avremo meno diritti? Ci saranno permesse solo le cose che per il prof. De Mattei sono giuste negandoci la possibilita’ di esprimere le nostre visioni personali ed etiche? Ci sara’ imposta una morale che noi non riconosciamo come nostra? Anche qui il prof. De Mattei ha dimostrato la violenza e la brutalita’ della visione cattolica del mondo.

Ci addentriamo nel delirio :

Inoltre, ogni critica pubblica di un comportamento ritenuto disordinato e immorale costituisce una forma di “discriminazione”. E’ previsto perciò il divieto e la pesante repressione penale di ogni tipo di attività e di espressione che comporti la critica dell’omosessualismo e dell’abortismo. Un sacerdote dal pulpito o un professore dalla cattedra non possono presentare la famiglia naturale e cristiana come “superiore” alle “unioni di fatto” etero o omosessuali, senza che questo costituisca una “discriminazione” degna di sanzione penale. Una istituzione religiosa, una scuola privata, un’associazione cristiana non potranno allontanare dei membri che all’interno di essa propaghino o pratichino comportamenti ritenuti immorali, senza che questo costituisca una colpevole discriminazione. Tutto questo in nome della condanna dei “discorsi di odio”. Ma l’odio è necessariamente un male?

Qui il prof. De Mattei e’ in mala fede. E’ un uomo troppo colto ed intelligente per poter scrivere queste cose in buona fede. Un conto e’ organizzare una manifestazione contro l’aborto, indicando l’aborto come una pratica che per la Chiesa non e’ accettabile, all’occorenza organizzare un convegno spiegando i processi biologici dello sviluppo del feto. Altro conto e’ definire i medici che praticano l’aborto “assassini“, “immorali” e le donne che vi ricorrono come “puttane“. L’aborto e’ un trauma fisico ed emotivo terribile per tutti ma allo stesso tempo e’ una scelta etica individuale. I cattolici hanno il diritto di dissentire da quella scelta ma non hanno il diritto di insultare chi la fa e tantomento di imporre ad altri la loro visione etica. Stesso concetto si applica all’omosessualita’. Se un prete, dal pulpito, dovesse definire l’omosessualita’ come “sgradita a Dio“, non credo che un magistrato lo farebbe arrestare. Quel prete, a buon diritto, ha espresso una critica etica (liberta’ di espressione, ricorda prof. De Mattei?). Altro discorso se quel prete dovesse dire che l’omosessualita’ e’ una malattia che va curata, un abominio animalesco, che gli omosessuali sono persone immonde e schifose. Riesce a vedere, il prof. De Mattei, la differenza tra liberta’ di espressione ed insulto discriminatorio? Temo di no. La prova e’ nella domanda retorica “Ma l’odio e’ necessariamente un male?“. Brutta affermazione per un cattolico. Mi sembra di ricordare che un Nazareno si e’ fatto inchiodare su una croce in nome dell’amore ed ora il prof. De Mattei ci dice che quel Nazareno si era sbagliato.

Il delirio si trasforma in allucinazione :

L’amore e l’odio sono i due sentimenti che guidano la vita degli uomini e dei popoli. (…) Amore e odio sono inseparabili nella vita. Non si può amare il bene senza odiare il male e non si può difendere e diffondere la verità senza criticare l’errore. A meno di non credere che verità ed errore siano solo opinioni soggettive e intercambiabili. Oggi però il Parlamento europeo, e molti governi nazionali vorrebbero ammettere come legittima una sola forma di odio, quella al Cristianesimo.

Il prof. De Mattei fa molta confusione. Esprime alcuni concetti condivisibili. Certamente ognuno desidera dare e ricevere del bene e ridurre al minimo il male. E’ altrettanto vero che ognuno ha una sua visione ed una sua esperienza che lo guidano. Le mie convinzioni etiche sono (e possono essere) diverse da quelle del prof. De Mattei. Io in questo non ci vedo nulla di male. La cosa che conta e’ che ci sia rispetto e tolleranza da e verso le diverse visioni. Io non mi sogno neppure di dire “il cattolicesimo e’ una malattia curabile“. Semmai sono pronto a rispettare la scelta religiosa cattolica di altri Cittadini come me a patto che loro non mi insultino e discriminino per le mie scelte non cattoliche. Quest’ultimo concetto, per molti davvero ovvio, per il prof. De Mattei diventa “odio del Cristianesimo“. Infatti, per l’accademico, la legislazione europea che tende ad annullare ogni forma di discriminazione tra i Cittadini dell’Unione, e’ una legislazione ispirata dall’odio nei confronti dei Cristiani. Come se l’impedire a Bruno Volpe di augurare la morte ad un omosessuale, insultare gli ebrei e musulmani ed aggredire verbalmente un immigrato fosse una forma d’odio nei confronti della Cristianita’. Probabilmente il prof. De Mattei e’ cosi’ attratto dall’odio da vederlo anche dove non c’e’.

L’Osservatorio ha documentato negli ultimi sei anni più di ottocento casi in Europa nei quali la libertà dei cristiani di esprimere pubblicamente le loro idee è pesantemente violata. Molti di questi casi si riferiscono al divieto di manifestare pubblicamente la contrarietà all’aborto o al “matrimonio” omosessuale.

Ne ho gia’ scritto prima in questo post. Il prof. De Mattei si dovrebbe mettere una mano sulla coscienza. Si riferisce alla “Marcia per la Vita” oppure ai pestaggi subiti dalle attiviste Femen a Parigi? Mi farebbe piacere vedere dei dati a supporto della sua bislacca affermazione.

L’odio al nome cristiano accompagna fin dai primi secoli la vita della Chiesa. Oggi l’odio contro i cristiani si manifesta sotto forma di persecuzioni violente e di discriminazioni e va sotto il nome improprio, ma efficace, di cristianofobia, che nel suo significato etimologico è paura del Cristianesimo. L’imposizione dell’unione contro natura tra persone dello stesso sesso; l’introduzione del reato di “omofobia”, che proibisce ogni forma di difesa della famiglia naturale; il tentativo di reprimere giuridicamente l’obiezione di coscienza di coloro che rifiutano di cooperare ad omicidi quali l’aborto e l’eutanasia; la promozione della blasfemia nella pubblicità e nelle opere cinematografiche e teatrali sono forme di odio e di intolleranza verso i princìpi e le istituzioni cristiane, realizzate dalla dittatura del relativismo contemporanea. Tutto ciò non può essere tollerato. I cristiani non rimarranno inerti.

Voglio tranquillizzare il prof. De Mattei. Nessuno odia il Cristianesimo e nessuno vuole impedire ai cattolici di esprimere le loro posizioni. Cio’ che si spera di raggiungere e’ quell’equilibrio che permette alle tante espressioni della societa’ civile di convivere. Il Cristianesimo e’ una di quelle espressioni e per questo va rispettato. E’ altrettanto vero che il Cristianesimo non e’ l’unica espressione e pertanto i Cristiani devono imparare ad accettare e rispettare anche posizioni non cristiane nella Societa’. Se non saranno capaci di farlo da soli allora ci penseranno le Leggi e le Magistrature, con buona pace dei Cristiani che non rimarranno inerti.

 

 

 

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Informazioni su sandro.storri

Progettista e sviluppatore di software precario (Sandro, non il software). Tipico prodotto delle periferie della capitale (aho!, che me 'mpresti na' sigaretta?). Appassionato di cinema e letteratura, usa l'italiano come un dialetto alternativo alla sua lingua madre, il romanesco. Sostiene la battaglia per i diritti civili anche se riconosce che spesso tratta la questione con degli incivili. Ha un pessimo senso dello humor e si vede, anche in questa breve biografia.

17 pensieri su “Pontifex pubblicizza nocristianofobia.org

  1. Alessandra Piccinini

    Tu dici “io la penso così. Questa cosa mi piace, quest’altra non fa per me”.
    Io dico “io la penso cosà. Questa cosa non mi piace, quest’altra sì”.
    E ognuno di noi conduce la sua vita come crede.
    Per un cattolico la cosa è un po’ diversa. Loro dicono “il mio Dio è la Verità. Tutti gli altri sono nell’errore e io li devo correggere”.
    IL Papa domenica scorsa durante l’Angelus ha detto che due sono le venute di Cristo. Della prima già sappiamo tutto, la seconda la stiamo ancora aspettando. Compito dei cattolici è evangelizzare tutto il mondo prima del ritorno di Cristo sulla terra. Che dici ce la faranno??

    Rispondi
        1. Remo

          Se viene un chierichetto devi stare attento a che non ti molesti sessualmente, come sono soliti fare con i preti facendoli cadere in tentazione.

          Rispondi
          1. faunita

            No, dipende, i bambini stuprati sono – stando agli ultimi commenti apparsi sul sito non secolarizzato – vittime dei gay….. Delle femminucce stuprate non si dice nulla, evidentemente anche una bimba di 5 anni già è tentatrice…

  2. Remo

    I cristiani si sentono discriminati quando viene loro impedito di discriminare il prossimo.
    Comunque, dopo pontifessi e uccrettini, avete trovato ora un altro bel sito su cui scrivere post.

    Rispondi
  3. Priapus

    Mi sembra un pò eccessivo definire il prof. De Mattei intelligente e colto; se intelligente deriva la sua etimologia dal latino intelligo, non significa ” capisco pressapoco” od abborracciato, ma “capisco giusto” cioè l’essenza delle cose,
    mentre il nostro professore dimostra la cultura e l’intelligenza di un chierichetto.
    E’ stato allievo di Del Noce, come Buttiglione ed infatti competono per stupidità
    ed ignoranza.

    Rispondi
  4. GiuX

    … però è abbastanza in linea con scola che ha detto l’altro giorno che gli stati laici limitano la libertà religiosa. Quindi quasi certamente de mattei esprime il reale pensiero della chiesa cattolica.

    Rispondi
  5. Priapus

    Con questi “professori” bigotti, Buttiglione, De Mattei, Zichicchi e quanti altri, siamo proprio messi bene, stiamo ritornando ai secoli bui del medio evo.
    Dobbiamo eliminare scuole ed università cattoliche, che pure manteniamo, capaci solo di diffondere ignoranza e superstizione e mettere in cattedra somarelli irrazionali!

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  6. FSMosconi

    Senza tirarla per le lunghe per capire la risma m’è bastato quel “De Mattei”.
    Certo: se nel novero rientra anche Introvigne potrei già figurarmi il primo articolo…
    Non ci scrive anche Introvigne lì, vero? O_O

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  7. Xodroont

    Sto maturando l’idea che molti nascondano la loro intolleranza verso il prossimo con il nome di cristianesimo, in modo tale da bollare chi li critica come antireligioso.
    Qui si tratta di cristianofobia: nessuno vede come un male chi porta una croce al collo, si fa il segno della croce davanti una chiesa, celebra una messa o decide di farsi prete.
    Qui si critica la visione distorta ed assolutista di alcune persone che credono che le loro convinzioni siano le uniche giuste e che addirittura identificano chiunque non si comporti come loro vogliono come il male…

    Rispondi
  8. Xodroont

    Sto maturando l’idea che molti nascondano la loro intolleranza verso il prossimo con il nome di cristianesimo, in modo tale da bollare chi li critica come antireligioso.
    Qui non si tratta di cristianofobia: nessuno vede come un male chi porta una croce al collo, si fa il segno della croce davanti una chiesa, celebra una messa o decide di farsi prete.
    Qui si critica la visione distorta ed assolutista di alcune persone che credono che le loro convinzioni siano le uniche giuste e che addirittura identificano chiunque non si comporti come loro vogliono come il male…

    Rispondi

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